Capitolo 47 - Natale a Riverdale
Cheryl
Altri due mesi sono volati come niente fosse e sinceramente sono felice che il tempo sia passato così velocemente, amo studiare moda, infinitamente, ma certe settimane diventavano davvero pesanti, pieni di esami a distanza di pochissimi giorni, l'ansia, le nottate passate a studiare mentre Toni cercava di farmi andare a dormire però io testarda non le davo retta, facendola restare sveglia a guardarmi distesa nel letto perché era preoccupata per me.
Invece ci furono anche giorni piacevolissimi, tipo le mattinate durante i weekend con la colazione portata a letto dalla mia splendida fidanzata, le passeggiate nel parco facendoci foto ogni volta e i giri in centro a fare shopping, insomma sono stati mesi pieni di emozioni.
Parlando del presente, invece, da ieri sono iniziate le vacanze natalizie, quindi abbiamo deciso di ritornare nella nostra amata città, Riverdale, mia cugina ha invitato noi e i nostri amici domani a casa sua e di Jughead, proprio il giorno della vigilia, in modo da poterci riunire passandolo tutti insieme come una volta.
Ovviamente in questo preciso istante sto preparando la valigia, e come sempre sto impazzendo, è possibile che non riesca a decidere tra tutta la miriade di vestiti che ho, è davvero esasperante ma menomale che al mio fianco ho una persona speciale.
Toni: Cher, ho preparato lo zaino con i regali e la mia valigia è pronta, tu a che punto sei?
Dice guardandomi poggiata sullo stipite della porta.
Cheryl: in un punto morto, detesto fare i bagagli.
Dico nervosa giocherellando con le maniche della maglia che indosso.
Toni: ehi aspetta, adesso ti aiuto, anzi ora tu vai a distenderti sul divano, tranquilla e qui ci penso io, d'accordo?
Dice avvicinandosi a me abbracciandomi, immediatamente poggio la testa al suo petto.
Cheryl: lo faresti davvero!?
Toni: certo, per te farei qualunque cosa.
Dice sorridendo per poi lasciarmi un bacio veloce sulle labbra.
Cheryl: Ti amo TT, sei la mia salvezza.
Dico stringendomi forte tra le sue braccia.
Toni: ti amo anch'io rossa.
Dice scompigliandomi i capelli con le sue ditine esili.
Cheryl: ehi, i miei capelli.
Dico tirandole una pacca sulla spalla scherzosamente.
Toni: scusa, ma sono bellissimi.
Dice ridacchiando.
Cheryl: anche i tuoi sono molto belli, batuffolino rosa.
Dico con le mani tra i suoi lunghi capelli, mentre lei mi guarda leggermente male.
Toni: batuffolino rosa!?
Cheryl: si proprio così, batuffolino rosa.
Ripeto alzando il tono di voce stuzzicandola.
Toni: dillo di nuovo e ti prepari la valigia da sola.
Dice allontanandosi leggermente incrociando le braccia al petto.
Cheryl: batuffolino rosa, batuffolino rosa, batuffolino rosa.
Continuo a dirlo dandole fastidio pizzicandola sulle braccia e sui fianchi.
Toni: Cher smettila.
Cheryl: ma a me piace.
Dico facendolo ancora più apposta, lei cerca di difendersi indietreggiando sempre di più finendo distesa sul letto con me al suo fianco che continua a darle fastidio.
Toni: Cher dai smettila ti prego.
Ride a crepapelle mentre le faccio il solletico.
Cheryl: mi dai un bacio?
Dico tutta d'un tratto, lei mi guarda un pò perplessa ma subito dopo, senza pensarci due volte, si avvicina leggermente, mi prende il viso tra le mani unendo le nostre labbra in un bacio.
Toni: così va bene!?
Dice ridacchiando.
Cheryl: assolutamente sì.
Dico ridendo a mia volta, fiodandomi tra le sue braccia, come se non lo facessi da troppo tempo, lasciarmi andare nel suo abbraccio è la cosa che più mi fa stare bene, mi provoca una serie di brividi lungo tutta la schiena, che vengono calmati dal calore che emana il suo corpo contro il mio.
Rimaniamo così, per svariati minuti, in questa posizione fissando il soffitto in silenzio, come se le parole non fossero abbastanza e in un certo senso è così, i gesti valgono più di mille parole come per esempio il suo modo dolce che ha nel accarezzarmi i capelli e i piccoli baci che mi lascia sulla testa coccolandomi, non credo ci sia sensazione più bella di questa.
Toni: la mia principessa dai capelli rossi.
Dice sorridendo stringendomi ancora di più a sé.
Cheryl: il mio batuffolino rosa.
Dico iniziando a ridacchiare divertita.
Toni: ti sei fissata ormai.
Ride.
Cheryl: si, sarà il tuo soprannome, quindi abituati.
Toni: okay, ma perché questo nome?
Cheryl: semplice perché sei piccolina, apprezza il mio tatto avrei detto un'altra parola, comunque e poi ovviamente per i tuoi capelli rosa.
Toni: io ti ammazzo, volevi dire bassa, vero!?
Cheryl: si solamente perché è la verità.
Dico guardandola continuando a ridere mentre mette il broncio.
Toni: sei proprio insensibile.
Cheryl: non è vero, io ho detto che sei piccolina, hai fatto tutto tu.
Dico guardandola cercando di attirarla a me, però lei si scosta.
Cheryl: dai non fare così, sai benissimo quanto io ami anche la tua bassezza perché è una cosa tenera, sei il mio piccolo batuffolino rosa.
Dico con un tono molto dolce, in modo da farle levare quel broncio sul viso che proprio non le sta bene.
Cheryl: dai fammi un sorriso.
Dico quasi pregandola, ma visto che non funziona, mi avvicino leggermente al suo viso, la guardo dritta negli occhi e la bacio inaspettatamente, è l'unico modo per farla cedere.
Toni: sei terribile.
Cheryl: tu invece sei insopportabile.
Dico sfidandola.
Toni: va bene hai vinto, sai che ai tuoi baci non resisto.
Dice arrendendosi sorridendo come le avevo chiesto, quel dannato sorriso che mi fa sempre battere il cuore a mille.
Cheryl: direi che così va decisamente meglio, però ora è meglio preparare la valigia, perché incomincia a farsi un pò tardi.
Toni: concordo con te, ma prima devo fare una cosa.
Dice guardandomi con uno sguardo che non riesco a decifrare e questo sinceramente mi spaventa leggermente.
Cheryl: Cosa?
La guardo perplessa, lei persa nelle mie iridi color nocciola, si avvicina a me, poggia le mani sul mio viso e in modo inaspettato azzera il poco spazio che ci divideva poggiando le sue labbra sulle mie.
Toni: ti amo Cher.
Dice una volta essersi staccata, inevitabilmente sul viso mi si forma un sorriso a trentadue denti, l'emozioni che provo ogni volta che pronuncia quelle due parole sono infinite, non sono in grado di spiegarle a parole, sono talmente tante.
Cheryl: ti amo anch'io, TT.
Dico accocolandomi sul suo petto.
Toni: adesso però è meglio alzarci, io preparo la tua valigia e tu vai sul divano a riposarti, d'accordo?
Cheryl: d'accordo.
Dico alzandomi lasciandole un veloce bacio sulle labbra, prima di dirigermi in salotto, fermandomi però un secondo sullo stipite della porta.
Cheryl: buona fortuna.
Dico ridacchiando leggermente.
Toni: grazie, me ne servirà molta visto il tuo interminabile guardaroba.
Dice mettendosi le mani nei capelli.
Cheryl: TT, guarda che non sei obbligata a farlo, posso benissimo farlo io.
La guardo comprensiva.
Toni: no, no tranquilla, mi sono offerta io di farlo e lo faccio molto volentieri.
Mi sorride cercando di convincermi.
Cheryl: sicura?
Toni: sicurissima, ora vai.
Mi sorride rassicurandomi.
Allora esco definitivamente dalla camera andando a stendermi sul divano. Mi sdraio mettendomi il più comoda possibile, allungo le gambe, poggio la testa su un cuscino e in un attimo mi addormento tra le braccia di Morfeo.
Non so esattamente quanto tempo abbia dormito, fatto sta che ad un certo punto apro gli occhi. Cerco di alzarmi per andare a guardare l'ora ma mi ritrovo le braccia di Toni attorno alla vita, mi giro e me la trovo di fronte che dorme terribilmente tranquilla.
Non smetterò mai di ripeterlo, è così bella quando dorme, sembra estremamente rilassata, felice, non che da sveglia non lo sia, però in queste situazioni mi trasmette una calma indecifrabile, ogni tanto mi chiedo che cosa sogni, se in uno di questi ci sono pure io o se magari sogni i suoi genitori che purtroppo ha perso, come si senta all'interno di essi, cosa provi.
Continuo ad ammirarla con il sorriso sulle labbra, le accarezzo dolcemente il viso pensando a quanto sia fortunata ad averla al mio fianco, ad averla nella mia vita, a poterla amare.
Non volendola svegliare mi volto nuovamente su un fianco con le sue braccia attorno che mi stringono in un abbraccio e la testa appoggiata al suo petto, osservo la stanza persa tra i miei innumerevoli pensieri.
Ad un tratto senza che neanche me ne accorga sento le sue labbra sul collo che mi lasciano tanti piccoli baci.
Toni: buongiorno Cher.
Cheryl: giorno TT.
Dico girandomi in modo da porterla guardare.
Toni: lo sai che sei bellissima!?
Dice con occhi innamorati.
Cheryl: come siamo dolci.
Dico dandole un bacio sulle labbra.
Toni: comunque la tua valigia è pronta, è all'ingresso insieme al resto.
Dice giocherellando con alcune ciocche rosse dei miei capelli.
Cheryl: perfetto, ma posso vedere cosa hai deciso di metterci dentro!?
Toni: no perché l'ho chiusa con la cinghia, sarebbe meglio non aprirla.
Cheryl: quindi mi stai dicendo che non posso sapere che vestiti potrò indossare!?
Dico leggermente sconvolta.
Toni: esattamente.
Dice ridacchiando.
Cheryl: va bene non importa, tanto mi fido ciecamente di te.
Dico guardandola dritta negli occhi per poi buttarmi nuovamente tra le sue braccia.
Toni: bene, allora che ne dici se usciamo!?
Cheryl: si, avrei proprio bisogno di un pò di aria fresca.
Dico sbuffando, visto che nonostante sia inverno e faccia freddino, fuori c'è il sole ed è una bella giornata, ho un sacco voglia di uscire.
Toni: che ne dici se andiamo in quel bellissimo parco con quella vista mozzafiato su Los Angeles, dove mi avevi portata qualche tempo fa!?
Cheryl: dico che è un'idea fantastica, vado a cambiarmi, ti dispiace se porto arco e freccie!? Mi piacerebbe tirare con l'arco.
Toni: va benissimo.
Le lascio un bacio sulle labbra per poi avviarmi in camera per prendere i vestiti. Scelto cosa indossare, vado in bagno, mi lavo e molto in fretta mi cambio truccandomi anche. Esco tornando in camera, per prendere la mia giacca rossa dei serpents e mi ritrovo TT distesa sul letto con il telefono in mano, pronta per andare.
Cheryl: mi spieghi come hai fatto?
Dico stupita.
Toni: semplice, sono più veloce di te in queste cose.
Dice avvicinandosi prendendomi per mano. Usciamo dalla stanza ed insieme a lei recupero arco, freccie e bersagli, un volta preso tutto ci dirigiamo all'ingresso per poi andare in garage a prendere l'auto.
Poso tutto nel bagagliaio sedendomi al posto del guidatore con lei al mio fianco, metto in moto uscendo dal vialetto di casa nostra.
Mi immetto nella strada principale sperando non ci sia tanto traffico anche se qui ad LA è impossibile che non ci sia, infatti siamo in coda, esasperata poggio la schiena al morbido sedile.
Cheryl: odio il traffico.
Dico sbuffando incrociando le braccia al petto.
Toni: lo so benissimo, non hai proprio pazienza.
Dice ridacchiando leggermente volgendo lo sguardo su di me.
Cheryl: sono fatta così, odio aspettare.
Dico guardando l'infinita coda di macchine che ci ritroviamo davanti consapevole del fatto che prima di un'ora non arriveremo a destinazione.
Toni: vieni qui.
Dice allargando le braccia, lo spazio che ci divide è davvero poco, per questo la guardo un'attimo è senza pensarci neanche mi fiondo sul suo petto lasciandomi andare mentre mi accarezza i capelli dolcemente.
Toni: va un pò meglio!?
Dice con quel suo tono dolce che usa solo con me.
Cheryl: decisamente si.
Dico rilassandomi.
Tra le sue braccia mi sento viva, mi sento leggera come una piuma, come se potessi fare qualunque cosa voglia, mi sento protetta, al sicuro, come se finché rimango attaccata al suo petto non potrà mai succedermi niente, perché sono certa che queste braccia piccole ma forti, terribilmente forti, anche se non sembra, mi proteggeranno sempre, a qualunque costo, qualunque cosa accada, non mi mi lasceranno mai andare, non permetteranno a nessuno di ferirmi per nessuna ragione al mondo, per questo sono il mio rifugio ogni qual volta ne abbia bisogno.
Cheryl: Grazie.
Pronuncio questa semplice parola, che potrebbe non significare niente pensando al contesto, ma che per me invece conta enormemente.
Toni: per cosa?
Dice un pò sorpresa, senza capirci granché, continuando ad accarezzarmi.
Cheryl: per quello che fai per me, fai un sacco di cose, un mucchio di gesti, che possono sembrare cose da niente ma che per me contano molto, come per esempio questo abbraccio, riesci a capirmi, a capire ciò di cui ho bisogno semplicemente guardandomi, mi scavi dentro riuscendo a comprendermi in modo a me ancora sconosciuto, ma te ne sono e te ne sarò sempre grata, ormai stiamo insieme da più di due anni e io non riesco ancora a crederci, a credere di avere al mio fianco una ragazza così speciale che mi rende immensamente felice senza neanche saperlo.
Butto fuori tutto questo senza stare troppo a pensarci, volevo dire ciò che sento, che penso e l'ho fatto.
Toni: Cher, io...io sono senza parole, proprio non me lo aspettavo.
Dice balbettando leggermente per poi continuare.
Toni: tutto quello che faccio, lo faccio per te, lo faccio perché ti amo, amo vedere il tuo sorriso, amo vederti ridere, detesto invece vederti piangere, stare male, perché non te lo meriti, sei una ragazza sensazionale, ti meriti solamente di stare bene, di essere felice e tutto quello che voglio è proprio questo, farsi che tu sia felice, che tu abbia le attenzioni necessarie e che tu abbia ciò di cui hai bisogno.
Dice con gli occhi fissi davanti a sé mentre mi stringe sempre di più nel suo abbraccio, come a farmi capire che lei c'è, è qui e non se ne andrà.
Cheryl: tu, sei incredibile TT, sono la persona più fortunata di questo mondo ad averti trovata.
Dico alzando lo sguardo sul suo viso costringendola a guardarmi mentre lei sorrido, poi mi avvicino piano, sento il suo respiro sul mio collo, quel suo inconfondibile profumo, e poggio le mie labbra sulle sue.
Cheryl: comunque ti amo anch'io.
Sorrido.
Toni: lo so, furbetta.
Dice dandomi un altro bacio pizzicandomi leggermente le labbra, dopodiché torno sul suo petto.
Toni: guarda le auto iniziano a muoversi.
Dice indicando la fila di macchine che lentamente avanzano.
Cheryl: menomale, dopo quasi mezz'ora era ora.
Dico poggiando nuovamente le mani sul volante muovendomi in avanti, fortunatamente la strada inizia a liberarsi un pò dal casino così che riusciamo finalmente a camminare spedite, fino ad arrivare al parco dopo un'ora, proprio come avevo previsto.
Parcheggio poco fuori l'entrata, scendo, prendo ciò che mi serve dal bagagliaio per poi intrecciare la mano libera con quella di TT.
Io con l'arco, freccie sulle spalle, lei con i bersagli sottobraccio e la macchina fotografica al collo, ci incamminiamo in un sentiero in mezzo al verde.
Qualche minuto dopo ci ritroviamo davanti a quella quercia e a quel paesaggio pazzesco della città, rimango a bocca aperta.
Posiziono i bersagli proprio di fronte all'albero, prendo l'arco, una freccia e dopo essermi posizionata perfettamente con il braccio teso, prendo la mira iniziando a tirare, Toni fa qualche foto al panorama.
Toni: sei spettacolare e bella da morire.
Dice sorridendomi voltata verso di me con la macchina fotografica tra le mani.
Cheryl: si, ma se stai lì a guardarmi non riesco a concentrarmi.
Dico con il cuore che batte a mille, non è possibile che sono passati due anni da quando stiamo insieme e l'effetto che mi fa è ancora questo.
Toni: sono sicura che ce la fai perfettamente, però grazie dell'informazione.
Dice con un ghigno sul viso come a sfidarmi.
Mi volto leggermente a guardarla senza pronunciare parlare, come a dire, sfida accettata, poi mi volto nuovamente per ricominciare a fare ciò che stavo facendo. Dal canto suo, lei inizia a scattarmi qualche foto accovacciata per terra, con le gambe piegate e la macchina fotografica sul viso, non ci voleva anche questa, sono sempre così fragile quando mi fa delle foto, nonostante siano anni che lo fa, ma non gliela darò vinta.
Nonostante ciò continuo a tirare estremamente concentrata cercando di non farle vedere quanto io sia vulnerabile davanti ai suoi occhi.
Dopo suppongo, mezz'ora mi fermo rilassando le braccia che mi fanno male, tutto sempre sotto l'occhio attento della mia ragazza che ogni tanto mi sorride.
Toni: stanca!?
Dice avvicinandosi.
Cheryl: un sacco, però mi sento tranquilla e rilassata.
Dico guardandola.
Lei una volta arrivata ad un passo da me, allaga le braccia, stringendomi forte in un abbraccio affettuoso, lascio scivolare dalle mani l'arco che si poggia sull'erba delicatamente.
In questa posizione, praticamente sul suo petto e la testa nel incavo del suo collo, mi lascio cullare dal battito del suo cuore e dalla brezza leggera che mi scompiglia i capelli, rimaniamo così in silenzio godendoci il momento di pace.
Cheryl: Te l'ho mai detto che sei comoda!?
Dico ridacchiando leggermente.
Toni: no, ma mi fa piacere sentirlo.
Dice lasciandomi un piccolo bacio sulla testa.
Cheryl: e te l'ho mai detto che le tue braccia sono il mio rifugio!?
Confesso, volendoglielo dire senza una ragione ben precisa.
Toni: neanche questo mi avevi mai detto, ma è davvero bello ciò, il mio intento è quello di proteggerti, di tenerti al sicuro facendoti capire che io sono qui, per te e non ho intenzione di andarmene, perché sei tutto ciò di cui ho bisogno.
Dice guardando dritto davanti a sé con la testa poggiata alla mia.
A quella rivelazione però non resisto e senza che se ne renda conto, la bacio premendo le labbra sulle sue, lei sorride infilando le mani tra i miei capelli.
Toni: Ti amo Cher.
Cheryl: Ti amo anch'io, TT.
Dico tornando sul suo petto, rimaniamo così per qualche altro minuto.
Toni: posso tirare un'attimo?
Dice staccandosi leggermente da me indicando l'arco e le frecce sul prato.
Cheryl: certo.
Mi sposto in modo che possa prendere l'occorrente da terra, dopodiché si posiziona di fronte al bersaglio pronta a tirare, scocca e la freccia finisce esattamente al centro praticamente attaccata alla mia, rimango estereffata.
Cheryl: come...come hai fatto!?
Dico indicando la freccia con l'indice.
Toni: beh posso dire di aver avuto la miglior insegnante che potessi desiderare.
Dice vantandosi riferendosi palesemente a me, poggia tutto sul l'erba dov'erano prima, si avvicina per poi abbracciarmi da dietro.
Toni: quindi le vedi quelle due freccie lì?
Dice con il dito puntato sul bersaglio.
Cheryl: si le vedo bene.
Dico con la testa poggiata al suo petto.
Toni: quelle frecce, se le guardi meglio, sono un pò come noi due.
Cheryl: cosa intendi dire!?
Dico perplessa.
Toni: sono una accanto all'altra, quasi si toccano, si sfiorano senza paura di stare così vicine, senza paura di toccarsi, stanno una a fianco dell'altra un pò come facciamo noi.
Dice molto spontaneamente, non so perché lo abbia detto, ma apprezzo un sacco, è una cosa tremendamente dolce.
Cheryl: sì però quelle frecce verranno tolte di lì a poco, mentre io e te potremmo stare abbracciate per sempre, volendo.
Toni: È vero, ma se ci pensi bene quelle frecce si ritroveranno ugualmente nel fodero, tornando a stare insieme, esattamente come noi, che nonostante le nostre litigate, ci ritroviamo sempre tornando sui nostri passi perché ci è difficile starci lontane.
Cheryl: è proprio così, perché detesto starti lontana e anche se volessi non ci riuscirei, è più forte di me, sei tutto quello che mi rimane, sei la mia ancora di salvezza e non ho intenzione di perderti.
Toni: non mi perderai.
Mi sussurra semplicemente in un orecchio, facendomi venire i brividi.
Cheryl: posso dirti di nuovo che ti amo?
Toni: puoi farlo tutte le volte che vuoi.
Cheryl: Ti amo.
Stavolta sono io che le sussurro in un orecchio.
Toni: Ti amo.
Ripete con la testa poggiata alla mia.
Cheryl: posso confessarti un'altra cosa?
Toni: ovviamente, anche perché oggi sembra la giornata delle confessioni.
Ridacchia leggermente.
Cheryl: tutte le volte che abbiamo litigato, ogni maledetta volta mi sentivo persa, mi mancava qualcosa per essere di nuovo completa, mi mancavi tu e lo capivo perché ogni mattina mi giravo cercandoti, allungavo il braccio convinta di trovarti, di poterti tirare verso di me per abbracciarti, poter poggiare la testa al tuo petto, ma tu non c'eri e la colpa è sempre stato il mio stupido orgoglio, ogni tanto di notte capitava anche che mi svegliassi e non riuscissi più a dormire, mi rigiravo nel letto pensando al fatto che non ci fossi e a volte avevo l'intenzione di venire da te, sul divano, per farmi coccolare, ma poi non ne avevo mai il coraggio.
Toni: però avresti potuto benissimo farlo, per quanto io fossi arrabbiata con te, non ti avrei mai negato il conforto di cui avevi bisogno, anche perché in tutta sincerità mi mancavi da morire anche tu.
Dice sedendosi sul prato con me sulle sue gambe avvolta dalle sue braccia.
Cheryl: davvero lo avresti fatto!?
Toni: assolutamente si, e se devo dirti tutta la verità, ti cercavo anch'io nel sonno convinta di poterti abbracciare e poter sprofondare la testa sul tuo petto, giocherellando con i tuoi capelli rossi e ogni tanto mi alzavo dirigidendomi in camera tua, ma rimanevo sullo stipite della porta, neanch'io avevo il coraggio di venire da te, rimanevo ferma lì a guardarti, rimanevo imbambolata a guardarti in tutta la tua bellezza, con quei bellissimi capelli che ti accarezzano il viso come avrei voluto fare io.
Cheryl: avresti potuto farlo anche tu.
Dico con la testa sul suo petto.
Toni: è così buffo come ci cercavamo disperatamente e nessuna delle due faceva il primo passo, ma forse l'amore è così, imprevedibile.
Cheryl: sono d'accordo, però alla fine è bello ritrovarsi, non trovi!?
Le chiedo facendo intrecciare le nostre dita.
Toni: si è bello ritrovarsi, è bello chiarire le incomprensioni tornando dove si è stati bene, ovvero tra le due braccia.
Dice stringendomi più forte a sé lasciandomi dei piccoli baci sulla testa.
Cheryl: sei così dolce, ma si è proprio come hai detto tu, però io sto bene tra le tue di braccia.
Dico sdramatizzando un pochino, vista la serietà degli argomenti.
Toni: questo era scontato.
Ride, io in tutta risposta mi faccio cullare dalle sue dolci carezze.
Toni: quindi vuoi dirmi che ti senti bene in questo momento!?
Cheryl: terribilmente bene.
Sorrido voltandomi leggermente per darle un veloce bacio sulle labbra, dopodiché mi sistemo meglio nel suo abbraccio poggiando la testa nel incavo del suo collo, lasciandomi trasportare dal momento chiudo gli occhi.
Toni
Oggi è un giorno speciale, è la vigilia di Natale, ma non è questo il motivo per cui questo giorno conti così tanto.
Conta perché stiamo tornando a Riverdale, la nostra città, la città che ci ha viste nascere, crescere e che ci ha fatte incontrare facendoci innamorare. Sono stra felice di poter rivedere tutti i nostri amici, ritornare a vivere per qualche settimana nella nostra vecchia casa, piena di ricordi che porto ancora nel cuore. Mi sento tremendamente bene, leggera, siamo in aereo ormai da un'oretta e fra circa mezz'ora dovremmo atterrare, non vedo l'ora, mi è mancato il posto da cui provengo.
Immersa tra questi pensieri, ogni tanto abbasso lo sguardo, guardando Cheryl che dorme beatamente con la testa poggiata al mio petto, è bellissima, sembra una bambina.
Continuo ad osservarla e più i miei occhi incrociano la sua chioma rossa, il suo viso pallido e più non mi capacito di come sia riuscita a salvarmi, così all'improvviso, è entrata a far parte della mia vita, facendosi strada diventando piano piano la persona che più amo al mondo, senza di lei non credo di potercela fare, ho bisogno di lei, la amo troppo, non sopporterei l'idea di perderla.
Dopo due anni ripenso a tutto ciò che abbiamo dovuto passare, alla nostra storia d'amore e a come siamo arrivate fino a qui più forti che mai, sono tanti due anni, anche se in fondo, forse, è solo l'inizio perché spero di poter passare il resto della mia vita al suo fianco, se mi sarà concesso.
Intanto l'aereo sta per atterrare e inizio a svegliare Cher, che ovviamente vuole continuare a dormire, infatti fa dei versi incomprensibili e si gira dal lato opposto, sempre rannicchiata sul mio petto.
Toni: Cher, stiamo atterrando, devi svegliarti.
Le sussurro dolcemente in un orecchio, alche apre piano gli occhi e se li strofina sbadigliando.
Cheryl: Buongiorno.
Toni: Giorno Cher.
Dico ridacchiando.
Cheryl: mi devo essere fatta una bella dormita perché mi sento davvero riposata.
Toni: hai dormito per tutto il viaggio.
Rido per poi poggiarmi sul suo petto, sentendomi al sicuro tra le sue braccia durante l'atterraggio.
Una volta scese recuperiamo velocemente i bagagli vogliose di uscire da qui per poter finalmente rivedere la nostra città. Affittiamo un auto a noleggio, visto che i nostri veicoli ovviamente sono rimasti a Los Angeles, e appena si mette alla guida partiamo.
Appoggio la testa al finestrino, mi guardo intorno, gli alberi che mi sfilano davanti, le case, il parco e un sacco di altri luoghi di cui conservo ricordi stupendi. Dopo circa dieci minuti, ci ritroviamo davanti all'enorme parcheggio di Pop's con davanti la famosa tavola calda, credo che questo sia il posto che più mi è mancato.
Non resistendo a non fermarci, parcheggia poco più in là dell'entrata, scendiamo e molto istintivamente ci prendiamo per mano dirigendoci all'ingresso.
Appena varchiamo la porta si sente tintinnare il campenellino che avverte della nostra presenza, sorridiamo entrambe istintivamente sentendoci a casa, di nuovo. Ci andiamo a sedere su uno dei tanti divanetti, una di fronte all'altra, prendendo il menù tra le mani.
Toni: questo posto mi è mancato più di tutti.
Dico guardando in giro, è rimasto tutto com'era.
Cheryl: si, anche a me, questo posto racchiude un sacco di ricordi e poterci ritornare mi fa capire che siamo veramente a casa.
Dice sorridendomi.
Toni: E poi se non sbaglio, una delle prima volte che ci siamo incontrate è stato proprio qui.
Dico guardandola dritto negli occhi.
Cheryl: mi ricordo quella serata come fosse ieri e mi ricordo anche cosa mi avevi detto, come se fosse tatuato nella mia mente.
Toni: e che cosa ti avevo detto!?
Dico stuzzicandola.
Cheryl: mi avevi detto che sono sensazionale.
Dice perdendosi nelle mie iridi con la mano intrecciata alla mia.
Toni: E lo credo ancora, sei una ragazza sensazionale e non solo.
Dico alzandomi di poco per poi avvicinarmi al suo viso per darle un bacio sulle labbra.
Poco dopo esserci staccate ci ritroviamo davanti Pop, quell'omone alto, che ogni volta che sono venuta qui è sempre stato gentile, ci accoglieva come se fossimo a casa sua, ci trattava come degli ospiti.
Pop: allora che cosa desiderate?
Dice con lo sguardo rivolto sul taccuino, per poi alzarlo rimanendo stupito nel vederci.
Pop: oddio ragazze, non vi avevo viste, da quanto tempo.
Dice mettendosi una mano tra i pochi capelli che gli rimangono.
Toni: ciao Pop, è un piacere poterti rivedere.
Dico rivolgendogli un sorriso.
Pop: anche per me, finalmente qualcuno di familiare, in questi mesi gli unici clienti abituali che sono venuti sono stati Betty, Jughead e Kevin, ma comunque come state e dove siete finite a studiare!?
Cheryl: noi stiamo davvero bene, ora abitiamo a Los Angeles e studiamo lì, ma ci mancava troppo casa quindi per la vacanze di Natale siamo volute tornare anche perché mia cugina ci ha invitate da lei per trascorrere la vigilia lì.
Pop: sono felice di sentire che state bene e che vi siete sistemate, allora cosa vi porto?
Toni: per me un milkshake al cioccolato, un hamburger e una porzione di patatine fritte.
Cheryl: per me una cherry cola e un'insalata.
Pop: arrivano subito.
Dice allontandosi diretto al bancone.
Cheryl: mamma mia certo che sei sempre la solita golosa.
Ride.
Toni: beh è mesi che non vengo qui, se mi permetti non posso non prendere uno dei buonissimi hamburger che solo Pop sa fare.
Dico facendo spallucce.
Cheryl: giusto.
Dice appoggiandosi con la schiena allo schienale.
La nostra ordinazione arriva dopo poco portata da una cameriera.
Mangiamo chiacchierando, ridendo, stuzzicandoci e ricordando tutto ciò che ci tiene legate a questo luogo.
Finiamo di mangiare continuando a ridere e scherzare, paghiamo salutando Pop per poi uscire dal locale.
Tornate in macchina andiamo dritte a Thristlehouse, sinceramente sono impaziente di tornare, nonostante sia stata casa mia per solo un paio d'anni, mi ci sono affezionata ugualmente perché lì dentro ho vissuto i momenti più belli accanto a Cheryl.
Si introduce nel vialetto sorpassando il cancello, parcheggia al solito posto vicino all'entrata principale, scendiamo dalla vettura, prendiamo i bagagli nel cofano e ci apprestiamo ad entrare molto velocemente.
Appena siamo dentro, si percepisce l'odore di qualcosa di familiare, di qualcosa che inevitabilmente ti fa sentire a casa, al sicuro, protetta. Saliamo le scale per portare tutto in camera, io poggio la mia valigia su una sedia iniziando a svuotarla riempiendo la cassettiera, Cher, invece, inizia a riempire l'armadio con le sue cose.
Finito di sistemare varie cose, ci dirigiamo di sotto, in soggiorno, per togliere un pò di polvere e lavare i vetri, visto che è qualche mese che non torniamo. Conclusa anche la fase pulizia, Cheryl va in bagno per prima a prepararsi visto che ci mette molto di più di me, io preparo i vestiti che indosserò e aspettando che finisca mi stendo sul letto a riposare.
Dopo ovviamente un'ora esce dal bagno, ormai ho imparato i suoi tempi e se deve uscire ci mette la vita a prepararsi però è stupenda.
Toni: sei bellissima.
Dico guardandola prendendola per i fianchi, indossa un vestitino rosso corto che le arriva poco sotto le ginocchia, calza a rete color carne, scarpe con il tacco nere e poi suppongo si metta uno dei suoi cappotti eleganti un pò pesanti visto il freddo che fa fuori.
Cheryl: grazie batuffolino rosa.
Dice circondandomi il collo con le braccia.
Toni: ora vado a cambiarmi anch'io così non facciamo tardi, ma prima devo fare una cosa.
Dico avvicinandomi annullando il pochissimo spazio che ci divideva, poggiando le labbra sulle sue in un dolce bacio.
Cheryl: sei sempre la solita furba.
Ridacchia, alzando gli occhi al cielo.
Toni: lo so, ma non è colpa mia se non riesco a resisterti.
Dico staccandomi da lei per recuperare la roba andando in bagno.
Dopo mezz'ora sono pronta anch'io, indosso un jeans nero, più elegante del solito, una maglietta a maniche lunghe, perché fuori fa davvero freddo, una felpa che tempo fa mi ha regalato Cheryl, quindi è un capo di classe, la mia giacca di pelle nera dei serpents, perché no non l'ho abbandonata e credo che mai lo farò, una camicia a quadretti stretta in vita e ai piedi mi sono messa le mie Dottor Martins bordeaux.
Uscita dal bagno passo in camera da letto per prendere la busta con il regalo per mia ragazza, dirigendomi poi in soggiorno, visto che Cher mi sta aspettando.
Arrivo e la trovo poggiata sullo stipite della porta di ingresso, con in mano la borsa con i regali per i nostri amici e un'altra busta che non ho idea di cosa sia.
Toni: E quella busta?
Le domando curiosa.
Cheryl: È il tuo regalo.
Dice sorridendomi.
Toni: E dove lo avresti nascosto per portarlo qui?
Cheryl: sapessi, comunque potrei farti la stessa domanda.
Dice facendo la misteriosa, sviando l'argomento indicando con il dito ciò che ho in mano.
Toni: beh finché non mi rispondi, non te lo dico.
Mi impunto incrociando le braccia al petto.
Cheryl: ah è così che la metti, lo sai che Cheryl Blossom vince sempre!?
Toni: lo so fin troppo bene, anche perché questa ragazza di cui parli è la mia fidanzata, però anche Antoinette Topaz sa il fatto suo e sa come far cedere questa Cheryl.
La guardo sfidandola.
Cheryl: credi davvero di poter vincere contro di me!?
Dice indicandosi.
Toni: assolutamente si.
Dico avvicinandomi terribilmente a lei, da sentire il suo fiato sul collo e il suo inconfondibile profumo di ciliegia intasarmi le narici, poggio la mano libera sul suo viso dandole un bacio, convinta che così possa convincerla.
Cheryl: Mmm lo sai che amo i tuoi baci ma non te lo dico lo stesso, ci hai provato.
Dice dopo essersi staccata.
Toni: daiii uffa e va bene hai vinto tu, questo è il tuo regalo.
Dico rassegnandomi.
Cheryl: uh davvero e che cos'è!?
Dice tutta entusiasta.
Toni: e no questo non te lo dico tanto stasera lo vedi, anzi rispondi alla domanda che ti ho fatto prima.
Cheryl: d'accordo, lo avevo nascosto nella mia valigia.
Toni: e come diavolo hai fatto!? Te l'ho preparata io.
Dico esterrefatta.
Cheryl: la mia valigia ha uno scompartimento segreto, in fondo, e se ti ricordi bene quando sei arrivata tu io avevo già riempito in parte il bagaglio quindi non te ne sei accorta.
Toni: non ci credo.
Cheryl: invece è così, e l'ho fatto apposta per non fartelo vedere.
Toni: allora hai fatto proprio un buon lavoro, perché davvero non me ne sono resa conto.
Cheryl: lo so.
Dice vantandosi, alche alzo gli occhi al cielo prendendola per mano uscendo di casa, che sennò non ci muoviamo più, potremmo andare avanti così per ore.
Questa volta guido io e appena è tutto a posto parto alla volta della casa di Jug e Betty.
Il mio migliore amico mi ha detto che si sono comprati una casetta poco fuori città, in mezzo al verde, in modo da star lontani dal rumore della cittadina e vivere tranquilli non più a casa dei loro genitori, sinceramente sono stra curiosa di vedere come si sono sistemati.
Dopo un quarto d'ora circa ci ritroviamo davanti una deliziosa casetta in letto, molto rustica immersa in un prato vederissimo tagliato a puntino e qualche albero qua è là, la casa dei vicini e a qualche metro.
Parcheggio appena fuori il vialetto, scendo, recupero il suo regalo nel sedile posteriore mentre lei prende il resto, chiudo la macchina e mano nella mano ci dirigiamo verso la porta.
Suoniamo il campanello un paio di volte, in modo da essere sicure che all'interno sentissero, qualche secondo dopo viene spalancata e ci ritroviamo davanti Betty tutta sorridente e dietro Jug con una mano sulla sua spalla.
Betty: oddio ragazze ciao, da quanto tempo.
Dice abbracciando la cugina, io mi butto tra le braccia del mio migliore amico, che per me è come se fosse un fratello, ci conosciamo dall'asilo.
Jughead: guarda chi si rivede, Topaz.
Dice poggiando il mento sulla mia testa, visto che è più alto di me.
Toni: chi non muore si rivede, Jones.
Dico scherzosamente.
Jughead: mi sei mancata, l'ho ammetto.
Confessa.
Toni: uh che dichiarazioni.
Dico staccandomi dell'abbraccio per poterlo guardare negli occhi.
Jughead: ma finiscila, lo sai che ti voglio bene e sei come una seconda sorella.
Toni: stavo scherzando, mi sei mancato pure tu.
Dico tirandogli una leggera pacca sul braccio.
Jughead: comunque come stai? Il viaggio com'è andato?
Toni: sto bene grazie, anzi noi stiamo bene, benissimo.
Dico volgendo lo sguardo verso di lei che parla con sua cugina, imbambolandomi un'attimo.
Jughead: ehi, terra chiama Toni.
Dice ridendo sventalandomi una mano sul viso, per attirare l'attenzione.
Toni: scusami.
Dico passandomi una mano tra i capelli abbassando lo sguardo imbarazzata.
Jughead: fa niente, però mi ci devo abituare di nuovo alla tua scarsa attenzione se c'è Cheryl nei paraggi.
Toni: fai bene, anche perché non è colpa mia se la amo.
Dico alzando le mani in segno di resa.
Jughead: lo so ed è una cosa terribilmente bella, chi l'avrebbe mai detto che Toni Topaz prima o poi si sarebbe innamorata e per di più della reginetta della scuola.
Toni: ehi Jones.
Dico spintonandolo un pò.
Toni: comunque non è che prima di lei non mi sono mai innamorata però con lei è diverso, non ho mai amato qualcuno come amo lei da due anni a questa parte, ormai.
Mi giro a guardarla di nuovo.
Jughead: ti ripeto, visto che te l'ho già detto varie volte, sono un sacco felice per voi, vedervi così unite e innamorate l'una dell'altra mi fa stare bene, siete proprio una bella coppia.
Mi sorride.
Toni: grazie Jug.
Ricambio il sorriso.
Jughead: cambiando discorso, vedo che porti la giacca dei Serpents.
Dice indicandola.
Toni: ovvio, sono e saranno sempre la mia famiglia, a proposito come va, cioè riesci a gestirli con l'Università?
Jughead: stranamente sì, visto che molti frequentano la mia stessa scuola, fortunatamente ho la situazione sotto controllo.
Toni: menomale dai.
Dopodiché ci avviciniamo alle nostre fidanzate che stanno ancora parlando.
Toni: ehi.
Dico circondando la vita di Cher con un braccio.
Cheryl: ehi amore.
Betty: ehi Toni, scusa se non ti ho salutata ma mi sono messa a chiacchierare con Cheryl.
Dice avvicinandosi per poi abbracciarmi.
Toni: non ti preoccupare, non fa niente, mi sono messa a parlare con Jug.
Cheryl: ehi, barbone.
Dice salutando Jughead, è dal liceo che lo chiama così.
Jughead: ciao anche a te Cheryl, e sempre un piacere rivederti.
Dice ridacchiando, si abbracciano, in fondo lo so che si vogliono bene, devo dire che so che quando andavano entrambi alla Riverdale High non si sopportavano ma da quando sono arrivata io ha imparato a conoscerlo meglio e stranamente sono diventati addirittura amici, vanno molto più d'accordo e di questo non posso che esserne felice.
Betty: comunque ragazze entrate pure.
Dice scansandosi per farci passare.
Appena entro avverto calore, che molto probabilmente arriva dal camino, è una villetta davvero carina e accogliente, dall'ingresso si vede un salottino con un divano grande, qualche poltrona, un televisiore e appunto il camino, poi c'è la cucina, piccola ma graziosa, il bagno e le camere, il tutto pieno di decorazioni natalizie.
Betty: accomodatevi pure.
Ci dice molto gentilmente, noi ci sediamo sul divano, anche se io in realtà sono seduta in braccio a lei, loro si sistemano su una poltrona di fronte a noi.
Betty: allora ragazze, cosa ci raccontate di bello!?
Ci chiede incuriosita appoggiandosi al petto del ragazzo.
Cheryl: direi di iniziare dicendovi che finalmente ci siamo sistemate, ora viviamo in un appartamento a Los Angeles e ci troviamo davvero bene.
Toni: si il quartiere è molto tranquillo e poi è vicina al college quindi è comodo.
Jughead: bene dai, siete state fortunate.
Toni: molto, poi ci siamo divertite un sacco ad arredare e verniciare casa, vero Cher?
Dico guardandola.
Cheryl: diciamo di si, arredare è stato carino, mi è piaciuto scegliere tutti gli arredi e gli accessori, verniciare un pò meno.
Dice sbuffando, lo so che fa così solo per non darmela vinta, visto che se non l'avessi convinta io, non l'avrebbe mai fatto.
Betty: Cheryl Blossom che si mette a dipingere effettivamente è difficile da credere.
Esclama stupita.
Cheryl: infatti non ci ho creduto neanch'io finché non mi ha convinta.
Jughead: e come diamine ha fatto!?
Toni: le ho detto che poteva scegliere il colore delle pareti e credo di averla anche baciata.
Dico pensierosa.
Jughead: grande Topaz, dammi il cinque.
Dice alzando la mano tesa, senza neanche pensarci la colpisco ridendo.
Betty: ma finitela voi due, sembrate due bambini dopo aver vinto una partita al calcetto balilla.
Cheryl: concordo con Betty, TT stasera dormi sul divano.
Mi minaccia.
Toni: ma non ho fatto niente.
Dico alzando le mani.
Betty: bella idea il divano, grazie cugina, potrei farci dormire Jug ogni tanto.
Adesso sono loro che si battono il cinque.
Toni: dai no, non è giusto.
Metto il broncio.
Jughead: sono d'accordo con Toni.
Cheryl: allora non fate i bambini.
Betty: ecco appunto.
Jughead: va bene.
Toni: ci sto.
Dico poggiando la testa nell'incavo del suo collo.
Cheryl: comunque seriamente, credo che mi abbia convinta il fatto che avrei provato a fare qualcosa di nuovo, qualcosa che non avevo mai fatto prima, con lei al mio fianco e questo mi è bastato.
Dice stringendomi forte a lei.
Betty: mi era mancato il vostro romanticismo, siete proprio carine.
Dice rivolgendoci un sorriso che noi ricambiamo immediatamente.
Dopodiché il tempo passa davvero in fretta chiacchierando e scherzando, quando dopo circa un'ora e mezza arrivano Veronica con Archie.
Veronica: Choniiii.
Urla Veronica appena ci vede sedute sul divano, a momenti ci veniva un infarto.
Cheryl: Ronnieeee.
Dice alzandosi lentamente aiutando anche me ad alzarmi così entrambe andiamo ad abbracciarla.
Toni: ci sei mancata, ma ti prego non fare mai più una cosa del genere, mi hai fatta spaventare a morte.
Cheryl: ed io senza la mia TT non posso vivere.
Veronica: giusto, scusatemi.
Ci stacchiamo dall'abbraccio e mentre Cher conversa con lei, io saluto Archie.
Toni: ehi, rosso.
Dico avvicinandomi a lui.
Archie: ehi, Toni.
Dice abbracciandomi.
Toni: come va?
Archie: bene dai.
Toni: menomale, l'importante è quello, poi ci dite com'è il college e tutto il resto.
Archie: certamente.
Ci stacchiamo dell'abbraccio e raggiungiamo gli altri sul divano, io mi siedo di nuovo su Cheryl.
Cheryl: allora ci siamo tutti o deve arrivare ancora qualcuno!?
Betty: in realtà mancano ancora Kevin e Fangs.
Toni: Fangs!?
Esclamo stupita, non lo vedo da un sacco, ma ciò che mi sciocca un pò è il fatto che non capisco che cosa centri con Kev.
Jughead: si, lui e Kevin stanno insieme ora, da luglio ormai, non ti ha detto niente!?
Toni: no, ma scusa sono l'unica che non lo sa!? ovviamente escludendo Cheryl.
Jughead: credo di si.
Archie: noi lo sapevamo.
Toni: quando arriva gliela faccio pagare a Fangs.
Cheryl: tranquilla amore, ti prego, non vorrei assistere ad una rissa ed andare a l'ospedale perché ti sei fatta menare da un tuo amico.
Dice ridacchiando.
Jughead: non ne sarei così tanto sicuro, Toni sa picchiare forte.
Archie: sarebbe divertente vederla in azione.
Ride.
Jughead: non lo so, farebbe davvero male a Fangs.
Toni: concordo, e Jug ne sa qualcosa.
Cheryl: uh la cosa si fa interessante.
Jughead: Cheryl finiscila non è bello essere picchiato da una ragazza.
Cheryl: adesso voglio sapere.
Veronica: si anch'io sono curiosa.
Jughead: Va bene, va bene, vi racconto un anneddoto.
Toni: attento a ciò che dici, Jones.
Dico ammunendolo.
Jughead: si tranquilla non ti preoccupare, ma per sicurezza Cheryl potresti tenere a bada la tua ragazza per piacere!? Non si sa mai.
Cheryl: ci penso io.
Dice rassicurandolo per poi farmi poggiare la testa al suo petto mentre inzia ad accarezzarmi i capelli, al suo tocco non resisto.
Jughead: okay, praticamente circa tre anni fa, qualche tempo prima che i Serpents cambiassero scuola per venire alla Riverdale High, dovevo andare al white wirm per vedermi appunto con dei Serpents, il problema era che non avevo la moto perché era dal meccanico per una revisione, e non avevo voglia di farmela a piedi quindi senza farci caso ho preso in prestito la moto di Toni...
Toni: senza chiedermelo, specifichiamo.
Jughead: se mi lasci finire lo stavo per dire, comunque ho preso la sua moto e sono andato al locale, dopo aver finito mi sono diretto verso il Sunnyside trailer park per tornare a casa, non lo avessi mai fatto.
Betty: perché!?
Jughead: e perché indovinate chi c'era davanti alla porta di casa ad aspettarmi con le braccia conserte e uno sguardo gelido!?
Veronica: non ci credo, c'era Toni sicuramente.
Jughead: risposta esatta.
Toni: ero lì da mezz'ora, mi stavo congelando visto che era febbraio, sto qui ci ha messo un sacco a tornare.
Jughead: e che ne sapevo che te ne saresti accorta, pensavo non uscissi di casa quel giorno.
Toni: la mia intenzione era quella, ma poi mi era venuta voglia di milkshake e volevo andare da Pop's, ma la mia adorata moto era sparita.
Dico rimproverandolo irritata al ricordo anche se un secondo dopo ero di nuovo rilassata, Cher mi stava facendo i grattini alla schiena.
Veronica: e scusa come avevi capito che la moto te l'aveva presa lui!?
Dice rivolgendosi a me.
Toni: beh l'avevo intuito e poi per esserne sicura avevo scritto a Sweet Pea che era con lui.
Betty: bella mossa Toni.
Dice in segno di approvazione.
Toni: grazie Betty.
Jughead: va bene, posso finire!?
Cheryl: assolutamente si, voglio arrivare alla parte in cui la mia splendida ragazza ti picchia.
Dice ridacchiando divertita continuando a coccolarmi.
Jughead: okay, quindi sono arrivato di fronte al mio trailer e ovviamente la riconosco in lontananza, già lì ammetto che avevo un pò di paura, ma non lo davo a vedere, poi ho parcheggiato e sono sceso dal veicolo andandole incontro...
Toni: appena ti ho visto avrei voluto menarti sul serio.
Scoppiano tutti a ridere per il tono in cui l'ho detto dopodiché prosegue con il racconto.
Jughead: vabbè, ci avviciniamo l'uno all'altra e appena siamo ad un metro di distanza neanche il tempo di proferire una parola che mi prende per un orecchio.
Cheryl: questa sì che è la mia ragazza.
Dice soddisfatta.
Archie: non ti facevo così aggressiva Toni.
Toni: no, ma se mi fanno arrabbiare.
Jughead: ma se non mi hai neanche dato il tempo di spiegare.
Toni: non c'era bisogno.
Dico sicura.
Jughead: se lo dici tu, comunque mi stringeva forte l'orecchio e intanto mi rimproverava per averle preso la moto senza permesso, mi ha fatto una ramanzina di un quarto d'ora e alla fine mi ha anche tirato uno schiaffo sulla spalla.
Toni: te lo meritavi.
Jughead: ma, ma io...
Toni: non cercare di giustificarti.
Betty: io sono senza parole, questa mi mancava.
Dice ridendo.
Jughead: Betty!!!
La rimprovera leggermente.
Betty: scusa ma non posso non ridere.
Continua a ridere.
Jughead: uffa ma non è divertente, ho avuto male all'orecchio per cinque giorni e la spalla mi ha fatto male per tre.
Veronica: te la sei cercata.
Scoppia a ridere anche lei.
Cheryl: io non ce la posso fare, ti sei fatto picchiare da una ragazza.
Ride.
Archie: effettivamente non hanno tutti i torti le ragazze.
Ride anche lui.
Jughead: Archie almeno tu, un pò di solidarietà maschile.
Archie: scusa amico.
Jughead: quindi siete tutti dalla parte di Toni!?
Urliamo tutti in coro sì.
Jughead: non è giusto.
Dice mettendo il broncio.
Betty: dai Jug non prendertela, hai sbagliato, non importa, tutti commettiamo degli errori.
Dice cercando di consolarlo lasciandogli un bacio sulla guancia.
Betty: anche se un pochino te lo sei meritato.
Dice abbracciandolo, all'inzio continua a tenere il muso fintamente offeso poi si lascia andare tra le braccia delle sua ragazza.
Jughead: a mia discolpa però mi sono fatto perdonare.
Veronica: e come? Sentiamo.
Toni: mi ha fatto usare la sua moto per due settimane e mi ha portata al cinema offrendo tutto lui.
Betty: direi che hai fatto bene.
Cheryl: si niente male, ti avrei perdonato persino io, forse.
Jughead: a beh se mi avrebbe perdonato addirittura Cheryl Blossom, posso stare tranquillo.
A questa affermazione scoppiano tutti a ridere.
Toni: comunque non per dire ma da quel giorno non ha più avuto neanche il coraggio di avvicinarsi alla mia moto.
Rido.
Jughead: ovvio, mi sono risparmiato una tirata di orecchie e uno schiaffo.
Dice scontato, ridiamo nuovamente tutti a ciò che ha detto.
Dopo questo ricordo alquanto divertente, continuiamo a parlare finché non suonano al campanello, sono Kevin e Fangs.
Prima di alzarmi aspetto che il mio amico che non mi ha detto niente saluti i padroni di casa e gli altri, quando vedo che ha finito mi avvicino ma prima Cher mi sussurra qualcosa all'orecchio.
Cheryl: amore per favore fai la brava, non voglio che nessuno finisca in ospedale.
Ridacchia.
Toni: non ti preoccupare, farò la brava.
Dico voltandomi lasciandole un bacio sulle labbra.
Detto ciò me lo ritrovo davanti.
Fangs: ehi Topaz, da quanto tempo.
Toni: Fangs.
Dico abbracciandolo forte, nonostante non mi abbia detto niente, gli voglio bene lo stesso, fa parte anche lui della mia seconda famiglia, i Serpents.
Toni: quindi tu e Kevin...
Dico non finendo la frase di proposito.
Fangs: si, io e lui stiamo insieme da qualche mese.
Toni: e perché non me lo hai detto?
Fangs: perché inizialmente Kevin non voleva farlo sapere, voleva che fossi riservato in modo da tenerlo solo tra me e lui, però poi Betty l'ha capito, ne ha parlato con Jughead, poi lo hai detto a Veronica, nonostante fosse dall'altro lato del continente, che poi lo ha detto ad Archie ed ero convinto che la voce arrivasse anche a voi, a te, scusami.
Dice nervoso scompigliandosi i capelli.
Toni: l'ho scoperto prima, ce lo hanno detto Jughead e Betty, ma non importa tranquillo, davvero, anzi sono tanto felice per voi, sono contenta tu che stia con un bravo ragazzo come Kevin, state proprio bene insieme.
Dico rassicurandolo.
Fangs: menomale pensavo fossi arrabbiata.
Dice sollevato.
Toni: all'inizio lo ero, quando me lo hanno detto, ma poi vi ho visto entrare mano nella mano e non ho potuto fare a meno di sorridere, sei uno dei più cari amici, ti conosco sin dalle medie, l'importante è che tu stia bene e sia felice.
Gli sorrido.
Fangs: per fortuna anche perché non avevo intenzione di essere picchiato da te, tiri certi ceffoni.
Toni: ma cos'è sta storia che picchio così forte!?
Fangs: perché dici così?
Ridacchia.
Toni: perché prima Jug ha raccontato la storia in cui gli l'ho tirato per l'orecchio dopo essersi permesso di prendere la moto senza chiedermelo e mi ha detto che ha provato dolore per una settimana.
Fangs: me lo ricordo me ne ha parlato il giorno successivo, che ridere.
Toni: e comunque a te non ho mai picchiato.
Dico incrociando le braccia al petto.
Fangs: invece sì, in terza media.
Toni: aspetta fammi pensare.
Dico riflettendoci su.
Toni: ah si, ora ricordo, avevi dato buca ad una ragazza e io dopo averlo saputo ti avevo rimproverato tirandoti un pugno sul braccio.
Fangs: si proprio quella volta lì.
Toni: te lo meritavi, ti eri comportato male, avevi sbagliato.
Fangs: questo è vero, non avrei dovuto, però diamine mi avevi fatto un male, ho provato dolore al braccio per quattro giorni.
Toni: ho fatto solo bene.
Dico soddisfatta.
Fangs: piccoletta ma nonostante ciò sei sempre stata molto forte, e non solo fisicamente ma anche emotivamente.
Dice riferendosi ai miei genitori.
Toni: diciamo che date certe circostanze ho dovuto adattarmi, contando solo su me stessa sennò non ce l'avrei mai fatta, poi un giorno, fortunatamente siete arrivati voi nella mia vita, i Serpents, la mia seconda famiglia, che in qualche modo è andata a sostituire quella che prematuramente avevo perso e per questo ve ne sarò eternamente grata.
Fangs: non devi ringraziarci, avevi bisogno di aiuto e noi te lo abbiamo dato, per noi sei come una sorella.
Toni: lo so, grazie a voi sono riuscita a superare quasi tutto, ma mi mancava ancora qualcosa e l'ho capito quando ho incontrato quella rossa là.
Dico sorridendo mentre la guardo ridere insieme a Ronnie e Kevin.
Fangs: vi amate davvero molto, si vede, non te l'ho mai detto però siete una coppia stupenda, ammetto che di Cheryl ho sempre saputo solamente ciò che si diceva in giro sulla sua famiglia, però lei non è come molte la descrivevano, non è come gli altri Blossom perché riesce a renderti felice e questo mi basta come motivazione per capire che è una brava persona.
Toni: lo è, è la ragazza più speciale che io abbia mai conosciuto.
Dico con gli occhi leggermente lucidi, tornando a guardare in faccia il mio amico, visto che fino ad ora stavo guardando Cher.
Toni: grazie Fangs, per le belle parole, conta molto per me la tua opinione.
Fangs: anche per me conta molto la tua opinione, ti voglio bene Topaz.
Mi abbraccia.
Toni: Ti voglio bene anch'io Fogarty.
Dico con la testa appoggiata alla sua spalla.
Toni: poi mi dovete spiegare perché mi chiamate per cognome.
Dico staccandomi da lui per tornare dagli altri.
Fangs: abitudine.
Fa spallucce seguendomi.
Ritorniamo in mezzo ai nostri amici in soggiorno, che ci aspettavano per potersi sedere a tavola, ovviamente mi avvicino a Cheryl e mano nella mano ci sediamo vicino.
Cheryl: ehi, sei tornata.
Dice poggiandosi con la testa alla mia spalla.
Toni: si sono tornata.
Dico sorridendole accarezzandole i capelli.
Cheryl: non l'hai picchiato, vero?
Mi chiede fintamente preoccupata.
Toni: certo che no, ci siamo chiariti, sono tanto felice per lui e Kevin.
Cheryl: menomale.
Detto questo Betty inizia a servirci gli antipasti e niente mi butto sul cibo.
La cena continua tra risate, chiacchiere, anneddotti del passato e racconti del presente. Mi sento così bene in mezzo alle persone a cui voglio più bene, mi sento spensierata, era da un sacco che non vedevo questi ragazzi, mi sono mancati tutti, finalmente mi sento di nuovo a casa.
Finita la cena, che è durata un paio d'ore, Betty ha cucinato un sacco di roba, ci spostiamo tutti chi sul divano, chi sulle poltrone, vicino al camino per aprire i regali.
Tutti scartano i propri regali, noi consegnamo quelli che abbiamo fatto ai destinatari e apriamo quelli che ci vengono fatti, tutte le coppie se li scambiano manchiamo solo io e Cheryl.
Veronica: allora solo voi due dovete scambiarvi i regali.
Dice tutta contenta, l'ammirazione che ha verso di noi, credo non cambierà mai e mi farà sempre un sacco ridere.
Toni: si Ronnie, tranquilla però.
Rido per la sua reazione.
Cheryl: allora questo è per te, TT.
Dice sorridendo porgendomi un pacco di considerevoli dimensioni.
Lo prendo tra le mani scartantolo molto velocemente curiosa di scoprire cosa sia.
Toni: wow, ma è bellissimo, amore.
È un album dei ricordi, sulla copertina c'è una nostra foto insieme con sopra scritto i nostri nomi.
Cheryl: è un album con tutte le foto nostre, o quasi tutte, ho cercato di racchiudere i momenti più belli della nostra storia d'amore.
Dice mentre lo sfoglio, qui non sono presenti solo i momenti più belli, ma tutta la nostra storia.
Toni: oddio ragazzi guardate ci siete anche voi.
Dico soffermandomi su una pagina.
Jughead: oddio mi ricordo, quello era il giorno del nostro diploma, qualche mese fa.
Betty: eh si, sembra ieri aver finito il liceo.
Veronica: tecnicamente si, fino a giugno lo abbiamo frequentato.
Betty: si ma sembra un periodo un pò lontano, perché ora facciamo il college, alcuni di noi vivono in un altra città.
Archie: è vero.
Intanto io continuo a girare pagine su pagine finché non mi soffermo su un'altra che racchiude la maggior parte delle foto che abbiamo fatto a New York quando siamo andate a trovare Archie e Veronica.
Toni: ragazzi guardate, ci sono i Varchie.
Dico indicando una foto.
Archie: o mamma mia qui eravate venute a trovarci, era agosto, quattro mesi fa.
Veronica: è vero me lo ricordo.
Kevin: qualcuno mi spiega che diamine stavano facendo Toni ed Archie in questa foto!?
Dice ridendo indicandone una.
Cheryl: oddio, stavano semplicemente facendo i cretini a Central Park.
Toni: Si io stavo scattando delle foto al parco, ad un tratto Archie si mette davanti all'obbiettivo facendo lo scemo e allora decido di fare la scema anch'io.
Veronica: mamma mia che ridere, credo di non aver mai riso così tanto.
Cheryl: confermo.
Betty: bella invece questa, se non sbaglio una delle due l'aveva pubblicata su Instagram.
Dice indicando quella bellissima foto sull'Empire State Building.
Cheryl: si l'avevo postata io, mi piaceva troppo.
Toni: mi ricordo che ce l'aveva fatta Veronica a sgamo.
Veronica: vero, scusate ma non ho resistito, eravate troppo belle.
Cheryl: tranquilla Ronnie, hai fatto benissimo perché quella foto mi piace tantissimo e poi ormai siamo abituate alle tue foto a "sgamo".
Dice virgolettando l'ultima parola, ci mettiamo tutti a ridere.
Continuo a girare le pagine fino a quando arrivo ad un punto in cui le foto finiscono e ci sono ancora tantissime pagine da poter riempire.
Cheryl: queste sono vuote perché spero che continueremo a riempirlo con le nostre foto.
Dice sorridendomi, io la guardo per poi poggiare l'album sul tavolino avvicinandomi a lei.
Toni: lo spero anch'io, grazie principessa per lo splendido regalo.
Dico unendo le nostre labbra in un dolce bacio fregandomene degli altri intorno a noi che puntualmente applaudono e sorridono.
Toni: la dovete finire di fare così ogni volta.
Dico rifugiandomi tra le sue braccia.
Veronica: ma siete troppo carine.
Betty: siete tenere.
Archie: è vero hanno ragione loro.
Kevin: concordo.
Toni: e va bene non importa.
Dopodiché prendo il regalo della rossa in mano porgendoglielo è in una scatolina, non molto grande, la guarda incuorisita aprendola.
Cheryl: oddio ma è bellissimo.
Dice tirandolo fuori, è un braccialetto in oro con il ciondolo a forma di "T".
Toni: così anche quando non sarai con me, ti ricorderai sempre di me, guardandola se vuoi potrai pensarmi.
Sorrido alzando la manica della giacca di pelle mostrandole che io ne indosso uno identico ma con il ciondolo a forma di "C".
Cheryl: ne hai uno anche tu, ma con la "C", io non so che dire, grazie TT, è davvero un pensiero dolcissimo.
Dice buttandosi tra le mie braccia dopo esserselo messo e intorno a noi ovviamente partono applausi e anche cori.
Toni: finitela.
Dico scherzosamente.
Toni: ma grazie ragazzi per il vostro sostegno.
Dico guardandoli uno ad uno mentre mi sorridono.
Dopo questo momento romantico la serata continua piacevolmente tra risate e tante chiacchiere.
Verso mezzanotte circa, visto l'orario, ci alziamo tutti dirigendoci all'ingresso, prima se ne vanno Archie e Veronica, poi Kevin e Fangs ed infine noi, che usciamo dopo che sono usciti gli altri, salutiamo Jug e Betty e andiamo in macchina. Prima di salire al posto del passeggero poso il sacchetto con i regali nei sedili posteriori recuperando un pacchetto ancora chiuso che avevo nascosto in fondo.
Toni: c'è qualcos'altro per te.
Dico consegnandoglielo, lei lo prende in mano un pò incerta.
Cheryl: Pensavo di averli aperti tutti i regali.
Dice perplessa.
Toni: infatti lo hai fatto, questo è solamente un altro regalo da parte mia che ho volutamente nascondere per fartelo aprire una volta che saremmo state sole, ora aprilo.
Mi guarda un'attimo per poi aprirlo, appena vede il contenuto inizia a sorridere e i suoi occhi luccicano.
Cheryl: ma TT, non dovevi, ti sarà costato un sacco.
Dice stringendolo tra le mani.
Le ho comprato un abito rosso e nero, che so che voleva anche se non me lo ha mai detto.
Toni: tu non ti preoccupare dei soldi.
Le dico sorridendo cercando di dissuaderla da questo argomento.
Cheryl: e invece si che mi preoccupo, so esattamente quanto costa un vestito del genere e non dovevi assolutamente.
Insiste.
Toni: Cheryl ascolta, è vero l'ho pagato caro ma non importa, è un regalo che ti ho fatto perché ti amo e perché so quanto tu ci tenessi a questo vestito, quindi accettalo e non fare storie e se fai la brava dopo ti faccio le coccole.
Dico sapendo che sicuramente cederà.
Cheryl: va bene allora faccio la brava, però prima ti devo ringraziare, perché è un gesto davvero dolce quello che hai fatto quindi grazie TT.
Dice sorridendomi per poi avvicinarsi e darmi un bacio.
Cheryl: Ti amo, anche se compri regali troppo costosi che non dovresti prendere.
Ridacchia.
Toni: Ti amo anch'io, nonostante ti lamenti dei regali che ti faccio.
Sorrido.
Cheryl: ma io non mi sto lamentando e solo che non c'era bisogno di comprarmelo, tutto qui.
Toni: e io ho voluto conprartelo quindi ora non dici più niente, non contraddirmi.
Cheryl: ma...ma...
Comicia a dire.
Toni: zitta, sennò niente coccole.
La minaccio.
Cheryl: d'accordo sto zitta.
Dice sbuffando, posando l'indumento nei sedili posteriori per poi mettere in moto l'auto partendo.
Durante il viaggio c'è silenzio, l'unico rumore è la musica trasmessa alla radio, io sono poggiata con la testa al suo braccio mentre lei è concentrata alla guida.
Fortunatamente in un quarto d'ora circa arriviamo davanti casa, sono stanchissima. Parcheggia nel vialetto, prendiamo i regali e molto velocemente entriamo in casa, saliamo le scale e in men che non si dica ci ritroviamo in camera. Mi sfilo la giacca, che poggio su una sedia, poi prendo il pigiama andando nel bagno al piano di sotto, visto che Cher ha occupato quello nella nostra stanza.
Mi spoglio, mi lavo e indosso il pigiama, finalmente qualcosa di comodo, quei pantaloni erano leggermente attillati. Prendo in mano i miei vestiti risalendo al piano di sopra, li poggio sulla stessa sedia della giacca e sfinita mi sdraio sul letto, che sembra un miraggio, vista la giornata di oggi, mentre aspetto la mia ragazza mi rilasso un secondo.
Appena arriva, si stende sul materasso, spegne la luce sul comodino e si accuccia sul mio petto, tra le mie braccia, io la accolgo stringendola.
Cheryl: mi fai le coccole?
Mi chiede come se fosse una bambina piccola, a quell'affermazione sorrido.
Toni: certo, anche se ti sei lamentata.
Dico iniziando ad accarezzarle i capelli dolcemente.
Cheryl: non è vero, forse all'inizio ma poi ho smesso, comunque ti prego mettiamoci una pietra sopra.
Toni: va bene, pietra sopra.
Cheryl: menomale.
Dice rilassandosi completamente sotto il mio tocco.
Toni: oggi è stata proprio una bella giornata e serata.
Cheryl: concordo, tornare mi fa sempre stare un sacco bene e poi rivedere tutti è stato stupendo, mi mancavano.
Toni: eh si, mancavano anche a me, casa è sempre casa.
Cheryl: poi ho adorato il racconto del barbone, non ci posso credere che lo hai picchiato.
Ride al ricordo.
Toni: beh se lo meritava.
Cheryl: effettivamente se le cercata.
Toni: ovvio, nessuno tocca o sale sulla mia moto senza il mio permesso.
Cheryl: io neanche posso!?
Toni: tranne te ovviamente.
Dico lasciandole un bacio sulla testa.
Toni: comunque non ho picchiato solo lui, ma anche Fangs e Sweet Pea, se non li mettevo io in riga era finita, visto che erano proprio degli imbecilli.
Cheryl: mi piace la mia ragazza autoritaria.
Toni: grazie Cher, ma lo facevo solo per il loro bene.
Cheryl: lo so ed è una cosa ammirevole quanto tu voglia bene ai tuoi amici.
Toni: sono e saranno sempre la mia seconda famiglia, loro mi hanno aiutato tanto.
Sorrido al ricordo di quando ho conosciuto i Serpents.
Toni: ora però mi sa che è arrivata l'ora di dormire, buonanotte principessa.
Cheryl: buonanotte batuffolino rosa.
Detto questo chiudo gli occhi continuando però ad accarezzarle i capelli finché non mi addormento.
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Nota autrice:
Non ci posso credere, finalmente sono riuscita a finire questo capitolo, è da un sacco che ci lavoro visto che è il più lungo che io abbia mai scritto.
Lo so che non siamo ancora a Natale ma volevo che le Choni ritornassero a casa per qualche tempo e ho trovato perfette le vacanze natalizie, spero davvero che vi piaccia, sinceramente io sono soddisfatta di ciò che è venuto fuori🥰🍒🐍.
-Alice
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