CAPITOLO 41

Un caldo afoso e appiccicoso, quasi dimenticato, si scontra con la mia pelle. E' da quest'estate che non provo così tanto caldo. Ma non quel calore che c'è a Toronto, leggermente accennato. Uno di quelli umidi, con l'odore di salsedine impregnato nell'aria, la quale ti sferza sul viso quasi pesantemente. Stiamo cercando l'autista del pullman che ci trasporterà durante questa settimana di vacanza. Sembra quasi estate, con la scuola e il diploma alle spalle. Quando il professore si muove fra la folla di persona dell'areoporto noi ci muoviamo in sua direzione, fa un passo e noi ne facciamo un altro; tutti timorosi di perderci. Sbuffo spazientita. Non ce la faccio più a portare questa pesante valigia dietro di me. Già sono stufa di stare qui, voglio subito andare in hotel. Una mano si poggia sulla mia facendomi sobbalzare dallo spavento. "Oddio." Mi volto e me lo ritrovo di fronte. Ovviamente doveva raggiungermi. Cavolo però Cameron, lasciami in pace quando sei così figo!

"Ti serve aiuto?" ammicca cercando di convincermi a farmi aiutare da lui. Ma io non cederò. Potere alle donne.

"No." Ribatto scontrosa. Che se ne vada per i fatti suoi.

"E dai, lasciati aiutare." Si avvicina un po'. Faccio un passo indietro andando a sbattere con lo zaino di qualcun altro. Nemmeno mi volto per chiedere scusa, tanto impegnata a tenere gli occhi fissi su di lui. Odio continuare a vederlo come quando stavamo insieme, con gli occhi a cuoricino che mi spuntano ogni volta che si avvicina. Mi ha fatto un torto, devo fargliela pagare. "oh no, perché invece non ti fai aiutare tu da Sally o da mio fratello, eh?" sputo acida avvicinando i nostri volti in segno di sfida. Non cederò.

Deglutisce rumorosamente facendomi spuntare un sorrisetto. Immediatamente scatta la mascella, s'irrigidisce di punto in bianco. "ti avrei spiegato se tu avessi voluto!" sbotta cercando di rimanere calmo. "Se avessi voluto. Non ho voluto." Incalzo, ancora sicura di non volere delle giustificazioni. Probabilmente il mio sguardo duro gli fa capire che dico sul serio. Cerca di avvicinare ulteriormente i nostri volti ma prima che possa esserci alcun contatto il professore ci annuncia che dobbiamo salire sul pullman. Subito il mio cuore smette di battere a ritmo della luce. Cameron si tocca i capelli evidentemente frustrato, prende le nostre valigie a si dirige verso il nostro gruppo che già si è avviato senza di noi. "aspettami! e dammi la MIA valigia!" esclamo rincorrendolo tra le centinaia di persone che sfrecciano qua e là per l'aeroporto.

Arrivati in hotel, il quale è proprio vicino la spiaggia con una splendida vista mare, il professore ci dice di dividerci per le camere. Io, Madhison e Stacee prendiamo quella a tre in modo da poter stare insieme e non dividerci. L'hall è immensa, il professore si reca alla reception per poterci dare ulteriori informazioni e farci sistemare nelle rispettive stanze. Siamo arrivati intorno l'ora di pranzo infatti dovremmo mangiare tra poco. Quando il professor Fletcher ci raggiunge, fa riunire tutti e zittire il gruppo." Ragazzi, venite da me a prendere le chiavi per le stanze, è chiaro che maschi e femmine saranno divise..."un lieve brusio di qualcuno che ridacchia o fa battute si alza prima che il professore non inizi a parlare di nuovo" tra un'ora vi voglio qui sotto per andare a pranzo. Per qualsiasi emergenza chiamatemi." Dopo aver recuperato la chiave della camera ci dirigiamo agli ascensori di questo enorme edificio luminoso e ben condizionato, per fortuna, con le nostre valigie a seguito. Siamo all'ottavo piano, stanza 804. Arrivate ci sistemiamo, ci rinfreschiamo e cerchiamo di riposarci un po' prima di andare di nuovo di sotto dagli altri. Decido così di sfruttare del tempo cambiandomi e indossando degli indumenti più leggeri dato le alte temperature. Pantaloncini corti e una canottiera dovrebbero andare bene per il primo giorno di visite. Non vedo l'ora di andare in spiaggia, infatti ho anche il costume in caso dovessimo fermarci. "ragazze, vi mettete il costume voi?" esclama Madh dal bagno. "Sì, magari ci possiamo fare un bagno!" le risponde Stacee super eccitata all'idea.

"non vedo l'ora di sapere cosa ci faranno fare in questi giorni! Io voglio assolutamente andare in spiaggia e anche a fare un po' di shopping per l'ultimo dell'anno!" Madhison esce dal bagno con un asciugamano avvolto attorno il suo corpo minuto.

Quando siamo finalmente tutte e tre pronte aspetto che Madh e Stacee finiscano di discutere su chi debba tenere con sé la carta della camera. Stacee è affidabile ma non sa dove mettersela, mentre all'altra non le va di prendersi questa "grande" responsabilità. Stufa di starle a sentire esclamo:" la prendo io! dai!" e così la strappo letteralmente dalle mani di Stacee per poi mettermela in tasca. Entrambe mi guardano sollevate, e contente usciamo dalla stanza.

"Per favore, potete aiutarmi ad evitare Cameron?" chiedo per cortesia alle mie amiche in ascensore, lontano da orecchi e occhi indiscreti. Siamo circa venti studenti, in pratica tutta la classe di storia del professore Fletcher è venuta, il resto dei ragazzi del Senior non hanno partecipato. Ovviamente Cindy e Sherill, anche se non amavano particolarmente la destinazione, sono dovute venire per forza. "Kay, perché? Stavate insieme qualche giorno fa!" esclama Madh ovviamente confusa. "sentite vi spiego sta sera, adesso aiutatemi!" mi serve il loro supporto. "Eh va bene, troveremo qualche scusa." Approva sbuffando Stacee " ma dopo ci dirai tutto!" mi punta un dito contro l'altra, come se fosse un arma letale. Faccio un gesto di consenso prima che le porte dell'ascensore si aprano lasciandoci nella hall dell'hotel.

Arriviamo quasi ultime, infatti la maggior parte del gruppo è già pronta e sta sbuffando perché è affamata e non vedono l'ora di pranzare. Sinceramente anche io, ma ho due amiche che discutono per tutto e per questo ritardo sempre se sono con loro. Il professore ci lascia liberi di andare a mangiare dove vogliamo a patto che non ci perdiamo e che per le tre e mezza siamo di nuovo di fronte l'hotel per prendere il pullman. "Siete maggiorenni, mi fido di voi. A dopo!" e ci congeda così. Incominciamo bene la nostra vacanza!

Io, Stacee e Madh camminiamo un po' lungo mare, il tipico lungomare di Miami per la precisione, incontrando vari ragazzi che sfrecciano sugli skatebord, persone in bicicletta, altre sui pattini, altre ancora a piedi come noi. Ciò che li rende così attraenti per noi è che indossano così pochi indumenti. E' bello vedere che non vanno sempre vestiti con giubbetti o felpe pesanti come invece siamo abituati ad indossare sempre noi a Toronto. Nemmeno ci dispiace tanto sinceramente, alcuni ragazzi credo che Lui, lassù, ce li abbia messi apposta. Devo proprio fare i complimenti alle madri.

Finalmente riusciamo a trovare un ristorantino lungo mare che ci convince così entriamo per mangiare qualcosa. Sfrutto il tempo che impiegano per portarci il nostro ordine per scrivere a mia madre un messaggio. Le scrivo che va tutto bene e che è davvero bellissimo qua.

"Allora ...perché vuoi evitare Cameron?" nel sentire quel nome alzo subito la testa dal telefono, portando la mia concentrazione sulla mia amica rossa, di fronte a me. Sbuffo, ma purtroppo dovrò dirglielo. "Ehm... la sera prima della Vigilia eravamo usciti dal ristorante, andava tutto bene, quando Cameron riceve una chiamata..." Stacee e Madh sono con il fiato sospeso, quasi fosse questione vita o di morte scoprire il mittente di questa telefonata. "EEE??" insiste Stacee ansiosa di sapere tutto. "Ed era Sally! Siamo dovuti andare in un bar fuori città, non molto raccomandato..." faccio una strana mossa con la faccia per far capire il concetto "ed ecco, c'era anche mio fratello con lei, poi quando sono usciti di lì abbiamo visto il..." non posso dirglielo. Dovrei spiegare cosa ci faceva il padre biologico di Cameron lì. Gli dovrei delle spiegazioni, e non posso. Anche se sono arrabbiata con lui non tradirò la sua fiducia. "e niente abbiamo visto il locale, che insomma, non era per loro... e abbiamo voluto spiegazioni ma poi la cosa è degenerata e io e Cameron abbiamo litigato, ecco!" espiro profondamente, quando finisco il mio discorso senza senso per trovare una scusa alla mie amiche. Probabilmente non ci hanno creduto nemmeno loro, ma non posso dirgli niente, insomma, non voglio dirgli che c'era il padre di Cameron, poi che senso avrebbe? Poi non ci sarebbe una spiegazione al fatto che io e Cam non parliamo più. Il mio istinto mi ha detto di fare così, e l'ho seguito. Sarà quello che Dio vuole. Ora speriamo che basterà loro questa spiegazione. Devo assolutamente parlare con Cameron. Non posso continuare a dire bugie alle mie amiche, mi sono stufata! Voglio parlargli di questo ma anche stargli vicino, evitare che altre lo guardino o tocchino, o parlino perfino con lui. Non ci siamo lasciati infondo, c'è ancora qualcosa che ci unisce, un filo invisibile, lo so io e lo sa anche lui.


!!!!!!!NOTA AUTRICE!!!!!

nuovo aggiornamento dopo un pò di giorni! scusate se ci metto sempre tanto ma non riesco in meno, sorry! se vi piace e avete consigli d'amore per Kaycee scrivete tutto nei commenti! lasciate anche una stellina!!! 

alla prossima,

 FEDE 

:*

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