capitolo 18

NOTE: Visto che ha stravinto l'opzione A, seguirò quella! 🥰

Blaise era rientrato a casa da pochissimo, accompagnato da Dean e Seamus.

"Hai bisogno di qualcosa?" chiese Seamus dolcemente mentre Blaise si sedeva sul divano chiudendo gli occhi.

"No, mi prendo un antidolorifico e dormirò un pochino prima dell'arrivo di Harper..." disse Blaise ai due amici.

"Vuoi che ti prepari qualcosa per pranzo?" chiese Seamus.

"No, davvero, non ce n'è bisogno. Me la cavo da solo, non sto morendo, tempo una settimana e sarò come nuovo e poi devo camminare, non devo stare immobile, lo hanno detto in ospedale. Le gambe ancora funzionano, fortunatamente. Davvero, grazie mille per tutto, ma voglio cavarmela da solo..." disse Blaise con un sorriso mentre afferrava il bicchiere d'acqua che gli porgeva Dean.

"Lo denunci, vero quel verme schifoso?" chiese Seamus.

"Ho lasciato tutto in mano di Mac, se ne sta occupando lui..." disse Blaise.

"Ottimo, deve marcire in carcere..." disse Seamus guardando l'avvocato. "Quando mi hai detto che ti hanno accoltellato mi è preso un colpo. Ah, se vuoi aiuto con Harper non ti fare problemi a lasciarlo a casa, Marjorie è felice di stare in sua compagnia. Mi ha detto che la sera Theo racconta ai bambini le favole della buonanotte. Adora quella del coniglio e del riccio, non fa altro che parlarne!" disse Seamus con un sorriso.

Blaise abbassò la testa quando sentì nominare Theo, emozionato.

Era ancora incredulo per quella scoperta. Theo non solo era B.J. Webb, ma anche Starnight.

"No, davvero, Harper può stare anche a casa..."

Seamus lo guardò incuriosito. "Va tutto bene?"

Blaise annuì.

"Si, tutto ok, sono solo stanco, vorrei davvero riposarmi prima dell'arrivo di Harper..." disse l'uomo con un sospiro rassegnato.

Dean e Seamus annuirono.

"Ok, noi oggi però stiamo tutto il giorno in negozio, se hai problemi chiedi aiuto a Theo e, per favore, evita di comportarti da stronzo con lui. Sei insopportabile..."

Blaise sbarrò gli occhi e guardò l'amico.

"Non sono stronzo!" protestò l'avvocato, ma ricevette solo un'occhiataccia dal fioraio.

"Lo maltratti da quando lo hai visto la prima volta, solo perché è imparentato con Emily. Perché non gli dici la verità?"

"E a cosa servirebbe?" chiese Blaise perplesso.

"Non è una cattiva persona e non ha doppi fini con te. Dagli solo una possibilità, non voglio musi lunghi a Natale..." disse Seamus sporgendosi verso Blaise per lasciargli un bacio sulla guancia.

"E va bene..." disse Blaise guardandolo, cercherò di comportarmi bene..."

"Bravo bambino!" disse Seamus illuminandosi. "Mi raccomando, chiama lui se hai problemi..."

Blaise alzò gli occhi al cielo e scrollò la testa divertito mentre osservava gli amici lasciare la sua casa. Solo a quel punto afferrò il suo cellulare e scrisse un messaggio, poi si alzò lentamente dal divano e raggiunse la porta di ingresso, dove bussarono poco dopo.

"Credevo avessero deciso di non andare più al lavoro..." disse Theo con un sorriso quando entrò nella casa dell'uomo.

"Paura, vero?" chiese Blaise sorridendo a sua volta al biondo che entrava in casa, sfilandosi il cappotto da dosso.

Theo ridacchiò e guardò Blaise, restando in piedi.

"Come ti senti? Stai bene?"

Blaise alzò le spalle.

"Ho preso un antidolorifico poco fa, hanno detto che tra dieci giorni mi toglieranno i punti, però tutto sommato sto bene. Ho più avuto paura di non rivedere mai più Harper e lasciarlo da solo..." ammise Blaise mentre raggiungeva la cucina.

"Vuoi qualcosa da bere?" chiese, voltandosi verso Theo.

"Un bicchiere d'acqua andrà più che bene..." disse con un sorriso.

Blaise afferrò la bottiglia e dopo aver riempito il bicchiere lo porse a Theo e rimase in silenzio a fissarlo.

Il biondo avvampò e lo guardò, imbarazzato.

"Che c'è?" chiese Nott abbassando lo sguardo.

"Tu sei Starnight e B.J. Webb..." disse e Theo annuì.

"E abbiamo messaggiato per mesi dicendoci cose intime... Non ti fa strano?" chiese Blaise sedendosi.

Theo annuì.

"Io sono in imbarazzo più che altro per quello che ho fatto e che ti ho detto..."

"Parli del ragazzo del tuo amico?"

Theo avvampò e annuì.

"Accidenti, si. Io... ero ubriaco, non so cosa mi sia preso! Era da tempo che non mi vedevo con nessuno e... l'ho baciato e ovviamente il mio amico ci ha beccati in quel preciso momento ed io ho avuto la peggio..." disse Theo.

"Da quanto non ti vedi con qualcuno?" chiese Blaise interessato.

"Da quando ho cominciato a messaggiare con te e dopo averlo baciato. Poi sono venuto qui e... le uniche persone con cui interagisco sono due bambini e una coppia sposata..." disse Theo.

"Quindi l'unico single sono io..." disse Blaise.

Theo lo guardò.

"Me lo ricorderò a Natale di versarti più vino, sia mai..." disse Blaise e Theo lo guardò confuso.

"Sia mai che cosa?"

Blaise lo fissò e stava per rispondere quando il campanello di casa suonò e l'uomo guardò l'orologio.

"Chi è a quest'ora?" si chiese mentre andava verso la porta ad aprire.

"Blaise!" disse Cormac Mc Laggen, sorridendogli.

Zabini lo guardò stupito.

"Mac! Che ci fai qui?"

"Il boss voleva venire a trovarti..." disse facendosi da parte per rivelare Jeffrey Andrews.

"Oddio, buongiorno capo, questa si che è una sorpresa" disse Blaise facendosi da parte.

"Spero di non disturbare..." disse l'uomo entrando e notando Theo in piedi sulla soglia della cucina.

"No, assolutamente, lui e Theo...." disse Blaise non sapendo il cognome del biondo, "Un amico..."

Il signor Andrews sorrise e tese la mano.

"Piacere di conoscerla, signor...." disse il signor Andrews guardandolo imbarazzato, Theo rispose con un sorriso.

"Nott, Theo Nott... piacere di conoscerla..." disse il biondo con un sorriso, ricevendo un'occhiata da parte dell'uomo.

"Sbaglio o il tuo è un accento newyorkese?"

Theo sbarrò gli occhi azzurri, sorpreso.

"Uh, si, vivo a New York, perché? Si riconosce dall'accento?" chiese Theo perplesso guardando Blaise che alzò le spalle.

"Oh, si. Ma forse è semplicemente una mia passione, sarà che viaggio molto e mi basta pochissimo per riconoscere un accento!" disse l'uomo che si voltò verso Blaise.

"Volevo parlarti di una cosa importante, scusami se sono piombato qui all'improvviso ma io parto domani mattina e non tornerò prima dell'estate. Volevo parlarti di quello che ti è successo..." disse l'uomo e Blaise guardò Theo che controllò l'orologio.

"Ho i bambini che escono da scuola tra pochissimo..." disse il biondo con un sorriso, afferrando il suo cappotto per infilarselo.

"Prendi la mia macchina..." disse Blaise porgendogli le chiavi, facendo bene attenzione a toccare il palmo dello scrittore con il proprio.

Theo si perse nel suo sguardo per qualche secondo, poi si fece violenza psicologica e dopo un saluto generale e rapido uscì di casa, lasciando Blaise immobile a fissare la porta chiusa.

Per un breve secondo desiderò ardentemente baciarlo. Peccato che avrebbe dovuto aspettare ancora qualche giorno, forse l'idea di farlo ubriacare a Natale non sembrava un'idea tanto pessima!

Blaise sorrise e scrollò la testa, sentendosi uno stupido, poi rivolse totalmente la sua attenzione a Mac e al suo capo. 

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