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pov's alessia

quel ragazzo stefano, aveva degli occhi  stupendi, restai a guardarlo per qualche secondo, poi torni a fare il mio lavoro

io:stefano

dissi con la voce più dolce possibile, ma lui non rispose, si limitava a guardarmi

io: STEFANO!

lo richiamai, lui iniziò a guardare verso il basso e diventò rosso

io: io sono la tua infermiera alessia

lui non rispose, e allora continuai

io: sai perchè sei qui?

lui scosse la testa molto piano e allora glielo dissi

io: sei stato morso da uno zombie

ste: ma gli zombie non esistono

io: invece si

spostai il lettino verso la finestra, e spostai la tenda

stefano appena vide cosa c'era fuori il suo sguardo si trasformò, era impressionato da come era messa la città, ma d'altronde chi non lo sarebbe

la città e parzialmente distrutta, e per ogni strada ci sono degli zombie che cercano la loro preda

ste: o mio dio! questo è un sogno vero

disse facendosi un pizzicotto al braccio

io: no stefano, è la verità

ste: per favore, puoi rimettere la tenda

disse con una voce tra il triste, lo sconvolto e la paura

feci come aveva detto, dev'essere stata dura da sopportare

ste: e adesso che facciamo?

io: l'unica cosa da fare è combattere e resistere, fino alla fine

ste: quant'è grave la situazione

io: ormai questa piaga sta prendendo il controllo del mondo

presi un pausa e continuai

io:  per adesso sono morte 6 miliardi di persone

ste: vuoi dire che siamo destinati a morire?

io: purtroppo si

dissi, e mi sedetti sul lettino di stefano iniziando a piangere

qualcuno mi stava abbracciando, non mi girai perchè mi faceva piacere la situazione

ste: tranquilla, noi non moriremo

mi girai e guardai stefano, quelle labbra, erano perfette mi veniva voglia di baciarle, e senza rendermene conto, mi ritrovai a pochi centimetri dalle sue labbra

lo guardai negli occhi, nei suoi occhi color nocciola, erano bellissimi

poi lui annullò la distanza che ci separavano e mi baciò

mi lasciai andare, era una bellissima sensazione, stavo provando mille emozioni diverse, dalla felicità, alla paura, all'amore

io mi staccai per respirare e continuai a guardarlo nei suoi magnifici occhi, e lui faceva la stessa cosa

io: scusa, non dovevo farlo

mi stavo alzando ma mi bloccò tenendomi per un polso

ste: non devi scusarti, a me è piaciuto

io: io non so, scusa

dissi liberandomi dalla presa e andandomene dalla stanza









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