capitolo 26 🔞
NOTE: Ciao a tutti! Perdonate il ritardo tremendo per questa storia. Avevo promesso che sarebbe stata giornaliera e invece è diventata settimanale. Giuro che non era mia intenzione, ho delle idee ma non riesco a metterle nero su bianco! Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento!
Theo si era svegliato giovedì mattina più triste che mai. Si era accoccolato al corpo nudo di Blaise e aveva affondato il volto nell'incavo tra spalla e collo, inspirando il suo profumo.
Il giorno dopo, a quella stessa ora, Blaise sarebbe stato sull'aereo, per rientrare a Londra, dove viveva.
Subito un attacco di panico colpi Theo che si ritrovò senza fiato. Senza pensarci, affondò una mano nella vita di Blaise e prese un respiro profondo.
"Blaise" lo chiamò, strofinando le labbra sulla sua pelle nuda.
C'era solo un modo per calmare le sue ansie e i suoi attacchi di panico.
L'uomo aprì gli occhi e lo guardò.
"Che hai?" Chiese Blaise afferrando la mano dello scrittore posata sul suo fianco che ora stava tremando.
"Non... te ne andare..." disse Theo guardandolo negli occhi e Blaise gli accarezzò una guancia.
"Puoi venirmi a trovare lo sai..." disse Blaise ma Theo negò con la testa e chiuse gli occhi, prendendo un respiro profondo.
"No, Theo, guardami. Sono qui, non ti lascio andare...." Disse Blaise spingendo il biondo sul materasso e sovratandolo.
Infilò un ginocchio tra le gambe di Theo che aprì gli occhi.
"Ti prego" gemette Theo allungando le mani verso le spalle dell'avvocato. Stava ancora tremando.
"Theo... cosa posso fare? Stai male? Hai bisogno che ti chiami un medico?"
Theo scrollò la testa.
"No. Niente dottori. Solo... baciami. Fammi dimenticare tutto .." disse Theo guardandolo e poi scoppiando in lacrime.
Blaise lo strinse tra le braccia, coccolandolo.
"Avevo una sorpresa oggi... volevo portarti fuori a pranzo e poi..."
Theo lo guardò, le guance rigate di lacrime.
"Io.." disse Theo, colpito da quelle parole, sentendo l'ansia scemare un po'.
Blaise cominciò a coccolarlo, accarezzandogli i capelli con le mani, baciandogli il viso.
"Voglio farti stare bene, Theo... cosa vuoi?" Chiese l'avvocato e Theo deglutì.
Aveva così bisogno di abbandonarsi al piacere.
"Facciamo l'amore..." disse Theo guardandolo con disperazione, ma Blaise negò con la testa, sorridendo dolcemente.
"Non ancora..." disse Blaise avvicinando il volto a quello di Theo che sospirò, chiudendo gli occhi e stringendo le spalle dell'avvocato con un braccio.
"Si, mi piace come mi baci" disse Theo con sguardo sognante quando Zabini lasciò andare le sue labbra per riempire di baci il suo collo.
"Non smetterò mai di farlo, te lo giuro" disse Blaise scendendo con la testa verso il petto.
Theo singhiozzò, sollevando appena la testa per osservare Blaise leccare e mordicchiare il capezzolo destro.
"Sei bellissimo" disse Blaise continuando a scendere con le labbra verso il ventre.
Theo si morse la mano che aveva portato al volto mentre osservava il suo compagno abbassare il lenzuolo oltre i suoi fianchi.
Theo osservò la sua erezione già bagnata sulla punta a pochi centimetri dalla faccia di Blaise e il sol pensiero di lui che gli faceva un pompino lo fece ansimare.
"Tu.." disse per poi imprecare quando Blaise fece scorrere la lingua lungo il suo sesso duro, dalla punta verso la base e poi di nuovo verso la punta.
"Non l'ho mai fatto" si giustificò Blaise stringendo la base in una mano e portandosi l'apice del sesso alle labbra.
"Non preoccuparti. Sono già talmente eccitato che potrei venire solo con questa vista..." disse Theo allungando una mano verso il viso di Blaise per accarezzarlo.
"Promettimi che mi insegnerai la tecnica migliore..." disse Blaise facendo sgusciare la lingua che prese a tracciare delle linee spezzate sulla punta serica.
Theo per poco non si strozzò con la saliva mentre osservava l'uomo che amava proprio come lo aveva sognato da troppo tempo: tra le sue gambe, il suo sesso in bocca mentre gli dava piacere.
Theo sospirò, portandosi una mano al petto, mentre osservava Blaise che a sua volta lo guardava in attesa di qualche suggerimento. O per capire se Theo se la stava godendo quanto lui.
Blaise socchiuse gli occhi, stringendo tra le labbra la punta e succhiando dolcemente.
Theo ansimò, aprendo le gambe e fissandolo con sguardo infuocato.
Theo stava tremando, Blaise gli accarezzò le cosce con entrambe le mani mentre abbassava ulteriormente la testa sulla sua asta, accogliendo qualche centimetro.
Theo gettò la testa all'indietro, una mano si allungò verso il lenzuolo nella parte libera del letto e ne stritolò nel pugno una parte, la schiena arcuata e le labbra socchiuse, da cui uscivano gemiti sempre più acuti.
Blaise spinse i fianchi contro il materasso, cercando una frizione che lo potesse calmare. Vedere Theo abbandonato in quel modo grazie a lui lo stava eccitando tantissimo. Decise così di aumentare la pressione delle suzioni e tentò di muovere la testa su e giù.
Theo sembrava in preda al piacere più puro e Blaise gemette facendo tremare Theo che aprì gli occhi per posarlo su di lui.
L'avvocato mosse una mano per afferrare quella libera di Theo e portarsela alla nuca.
Theo lo guardò e si mise a sedere.
"No. Io .. devo venire..." gemette e mentre Blaise lo fissava dal basso eccitato come non mai, Theo si impugnò il sesso bagnato nella mano e prese a masturbarsi sporgendo il volto verso Blaise, per un bacio.
L'avvocato non glielo negò e si sporse verso di lui, accarezzando la lingua dello scrittore con la propria, mentre allungava la mano per unirla a quella di Theo che ansimò nel bacio, mentre raggiungeva il piacere che sporcò entrambi.
Blaise si allontanò per inginocchiarsi sul materasso, ma Theo lo spinse all'indietro e gli si sedette a cavalcioni sulle sue gambe, prima di abbassarsi e accogliere il suo sesso quasi completamente in bocca.
Blaise gemette il nome di Theo che sollevò gli occhi azzurri su di lui, la sua erezione completamente sparita nella sua bocca e l'uomo si lasciò andare al piacere che venne deglutito completamente dallo scrittore.
I due si strinsero in un abbraccio e continuarono a baciarsi finché Theo non si portò una mano al ventre per grattarsi la pelle.
"Doccia" disse scendendo dal letto e raggiungendo poi la porta della camera.
Blaise si sollevò su un gomito.
"Passata la crisi?" Chiese Blaise guardandolo in faccia.
Theo si voltò, le guance rosse.
"Si. Scusa se ti sono saltato addosso... ma non ci capisco nulla in quei momenti"
"Non preoccuparti, ne abbiamo approfittato entrambi. Posso venire in doccia con te? Risparmiamo acqua e ti insapono la schiena...."
"Mmm. Se mi insaponi anche i capelli ti sposo" disse Theo uscendo dalla stanza, accarezzando con la mano la parete, mentre guardava malizioso Blaise, sculettando.
L'avvocato ridacchiò e si voltò verso il suo cellulare che si era illuminato per la ricezione di un messaggio.
Jeffrey A.: Va benissimo. Ti aspetto oggi intorno all'ora di pranzo. A dopo.
~*~
"Perché mi stai portando fuori oggi che c'è un vento terribile e in più è anche nuvoloso? Se piove anche oggi ti giuro che stasera vai a letto senza avermi toccato" borbottò Theo sollevando la testa verso il cielo scuro mentre camminava impettito, stretto nella sua sciarpa leggera legata al collo e al suo cappotto lungo.
Blaise ridacchiò, perché non faceva davvero così freddo, c'era solo vento, ma per Theo sembrava la settimana prima di Natale. Si avvicinò allo scrittore e lo strinse da dietro, finendo per colpire alcuni passanti.
"Sicuro che tu saresti in grado di andare a letto senza aver toccato me? E poi, pensaci. Potremmo sperimentare ancora quella cosa che mi hai fatto fare sotto la doccia..." gli disse Blaise avvicinando il viso per baciargli il collo.
Theo avvampò e si allontanò di fretta dal compagno.
"Allora? Dove mi stai portando?" Chiese guardandosi attorno.
"Devo andare da Jeffrey Andrews. È una cosa urgente.." disse Blaise e Theo lo guardò incuriosito.
"Ti avevo detto che dovevo fare un colloquio, no?"
Theo lo guardò.
"Ma se lavori già per lui, che diavolo di colloquio dovresti fare?"
"E che ne so io? Il capo chiama ed io rispondo." Disse Blaise fermandosi davanti ad un palazzo elegante. "Vieni con me" disse l'uomo mentre entravano nel palazzo e dopo aver parlato con le segretarie all'ingresso, salirono al piano dove si trovava lo studio di Jeffrey Andrews.
Blaise e Theo vennero fatti accomodare in una sala d'attesa spaziosa e luminosa. Seduta a poca distanza da loro, c'era una ragazza con i capelli raccolti in una coda da cavallo e gli occhiali, che fissava nervosa la porta di Jeffrey chiusa.
Blaise si voltò verso Theo.
"Dove vorresti andare a pranzo?" Chiese Blaise dando un colpetto con la spalla a Theo che lo fissò.
"Ho voglia di un hot dog" disse Theo a voce alta, facendo sollevare lo sguardo della giovane su di loro. "Il panino" disse alzando le mani e bloccandosi.
"Wally?" Chiese alzandosi verso la giovane che sbarrò gli occhi.
"Theo? Perché sei qui?"
"Tu perché sei qui?" Chiese lo scrittore avvicinandosi alla giovane, mentre Blaise sbarrava gli occhi.
"Tu sei Anne Wallace?" Chiese Blaise avvicinandosi alla giovane che annuì. "Dio come sei cresciuta! Eri una bambina l'ultima volta che ti ho vista! Sai chi sono?" Chiese.
La ragazza annuì.
"Sei il padre di mio fratello Harper. Come sta?" Chiese la giovane guardandolo con una punta di speranza nello sguardo.
"Sta bene, è a Londra però..." Disse voltandosi verso Theo.
"Vedo che tra di voi le cose vanno meglio, sono felice...." Disse con un sorriso e voltandosi verso la porta dello studio che si stava aprendo, ma si richiuse subito.
Blaise la vide stringersi il giubbottino alla vita con la mano.
"Si, papà. Devo accompagnare Wally in ospedale per un controllo e poi stasera veniamo a cena. Se c'è qualcosa ve lo diremo..." stava dicendo la voce di un ragazzo e poco dopo la porta si spalancò, mostrando Jeffrey che teneva una mano sulla spalla di in giovane dai capelli neri come la pece e grandi occhi verdi. Il viso aveva delle efelidi che partivano dal ponte del naso e si estendevano leggermente sugli zigomi.
"Stai bene?" Chiese Jeffrey guardando la giovane che annuì, abbozzando un sorriso.
"Ok, fatemi sapere, oh Blaise. Ciao. Arrivo subito"
I due giovani si avvicinarono mentre Theo andava a sedersi al suo posto e osservava Wally continuare a stringersi il giubbotto al corpo e poi stringere la mano che il ragazzo le aveva avvicinato.
"Ciao Blaise e grazie per essere qui..." Disse Jeff avvicinandosi alla porta per chiuderla e facendogli cenno di sedersi.
"Tutto ok?" Chiese Blaise guardando il suo capo che si stava sedendo alla poltrona dietro la sua scrivania.
Jeffrey annuì e poi sorrise.
"Sto per diventare nonno. È quello che devono dirmi stasera..." Disse l'uomo e Blaise sbarrò gli occhi.
"Davvero? Ma... Wally ha..."
"Sedici anni? Si, è quello che preoccupa Jackson. Sa che tenendo il bambino lei dovrà rinunciare al diploma... E ne è preoccupato..."
"Cavolo, io non so se la prenderei così bene se Harper a sedici anni dovesse dirmi di aspettare un bambino dalla sua ragazza..." disse Blaise.
"Jackson è il mio orgoglio. Sono così fiero per il ragazzo che è diventato. So che sedici e diciassette anni non sono il momento adatto per cercare un bambino, ma da come lui me ne parla se ne vuole assumere la responsabilità. Vuole dare tutto quello che può a Wally e vuole essere presente nella vita del bambino che aspetta. Io a diciassette anni non ero così razionale. Mi sarebbe venuto un attacco di panico credo. Lui invece vuole già rimboccarsi le maniche e mi ha detto chiaro e tondo che non vuole aiuti economici da parte mia. Come se io potessi mai voltarmi dall'altra parte ora che so che sto per diventare nonno!" Disse Jeff scrollando la testa.
"Wow, i miei genitori non mi hanno mai detto queste belle parole. Sono sempre stato cresciuto con lo spirito competitivo. A scuola dovevo essere il primo, voti alti o non avrei cenato. Ho fatto sport perché me lo ha imposto mia madre, dicevo vincere le medaglie, arrivare primo ma mai un bravo. Mi facevano sempre sentire inadeguato..." Disse Blaise con rammarico. "Con Harper sono l'opposto. Lo lodo per qualsiasi cosa. Deve essere felice"
Jeffrey lo guardò.
"È questo il motivo per cui sei venuto qui? Hai preso una decisione?" Chiese l'uomo e Blaise annuì.
"Voglio convincere Theo a seguirmi. Qui è tutto bello, grande, ma... Non ha nessuno. Non ha amici, non ha famiglia... Io... Posso dargliela e poi può scrivere anche a Londra... Amo il mio lavoro a Londra e mi trovo bene..."
Jeffrey sorrise.
"Ottimo allora. Ti auguro tutta la felicità del mondo. Ci vedremo in estate o più tardi a Natale..."
"Verranno anche Wally e Jackson? Vorrei far loro incontrare Harper..."
"Ah, sarebbe magnifico, per me non ci sarebbero problemi, davvero..." Disse l'uomo mentre entrambi si alzavano e si salutavano con una stretta di mano.
~*~
Una volta fuori dagli uffici, Theo camminava accanto a Blaise, una mano infilata nell'incavo del suo braccio.
"Non posso credere che Wally sia davvero incinta! Ha sedici anni, sarebbe da pazzi tenere il bambino!" Stava dicendo Theo.
"Può darsi. Ma se se la sente lei bisogna essere d'accordo con la sua scelta. E poi un bambino è una cosa meravigliosa. Io lo rifarei altre venti volte..." Disse Blaise sorridente mentre si fermavano davanti alle strisce pedonali e aspettavano di attraversarle.
"Vallo a dire ai miei vicini. Il loro figlio piangeva tutta la notte, non si interrompeva mai. Sembrava una voce registrata. Lei urlava contro il padre non so quante volte. Immagina il bambino che strilla, lei che strilla, lui che le urla contro ed io che ho un blocco dello scrittore da settimane e cerco di scrivere due righe merdose..."
Blaise scoppiò a ridere.
"Beh, ma è normale che i bambini facciano i capricci. Dura qualche mese e basta. E te lo dico io che ho cresciuto Harper completamente da solo. Poi sono arrivati Dean e Seamus e la situazione è migliorata. Harper e Maggie sono migliori amici, vanno nella stessa scuola e quando sono al lavoro Harper sta nel negozio di Seamus e Dean. Sono fortunato ad averli..."
Theo annuì.
"Si, anche io. Sono davvero due brave persone. Avevo ormai perso ogni speranza nel genere umano..." Disse Theo.
"E perché vivi qui allora?" Chiese Blaise mentre entravano dentro Central Park.
"Per lavoro?" Disse Theo.
"Un lavoro che potresti fare ovunque?" Chiese l'uomo mentre Theo si fermava accanto a Blaise di fronte ad un camioncino degli Hot Dog.
I due pranzarono in silenzio, poi Blaise lo trascinò lungo la strada per una mano, Theo che ancora masticava il panino e sollevava la mano con il panino verso l'alto, per non schiantarlo contro i passanti.
"Perché siamo a Central Park?" Chiese il biondo all'improvviso guardandosi attorno.
"Perché ho una sorpresa, te lo avevo detto..." Disse Blaise mentre si avvicinava ad una carrozza trainata dai cavalli.
Theo addentò l'ultima parte di panino che teneva in mano e si avvicinò a Blaise che dopo aver pagato gli ece cenno di raggiungerlo.
L'avvocato aiutò Theo a salire e poco dopo partirono, mentre il biondo si stringeva nelle spalle per il vento. Blaise allungò un braccio per stringerselo contro e afferrò la coperta in dotazione per posarla sulle loro gambe mentre Theo si portava una mano sulla faccia imbarazzato.
"Tu sei un deficiente. Perché stai buttando via i soldi per questa stronzata?" Chiese avvampando quando alcuni turisti li indicarono con il dito.
"Sono un turista anche io e poi volevo fare un giro qui sopra appena le avevo viste e ti ci avrei portato se non avesse cominciato a piovere..." disse Blaise baciandogli una guancia. "Hai freddo?"
Theo annuì accoccolandosi contro il suo petto.
"Un po'" sussurrò mentre si guardava attorno.
Blaise sollevò la coperta sulle loro gambe ed infilò una mano al di sotto, per posarla sulla coscia di Theo che lo guardò.
Blaise sorrise mentre sollevava la mano verso l'inguine dello scrittore.
"Ti ho mai raccontato la mia fantasia sessuale?" Gli soffiò l'uomo all'orecchio mentre molto lentamente abbassava la lampo dei pantaloni di Theo.
NOTE: ed eccoci qui con il nuovo capitolo! So che vi ho fatto aspettare una settimana, vi chiedo umilmente scusa, spero di farmi perdonare in questo modo! Non manca molto alla fine di questa storia, poi ho in mente una nuova Drarry che pubblicherò nel periodo natalizio (saranno 3 capitoli in tutto), una piccola One Shot e una Long Drarry e una Long originale. Grazie a tutti!
Mi raccomando non chiudete la storia senza aver prima stellinato e/o commentato. A presto, Galaxy
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