CAPITOLO 31


E così il tempo lascia finire anche Ottobre. L'ultimo giorno di questo mese stressante si svolge una festa di Halloween, alla quale però io e le mie amiche non abbiamo deciso di partecipare. Dopo il mezzo discorso che mi fece Cameron quel pomeriggio, di una domenica, inizialmente qualunque, cerco di evitarlo assiduamente. Sguardi fugaci e veloci ma sembra che nessuno dei due abbia il coraggio di fare il passo più lungo della gamba. Passa così anche tutto il mese di novembre in test, interrogazioni, e dubbi perennemente irrisolti. Non riesco a capire nulla. Se Cameron non voleva stare con Sally non capisco perché debba esserci stato in costrizione. Una cosa che non riesco proprio a mandare giù è il fatto che Sally continui a flirtare continuamente con Cameron ogni volta che li guardo. Pare che lo faccia a posta. Quando mi giro lei inizia a toccarlo e cercare di scherzarci insieme. Ma lui la maggior parte delle volte la evita o fa finta di niente. Mi consolo però perché nemmeno le mie amiche pare abbiano trovato una soluzione a tutto questo in un mese e mezzo. Non so nemmeno se tutt'oggi sia ancora interessato a me o mi abbia completamente dimenticata. Com'è difficile la vita! Eppure secondo Madh e Stacee devo ancora fargli un qualche effetto.

Se questa mattinata la potessi passare a letto, a dormire, per poi svegliarmi di colpo e finire a pensare ai milioni di problemi di quell'essere completamente misterioso, lo farei. Ma forse non dovrei essere io a dover pensare ai SUOI problemi. Che se li risolvesse da solo!

Scendo di sotto per la consueta colazione.
"Buongiorno." Si rivolge mia mamma a me, con un dolce sorriso.

La saluto con un mezzo mugugno. Devo aver lasciato la testa sotto le coperte, al calduccio. Quanto vorrei tornare lì! Altra consolazione è che presto le vacanze di Natale fermeranno la scuola per qualche settimana ed io non potrei essere più contenta di allontanarmi da qualsiasi tipo di stress quotidiano.

Prima di uscire di casa mia madre mi urla:" Buona fortuna!" anche oggi un compito incombe su di me come un temporale minaccioso. Questa volta la professoressa ha scelto il venerdì per lasciarci in ansia del voto tutto il weekend.

Esco dalla mia umile dimora in perfetto orario. L'aria gelida mi sferza sul viso facendolo arrossare di colpo. Lo sbalzo termico che ci deve essere fra dentro e fuori è incredibile. Non vedo l'ora di arrivare in classe per mettermi al caldo. Unica cosa positiva della scuola è che ha dei fantastici riscaldamenti. Almeno una consolazione nella vita. Arrivo al mio armadietto e butto dentro tutto ciò che mi è inutile per le prime ore. Lo richiudo e mi incammino fra la folla. Sfoglio il quaderno di algebra intenta a ripassare per il temuto test, quando mi scivola dalla mano l'astuccio. Lo vedo scorrere fra i piedi degli altri studenti che lo scalciano e lo allontanano sempre più da me. Sbuffo già stufa di questa noiosa giornata. Vedo una mano che finalmente, invece di evitarlo, lo afferra. Sia benedetta la persona! Appeno alzo lo sguardo, su di colui che mi ha salvata da una strisciata per terra intenta a salvare il mio astuccio, rimango un po' senza fiato. Da quanto non lo sentivo così vicino? E da quanto non ci guardavamo negli occhi così a lungo? E può sembrare una cosa stupida ma anche il fatto che Cameron ora abbia in mano il mio inutile astuccio, per me è significativo. Come se fosse tornato a rendersi conto di me, dopo un mese e mezzo. Anche lui pare essere rimasto senza fiato, e non lo biasimo. Lo capisco, eccome. Mi avvicino per prendergli l'astuccio dalla sua mano, il mio sguardo è ancora incastrato al suo. Sembra che questa catena non si sia ancora spezzata, affatto. Cede la presa, lasciandomi afferrare l'oggetto.

"Grazie." Sussurro ancora scossa. Mi risponde con un debole sorriso che vale più di un 'prego' qualunque.

Sposto un piede, intenta ad iniziare una camminata decisa lontana da lui, in direzione dell'aula. Una scossa mi parte dalla mano e si propaga in tutto il braccio. "Mi manchi Kaycee." E non capisco più niente. Perché gli manco? Perché? Che vuole da me!

"Cameron... dimmi che vuoi." Sono troppo frustrata per arrabbiarmi ed inveirgli contro.

Tace. Chi tace acconsente. Ma cosa di preciso? Cosa acconsente? Cosa ha in mente?

"Dimmelo una volta per tutte." Faccio scorrere lo sguardo dalle nostre mani, che ancora sono intrecciate, a lui.

"aspettami dopo gli allenamenti questo pomeriggio. Voglio stare un po' con te." Non riesco a parlare, perché non capisco niente. Nulla mi è chiaro quando mi guarda in quel modo da farmi arrossire maledettamente.

Forse è andata bene, forse male, forse ho fatto il test peggiore della mia vita, ma non mi importa. Nulla è importante a questo punto della giornata. L'ultima ora è finita e Cameron mi aspetta dopo gli allenamenti per parlare. Perché vuole stare un po' con me, ha detto. So che avrebbe già dovuto dirmi tutto, e non avere più segreti, ma oggi sono intenta a dirgli di prendere o lasciare. Prende me, se mi dice tutto; lasciare se vuole avere altrettanti segreti per sé e tagliarmi fuori dalla sua vita.

Mi fermo alla biblioteca della scuola per svolgere alcuni compiti per il lunedì. Non voglio passare il weekend a marcire dentro casa a causa dei compiti. Oggi è il primo dicembre e ho intenzione di vedere un po' di vetrine in stile natalizio in giro per la città, andare a fare compre e scorgere tutte le luci sui balconi delle ville del mio vicinato. Tra non molto faremo l'albero e non vedo letteralmente l'ora.

Quando sono intenta a studiare un nuovo argomento di storia, lo schermo del mio telefono si illumina rivelando un messaggio di CAMERON.

Dove sei?

Controllo l'ora e noto che gli allenamenti sono finiti mezz'ora fa. Cavolo! Mi affretto a sistemare tutto, richiudere la borsa e digitare il messaggio di risposta.

In biblioteca. Ed invio. Il mio primo messaggio mandatogli in tutta la vita!

Mi risponde che sta arrivando, così lo aspetto fuori dalla porta.

Quando si avvicina a me è ancora più affascinante del solito. Con quei capelli puliti, scompigliati e la tuta della squadra della nostra scuola lo trovo un vero sportivo.

"Ei." Mi saluta con un sorriso e io faccio altrettanto.

"Che ti va di fare?" mi domanda con un espressione tesa in volto. Faccio spallucce lasciando decidere a lui la meta. D'un tratto mi prende per mano trascinandomi dietro di sé, verso l'uscita dell'edificio. Usciamo immergendoci in un vento gelido, molto gelido.

Arrivati alla macchina mi fa entrare posando la borsa sui sedili posteriori, e sistematosi anche lui al volante partiamo diretti chissà dove.

"Dove stiamo andando?" spezzo il silenzio nell'abitacolo.

"In un posto." Risponde misterioso, con un sorrisetto complice che gli fa spuntare una leggera fossetta al lato della bocca. Mi viene da sorridere ma non voglio cedere al suo fascino. Devo resistere.

Dopo una ventina di minuti arriviamo all'imbocco di una stradina sterrata, fra alberi e natura. E' la stessa di quel giorno. Di quando ero venuta a correre e mi stava per prendere sotto, ma alla fine si era fermato. Scaccio quel ricordo e scendo dall'auto. Mi metto a fissare il panorama attorno a noi, come faccio ogni volta che vengo qui. Il cielo già ha preso delle striature più scure e il sole è scomparso da un pezzo, lasciando un lieve chiarore dietro di sé.

"Ti va se facciamo una camminata?" e me lo chiede pure!

"certo." Lo affianco e incominciamo a camminare lungo la stradina in silenzio. Dopo un po' si decide a parlare: " te mi piaci ancora Kaycee. Forse anche più di prima." Mi volto verso di lui di scatto.

"Davvero?" devo avere due cuori a posto degli occhi ed essere diventa paonazza, altrimenti non sorriderebbe così tanto nel vedermi. Quel sorriso...

"Certo, cosa credevi?" me lo domanda come se fossi una stupida andata fuori di testa.

"ehmmm, che non ti importava niente di me." Ammetto abbassando lo sguardo sui miei piedi.

"No, Kay." Lo sguardo mi si rialza immediatamente, facendo incastrare i miei occhi chiari nei suoi infinitamente belli.

"Mi sei mancato anche tu." Ci tengo a dirglielo. Spero gli sia chiaro il fatto che anche lui non mi sia mai scomparso dalla mente.

Trae un profondo respiro e mi dice tutto ciò che avrei voluto sentirmi dire da tempo." mi pare che sia il momento di svelarti la verità."

NOTA AUTRICE

spero che il capitolo vi sia piaciuto. So che era da un pò che non aggiornavamo ma abbiamo avuto dei contrattempi...

!!!!!Se volete presto un nuovo capitolo , con la rivelazione del secolo!!!, RIEMPITECI DI STELLINE!!!!

a presto,

 Fede&Silvy.

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