CAPITOLO 42

Dopo aver girato un po' lungo mare il professore decide di farci tornare in hotel per permetterci di prepararci per la cena. Miami è bellissima, adoro il fatto che ci siano sia il mare che la città, e quindi i grattacieli. Da una parte vedi l'oceano, immensamente infinito e di una bellissima sfumatura di azzurro cristallino, ma appena ti volti puoi scorgere degli altissimi palazzi, che tentano di raggiungere il celeste del cielo. Il clima è favoloso, se vivessi qui starei tutti i giorni a studiare in spiaggia con il vento appiccicoso di salsedine tra i capelli, anche se penso che dopo un po' mi stuferei. Il mare, il sole, il tempo libero senza scuola e compiti da svolgere mi fanno tornare in mente i ricordi di quest'estate. Alcune immagini di me e Brian passano davanti i miei occhi: quando eravamo in spiaggia, alcuni baci, abbracci, serate fuori, insieme. Non riesco più a sentire nient'altro che un leggero disgusto, per il suo comportamento. Poi lo vedo, tra gli altri ragazzi, e capisco perché tutti i miei sentimenti per lui si sono dissolti nel nulla più totale: Cameron. Lui ora riempie i suoi ricordi facendomeli dimenticare completamente. Sta giusto venendo nella mia direzione. Faccio finta di non averlo visto, tanto non può vedere dove si sia posato il mio sguardo con gli occhiali da sole davanti gli occhi. Prendo il mio telefono per fare qualcosa, qualunque cosa pur di non parlare con lui. Fa che non mi deve parlare, fa che non mi deve parlare... "Kaycee" La sua voce arriva forte e chiara alle mie orecchie. Subito blocco il dito che stavo facendo scorrere a caso sullo schermo del telefono, che tra l'altro nemmeno vedo bene con questi stupidi occhiali da sole specchiati. Ormai fregata metto a posto il telefono e alzando nervosa lo sguardo incontro il suo volto. Mi sfilo gli occhiali per avere una visione del suo bellissimo viso completa, senza filtri. Due occhi marroni mi fissano nel profondo, facendo riaffiorare ricordi di noi due, di prima che ci mettessimo insieme, di quando eravamo due semplici compagni di classe. Immediatamente un vuoto mi riempie lo stomaco e dei brividi mi percorrono la schiena. I suoi baci. Inspiro velocemente decisa ad accantonare quei momenti, per ora. Non è il momento, Kaycee. Ora devi essere cattiva e aggressiva. Mandalo via.

"Che c'è?" rispondo con l'aria annoiata, come se non mi importasse di parlare con lui. La verità è che dobbiamo mettere a posto delle cose ma non ne ho proprio voglia ora.

"posso parlarti?" mi dice sbuffando, sistemandosi il cappellino nero sul capo, che indossa al contrario.

"Lo stai già facendo" gli faccio notare con una leggera nota acida nella voce. "Allora continuerò a farlo" controbatte in tono divertito con una piccola fossetta sulla guancia. Se lo diverte tanto questa situazione allora perché a me non viene da ridere? Rispondo alla sua affermazione con una smorfia di disgusto che però fa solo aumentare la sua risata. Perfetto. Si diverte sempre a vedermi arrabbiata. "Ti faccio ridere?" domando arrabbiandomi ancora di più. "Sì, sei buffa." E continua ad avere stampato sulla faccia quel sorrisetto furbo. Chissà cosa stanno combinando le rotelle del suo cervello, là dentro. Purtroppo borbotto questa frase a bassa voce, rendendomene conto solo quando Cameron si mette a ridere più forte. Poi però si fa serio e questo cambiamento improvviso di umore mi fa preoccupare. Ed ora? "Vuoi saperlo?" si avvicina un po', quel poco per potergli vedere tutte le sfumature di marrone negli occhi. "Bhe, te lo dirò lo stesso. Le mie rotelle, là dentro, stanno escogitando un modo per farmi perdonare da te." Appena realizzo ciò che ha detto il mio cuore perde un battito. In quel momento perdo la cognizione della realtà, incominciando a pensare e a viaggiare fra i miei pensieri. Infatti quando il professore ci passa vicino dicendomi che dobbiamo sbrigarci quasi non capisco il significato della frase. Poi il ragazzo di fronte a me, senza togliere il suo sguardo dal mio, gli risponde che arriviamo subito. Sono imbambolata qui, incantata dalla sua frase, piena di decisione e onestà. Dovrei credergli? Dargli un'altra possibilità? Magari anche modo di farmi spiegare come sono andati tutti i fatti? Devo pensarci, perché al momento il mio cervello sta esplodendo. "Ehm..." mi schiarisco la voce cercando qualcosa da dire. Cavolo, sono a corto di parole. Levo il mio sguardo dal suo, puntandolo per terra. In quel momento un paio di labbra si appoggiano sulle mie, facendomi scattare delle scintille nel corpo e trasformare quel vuoto di prima in una voragine. Un bacio veloce e leggero, in grado di farmi andare su un altro pianeta e tornare su questa alla velocità della luce. " sto cercando di farmi perdonare Kaycee. Se non vuoi farlo subito, almeno dammi una possibilità. Ti posso dimostrare quanto sono disposto a fare per te." Pronuncia quelle parole a fior di labbra. Soffiandole sulle mie.

CAMERON'S POV

Non so se è amore eterno o una semplice cotta, forse una cotta un po' più che semplice, ma ciò che so è che voglio che mi perdoni, che mi dia una possibilità di dimostrarle quanto tengo a lei. Dopo averla lasciata lì, dopo averle detto quelle ultime parole, sono salito in camera, per prepararmi per questa sera. Credo che il professore ci permetterà di mangiare fuori ma con un coprifuoco delle dieci massimo. Fortunatamente ho la camera singola perché l'alternativa sarebbe stata stare con Brian, e con quel coglione non ci voglio minimamente parlare. Non posso nemmeno vederlo. Ha ferito Kaycee. E chissà cos'altro le ha fatto. Mi viene solo da vomitare se ci penso.

Sceso di sotto, vedo tutti, anche lei. E' con le sue amiche, Madhison e Stacee, ma sembra che stia pensando a qualcos'altro. Come se non stia veramente a sentire i loro discorsi o alla solita parlantina sfrenata di Madhison. Mi domando quante energia abbia quella ragazza. In un lampo sento il desiderio di essere lì con lei, per sapere il motivo per il quale sta così, e vorrei farla sorridere. Non so da dove mi vengano questi pensieri sdolcinati ma quando sto con lei, o penso a lei, è come se tutto ciò che ho fatto fin ora con le altre ragazze non valga. In realtà sono state così poche le ragazze con cui sono stato in Brasile. Solo delle uscite ogni tanto o rapporti fugaci con qualcuna alle solite feste, ma la mia vita è stata sempre occupata da altro, e per le ragazze non c'era molto spazio. Ma ho fatto anche io le mie esperienze. C'è stata anche per me una prima volta.

Il professore ci porta in un fast-food poco lontano dal nostro hotel. Quando entriamo un odore di fritto e carne ci avvolge inebriandoci. Mentre siamo in fila per l'ordinazione Sherill mi si avvicina con espressione maliziosa. "Ehi, come va?" pronuncia con quella voce da civetta e l'aria da DIVA. Quanto disgusto. "Bene." Rispondo secco. Spero capisca che voglio subito chiudere questa conversazione inutile. Torno a guardare davanti a me ancora indeciso se prendere un hamburger o un... "Allora con Kaycee come sta andando? Lo sai, lei è una ragazza così..." sembra pensarci di su, "Così come?" ringhio a denti stretti. Sono proprio curioso di sapere cosa ha da dire adesso. "Così...noiosa." Conclude. Questo non lo avrebbe dovuto dire. "Come ti permetti di giudicare gli altri! Dovresti pensare per te stessa. Guardati." Se non la smette giuro che le urlo in faccia. "Ma dai, Cameron, non cerchi più una tipa come..." si lecca le labbra piene di rossetto rosa lucido "ME." Spero che questa ragazza stia scherzando! Come fa ad avere un ego così smisurato? Nemmeno il sottoscritto! Mi avvicino per provocarla. "No Sherill. Non mi piaci e mai mi piacerai." Poi, sussurro lentamente e sensualmente al suo orecchio. "Smettila di provarci con me." Voglio che la smetta, mi sta dando sui nervi. Quando mi giro lasciandola crogiolare nella più assoluta sorpresa trovo Kaycee che ci sta guardando. Ha uno sguardo truce e sembra che sia arrabbiata. Oh cazzo. Devo andarle a spiegare tutto, e solo per colpa di quest'individuo al mio fianco. Mi faccio spazio tra la fila passando avanti a qualcuno. Sento delle imprecazioni, e qualcuno che si lamenta prendendosela con me perché ho saltato la fila. Sai che me ne frega della fila, penso. Ora il mio obbiettivo è lei.

"Kaycee." La richiamo, ma non si volta. Ovviamente, però, si gira una signora sulla mezza età seduta ad un tavolo lì vicino. Quando sto per raggiungerla le sue amiche le fanno da scudo e lei riesce ad avviarsi verso l'uscita. Devo assolutamente fermarla. Dove può andare? Allungo il passo e appena esce dal locale riesco ad afferrarla per il braccio. Presa. Ora non mi scappi più Kaycee.

Kaycee's POV

Cameron riesce a prendermi per un polso bloccando la mia camminata verso una meta non precisa. Il destino mi avrebbe portato da qualche parte lontana da lui. O forse nonostante tutto sono costretta ad incontrarlo anche sulla via che intraprenderei per allontanarmi da lui.

"Kaycee lasciami spiegare! Perché non mi vuoi mai ascoltare!?" mi grida contro come se dovesse essere lui quello offeso e tradito" Perché ciò che vedo parla da sé e non voglio sapere altro!" Gli rispondo con ormai le lacrime agli occhi. Come si permette di andare da Sherill, provarci e poi venire a dirmi che mi sono inventata tutto! Cerco di fargli allentare la presa sul mio polso ma sembra deciso a non lasciarla. Nonostante sia completamente delusa mi partono delle scintille accoglienti e familiari da quel punto di contatto. A causa del suo contatto.

"Non è ciò che pensi Kaycee. Fammi spiegare, ti prego." Pronuncia quelle parole con tono affranto, come un cucciolo abbandonato. Lascia la presa sul mio polso allentandola piano piano. Nel frattempo io lo guardo, pensando se lasciarlo spiegare oppure dare ragione alla mia mente che mi urla di andarmene, che non mi merita. "Prima di vedere quello che ho visto..." un'altra lacrima mi riga il viso, "avevo deciso di farti dire ciò che hai da dire." Ammetto sussurrando perché fa troppo male, non ci posso credere che ha di nuovo mandato all'aria tutti i miei piani. Ogni volta è così, quando decido di fare un passo avanti in sua direzione lui ne fa uno indietro, lontano da me, e ci troviamo al punto di partenza. "Sherill ci ha provato con me e ciò che hai visto era per allontanarla. " non è ciò che ho visto io. "ma se la stavi per baciare!" urlo piangendo. Abbasso lo sguardo, perché non voglio che mi veda che sto così male per una cosa del genere, per un suo comportento. Sono proprio contenta se ora si sta sentendo uno schifo. Se lo merita. "No Kay! Non lo farei mai. Era uno stupido metodo che ho usato per ingannarla! Le stavo dicendo di allontanarsi da me." Cerca di convincermi, ed io ci sto credendo. Il suo volto inspira fiducia e onestà e il mio cuore non può fare a meno di essere d'accordo con le sue parole. "Kaycee, sai che mi piaci, e lo dico sul serio. Mi piaci così tanto. Tanto che ho messo da parte il mio orgoglio per venire a chiederti scusa un'altra volta." Dopo avermi ammaliato con le sue parole si avvicina a me. I nostri nasi si sfiorano e mi guarda dritto negli occhi. "allora mi dai un'altra possibilità?" sussurra, facendo sfiorare le mie labbra dal suo sguardo. Mi passa un pollice sul viso, bagnato dalle lacrime. Mi mordo il labbro inferiore sorridendo leggermente. E' così bello e dolce. Non posso perdere tempo ad essere arrabbiata con lui. "Posso dirti una cosa?" lui mi guarda un po' confuso ma annuisce. "Dovrai sudare il mio perdono. Poi potremmo pure discutere dei nostri rapporti, ma non prim..." blocca le mie parole con le sue labbra morbide sulle mie. Mi fa scoppiare qualcosa di grande dentro, come se fosse stato rinchiuso fin quel momento. "Ti prometto che farò di tutto per tornare con te."


\\NOTA AUTRICE\\


ECCOMI TORNATA! 

Questo capitolo è un pò più lungo degli altri, almeno mi faccio perdonare l'assenza di aggiornamenti per un periodo un pò troppo lungo. Ho anche deciso che i prossimi capitoli saranno lunghi come questo, più o meno, così anche se ci metterò più di una settimana per aggiornare saranno più interessanti, spero, e anche sostanziosi.

SE VI E' PIACIUTO IL CAPITOLO LASCIATE UNA STELLINA E COMMENTATE! 

xoxo, FEDE<3

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