CAPITOLO 7


Non ci posso credere. Cameron si sta sedendo accanto a me e non sembra neanche avermi notata. Forse arrivando e vedendomi di spalle non mi ha riconosciuta. Ha una maglietta bianca dei pantaloni scuri e un giubbetto di jeans sbottonato. Il tutto incorniciato dai suoi soliti capelli mori e scompigliati al punto giusto col gel.

Madh ha bloccato la sua frase a metà rimanendo sorpresa quanto me su chi ho qui di fianco a me al pranzo. Cosa ci fa qui se è arrivato solo una settimana fa!? Dovrebbe essere per persone già conoscenti se non amiche quelle invitate al pranzo....

"CAM!" lo richiama Madh. Le lancio un'occhiataccia per farle capire che sta facendo una cosa che non volevo facesse. Lei fa spallucce e continua a guardare Cameron che lentamente si gira verso Madh sorpreso, e subito, la saluta sorridendo.

Lei sposta lo sguardo su di me e così anche Cameron .Appena mi vede sembra sorpreso quanto me di vedermi qui.

"Come mai qui?" mi chiede sorridendo. Odio quando lo fa. Mi mette a disagio perché il suo sorriso è semplicemente perfetto. Non vorrei ammetterlo ma è così. Lo pensano tutte le ragazze della scuola. A proposito di ragazze, a questo pranzo ci sono anche Cindy e Sherill. Sono state invitate anche quest'anno. Se è venuto persino Cameron chi poteva mancare?! Loro non di certo.

"Che ci fai tu, qui!" rispondo acida." E poi sareste potuti arrivare prima. Ho una certa fame!"

"La mia famiglia è stata invitata perché siamo i vicini di una famiglia che sarebbe venuta. Ci hanno chiesto se volevamo unirci e i miei hanno accettato. Anche se siamo nuovi non vuol dire che mio padre non conosca nessuno qui." dice facendomi l'occhiolino.

"Siamo felici che tu sia qui infatti!" esulta la mia amica non lasciandomi rispondere. A quanto pare ha deciso di lasciar stare gli altri ragazzi del pranzo e dare attenzioni solo al moro cocciuto accanto a me.

"Grazie. Almeno qualcuno che gradisce la mia presenza!" dice riferendosi a me e lasciandomi un'occhiata. Sbuffo e alzo gli occhi al cielo. Infondo volevo solo un pranzo tranquillo con la mia migliore amica senza strane conoscenze. A quanto pare non ci saranno conoscenze ma solo spiacevoli incontri.

 Mi volto per vedere se finalmente inizieranno a servire, dato che l'ultima ed attesissima famiglia è arrivata. Per mia sfortuna arriva Sherill con la sua amichetta. Ovviamente verrà per salutare Cameron e flirtarci un po' credendosi la diva di questo mondo. Oggi porta un vestito più corto del solito, ovviamente ha trovato la scusa per sfoggiarne uno dei suoi soliti. E' stretto e tutto bianco e rosa. Assomiglia ad una bomboniera. Cosa le salta in testa! Siamo ad un pranzo tra amici non di un matrimonio!

Ovviamente la stanno guardando tutti. Come non farlo se senti il suo profumo a 20km di distanza, i suoi tacchi picchiettare a ritmo veloce, deciso sul pavimento e il tutto completato dal suo sculettare che attira i ragazzi. Ama mettersi in mostra e non fosse solo questo! Cerca di flirtare col primo figo che si trova davanti ad ogni occasione. Ma in fondo, diciamocelo , se non ci fossero tipi come lei non ci divertiremmo così tanto a imitare o portare in giro qualcuno! La nostra vita non avrebbe un senso senza loro! Senza accorgermene ridacchio un po' e Sherill se ne accorge. Mi giro sulla sedia e la vedo piazzata davanti al nostro tavolo con le mani sui fianchi pronta per parlare.

"Che hai da ridere?" cinguetta rivolgendosi a me.

"Oh, niente, Miss. Perfezione!" ridacchio ancora per la battutina. Lei sbuffa e non vuole fare caso a ciò che ho detto perché incomincia a spostare il suo sguardo su Cameron e capisco che era venuta qui proprio per lui.

"Cameron! Che bello vederti!" esclama sorridendogli in un modo estremamente finto, attorcigliandosi una ciocca di capelli biondi attorno al dito. Inizia la scenetta della regina che cerca di conquistare il suo re!

Parla un po' troppo e anche Cameron si sta stufando di lei infatti annuisce distratto. Finalmente i camerieri stanno servendo l'antipasto e non c'è scusa migliore per mandarla via.

"Mi dispiace chiudere questa appassionante conversazione ma l'antipasto sta per essere servito e per educazione è bene stare seduti ognuno ai propri posti." Dichiaro con un sorrisetto compiaciuto in faccia. Rimane subito un po' scocciata e sta per rispondermi male, quando Cameron la precede.

"Oh, evvero! Ci si vede in giro Sherill." La saluta con un sorriso forzato sperando che gli basti a mandarla via.

"A dopo, allora." risponde lei decisa.

"Si, ci si vede in giro.." puntualizza Cameron .Lei cerca di forzare un sorrisetto prima di girare sui tacchi e tornare nella direzione del suo posto. Cameron sbuffa.

" A dopo un corno!" dice scocciato girandosi.

"Non ti piace che ti ronzi attorno facendoti sentire apprezzato?" lo sfido io.

"No, affatto. Di solito mi piace, ma la sua troppa sfacciataggine mi da il nervoso!" dichiara facendo spallucce come se fosse una cosa da tutti i ragazzi. Purtroppo non è così. Tanti ragazzi le vanno dietro ma lei, ovviamente , fa la preziosa e dietro di sé ha una fila lunghissima. Con nessuno però ha una vera relazione stabile. Va avanti così dal primo anno del liceo, lo junior years. Cameron si avvicina al mio orecchio e mi sussurra "Grazie comunque per avermela tolta di torno." Poi si allontana. Gli rivolgo uno sguardo per vedere se è serio, e lo è.

" L'ho fatto perché mi dava sui nervi." Mi giustifico.

"Va bene." Risponde e incomincia a mangiare l'antipasto. Quando ce lo hanno servito?? I piatti arrivano uno dietro l'altro e io magio tutto senza esitazione. E' tutto molto buono e gustoso. Madh e io parliamo tranquillamente e ogni tanto anche Cameron si unisce alle nostre conversazioni. Devo dire che parlare con lui non è male, anzi mi sta, quasi quasi, pure simpatico. Chissà se potremmo diventare amici...

"Allora vieni fuori con noi?" si rivolge verso me Madh.

"Cosa?"

"Andiamo un po' fuori?" ripete Madhison. Annuisco e mi alzo ancora persa e distratta nei miei pensieri. Tutti e tre usciamo per prendere una boccata d'aria e intervallare una piccola passeggiata a tutto quel mangiare. Sono pienissima e non appena sento un pò di arietta sul mio viso sospiro sollevata. Facciamo un giretto nel giardino del ristorante chiacchierando un po'. I genitori stanno ancora finendo di bere i loro caffè e poi devono pagare. Ora che ci penso... Austin non l'ho visto per tutto il pranzo! A parte quando è venuto a salutare velocemente Cameron non l'ho più visto. Chissà se si sta divertendo al tavolo con le altre ragazze. L'hanno praticamente spinto lì con loro contro la sua volontà. Non sono cambiate per niente. A questi pensieri mi spunta un sorrisino in volto. Cameron se ne accorge e ricambia il sorriso per poi ritornare ad ascoltare i discorsi lunghi e infiniti di Madh che io ovviamente non sto ascoltando. Lui sembra starle simpatico e andarci d'accordo. Dopotutto lei stravede per lui! Non abbiamo mai avuto un amico nel nostro gruppo, con cui uscire, certo qualche amico a scuola, ma mai nessuno con il quale confidarci liberamente. 

Dopo un tempo indefinito escono i genitori di Madh che la richiamano per andare via. Purtroppo la devo salutare. Lei mi lascia un bacio veloce sulla guancia per poi voltarsi e andare via, non prima di avermi fatto un sorrisetto e occhiolino. Non capisco questo suo gesto. Quando mi volto vedo Cameron ancora seduto sulla panchina, e capisco i gesti della mia amica. 

Sono rimasta da sola con lui.

Fin ora è stato abbastanza simpatico. Infondo non è male come pensavo.

"E così non sono  male come pensavi..." dice Cameron furbo. Mi ha appena letto nel pensiero,o sbaglio? No. Sbaglio io. Il mio pensiero è stato espresso sotto forma di parola senza volerlo. Ero troppo sovrappensiero e ogni tanto mi succede che dico ciò che penso ad alta voce, senza che me ne accorga. Cavolo! Devo rimediare...

"Ehm... no. Non intendevo tu." ribatto incerta.

"Certo...come no. Mi stavi guardando. "mi guarda compiaciuto. Stavo facendo anche quello senza che me ne accorgessi, veramente!? Quanto posso essere sbadata e stupida!

"E va bene. Parlavo di te ma non volevo dirlo ad alta voce!" dichiaro sedendomi accanto a lui sulla panchina di prima, ormai consapevole di non avere altre scuse sul momento da inventare.

"Bhe, sono comunque contento." Il suo accento ancora leggermente brasiliano è rimasto e questa cosa mi piace molto.

Annuisco senza rispondergli e rimaniamo un po' in silenzio non sapendo cosa dire. Fin quando c'era Madhison tra di noi non c'era imbarazzo. Ora invece che siamo da soli, non sappiamo di cosa parlare e sembra esserci un po' di tensione fra di noi. Non riesco a capire il motivo. E' come se ancora non lo conoscessimo nemmeno noi il perché.

"Allora possiamo essere amici se per te va bene." Afferma imbarazzato.

"Bhe,certo...cioè si...Va bene.."

"Non capisco questa agitazione." Dice" se io facessi così forse la capirei..." afferma avvicinando sempre di più il suo volto al mio. Si ferma a un palmo dal mio volto scrutandomi molto intensamente con i suoi occhi profondi e penetranti. Mi mette a disagio questo suo sguardo attento e scrupoloso. Non voglio rimanere ferma a fissarlo e balbettando solo perché la sua faccia odiosa e perfetta è vicinissima alla mia. Faccio un respiro e rispondo.

"Quale agitazione intendi?" rispondo decisa. All'inizio rimane un po' stupefatto perché pensava che sarei potuta pendere ai suoi piedi solo con suo sguardo e un po' di vicinanza. Forse ce l'avrebbe fatta se non avrei imposto a me stessa di non farlo. Mi allontano dal suo volto e mi alzo.

" Forse è ora di tornare a casa."

"Va bene...Domani ti faccio sapere quando ci dobbiamo incontrare." Annuisco e rientriamo dentro. Mi dirigo al tavolo dove sono i miei genitori per chiedere tra quanto ce ne andremo e li vedo intenti a parlare con un'altra famiglia che non avevo mai visto. Mi rendo conto, proprio ora, di quanto me ne sia completamente disinteressata in questi anni alle persone presenti.

"Kaycee! Ti presentiamo la famiglia Johnson." mi presenta mio padre ai due signori con sui stava parlando. Stringo la mano ai due coniugi per salutarli. Lui ha la pelle chiara, capelli mori e occhi scuri, mentre la signora è bionda, pelle ambrata e occhi cerulei. Dovrebbero avere, entrambi, non più di cinquant'anni. A primo impatto sembra una coppia socievole e gentile.

"Mamma, papà, tra quanto andiamo?" chiede una voce dietro le mie spalle. Mi volto e riconosco Cameron. Mi rigiro per vedere con chi possa parlare, si sta proprio rivolgendo proprio ai due signori a cui mi sono presentata poco fa. Non ci posso credere! Mio padre e mia madre stanno facendo conoscenza con i genitori di Cameron. Ecco perché non li avevo mai visti. Cameron all'inizio mi guarda un po' interdetto poi capisce anche lui che i nostri genitori stanno facendo conoscenza.

"Tra pochissimo. Ti vogliamo presentare i signori Evans e sua figlia."

"Piacere,Cameron. "si presenta ai miei genitori." Sapete che già ci conosciamo con vostra figlia? Andiamo nella stessa scuola. Lei mi sta aiutando con le ripetizioni."

In questa settimana lui non ha conosciuto i miei genitori perché ogni volta: non erano in casa o noi eravamo fuori a studiare. Inoltre ci siamo incontrati solo tre volte, in tutto.

"Oh è lei la ragazza d cui ci parlavi! Ti ringrazio allora per aiutare Cam! " dice sorridendomi.

I miei genitori non se lo aspettavano ma sembrano contenti che io lo conosca. dopo un po' nella conversazione è uscito fuori che anche Austin conosce Cameron e che grazie a lui è entrato a far parte nella squadra del College anche se frequenta il Senior year del Seneca. Dicono che sia molto bravo. Non vedo l'ora di vedere come si muove in campo!

"Una sera dovete venire a cenare da noi. Magari nel weekend! State aiutando molto nostro figlio ad integrarsi!" dice la mamma di Cameron. Non credo abbia bisogno di noi per potersi integrare nella nostra città. Ci sa fare con la gente... Ma cosa!?Dobbiamo andare a cena da loro?! Perfetto direi...

Dopo questa affermazione ho smesso di ascoltare di nuovo la conversazione. Finalmente stiamo uscendo dal ristorante per tornare a casa.

Austin lo abbiamo trovato a parlare con un gruppo di ragazze della mia età. A quanto pare quest'anno era in buona compagnia...

"Allora ci si vede a scuola Cam! " lo saluta mio fratello. Si stringono la mano per salutarsi e si danno una piccola spallata. Il solito saluto che si fa trai ragazzi.

"A domani, Kay!" mi saluta sorridendo.

"A domani, Cameron!" ricambio il sorriso e ci allontaniamo dalla sua famiglia per raggiungere la nostra macchina e tornare a casa.

Prima di andare a dormire bevo una tisana che mi aiuterà a digerire tutto il pranzo.

Quando mi infilo sotto le coperte, pronta per addormentarmi, mi ritrovo a pensare a tutta la giornata passata e farne il resoconto. Penso che l'ultimo pensiero della giornata sia quello che ti è rimasto più impresso e anche il più importante.

Questa sera, tiro velocemente le conclusioni perché sono troppo stanca per pensare troppo.

L'unica immagine che rivedo nella mia mente, prima di chiudere le palpebre e cadere in un sonno profondo, è il volto di Cameron che si avvicina sempre di più al mio, soffermandosi a guardare con il marrone dei suoi occhi, attenti e scrupolosi, i miei, l'opposto: chiari e fragili.

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