CAPITOLO 35



Mia madre risponde al messaggio ribadendomi che non faccia tardi. La rassicuro scrivendole che tornerò presto e rimetto a posto il telefono, nella tasca del piumino.

"Scusa se prima non ti ho risposto. Sally mi aveva preso il cellullare e non mi lasciava rispondere." Indica il mio cellulare ormai nascosto in tasca.

"Non ti preoccupare." conosco abbastanza bene Sally da sapere quanto sia insopportabile e sappia bene ottenere a tutti i costi quello che vuole. Infatti è questo che mi preoccupa. Lei non rinuncia mai a niente se non lo vuole davvero.

Accantoniamo questo argomento spolverandone un altro: la scuola. Parliamo per un po' in generale, di come vanno le materie, i voti e le nostre impressioni sul Senior. Il nostro ultimo anno non è affatto una passeggiata ma stiamo cercando di passarlo degnamente, e soprattutto a testa alta.

"Quando possiamo riprende a studiare insieme? Mi servirebbe un aiutino in storia..." mi domanda con un sorriso smagliante.

"Quando vuoi." Automaticamente anche sul mio viso spunta un sorriso dovuto dal suo.

"Domani pomeriggio? Vorrei essere pronto per la verifica di lunedì." Mi lancia uno sguardo, poi riprende a guardare la strada.

"Va bene, ci sono." Certo che non sono di tante parole ma sono un po' nervosa per questa serata. Chissà dove andremo a mangiare! Sono così felice all'idea di una cena con lui che il mio cuore si gonfia, così tanto quasi da farmi esplodere il petto.

"Dove andiamo a mangiare?" mi permetto di chiedergli vedendo che ci dirigiamo verso il centro.

"Un posto che odierai, penso." Alzo un sopracciglio curiosa all'idea che per lui lo detesterò.

"Questo è quello che credi tu." Incrocio le braccia al petto aspettando che dica qualcosa.

"Può darsi." Continua a guidare con un sorrisetto pericoloso.

"E' una sfida?" ammicco ridendo. La situazione fa davvero ridere. Stiamo uscendo per la prima volta e lui mi vuole portare in un posto che crede io odierò, assurdo.

"Accetto la sfida." Il suo tono serio è compromesso da una calda risata gutturale.

"Bene" faccio un cenno di consenso col capo non vedendo l'ora di arrivare a destinazione.

Quando giungiamo di fronte del Mc Donald's capisco tutto. Lui conosce la me sana, biologica, che tiene alla sua dieta. Ma lo stupirò, perché non tutto è come sembra all'apparenza. Scendo dall'auto e lo affianco mentre lui mi circonda le spalle con un braccio, proprio come ha fatto questa mattina, ma per fortuna, questa volta, non abbiamo mezza scuola a guardarci. Dei brividi si formano sulle spalle. Appena entriamo nel locale un odore di fritto e carne giunge alle mie narici stuzzicandole un po'. Subito ho l'acquolina in bocca e non vedo l'ora di mangiare un bell'hamburger con tanto di pancetta.

"non sai contro chi ti sei messo Cameron..." sussurro pensierosa mentre scelgo il panino giusto dal tabellone in alto.

"bhè, hai scelto? O sono troppo calorici?" si beffeggia di me ridendo. Gli tiro un pugno sul braccio, scherzosamente.

"Ho scelto, eccome!" esclamo entusiasta della mia decisione.

Appena prendo l'ordinazione, subito dopo che Cameron abbia preso la sua, spalanca gli occhi meravigliato. Pretende di pagare anche per me e lo lascio fare. Ci sediamo al tavolo uno di fronte l'altro con i nostri vassoi stracolmi. Apro la confezione di cartone e afferro con tutte e due le mani il mio bel panino Gran Crispy McBacon Chiken, pronta per addentarlo.

"Buon appetito." Tra odore di carne, patatine fritte e bambini urlanti e felici della loro cena l'atmosfera è molto dinamica. Il mondo del Mc Donald's e la sua atmosfera mi mancavano. Era da un po' che non ci venivo. Un bel po' in effetti.

"Sai che sono due anni che non vengo qui?"

"Al Downtown Mc Donald's?" mi domanda tra un morso e l'altro con la bocca piena.

Nego sorridendo "No, due anni senza Mc Donald's" Spalanca gli occhi quasi strozzandosi con il suo stesso panino. Mi pulisco la bocca pensando di averla sporca di salsa rossa.

"Cosa?" mi tocco col fazzoletto attorno la bocca, sulla guancia e il naso; forse sono ancora sporca.

"Come diavolo hai fatto!? Io almeno una volta a settimana ci vengo e il resto dei giorni mangio sempre take-away!" Allora è per questo che era stupito.

"Capisco il mc Donald's, ma il take-away no, Cam!" la mia faccia deve essere davvero schifata perché noto che gli viene ancora da ridere.

"Dimmi che almeno ti piace il sushi"

"Mi ammazzi se ti dico di no?" lo dice con un tono innocentemente falso, ma so che sotto sotto sta godendo per starmi facendo infuriare.

"me ne vado su due piedi." Sono seria.

"Non è che non mi piace è che ci tengo alla mia salute" gli spiego per la trentesima volta. Non sono più andata al Mc Donlad's per questo semplice motivo e lui mi sta tartassando di domande. Alla fine si arrende e credo che anche se non concorda con me accetta le mie opinioni. Buon per lui.

Appena finisco di pulirmi per bene le mani sporche di salsa e la bocca altrettanto poco pulita faccio un ultimo sorso dal mio enorme bicchiere di coca-cola, ma ci trovo solo ghiaccio. Senza chiederne il permesso prendo quella di Cameron e ne bevo un pò per poi rimetterla al suo posto. Alza lo sguardo facendo finire i suoi occhi nei miei. Continua a guardarmi con quell'aria da figo e non riuscendo a sostenere il suo sguardo lo riabbasso arrossendo.

"Non puoi prendere la mia Coca-cola!" esclama facendo il finto offeso. Termina così il mio periodo imbarazzato. Riprendo il suo bicchiere di quel liquido gassato facendo un altro sorso rumoroso. Sul suo viso un espressione stupita si fa strada cercando di nascondere il precedente sorrisetto, ma soprattutto la fossetta. Quella rimane, non se ne va, per fortuna.

Gli metto l'enorme bicchiere di carta sotto il naso per lasciarglielo prendere. Sembra che la scena con la colazione di stamattina si ripeta.

"Hai finito di bere la MIA coca-cola?" lo dice più in tono divertito che arrabbiato ma faccio finta di offendermi.

"Comunque la risposta è no." Mi acciglio non capendo affatto a cosa si stia riferendo ora.

"Odio il sushi." Mi alzo dal tavolo ed esco dal locale facendomi seguire fino all'auto.

"Kay!" esclama dietro di me, raggiungendomi.

"perché sei scappata?" evidentemente è confuso.

"Bhè, ti ho detto ti avrei lasciato lì su due piedi..." faccio spallucce facendo la parte dell'ingenua. Pare essere più risollevato perché espira rilasciando una nuvoletta di vapore nell'aria ghiacciata. Mi sto sentendo davvero a disagio. Lui mi crederà pazza. Ma allora perché l'ho fatto? Perché se non mi accetta così come sono può anche andarsene adesso e lasciarmi qui. Un modo per tornare a casa lo troverò comunque.

"Non mi credere pazza" mi viene da ridere. La situazione fa così ridere che sembra una messa in scena. Scoppia a ridere sommessamente, una risata di petto, molto bella. Mi aggiungo a lui, ridendo a crepapelle. Non si sa il perché, il come è successo, ma siamo finiti qui a ridere della situazione, di noi. Così assurdo.

"E' una cosa assurda questa!!" continua a ridere fregandosene delle persone che passano e ci guardano come se fossimo pazzi.

Mi fermo e prendo del tempo per ammirare il suo sguardo, il suo naso, i capelli, l'accenno scuro di barba sul mento, la fossetta, il suono della risata, roca ma invitante, e le labbra. Le sue labbra. Non ci faccio nemmeno caso, ma anche lui ha smesso di ridere e non pare si stia chiedendo perché io abbia smesso, mi sta solamente fissando anche lui. E così succede di nuovo, lui lo fa, di nuovo. Mi bacia dolcemente rendendo questa serata magica. Una stupida serata passata a mangiare uno schifo di panino. Anni di cibi con un alto livello di sanità andati a farsi friggere. Però con lui è stato diverso. L'ho apprezzato, perfino. Questa volta il tocco si fa più passionale facendo quasi fermarmi il cuore per quanto batte all'impazzata. La temperatura non mi interessa più, non faccio più caso a niente se c'è lui.

Appena davanti casa mia, senza spegnere il motore, scende dall'auto venendomi ad aprire lo sportello. Mi fa scendere e mi lascia un bacio a fior di labbra.

"Grazie della serata. Mi sono divertito."

"Anche io." mi lascio scappare un sorrisetto al ricordo di tutto quello che è successo. Ricambia e mi augura una buonanotte.

Prima che mi metta a letto a dormire riassumo alle mie amiche la serata, descrivendogli anche il punto in cui una volta rientrata in casa mia madre abbia voluto sapere dove sia andata. In realtà le ho detto che uscivo con un amico, perché avevamo studiato insieme. Cosa non del tutto falsa. Siamo amici e studiavamo insieme, e ricominceremo presto. Appena invio il messaggio me ne arriva uno da un altro contatto. Lo apro scoprendo che è Cameron che mi informa che domani mattina mi passa a prendere. Dopo avergli confermato che a me va più che bene mi scrive: buonanotte :* con quel dolce bacino. Gli rispondo augurandogli una buona notte anche io con una faccina sorridente.


NOTA AUTRICE:

Ciao a tutti!! Nuovo capitolo tra Cameron e Kaycee... se vi è piaciuto lasciate una stellina!

Prima o poi dovrò cominciare a correggere il libro, capitolo per capitolo, ma non è per ora, quindi abbiate pazienza e passate sopra gli errori!

Baci,

Fede&Silvy.

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