04.06.2023

Buonasera biondino.

Un'altra settimana si è conclusa con spensieratezza. Quando non hai tempo da perdere dietro le persone, ne acquisti molto per meditare su te stessa. Ieri, eravamo tutti a casa di ****** e, dato che sono un osservatrice, ho notato tutti i comportamenti che hanno avuto nei miei confronti. Mi sembrava di esser tornata alle medie o peggio al liceo, quando i miei compagni di classe ridevano di me alle spalle.

Ho percepito tutto lo schifo che provavano nei miei confronti, ma finché mi è stato possibile, ho semplicemente ignorato le loro parole sottovoce. Però, poi, quando ti urlano in faccia, non nascondendo più l'astio nei tuoi confronti, allora lì, non puoi fuggire. Così mi sono ritrovata immobile, a ridere su chiari riferimenti che facessero di me una: stupida, puttana, donna senza diritto di parola.

Per quanto le altre possano rassicurarmi, dicendo che scherzano o che magari sia una mia impressione, non mi sembra affatto così. Certe cose le senti, come sentivo che non mi volevi più intorno, come sentivo che per te ero diventa solo un peso. Anche questa volta, un po' come sempre, la mia incazzatura sarà durata una mezzora, ma in questi 30 minuti scarsi, forse, ho appreso qualcosa di veramente importante.

Mi sono sempre domandata del perché, nonostante, la mia gentilezza, preoccupazione, affetto e chi più ne ha né metta, finiscono sempre per trattarmi male.

Bene, è proprio quello che ho elencato prima il problema. Sono sempre stata inconsapevolmente io, l'iceberg che mi faceva affondare. Ho sempre dato alle persone il coltello con cui pugnalarmi. Come ho fatto a non capirlo prima? Mi sembra plausibile che nei tempi in cui viviamo tutte le mie qualità non possano coesistere nei confronti di un altro essere umano.

Ormai, la dolcezza è sinonimo di debolezza e, allora, perché esser deboli in un mondo di carnefici? Pensaci, tutte le storie di true crime iniziano sempre allo stesso modo, o almeno per come le racconta Elisa True Crime. Il protagonista della vicenda è una persona piena di vita, speranza, grandi ambizioni, con tendenze altruistiche e sono proprio queste ad attirare il loro giustiziere.

Quindi, nella maggior parte dei casi non vi è nemmeno un movente, ma solo puro egoismo nei confronti di chi, in questa generazione, cercava di fare la differenza.

Perciò, ripeto, perché essere deboli in un mondo di assassini? Non è nella mia indole esserlo, ma se questo mi permetterà di sopravvivere di più, sti cazzi, lo sarò. Basta accondiscendenza, basta comprensione, basta aiuto per tutte quelle persone che nella tua vita non saranno mai in grado di ricambiare.

Bisogna pensare come un assassino, non come una vittima. Pertanto, prendi il coltello e nascondilo dietro alla schiena, non farti prendere impreparato. Sii sempre pronto colpire, sii la versione che temono, non di cui hanno pietà.

Alla fine tutto questo fa parte dello sviluppo interiore, vero? Mai come stavolta, ho intenzione di cambiare, voglio indossare una maschera, rappresentare un personaggio. Non voglio più restare dalla parte di chi ti supplica di restare, dalla parte di chi sente dire in continuazione quanto sia tenera o innocente, NO.

Io voglio essere la persona, che a solo sguardo, ti fa cedere le gambe dalla paura, voglio essere linferno in persona. Tu tratti male me? Allora, starai sicuro che risponderò con il fuoco al fuoco. Non serve a nulla ignorare o perdonare perché gli darai il pretesto per rifarlo ancora. È finita l'era in cui potevate prendervi gioco di me.

Quindi, stai attento biondino, perché non ti darò una terza chance. Farai bene a giocare le tue carte con astuzia, sennò avrò sempre la consapevolezza che a perderci sarai sempre tu.

Vediamo chi sopravvive di più?

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