capitolo 8
Theo chiuse la valigia sentendo la gola stretta per l'emozione. Si era divertito in Inghilterra, si era trovato benissimo con Dean e Seamus ma ancora di più con Marjorie.
La bambina gli era molto affezionata e la notte era abituata ad addormentarsi solo con lui che le raccontava una storia inventata sul momento e tenendogli la mano stretta nella propria.
Anche in quel momento la bambina lo stava guardando stando in piedi davanti alla porta della camera, stringendo tra le braccia il suo peluche a forma di coniglietto.
Theo si voltò verso di lei e quando la vide con gli occhi gonfi di lacrime e il labbro inferiore tremante, sospirò e si inginocchiò davanti alla bambina che gli gettò le braccia al collo, piangendo disperata.
"Non andare via, zio Theo!" Disse scossa dai singhiozzi.
Theo sospirò, accarezzandole la schiena e prendendola in braccio.
"Ma io vivo da un'altra parte, lo sai tesoro. Non posso restare qui per sempre...." Disse Theo mentre la bambina lo guardava triste.
"Si invece! Puoi restare qui con me! Ti regalo il mio letto..." Disse la bambina e Theo le baciò i capelli, inspirando il suo profumo.
Quanto odiava gli addii!
"Non serve tesoro, i tuoi papà vogliono restare da soli con te e hanno ragione, io sono venuto a trovarti, ma poi devo tornare nella mia città, è li che lavoro e vivo..." Disse Theo e la bambina lo guardò.
"Però per Natale tornerai, vero? Voglio un regalo!" Disse la bambina con un sorriso.
Theo sospirò.
Non era affatto certo di riuscire a tornare per Natale, dato che doveva completare il suo ultimo romanzo e mandarlo al suo editore, ma non riuscì a mentire alla bambina. Aveva versato troppe lacrime e una cosa che Theo proprio non sopportava era vedere i bambini in lacrime.
Marjory lo guardò felice ma un attimo dopo cominciò a tossire molto forte, piegandosi in due a Theo prese subito il panico.
Cosa stava succedendo?!
Con il cuore in gola guardò la bambina che si teneva le mani al petto e lo guardava con gli occhioni gonfi di lacrime.
"Aspetta. Cosa ti senti? Non riesci a respirare? Cosa senti? Marjorie ti prego rispondimi!" Disse Theo impanicato.
Lui con i bambini non sapeva proprio come fare, era forse un segno che non si fosse più sposato e non potesse più avere dei bambini. Non era in grado, era una disgrazia.
Marjorie aveva il viso rigato di lacrime e Theo prima ancora di riflettere, corse fuori, bussò a casa di Blaise e quando l'uomo aprì, ignorò la sua occhiataccia e lo strattonò per le spalle.
"Marjorie non respira! Aiutami!" Urlò, correndo in casa dove Marjorie era in una piena crisi respiratoria.
Theo sollevò la testa verso Blaise che li stava guardando con una calma che lo fece rabbrividire. Perché non faceva nulla?
L'uomo si limitò a dirgli di farla sedere, la obbligò a prendere dei respiri profondi e poi se ne andò in un'altra stanza, lasciandolo da solo con la bambina che ormai non riusciva più a respirare.
Theo si morse il labbro. Non poteva permettere che la figlia del suo migliore amico gli morisse tra le braccia.
"Respira, tesoro, ti prego!" Disse Theo impanicato, accarezzando la bambina.
Blaise comparve subito dopo, prese la bambina e le infilò tra le labbra quello che sembrava essere un inalatore.
Tempo qualche secondo e Marjorie sembrò riprendersi.
Theo guardò la bambina che tremava ancora. Non appena la bambina gli sorrise, Theo scoppiò in un pianto liberatorio, coprendosi il volto con le mani.
Non gli importava se c'era Blaise, si sentiva finalmente libero di un peso. Vedere Marjorie stare finalmente bene, era stata una liberazione. Aveva perso trent'anni di vita!
"Mi dispiace zio Theo!" Disse la bambina buttandogli le braccia al collo.
Theo singhiozzò sorridendo e solo a quel punto Blaise si inginocchiò accanto al biondo e Theo sentì la pressione della sua mano sulla schiena. Istintivamente spostò lo sguardo dalla bambina all'uomo che lo stava fissando serio.
"Quando si emoziona troppo capita che le venga un attacco di asma, ma basta semplicemente questo.." disse indicando l'inalatore tra le mani della bambina "e sta subito meglio..."
"Grazie per essere venuto. Io... Sono stato preso dal panico, non lo sapevo..." Disse Theo asciugandosi il viso arrossato e bagnato con i palmi.
"Lo so. Però magari la valigia potevi farla in un altro momento. Maggie è molto sensibile agli abbandoni... Vero tesoro?" Chiese Blaise accarezzandole i capelli.
"È che stasera usciamo e non sapevo quando farla, non pensavo di farla stare male... Sono un disastro!" Singhiozzò Theo.
"Semplicemente non lo sapevi... Ora però devo andare, Harper sta ancora dormendo e se si sveglia e non mi trova non mi lascia lavorare..." Disse Blaise alzandosi e passandosi le mani sui pantaloni.
Theo non poté impedirsi di fare cadere lo sguardo sulle mani che si muovevano sulle cosce e avvampò.
"Ok, grazie ancora. E... Non dirlo a nessuno per favore. È già abbastanza umiliante così...." Disse Theo facendosi piccolo piccolo.
Blaise annuì e poi con un sospiro uscì dalla casa di Dean e Seamus, lasciando Theo ancora scosso dagli eventi.
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