capitolo 1

"Bambini basta gelato!" Disse Blaise alzandosi dalla sedia alla sua scrivania dove stava studiando un nuovo caso di aggressione domestica, per andare in salotto dove suo figlio Harper, di sei anni, stava mangiando un gelato al cioccolato in compagnia di Marjorie, la sua amica della scuola nonché figlia dei suoi vicini, Seamus e Dean.

Harper sollevò la testa verso il padre e lo guardò arrabbiato quando si accorse che Blaise stava afferrando il telecomando per spegnere i cartoni.

"No!" Urlarono i due bambini, ma ormai Blaise aveva cliccato sul tasto rosso del telecomando.

"È l'ora di andare a nanna!"

Entrambi lo stavano fissando con disappunto e Marjorie incrociò le braccia al petto, tirando fuori il labbro inferiore.

"Ma è presto!" Protestò Harper guardando suo padre con i grandi occhi blu, eredità della madre.

"Domani dovete andare a scuola!" Disse Blaise tendendo la mano verso il figlio che gli consegnò lo stecco di legno del gelato.

"Voglio papà!" Disse Marjorie alzandosi poi dal divano e salendo sul pouf accanto alla finestra.

A Blaise ci volle mezzo secondo per correre verso la bambina e tenere fermo il pouf per non farla cadere. Ci mancava soltanto che portasse a casa la bambina con un bernoccolo sulla testa!

"Dove sono?" Chiese Marjorie posando le manine sul vetro e guardando il vialetto vuoto.

"Hanno detto che stanno per tornare...." Disse Blaise accarezzando i capelli della bambina.

Dean e Seamus erano andati a prendere "lo zio", come lo definiva Marjorie, ma Blaise sapeva benissimo che non poteva essere uno zio di sangue dato che i suoi genitori erano entrambi figli unici.

In realtà non aveva mai sentito parlare di questa persona fino alla settimana prima quando Seamus gli aveva annunciato che il suo migliore amico sarebbe giunto da New York per questioni di lavoro. Blaise aveva lanciato un'occhiata a Seamus e aveva sentito la gelosia colpirlo. Fino a prova contraria, era Blaise il suo migliore amico. Quando glielo aveva detto, Seamus era scoppiato a ridere e gli aveva accarezzato un braccio per tranquillizzarlo e gli aveva spiegato che i due si conoscevano da bambini visto che erano vicini di casa e quella spiegazione aveva fatto solo indispettire Blaise ancora di più.

Voleva molto bene a Seamus e a suo marito Dean, adorava Marjorie e la bambina era solita chiamare lui zio, quindi sapere che avrebbe dovuto dividere quel primato con un altro uomo lo faceva impazzire dalla gelosia.

Si, era geloso dei suoi amici e della loro famiglia. Blaise aveva rinunciato a riformarne un'altra dopo la nascita di Harper.

Crescere un figlio da solo, con un lavoro impegnativo come il suo, era un avvocato penalista, era stata una fatica immensa, ma anche la gioia più bella della sua vita.

Aveva lottato per poter avere Harper con sé, sapeva che la legge non sarebbe mai stata dalla sua parte visto che mai un giudice avrebbe strappato un bambino dalla propria madre biologica, soprattutto una persona come Emily, di buona famiglia.

Eppure era bastato che l'azienda nella quale lavorava e che era di proprietà di suo padre fallisse affinché il giudice decidesse di affidare il bambino alle cure di Blaise che aveva uno stipendio molto buono e con entrate costanti.

Inutile dire che Emily non si era rassegnata e stava tutt'ora combattendo per riavere l'affido di Harper.

La strada si illuminò e Blaise guardò la macchina di Seamus e Dean parcheggiare nel vialetto della loro casa e poco dopo la coppia di amici scese dalla macchina.

"Papà!" Urlò Marjorie correndo via e raggiungendo la porta, tutta allegra, Blaise rimase immobile ad osservare lo sportello posteriore della macchina aprirsi e un uomo scendere.

Bastò che si voltasse per far raggelare Blaise.

"Non è possibile...." Sussurrò, gli occhi nocciola sbarrati. 

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