CAPITOLO 36
Questa mattina andare a scuola è molto migliore degli altri giorni. Mi sveglio come tutte le mattine, ma questa volta lo faccio con un pelo di ritardo perché so che passerà Cameron con la macchina e me la posso prendere comoda. Ormai mio fratello è da qualche sera che non dorme a casa, dice che un amico lo sta ospitando ma secondo me si è trovato una ragazza. Lo scoprirò al più presto da sola se non mi vuole raccontare nulla. Scendo di sotto per fare una colazione veloce, come al mio solito. "Buongiorno." Annuncio quando entro in cucina ma non trovo nessuno. Niente colazione pronta. Mi chiedo dove possano essere andati i miei genitori. Mio padre lavora ma mia madre di prima mattina dove va? Significa che mangerò direttamente a scuola. Prendo qualche banconota e delle monetine per la colazione, invece afferro due mele per la merenda a metà giornata. Se non ci fosse morirei per la stanchezza.
Un trillo riempie il silenzio. Viene dal mio telefono: notifica di messaggio. Cameron: Sono qui fuori. Evito di rispondere, mi metto il piumino in fretta, chiudo lo zaino ed esco diretta di fuori. Sul marciapiede di fronte casa vedo mia madre in lontananza in tenuta sportiva. Vicino a lei cammina una signora che sembra avere la sua stessa età, sempre con le scarpe da ginnastica ed una tuta grigia. Mi sembra di averla già vista da qualche parte. Con un gesto veloce la saluto ed entro nella macchina di Cameron. Un improvviso calore mi invade scordandomi completamente delle fredde temperature mattutine. Santi riscaldamenti! "ma quella non è mia zia?" mi domanda ancor prima di salutarmi. Le due figure si stanno avvicinando. Mia madre mi deve aver vista entrare nell'auto e quando tornerò mi farà un lungo interrogatorio.
"Parti." Gli impongo subito. Appena mette in moto mi ricordo dove l'avevo già vista! L'avevo incontrata a settembre al grande pranzo con tutti gli amici dei miei genitori al quale anche Cameron aveva partecipato. Ovviamente non è sua madre ma sua zia. Ma mia madre non lo sa. Oddio, è così strano! Ma l'importante è che so la verità.
"Oggi quindi studiamo insieme?" mi chiede mentre svoltiamo per imboccarci in una strada più trafficata che porta alla scuola.
"Sì, mi ero quasi dimenticata."
"Di me?" si finge offeso ma non lo è affatto, ha un sorrisetto bastardo che incornicia il suo affascinante viso.
"Certo, chi si ricorderebbe di te?" domanda altamente stupida. Tutti.
"Tutti." Infatti.
"Per meglio dire, tutte..." alzo le sopracciglia guardandolo. Vorrei dirgli: "di te si ricordano SOLO le ragazze!" si volta un momento per scrutare la mia espressione in viso. Si gira di nuovo verso la strada e non dice niente. Incrocio le braccia al petto aspettando che parli.
"Che c'è?"
"niente, sei carina." Alzo un sopracciglio un po' come per dire Ah sì? Poi realizzo che mi ha detto veramente che sono carina.
"Che c'è?" deve aver notato che lo sto fissando da un po' con una faccia pensante. Forse stavo pensando a lui...
"Niente, solo... va bene, cioè grazie, non so che dire." Arrossisco un po' per quelle ultime quattro parole. Non so che dire. E' una cosa banale e stupida ma ammettere ad alta voce, ad un ragazzo per giunta, che non so che dirgli mi rende timida, è come se dicessi: grazie che mi hai detto di essere carina, sono così timida che non trovo parole per ringraziarti.
Non dice niente, sorride solo e guida fino alla scuola in silenzio. Anche io rimango zitta.
Arrivati mi slaccio la cintura. Non vedo l'ora di uscire da questa macchina, sembra che si sia formata una tensione troppo alta per essere sopportata di prima mattina. E come sempre niente va come credo. Mi prende per un braccio e così lo guardo interrogativa. Non posso sopportare altro imbarazzo. La sua bellezza mette soggezione. In questo momento avrei voglia di baciarlo, sinceramente parlando. Non so se sa leggere nel pensiero o meno, ma lo fa, fa ciò che desidero. Mi bacia molto dolcemente afferrandomi il viso con una mano. Buongiorno mondo, oggi sì che è una fantastica giornata! Sorrido contro le sue labbra per il mio buffo pensiero e così si allontana di poco. "A cosa pensi, Kay? Quel sorrisetto furbo..." mi guarda le labbra.
"La giornata comincia bene..." faccio spallucce mentre ammetto che volevo un suo bacio. Che ciò che rende tutto migliore è lui.
"Ah sì? Allora la faccio andare ancora meglio" e si fionda di nuovo sulle mie labbra.
Dopo buoni dieci minuti usciamo finalmente dall'auto e se quando siamo arrivati eravamo puntuali, ora siamo in ritardo.
"siamo in ritardo" gli faccio notare appena varchiamo la soglia d'entrata della scuola. Ormai ci ho fatto l'abitudine, un giorno un più, uno in meno.
"Abbiamo matematica Cam!" esclamo agitata come se stesse per accadere la fine del mondo. In un certo senso.
"Sì, non è una novità..." fa spallucce come se non gliene importasse niente.
"Ci sgriderà, sai com'è fatta! E poi riporta i compiti sicuramente..."
"Oh, giusto, avrai preso buono come al tuo solito ed io solo sufficiente" aggiungo. Anche a questo mi sono abituata. Matematica non è il mio forte ma almeno non ho un' insufficienza. Bussiamo alla porta dell'aula B4 e appena abbiamo il permesso entriamo. La professoressa vorrebbe farci entrare direttamente alla seconda ora, e lasciarci di fuori, ma ci ringhia contro che vuole farci vedere i compiti così ci lascia sedere. I posti in prima fila sono gli unici rimasti, così ci tocca sedere lì.
"Ora mi dovete spiegare il perché siete arrivati in ritardo, o vi metto una nota!" ecco che torna all'attacco. Mi volto verso Cameron in cerca di aiuto, ma anche lui mi sta guardando in cerca di una via di uscita. Poi sorridiamo entrambi in ricordo di cosa abbiamo fatto veramente. Certo che i suoi baci fanno perdere la concezione del tempo, sul serio! E' colpa sua, ecco.
"Kaycee aveva un lieve mal di pancia ma le deve essere passato. Sa, cose da donne..." spalanco gli occhi arrossendo. Tutta la classe mi sta guardando, Stacee e Madhison comprese. Cameron lascia intendere cose del tutto false, ma almeno ha trovato una scusa. Quando finisce l'ora sta già raccogliendo le sue cose e gli tiro un pugno sul braccio. Si volta e mi guarda negli occhi. "che ho fatto?" quel tono innocente proprio non gli si addice.
"Perché gli hai detto quelle cose alla professoressa, c'erano altre milioni di scuse..." gli sbatto un dito sul petto quando siamo fuori dalla classe, senza occhi indiscreti della professoressa.
"Quali quelle cose?" mi chiede facendo il finto tonto. Oh, non ci casco.
"Cameron, smettila! Mi hai fatto fare una figura..." non mi lascia finire che mi stampa un veloce bacio sulla bocca. "Una figura?" vuole che continui la frase ma sono un po' scossa da questo suo gesto che già mi dimentico della mia arrabbiatura. Nel corridoio della scuola ci possono vedere tutti! Pensavo volesse tenere per sé questa cosa tra noi dato che non stiamo nemmeno insieme. Inoltre tutti credono che si sia appena lasciato con Sally. Sono contenta però che lo abbia fatto, sono sollevata nel sapere che se ne frega abbastanza dell'opinione pubblica, il più delle volte superficiale. O la va o la spacchi. Mi avvolge con un braccio i fianchi e ci incamminiamo alla prossima aula. Questo suoi gesti spontanei ma inaspettati mi fanno sempre sentire bene e accettata. Eh sì, devo ammettere che anche il mio stomaco ne risente fortemente.
Seconda ora: storia, mi suggerisce il cervello. "Allora sei contenta della tua B-?" mentre camminiamo per i corridoi qualche alunno passa e ci lancia qualche occhiata, ma niente di troppo invadente.
"Sì, tu hai preso solo B quindi ho una valutazione minore della tua." Siamo ormai quasi giunti all'aula e mi chiedo cosa si chiederanno le mie amiche dopo l'entrata in scena di questa mattina. A proposito di amiche, Madh ci deve assolutamente raccontare per filo e per segno come è andato il suo appuntamento con Tom, l'altra sera. Entriamo in aula prima del professore e nell'aula ci sono tutti tranne noi due, ovviamente. I nostri soliti banchi sono vuoti ma quelli davanti a noi sono occupati da Madh e Stacee. Di solito ci trovavamo seduti due ragazzi discretamente secchioni che non ci filavano di striscio. Mi pare si chiamino Ben e Daniel. Quel genere di persone che vedi tutti i giorni ma di cui ti freghi e loro si fregano altrettanto della tua esistenza, quel tanto da non esservi mai parlati. E così poi magari un giorno, tra molti anni, li incontrerai in giro per strada, e parlando del liceo, una cosa e l'altra, la vita, l'università, il lavoro, diventerai loro amica. La vita è così imprevedibile, chi lo sa. Mi siedo mentre Cameron è in giro per l'aula a salutare un po' tutti.
"Allora, cosa avete fatto in realtà?" Madh ha un espressione così vogliosa di sapere la verità che mi fa scoppiare a ridere a crepapelle. Rido forte ma con il forte brusio dei miei compagni nessuno ci fa quasi caso. Stacee si è voltata sulla sua sessa sedia ed è tutt'orecchie. Gli racconto che ci siamo dimenticati del tempo che scorreva mentre ci stavamo dando il buongiorno come si deve.
"Certo, come se non vi eravate già salutati prima!"
"Piuttosto te Madh dimmi un po'... com'è andata con Tom?" appoggio il gomito sul banco e il mento sulla mia mano. Basta parlare di me.
"Allora, tutto è iniziato nel migliore dei modi. Innanzitutto, Tom è fantastico, un ragazzo stra figo e dolcissimo! Non me lo sarei mai immaginato così" sono contenta che si è rivelato un bravo ragazzo, e mi pare di capire che piaccia alla mia amica. Suona la campanella e il professore entra puntuale in classe reclamando a tutti di sedersi, in quanto ci deve annunciare un paio di notizie importanti.
"Buongiorno ragazzi. Per prima cosa oggi vi ricordo che tra due mesi circa dovrete essere stati già accettati in almeno un'università, ovviamente per chi ha intenzione di intraprendere quel percorso." il Sign. Fletcher è privo di pregiudizi e molto corretto. Non è il tipo che se non ti iscrivi ad un'università per tua scelta personale ti giudica, anzi ci sprona in continuazione a lasciare che siamo noi a scegliere il nostro futuro.
"La seconda notizia, invece, è un compito che vi assegno per le vacanze di Natale, me lo dovrete portare completato quando torneremo. E' un progetto a coppia da svolgere con il vostro compagno di banco." Qualcuno sussurra un esulto e poi c'è Cindy si lamenta perché vorrebbe farlo con Sherill e non con Anne, la sua attuale compagna di banco. Però se l'è cercata. La settimana scorsa è stata obbligata a cambiare posto perché il professore vedeva che vicino la sua amica del cuore non prestava attenzione alla lezione, e così l'ha separate.
"per questo ti ho messo vicino a lei Cindy, spirito di adattamento per favore." E dopo averla rimproverata continua a spiegarci come dobbiamo svolgerlo, quali fonti usare e quali non, e il tema principale da trattare. Sono contenta di farlo con Cameron, sarà da divertirsi.
"L'ultima cosa che vi devo dire credo che vi piacerà..." fa un momento di pausa ci guarda tutti ed esclama:" quest'anno invece del solito ballo di Natale, al quale, diciamocelo, non eravate in tanti" In effetti è vero, parecchi studenti lo saltavano perché la sera della Vigilia di certo non la passavano in una festa della scuola." abbiamo ricevuto una nuova proposta, che abbiamo accettato molto volentieri" Dal canto mio mi sento sollevata, un ballo in meno, una pena in meno da sopportare. Continua " è stato proposto di fare per tutti i ragazzi del Senior un viaggio tra il 27 dicembre e il 3 gennaio. La destinazione potrà essere decisa da voi entro pochi giorni dato che dobbiamo sapere il numero esatto e chi partecipa entro l'ultima giorno di scuola prima delle vacanze e poi organizzare tutto last minute." Un urlo esultante generale fa ridere il professore che è costretto a zittirci per poter ottenere il silenzio. Cindy e Sherill sono le uniche a non preferire un viaggio al ballo studentesco. Ci credo, era stata una loro idea poi approvata dal consiglio studentesco per poter aggiungere una festa alle tante già esistenti "io ho finito il programma, vi lascio il tempo di mettervi d'accordo sulla destinazione, a patto che non urliate o facciate le scimmie dello zoo." Tutti ridiamo perché sappiamo che il professore è un tipo scherzoso. Indossa gli occhiali e si mette a scrivere qualcosa al computer non prestando più attenzione a noi. La classe si riunisce in un solo cerchio pronta a discutere civilmente ma ovviamente Cindy si mette al centro dirigendo il tutto. "se proprio dobbiamo farlo, io direi di andare in un paese caldo, al mare, per esempio." Tutti disapprovano anche se secondo me non sarebbe poi tanto male, odio il freddo. Madhison è seduta sul banco ed è così buffa quando è euforica: gesticola e parla a voce alta senza lasciare esporre agli altri le proprie idee. Poi invece c'è Stacee che cerca di tenerla ferma. Cameron affianco a me alza gli occhi al cielo ogni volta che Cindy fa la civettuola con lui. Io rido invece delle sue facce buffe e di come Cindy non si renda conto di dargli fastidio. So che è bello ma lascialo in pace.
Sally oggi è assente e per me è meglio così, altrimenti mi sentirei a disagio dopo la sceneggiata di ieri. Da un lato però ho paura che stia preparando un qualcosa di strano per farmi del male e ottenere ciò che vuole veramente lei: l'approvazione di Cameron per il suo piano e difendere i genitori.
NOTA AUTRICE
Dopo un pò di giorni sono tornata con un aggiornamento più lungo del solito. Scusate ma nei giorni passati la scuola mi ha tenuta impegnata con compiti in classe vari. Se vi piace il capitolo mettete la STELLINA! Se avete delle idee sul viaggio di Natale e la destinazione scrivetele nei commenti!
a presto,
Fede&Silvy.
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