CAPITOLO 44



"Il volo per Toronto, al gate 26, sta per partire, preghiamo i passeggeri di imbarcarsi, grazie."

Siamo nell'aeroporto di Miami e la voce della signorina dall'altoparlante ci comunica che è il momento di salire sull'aereo. Ma noi siamo qui ad aspettare da quasi un'ora ormai. C'è una fila lunga e così lenta che non scorre per niente. Non so se riusciremo mai a tornare a casa. Non vedo l'ora che questo viaggio finisca.

Dopo la serata di Capodanno la nostra gita è andata sempre peggio. Il locale dove siamo andati l'ultimo giorno dell'anno ha dovuto chiudere a causa di alcuni problemi con una stupida diciassettenne che ha bevuto troppo. Dopo di che è arrivata la polizia e puff, la serata è saltata per tutti. Era passata mezzanotte da a malapena venti minuti, ci stavamo divertendo un sacco e la mia serata con Cameron era appena iniziata. Dopo di che il nostro professore, per quanto buono e concessivo possa essere, ci ha rispediti in hotel sentendosi però fiero che nessuno di noi era finito nei guai. Ed ecco il nostro ultimo giorno dell'anno!

Continuo a rimuginare sul fatto che sarebbe potuta essere una fantastica serata con Cameron e che sarebbe andata a gonfie vele. Perché poi, tutta questa situazione, ha avuto conseguenze anche sul resto della nostra permanenza a Miami. I giorni rimanenti che abbiamo passato lì sono stati così monotoni che non si auguravano nemmeno al peggior nemico. Visita guidata in giro per la città di mattina e pomeriggio, cena in hotel e tutti a letto, con un rigoroso controllo delle camere. Solo una sera Cameron è riuscito a passare davanti alla nostra stanza ed a salutarmi molto velocemente per evitare che il professore passando lo trovasse.

Quindi ora siamo tutti annoiati ad aspettare che l'aereo ci porti finalmente a casa.

"Quando si deciderà a scorrere questa dannata fila!" sbotta isterica Cindy sbattendo un piede a terra. Come darle torto, penso. Tutti la guardiamo senza commentare per poi ritornare ad essere assorti nei nostri pensieri. Un braccio mi si allaccia attorno al collo e un calore familiare mi aiuta a sbollentare il nervosismo. "Sei ancora arrabbiata? O posso almeno sfiorarti?" il tono scherzoso di Cameron mi giunge chiaro alle orecchie. Sbuffo sonoramente perché sono ancora innervosita in realtà, però non posso evitare che mi scappi un piccolo sorriso sulle labbra. Sarò anche irritata ma se al mio fianco c'è lui è tutto un po' più semplice da superare, più che altro perché mi distrae.

Così, dal nulla si avvicina al mio volto e mi lascia un dolce bacio sulle labbra. Appena si ritrae lo guardo con occhi spalancati. Non pensavo avesse il coraggio di rendere la nostra relazione pubblica. A capodanno dopotutto nessuno aveva fatto caso a noi ,o per lo meno non si erano preoccupati se fossimo tornati insieme o meno. Ma questo, questo cavolo, rende le idee più chiare a tutti. A Cindy e Sherill non è sfuggito il gesto di Cameron, infatti mi guardano sbigottite, mentre Madhison sta cercando di attirare l'attenzione di Stacee, picchettandole nervosamente una mano sul braccio, che molto probabilmente si è persa la scena. Io nel frattempo ritorno a sorridere e guardo Cameron.

"Perché lo hai fatto?" chiedo stupidamente.

"Bhè, mi pare ovvio, voglio che capiscano che sei mia ora. Sai, Brian ti ha guardata un po' troppo negli ultimi giorni." Brian? ed ora che vuole? Dopo che la sera dell'ultimo dell'anno ha provato a chiedermi di farle da accompagnatrice, nella quale occasione ho rifiutato, non gli ho più rivolto parola. Sorrido di rimando, perché sono così felice del gesto di Cameron e del fatto che abbia ammesso di essere geloso, più o meno. "Allora sei geloso?" non posso far a meno di ridere. Ci pensa un po' su. "Certo che si Kaycee, sono geloso, perché lui non può nemmeno guardarti. Dopo ciò che ho fatto per riprenderti, combatterò per tenerti."

Le porte automatiche dell'aeroporto si aprono lasciando passare me e la mia valigia con al mio fianco Madhison e Stacee e i loro rispettivi bagagli.

"Casa dolce casa!" esclama Stacee una volta appoggiata un enorme borsa per terra.

"Finalmente, basta Miami per un bel po'!" concordo pienamente. In effetti Miami è bella e tutto ma con gli ultimi avvenimenti successi durante il viaggio, bhe, diciamo che mi era tornata un bel po' di voglia di tornare alla routine di Toronto.

"Ragazze, ecco mio fratello" scorgo la macchina di Austin al di là della strada," ci vediamo lunedì!" lascio un bacio sulla guancia ciascuno e poi corro verso il mio taxi personale.

Sistemata la valigia nell'auto salgo davanti, vicino al posto guida, impaziente di arrivare a casa e stendermi sul mio letto fino a domani mattina. Credo che salterò perfino la cena.

"Com'è andata allora?" mi chiede Austin una volta partito. Riassumo molto velocemente tutto, tralasciando il particolare di me e Cameron. Sono sicura che lo verrà a sapere perché giocano insieme, nella stessa squadra di football, ma al momento ho altro a cui pensare. In effetti, voglio chiedergli qualcosa di più sulla ragazza che credo abbia.

"ma è vero che esci con una ragazza?" domando velocemente, in modo molto diretto.

"Cosa? Come lo sai?" si gira velocemente nella mia direzione, lasciando per un secondo la vista della strada. Allora le mie supposizioni non erano poi così folli.

"chi è, posso saperlo?" sono davvero curiosa di sapere chi è.

"non credo saresti contenta di sapere chi è la ragazza con la quale ho trascorso le ultime settimane...", non capisco cosa vuole dire, perciò insisto nel sapere il nome. Dopo un po' che insisto cede.

"Bhè...In realtà è Sally." Un vuoto riempie l'auto. Non ci credo. Esce con Sally. Con la stessa Sally che conosco io?

"Sally? colei che mi ha fatto soffrire?!" il mio tono raggiunge vette acute. Ma non ci credo. Tutte le ragazze che gli andavano dietro e che lui ha rifiutato doveva scegliere la peggio. Ma ci ha almeno pensato a me? Non credo che gliene sia importato niente.

"ma sapevi che ho sofferto per la situazione di lei e Cameron! Ora non mi sembra che ti importi tanto però..." ancora, non ci credo. Lui mi aveva anche aiutato a superare quel momento. Mi sento così afflitta, esausta, e delusa. L'unica cosa che voglio fare adesso è rintanarmi nella mia camera fino a lunedì.

"ammetto che ho incominciato a conoscerla meglio prima che te e Cameron faceste pace, ma lei non è come pensi tu. E' diversa, mi ha spiegato la situazione..." non ci credo. La situazione.

"Quale situazione?" non capisco cosa possa avergli raccontato per farlo fidare di lei così.

"sono cose personali, non credo voglia le riveli." Oh mio Dio. Le avrà raccontato la sua versione dei fatti con i genitori biologici? E se Austin le credesse così tanto da non fidarsi più di me? Io mi fido di Cameron perciò starò con lui. Ma questo mio fratello non lo sa, e può diventare molto favorevole la situazione, adesso che ci penso.

POV CAMERON

Stamattina a scuola, Kaycee mi ha raccontato cosa è successo con il fratello. Questa è una situazione molto delicata ma se lei è dalla mia parte allora potremmo essere una coppia vincente. Ho bisogno del suo aiuto perché solo insieme possiamo mettere fine a questa storia. Mettere in carcere i miei genitori senza che loro si impiccino più nella mia vita o quella di Sally o di nessun altro che amo. Kaycee. Sì, forse, bhe...probabilmente la amo. Ma non so se lei è pronta per saperlo quindi per ora me lo terrò per me. Ultimamente la mia famiglia stava mettendo a rischio il mio futuro. E con mia famiglia intendo mia madre e mio padre. Quelli veri. Voglio che si prendano ciò che gli spetta, niente di più.

Ora, in camera di Kaycee, con lei sul letto ed io sulla sedia della sua scrivania a spiegarle il mio piano mi perdo nel guardarla. Quanto cazzo è bella. Ed è mia. Posso averla tutta per me. Non devo fare altre cazzate o farla scappare. L'ho promesso. Farò di tutto per farla restare, ho bisogno di lei in tutti i sensi.

" ho varie prove per far finire i miei genitori in prigione. Non ti voglio incasinare di più, quindi per ora non ti racconterò molto ma quando tutto sarà finito voglio che tu sappia, e spero che dopo...dopo tutto rimarrai" questa è la dura verità. Detto questo Kaycee mi si avvicina con quella sua aria abbagliante e sensuale. Non credo che sappia quanto potere ha su di me.

"Cameron" esala in un sospiro mentre mi prende tra le sue delicate mani "accetto la tua decisione, ma non scapperò. Ti prometto che cercherò in tutti i modi di restare. Perché, dopo tutto t-..."

"Penso che mi sto innamorando di te, Kay." Prima che dica ti voglio bene o una cavolata del genere sussurro una mezza verità. In realtà la amo già. Lei fa un dolce sorriso e dice "anche io, per questo te lo prometto." Pensavo che non avesse risposto così. Rimango un po' sorpreso, e il mio cuore ne è contento. Non ti ama ancora, stupido; gli urlo. Gli lascio un dolce bacio, senza lasciarmi andare troppo. Devo mettere in chiaro un paio di cose.

"che autocontrollo..." dice con un mezzo sorriso mentre mi fissa con quei suoi occhi verde brillante.

"con te devo averlo per forza. Altrimenti ora non saresti così." La squadro soffermandomi con lo squadro su alcuni punti che amo particolarmente di lei. Prima che possa succedere cosa immagino nella mia testa distolgo lo sguardo schiarendomi la voce.

"Dicevo..." nel frattempo lei arrossisce debolmente rilasciando una dolce risata nell'aria, quella che amo.

"tu dovrai lasciar dei piccoli indizi in giro a tuo padre in modo da portare a termine il caso." Scruto la sua espressione che al momento è indecifrabile. Penso sia un po' confusa, in effetti lo sono stato anche io, ma in questo momento non potrei essere più sicuro.

"va bene, lo farò, ma solo perché melo chiedi te" sì, il caso al quale il padre di Kaycee lavorava è proprio quello relativo ai miei genitori.

"Sei sicura? Non sei costretta..."
"Sì" afferma decisa, interrompendomi fermando i miei pensieri. Si mette a cavalcioni su di me, peggiorando la situazione. Non studieremo molto questo pomeriggio. "Lo voglio fare, ok?"

"Va bene, ma dovrai ascoltarmi bene. Devi darmi sempre ragione, ascoltarmi, promesso?" le porgo un mignolo per stringere il patto.

"Promesso" e così lo stringe al mio, forte.

-FEDE <3

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