CAPITOLO 43


"Dai, vieni con noi!" mi urla Madhison contro, cercando di farmi alzare. Oggi è l'ultimo dell'anno, così il professore ci ha gentilmente lasciato la giornata libera lasciandoci andare dove vogliamo. Io e le mie amiche abbiamo deciso di restare in spiaggia tutta la giornata e poi tornare in hotel presto per prepararci per l'ultima serata di quest'anno. Non sarà nemmeno un'ora che siamo arrivate e già vogliono andare a fare il bagno. Io invece ho voglia di prendere un po' il sole dato che sono ancora bianca come un mozzarella. Tra poco arriveranno anche i ragazzi, e di conseguenza anche Sherill e Cindy. Loro due sono un pacchetto unico. Dov'è una c'è l'altra, dove ci sono ragazzi ci sono loro. Prendo le cuffiette dalla borsa. Madhison e Stacee si sono arrese, infatti le vedo avvicinarsi all'oceano euforiche ed impazienti di tuffarcisi dentro. Mi stendo sul telo da mare cercando di togliere tutti i granelli di sabbia, che odio profondamente, e mi stendo comodamente sotto il sole e cullata dal vento di Miami mi godo la musica che sto ascoltando dal telefono. Non so quanto tempo sia passato ma le mie amiche non accennano a tornare. Mi infilo gli occhiali da sole perché nonostante tenga gli occhi chiusi il sole mi infastidisce lo stesso. Apro gli occhi dopo un piccolo sonnellino. Subito una scrosciata di acqua fredda mi colpisce facendomi sobbalzare sul posto e rabbrividire. Lancio un urlo spaventato. Mi è preso un colpo. Ho perso venti anni di vita, minimo. Mi sfilo le cuffiette e appoggio il telefono al sicuro prima di vedere chi sia stato e dargli una bella lezione. Ora sono tutta bagnata. Odio profondamente chi mi ha appena disturbato. Il mio sguardo viene catturato da un paio di addominali scolpiti e un viso che conosco bene, molto bene. Cameron. Non posso evitare di notare il suo sorrisetto fiero. Mi alzo di fretta incominciando ad imprecare ed insultarlo. Si sta divertendo ancora di più. Con i pugni stretti lungo la vita mi avvio verso di lui a grandi falcate, decisa a fargliela pagare. "ti ricordo che devo ancora perdonarti!" gli urlo contro mentre cerco di raggiungerlo. E' troppo veloce, ma devo prenderlo. Non mi può scappare. "Cameron!" esclamo sperando che si fermi. Sta correndo tra gli altri bagnanti ed io sto cercando di schivare qualche bambino che scorrazza qua e là e scusandomi di continuo con chi urto. Entra in acqua tuffandosi in maniera molto abile. I muscoli delle spalle si contraggono e sotto quella visione mi blocco come un ebete a guardare. Deglutisco e ritorno immediatamente a pensare al mio obiettivo. Giusto. Ora la paga. Mi fiondo verso il mare, fregandomene dell'acqua fredda che mi sta facendo rabbrividire. Solitamente impiego dieci minuti abbondanti prima che mi bagni tutta completamente. Ma ora sono già stata bagnata e nulla mi può fermare. Neanche la sua bellezza! "Kaycee!" sento la voce di Cameron che mi canzona mentre nuoto per raggiungerlo. Ma quanto si diverte. Per fortuna non è molto lontano. Io odio nuotare nell'acqua alta. D'un tratto non è più dove l'avevo visto due secondi prima. Dove cavolo..? mi sento prendere per un piede e spingere sotto l'acqua. Il mio grido viene soffocato dall' acqua. Ora anche il mio viso è tutto sotto. Un paio di mani mi stringono attorno la vita. Sono forti e salde. Quando risalgo in superficie mi ritrovo il viso di Cameron ad un palmo dal mio. Il suo ciuffo scuro è bagnato, gli copre la fronte e delle goccioline d'acqua scendono lungo il suo viso delineato da lineamenti brasiliani. Sorride mostrando la sua solita fossetta ammaliatrice. Mannaggia a lui, ogni volta mi cattura così, non smetto di fissarlo finché non ho fatto il check-up completo di tutto il suo corpo. Peccato che ora non posso completarlo perché la maggior parte del suo corpo è sotto l'acqua. "Mi hai preso." Sussurra continuando a distrarmi con il suo sorriso. Mi schiarisco la voce prima di fare una figura davvero ridicola. "TU hai preso me..." sottolineo. Gli esce una risata bassa , di gola, ma così bella che fa sorridere anche me. "Ti va di ballare con me stasera?" cosa? Mi chiede se possiamo ballare insieme? Sicuramente andremo in un locale tutti insieme. "Ehm..s-sì.." balbetto. Mi ha preso in un momento un po' scombussolato. "Perfetto. Ti aspetto alle nove davanti la porta della tua camera. Da quel momento in poi sarai con me per tutta la serata." Mi si blocca il respiro in gola quando pronuncia quelle ultime tre parole. Il cuore mi batte così velocemente e subito mi ricordo la sensazione della nostra prima uscita. Ero esattamente così agitata. Così tanto da girarmi la testa.

"Ragazze, non so minimamente cosa mettermi! "mi butto sul letto affranta, ormai senza alcuna speranza. Mi viene da piangere. Da due ore sto cercando un vestito decente tra quelli che mi sono portata. Abbiamo girato qualche negozio, questo pomeriggio, ma non c'era niente che mi abbia colpito particolarmente, ed ora mi ritrovo in questa situazione. Le mie amiche sanno che Cameron mi accompagnerà alla festa di stasera. Ed io ho accettato. Ho detto loro che sto cercando di dargli un'altra possibilità. "Dai Kaycee. Ora cerco nella mia valigia!" Madhison cerca di vedere del positivo in questa situazione. La mia amica dai capelli rossi si abbassa per prendere la valigia sotto al suo letto. Stacee nel frattempo è seduta sul mio letto e sta scavando fra la collina di vestiti che ho creato lì sopra. Cameron mi avrebbe aspettato davanti alla mia stanza tra meno di due ore. Il panico subito si impossessa di me, facendomi uscire di testa. "ragazze, devo annullare!" esclamo d'un tratto. "Stai scherzando!?" urla Madh alzandosi da terra. Noto che un vestito pende dalla sua mano. "Ho trovato qualcosa che forse ti piacerà, provalo!" ormai senza speranza non posso fare altro che spogliarmi e mettermi addosso il suo abito. Almeno proviamoci. Me lo lascio scivolare addosso. Alzando lo sguardo vedo le facce delle mie due amiche trasformare espressione. Ecco, nemmeno questo fa per me. "dite che non va bene, vero?! Lo sapevo! Ora lo chiamo..." "è perfetto Kaycee! Guardati allo specchio!" Stacee prende parola dopo essersi guardata con Madhison. Segno che sono entrambe d'accordo. La figura che vedo allo specchio non può essere la mia. Ho indosso una tutina nera. È a maniche lunghe ma davanti ha una scollatura non troppo audace e dietro la schiena è scoperta in parte. Un lungo taglio va a finire fino alla parte lombare della schiena. Per il resto cade precisa attorno alle gambe rendendomele alla vista più lunghe. Mi giro verso le mie amiche con faccia interrogativa. "Va bene secondo voi?" "Siii" entrambe esultano, ed incominciano a saltellare contente della scelta. Alla fine non mi dispiace, così decido di optare per questo abbigliamento ed incominciare a prepararmi psicologicamente all'incontro con Cameron.

Siamo tutte e tre pronte dopo quasi due ore piene di preparazione. Loro non avranno un accompagnatore ma pare siano lo stesso agitate per me. "ragazze, state calme. Fino a prova contraria sono io quella ad avere un appuntamento!" esclamo facendomi sopraffare dall'agitazione. "Respiri profondi per evitare di svenire" mi aiuta Stacee avvicinandosi a me e mettendomi una mano sul braccio, cercando di calmarmi. Madhison da dietro invece mi ripete in continuazione il mantra. Respiri profondi. Respiri profondi. Proprio quando il mio cuore stava riprendendo a battere ad un ritmo tranquillo bussa qualcuno alla porta. Mi metto una mano tra i capelli ancora più ansiosa. "non te li toccare" ringhia Madh alle mie spalle "ci ho perso tempo con quelli!" levo la mano da lì e la passo sulle cosce, avendo improvvisamente le mani sudate per l'agitazione. "vai ad aprire, buona fortuna!" Stacee si stacca da me spingendomi in avanti, verso la porta. Afferro la maniglia con una mano. Poi faccio un respiro profondo e mi faccio coraggio. Apro la porta. Non c'è Cameron al di là di essa però. Infatti vi trovo Brian. "Ciao" mi sorride debolmente. Sopraffatta dalla delusione sono tentata di chiudergli la porta in faccia. Che ci fa qui? Poi però riprende a parlare, sfortunatamente. "volevo chiedere se qualcuna di voi ha bisogno di un accompagnatore. Te Kaycee?" mi giro verso le mie amiche e poi di nuovo verso il ragazzo di fronte a me. Parla sul serio? Con le sopracciglia alzate lo squadro da capo a piedi. Porta un semplicissimo completo nero. Banale. La mia attenzione infatti viene catturata da altro. Cameron è appena arrivato, e al suo fianco non ci sono paragoni. Quest'ultimo indossa dei pantaloni neri che lo fasciano perfettamente, ed una camicia mette il risalto il suo fisico asciutto ma nel contempo anche ben scolpito. I capelli sono il tocco finale, al suo solito, il ciuffo gli conferisce quell'aria da sono figo senza impegno. Brian ancora in piedi in attesa di una risposta ha notato l'arrivo del mio accompagnatore. "grazie, ma è appena arrivato. Se permetti..." Cameron mi porge la mano così la afferro al volo. Intanto nell'altra prendo la pochette con lo stretto necessario al suo interno. Le mie amiche mi sorridono e così ci allontaniamo dalla camera. Una volta arrivati all'ascensore Cameron mi gira in sua direzione e mi scruta attentamente. "sei bellissima, Kay." Sorrido in risposta arrossendo un po'. Per fortuna la mia parrucchiera personale, ovvero Madhison, mi ha fatto dei leggeri boccoli ai capelli lasciandomeli però morbidi e molto più voluminosi del solito. Così posso nascondere il rossore sulle mie guance. "cosa voleva Brian?" stringe la mascella al pronunciare quel nome. Non credo che gli stia molto simpatico. "Voleva sapere se avevamo bisogno di un accompagnatore." faccio spallucce sperando capisca che non mi importa niente di lui. Il suono che segna l'arrivo dell'ascensore ci distrae. Una volta entrati si rivolge a me dicendomi" lo sai che non mi piace, insomma è un tuo ex." Automaticamente mi viene da sorridere. Allora è geloso. "Perché sorridi?" ha un espressione confusa stampata in viso. " niente, così..." mento spudoratamente. "Kaycee, riconosco quando menti e quando no." Si avvicina di più a me. I nostri nasi si sfiorano quasi. Cominciamo bene la serata. Continuo a fare cenno di no con la testa mentre il cuore batte così all'impazzata che mi gira la testa. Cerco di indietreggiare, altrimenti non riesco a rimanere lucida. Non glielo dirò. Mi piace farlo soffrire un po'. "ti piace vero?" non faccio in tempo a capire che aggiunge " farmi soffire, non è così?" a quel punto scoppio in una risata. "immaginavo" il sorrisetto furbo che gli incornicia le labbra mi fa capire che in realtà anche lui sa che avevo capito che è geloso. Ora che lo so per certo posso stare più sicura.

Quando l'ascensore raggiunge la sua meta ci dirigiamo verso l'uscita. Cameron mi prende di nuovo per mano riscaldandomi subito tutto il corpo. C'è una festa in un bar non troppo lontano a cui il professore ci ha dato permesso di andare. "andiamo alla festa?" domando a Cameron mentre l'aria calda di Miami ci invade. "sì" "sono sopresa, pensavo che un tipo tosto come Cameron Johnson mi volesse far trasgredire le regole e mi avrebbe portato in un locale per maggiorenni" fingo un espressione di sorpresa in volto. Mi sto divertendo da matti. "Cameron Johnson trasgredisce lo stesso le regole, anche mentre le rispetta." Mi fa un sorrisetto malizioso e l'occhiolino. Scoppio immediatamente in una risata sonora. "tu si che sei un vero duro." Continuo a ridere per la mia battuta. Mi sento così con Cameron. Sono libera di essere me stessa. Subito anche a lui esce una risata roca. "smettila Kaycee, mi fai soffrire così." Alza una mano chiamando un taxi che stava passando davanti a noi. Ma non si ferma. "un taxi... scherziamo Cam? Dov'è la limousine?" lo porto in giro aspettando che si arrabbi, ma non lo fa. "Sta arrivando." Pronuncia le due parole con immensa sicurezza. Infatti una lunga limousine nera accosta lungo il bordo della strada. Non stava chiamando un taxi? Rimango a bocca asciutta, stupita. "A corto di parole Kaycee? Te l'avevo detto. Sono riuscito a trasgredire le regole pur rispettandole" mi fa un cenno aprendomi la portiera per farmi salire per prima. Il professore ci aveva ordinato di prendere un taxi e obbligato di trovarci tutti al locale per le dieci in punto. Ovviamente Cameron avrà parlato con lui riuscendo ad ottenere un permesso esclusivo. Una volta dentro la limousine parte. Mentre ammiro l'eleganza che c'è al suo interno gli voglio fare una domanda che mi preme da un pò. "Hai convinto il professore, non è così?" quando mi sorride capisco che la mia teoria è appena stata confermata. "Allora sei davvero un duro." Un ghigno tradisce la serietà che si era creata sul mio volto. "Non proprio. Se lo fossi veramente ora non sarei qui con te." "potresti esserlo anche stando qui con me, ora." Ribatto sicura.

"Forse. L'importante è che siamo qui, insieme." Mi stringe la mia mano nella sua grande e rassicurante. Il cuore batte all'impazzata e avrei voglia di baciarlo. So che c'è tempo tutta la serata così decido di stare buona. Arrivati al locale in questione troviamo il professore, il quale ci comanda di aspettare tutti per entrare e che il rientro è previsto al massimo per le sei di mattina, ma solo per i più ritardatari. Mando un messaggio a mia madre nel frattempo dicendole che va tutto bene e augurandole un nuovo anno. Le dico di salutarmi anche papà e Austin e metto a posto il telefono. Arrivati tutti i nostri compagni il professore ci congeda andandosene e raccomandandoci di comportarci bene. Che la festa abbia inizio!

NOTA AUTRICE

Rieccomi!! Ora un nuovo capitolo della festa di capodanno! Il prossimo credo che concluderà questo breve viaggio a Miami e si ritornerà alla normalità. Chissà cosa succederà tra Cameron e Kaycee... ci sono ancora un pò di cose da sistemare...

A PRESTO,

FEDE! <3

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