capitolo 14

Dicembre

Seamus saltellava su un piede, allungando il collo per controllare l'arrivo di Theo da dietro le porte dell'Aeroporto di Heathrow.

Era andato a prendere l'amico insieme a Dean che era rimasto leggermente indietro, mentre Marjorie era rimasta con Blaise e Harper. Quel pomeriggio sarebbero andati prima al cinema e poi sarebbero andati da Queen's Deli che avrebbe organizzato una piccola festa per i bambini della classe di Alexander.

Quindi i tre amici sarebbero rimasti da soli a casa per quella sera.

"Theo!" urlò Seamus ad un tratto, illuminandosi del tutto e sollevandosi sulle punte dei piedi mentre sventolava un braccio.

Theo, che si stava trascinando dietro il trolley e la borsa che conteneva il suo pc e i vari quaderni degli appunti, non appena vide l'amico, sorrise radioso e si mosse più velocemente, poi con uno scatto, lasciò andare il trolley, che cadde per terra con un tonfo, per buttare le braccia al collo dell'amico che lo strinse in un abbraccio soffocante.

"Quanto cavolo mi sei mancato!" disse Seamus per poi stampargli un bacio sulla guancia liscia.

"Addirittura? A settembre ero qui! E prima di venire a settembre siamo stati un anno e mezzo separati!" disse Theo con un sorriso mentre avvampava e si sporgeva per salutare Dean.

"Ma proprio perché sei stato qui da poco che mi sei mancato da morire. E guai a te se sparisci per un anno! Ti voglio qui almeno una volta l'anno e no, non dire niente, accetti e basta. Non esistono scuse!"

"Magari appena torno a casa succederà qualcosa che mi impedirà di muovermi..."

Seamus lo fulminò con lo sguardo.

"Smettila di dire disgrazie che ci prendi benissimo! Devo ricordarti come hai rotto le scatole con le tue dannate paranoie su Mark?" chiese Seamus.

"Perché, non ho avuto ragione?" disse Theo mentre recuperava la valigia caduta a terra. "Mi ha tradito prima del matrimonio ed è scappato con un altro..."

"Perché tu sei pessimista dentro!" lo sgridò Seamus mentre si dirigevano tutti e tre verso l'uscita.

"Non sono pessimista, sono realista! La vita purtroppo non è un romanzo d'amore. Non esiste il colpo di fulmine, una persona ti sceglie, la conosci meglio e se ci si trova a proprio agio allora si faranno dei progetti. E si litigherà tantissimo, esiste la gelosia che ti uccide dentro. Che ne sapete voi di come mi sono ammalato io? Ogni volta che Mark lavorava fuori città entravo in paranoia ed entravo sui social ogni istante per controllare se fosse online! Per non parlare di quando ha tolto l'ultimo accesso su Whatsapp!" stava raccontando Theo mentre raggiungevano la macchina di Seamus e Dean.

"Devi cominciare a fidarti delle persone, Theo. Non tutti vogliono usarti o ferirti. Guarda me e Dean. A noi che sei lo scrittore di bestseller più famoso dell'Inghilterra non importa. A noi piace come sei tu nel tuo privato, hai un sacco di qualità che purtroppo ho cominciato a notare che stai facendo sparire e ti stai di nuovo chiudendo in te stesso. Non farlo, Theo. Noi ti vogliamo bene. So che vorresti sentirmelo dire più spesso, so che non mi espongo mai e tu vuoi essere riempito di affetto, ma il mio bene esiste e c'è e ci sarà per sempre. Sono sicuro che troverai l'anima gemella quella con la A maiuscola e si, accadrà come nei romanzi d'amore che ami e ti sposerai, avrai una famiglia, dei figli e anche un cane! Proprio come nei tuoi sogni e... oddio..." terminò Seamus quando voltandosi trovò Theo in lacrime.

Lo scrittore gli buttò le braccia al collo, sospirando.

"Sto pregando che tutto quello che stai dicendo sia realtà, se io sono un pessimista cronico, tu invece sei la persona più solare, positiva ed allegra e se tu mi dici queste cose io davvero voglio crederci, mi attaccherò a queste tue parole con tutto me stesso, desidero andare avanti, ma puoi biasimarmi se ho paura di essere ferito?"

"Tutti siamo insicuri, anche io lo sono molto spesso, ma so che tutto prima o poi finirà bene. E tu devi cominciare a pensare che le cose andranno bene, sempre. hai una giornata no? Va bene, il giorno dopo sarà stupendo, magari avrai l'ispirazione per un nuovo romanzo oppure incontrerai l'amore della tua vita! La vita è imprevedibile, ma devi soprattutto lasciarti andare, non chiuderti in te stesso, lascia che la gente ti conosca, non atteggiarti come al tuo solito, si vede lontano chilometri che sei uno con la puzza sotto il naso, devi cercare di essere più umile e dolce. Vedrai che la tua vita avrà una svolta incredibile..."

Theo annuì mentre saliva in macchina e durante il viaggio verso Black Angel City, si perse nei suoi pensieri cupi. Sapeva che Seamus aveva ragione, ma Theo era testardo e la paura riaffiorò all'improvviso, lasciandolo stanco e triste.

~*~

La festa di Natale si stava svolgendo nei migliori dei modi. Harper era felice perché poteva avere Alexander tutto per sè, i due bambini si muovevano insieme e sempre tenendosi per mano.

Blaise ogni tanto si fermava a parlare con qualche genitore e teneva d'occhio Marjorie che stava facendo delle giravolte davanti ad Hugo che la fissava preoccupato.

Ad un tratto Harry Potter lo fermò e i due si misero a parlare. L'uomo dai capelli neri gli stava raccontando del suo lavoro da buttafuori al Freedom, di come non avesse voglia di andare al lavoro quella sera e di non avere affatto voglia di sedare risse o vedere giovani troppo ubriachi che uscivano dal locale e finivano per piegarsi in due nel vicolo poco distante, in preda alla nausea e al troppo alcool.

"Per questo motivo mi godo i miei figli il più possibile..." disse. "Anche se, devo ammettere, vorrei fidanzarmi..."

Blaise sospirò e sorrise.

"A chi lo dici, io da quando è nato Harper mi sono dedicato solo a lui e mai a me stesso, anche se le occasioni non sono mancate, ma non so. C'è sempre qualcosa che mi frena. Vorrei una relazione ma al tempo stesso non ne vorrei una." disse Blaise a disagio.

Era da un pò di tempo che pensava al fatto che ora che Harper era cresciuto, poteva cominciare ad uscire con qualcuno, ma ogni volta che doveva fare il primo passo si bloccava, spaventato. Non voleva essere un cattivo fidanzato e voleva rendere felice la persona con cui stava, ma non aveva avuto grandissime relazioni prima della nascita di Harper se non qualche storiella alle superiori. All'Università aveva pensato solo allo studio e a rendere felice i suoi genitori che avevano sacrificato molto per permettergli di studiare.

Poi era nato Harper e Blaise aveva vissuto solo per suo figlio, senza mai dedicare un giorno a se stesso. La sua vita ruotava tra lavoro, casa e Harper.

Aveva degli amici, Seamus, Dean, Harry, Charlie, Oliver, ma erano tutte coppie già sposate o conviventi e di certo non poteva trovare l'anima gemella tra di loro.

Poi ripensò a starnight e Blaise si portò alle labbra il bicchiere di aranciata che aveva preso poco prima dal bancone.

Si sarebbero dovuti incontrare subito dopo le feste natalizie e prima di Capodanno, Starnight gli aveva detto che sarebbe andato a Londra e poi una volta lì gli avrebbe comunicato il nome dell'albergo prenotato e si sarebbero incontrati direttamente nella sua stanza. Il sol pensiero lo agitava tantissimo perché i messaggi che si erano scambiati ultimamente erano molto dolci, con promesse non proprio caste.

"La vedi Natalie?" disse Harry dando una piccola gomitata a Blaise che si voltò, osservando la donna bionda in piedi accanto ad altre mamme della classe di Harper.

"Eh..." disse Blaise.

"Non ti ha staccato gli occhi di dosso nemmeno per un secondo da quando sei entrato..."

Blaise aggrottò le sopracciglia, non se n'era nemmeno accorto.

"Ah, davvero? Ma non è sposata?" chiese Blaise e Harry scrollò la testa.

"Macchè, non si è mai sposata. Quando è rimasta incinta il fidanzato l'ha mollata su due piedi e se n'è andato, lasciandola completamente sola. Poverina... almeno io e Ginny abbiamo avuto i bambini in completo accordo e sapevamo che non potevamo mai stare insieme visto che sono gay. Ma lasciare la tua compagna incinta, cioè. Come si fa? Che orrore!"

Natalie, forse sentendosi osservata, si voltò verso Blaise e gli sorrise. 

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