CAPITOLO 29
Faccio finta di non aver sentito la sua osservazione sui miei sentimenti per Cameron ed esco dalla cucina diretta in camera mia, dove mi sta aspettando Pretty Little Liars. Dopo due episodi pieni di ansia e agitazione fanno capolino nella stanza due teste: una arancione e l'altra nera come il carbone. Madhison e Stacee entrano con molta poca cautela in camera, già nel bel mezzo di una discussione che sembra prenderle tanto entrambe, visto che stanno quasi sul punto di tirarsi i capelli.
"Di che cosa parlate?" immediatamente si bloccano, con le parole lasciate a mezz'aria.
"Prendi il mio vestito!" esclama evidentemente accelerata Madh porgendomi una busta. La fisso confusa, vagando con lo sguardo tra lei, la borsa e Stacee.
"No! Il mio è meglio!" mi trovo sotto il naso anche il sacchetto dell'altra mia amica.
"Mi dite che c'è dentro?" ora sono stufa, che mi facciano capire qualcosa!
"Il mio vestito!" urlano ad una sola voce.
"E io che me ne faccio?" ancora sono annebbiata dalla confusione.
Stacee sbuffa rumorosamente e mi spiega " abbiamo portato dei vestiti da prestarti per stasera."
"Visto che non ne hai comprato nemmeno uno!" mi rimprovera con acidità l'altra mia amica.
Ignoro la sua frase, non credo possa esistere un rimedio per calmare il tornado Madhison.
"Li provo entrambi, non preoccupatevi per questo." mi alzo dal letto prendendo in mano la situazione, che ci è sfuggita di mano, e le loro preziosissime buste.
"adesso guardiamoci un film!" esclamo a gran voce, prendendole in giro.
"Ma sei matta?!" si avvicinano contemporaneamente a me con gli occhi spalancati. Non credo di essere diventata un alieno!
"Adesso inizia la prima fase." Madh tira fuori dalla borsa un foglietto ripiegato in quattro e una penna.
"Lavaggio completo." Legge ad alta voce. La guardiamo con espressione mista tra divertita e confusa.
"Hai fatto una lista?!" la derido perché è così assurdo che possa essersi preparata anche una lista di cosa da fare prima di una festa.
"Non dovevo essere io la secchiona?" domanda retorica Stacee puntandosi un dito contro.
"Infatti lo sei, non voglio il tuo posto, però sono la secchiona in fatto di moda!"
"Pensavo quel ruolo fosse di Cindy e Sherill." La porto un po' in giro, mi piace farla irritare.
"Per voi ci penso io, altrimenti andreste alla festa in pigiama!" scoppiamo a ridere divertite dalla scena che si è creata. Stacee potrà anche essere secchiona a scuola ma di feste se ne intende poco ed io tanto meno. Le uniche che sono da sempre state le più appassionate nel nostro gruppo sono state Sally e Madh. Al pensiero della bionda, che ultimamente non si è vista altro che attaccata a Cameron, mi viene un viene un istinto di tirare pugni a tutti. Poi mi calmo pensando che in realtà non m'importa niente, proprio niente.
Lavaggio completo; scelta outfit; spuntino pre-party, chiacchiere pre-festa(in cui abbiamo compreso il bigliettino col numero di Cameron);capelli; trucco; e infine indosso l'abbinamento per la serata.
Stilati tutti i punti dal foglio di Madhison possiamo ritenerci veramente pronte.
Proprio lei ha diretto i lavori con grande successo, niente intoppi o stupidi litigi. Ora sono le otto passate e siamo pronte per specchiarci e ammirare la nostra figura completa allo specchio.
Il solito stile nerd di Stacee è stato accantonato per una sera. Infatti, invece dei soliti jeans e maglietta, e occhialoni ha indossato un lungo, morbido vestito fino ai piedi color bordeaux che le slancia ancor di più il suo fisico già esile. I capelli lunghi, neri e lisci le ricadono sulle spalle come una cascata di liquirizia. Madhison invece indossa dei pantaloncini rosa e un top con giacca abbinati, le fanno pendant con i suoi capelli aranciati e boccolosi.
Io invece sono stata molto indecisa sulla scelta finale del vestito perché a dire la verità non me ne piaceva uno, ma per mia sfortuna sono stata costretta a indossare una gonna nera a vita alta e una camicetta bianca sborsata a maniche a tre quarti. In verità non mi dispiace più di tanto perché non è troppo elegante ma nemmeno così casual per la festa della diva.
I miei capelli castani arrivano poco più sotto le spalle. Sono cresciuti un po' dall'ultima volta che li ho tagliati, questa primavera, prima di partire per le vacanze estive. Li avevo a malapena sopra le spalle. Ora sono fiera di poter affermare che mi piacciono proprio tanto di questa lunghezza, così acconciati. Lisci ma leggermente arricciati sulle punte, dove il castano si schiarisce un poco. Definitivamente pronte per la lunga serata che si protende davanti a noi come un lungo tappeto rosso per le celebrità, ci avviamo per le scale. Se mia madre non si sbrigherà a portarci subito, giuro che i miei occhi, contornati di una giusta quantità di mascara da far risaltare il loro colore verde-chiaro, diventeranno due palle da ping-pong e le si schianteranno contro. Non sopporto i ritardi.
"Quanto siete belle stasera!" esclama mia madre con un faccino molto simile ad una bambina in adorazione.
"Facciamo la foto? Aspetta che chiamo tuo padre!" e rientra in cucina senza farci proferire sillaba.
Spuntano fuori dalla stessa porta in due, mio padre al seguito di mia madre.
"Prendo la macchinetta e arrivo." sale di sopra di corsa.
"Ma Sally come mai non c'è?" troppo curiosa. Altro difetto che odio delle persone, in particolare di mamma.
"Non l'abbiamo invitata." Chiudo il discorso in modo diretto e schietto, io non devo nascondere niente.
"In posa!" urla mio padre mentre scende le scale. La fotocamera è in posizione per scattare una foto, sfoggiamo un sorriso tutte e tre e subito veniamo accecate dal flash. La foto che scatta è venuta benissimo, forse l'unica delle tante altre che ci fa. Uno è stata perfino rovinata dall'entrata in scena di mio fratello.
"Vieni anche te stasera?" forse essendo mio fratello e un universitario Cindy avrà scelto di invitare anche lui e fare bella figura con i ragazzi che le vanno dietro, più o meno tutti quindi.
"Sì, cinque minuti, mi preparo e vi accompagno."
"E datti una mossa, allora! " spero che faccia prima di mamma almeno.
"Allora chiamatemi per qualsiasi cosa, all'una si torna a casa. Vi aspetto alla macchina." Mio fratello si raccomanda con noi tre prima di scendere dalla vettura e perdere così l'uso dell'udito a causa dell'alta musica che proviene dall'enorme villa di fronte a noi.
Annuiamo convinte. Penso ci bastino e avanzino quattro ore in una casa di ricchi sfondati e ragazzi ubriachi.
Ci addentriamo nella villa passando per l'immenso giardino e giungendo all'interno della grande casa. Al primo piano troviamo una specie di guardaroba per i cappotti e vestiti di troppo. Il buttafuori alto e duro come il muro, ci lascia passare notando i braccialetti ai polsi. Lasciamo lì i nostri giubbetti e saliamo al piano di sopra, dove appena entriamo scopriamo di tutto e di più. Ragazzi che si baciano, altri che bevono, altrettanti che ballano a ritmo dell'assordante musica da discoteca. Tutti sono impegnati in qualcosa, quel tanto per non accorgersi della nostra silenziosa entrata. Madhison ci invita a bere qualcosa di alcolico ma io e Stacee rifiutiamo. Ogni tanto bevo qualcosa, ma perché mi piace il gusto, non per la voglia di ubriacarmi o cos'altro, non ne trovo il piacere. La nostra amica si avvia al tavolo delle bevande al lato del salone. Le luci intermittenti illuminano a sbalzi la stanza, facendo intravedere dei festoni rosa, pallonicini con stampato il numero 18, e altre decorazioni molto femminili. Non c'è nulla a che fare con l'ambiente che adesso i ragazzi hanno creato. Probabilmente Cindy sperava di poterli intrattenere con la sua bellezza per molto, ma a quanto pare no. Credo che appena l'hanno vista si sono fiondati dal dj per cambiare musica e divertirsi a dovere secondo il loro personale gusto in fatto di musica. Madhison ci raggiunge facendosi spazio fra i corpi, immagino sudaticci, della gente. A mano a mano ne esce fuori, e per fortuna intatta, con in mano un bicchiere rosa, riempito di qualche liquido strano, e una cannuccia nera che spunta fuori.
"Ciao ragazze!" una voce ad alto tono e acuta ci fa voltare nella sua direzione. Cindy con la sua amica è di fronte a noi, pronta a ricevere il regalo immagino. Glielo porgiamo e lei con un espressione leggermente schifata sul viso lo prende in mano e lo molla a Sherill che lo va ad appoggiare sull'alto mucchio formatosi sopra il tavolo, vicino la torta. "Buon diciottesimo compleanno!" urliamo sovrastando il volume della musica. Ci lancia un bacio volante dopo averci detto di andare a ballare e divertirci. Scampato il momento più scomodo della serata possiamo iniziare a muoverci sfrenatamente fra i corpi. Madhison si sa muovere molto bene, ancheggia molto e non tira ceffoni ai ragazzi che ci provano con lei spudoratamente. Anzi, un certo Tom gli chiede di ballare, e lei accetta subito, facendoci un occhiolino d'intesa. Così per un po' rimaniamo solo io, Stacee e la massa di corpi intorno a noi che non ci si fila nemmeno. Quando un grosso ragazzo mi viene a sbattere lo ignoro, ma poi sento toccarmi il sedere e al che non ci vedo più.
"Provaci di nuovo e sei finito!" gli urlo contro prima di rendermi conto che le ultime parole mi muoiono in gola. Cameron è di fronte a me, la fronte leggermente sudata e i capelli, che si sono allungati in questi ultime settimane, all'indietro.
"Scusa, non ho fatto apposta." Riesco a sentirlo dire, nonostante lo pronuncia a voce cauta e non urlando. Dopo giorni e giorni che non ci parliamo la prima cosa che mi dice è questa. Non riesco nemmeno più a muovermi senza pensare a quel contatto, ai suoi occhi su di me, al mio cuore che batte a ritmo veloce nel mio petto e non cessa. Nemmeno la sera che mi ha lasciato il numero ero riuscita a dirgli una sola parola. Esco dal salone e scendo di sotto per prendere una boccata d'aria gelida. Non credo di aver potuto sopportare ancora la mancanza d'aria che c'era là dentro e la mancanza di fiato che mi ha lasciato Cameron.
Appena esco dalla porta le mie guance si riempiono di pizzichi gelati ma confortanti. Il sollievo si insinua in me. Nonostante sia così freddo sono risollevata di poterlo sentire sulla mia pelle dopo tutto quell'asfissiante situazione. Quando decido che è il momento di rientrare e aver riempito abbastanza i miei polmoni d'aria gelida, una mano mi tocca la spalla facendomi balzare sul posto. Mi giro d'istinto per vedere chi sia e mi ritrovo Cameron a due passi da me. Il suo tocco mi riscalda ancora una volta troppo. Per fortuna siamo all'esterno e ho sempre una risorsa d'aria a portata di mano, in caso stessi per svenire.
La musica che prima era smorzata adesso lo è ancora di più, la presenza di questo ragazzo mi estranea dal resto: dal vento gelido invernale, dalle rare persone che passano attorno a noi e che anche loro hanno deciso di prende un po' di freddo come me. Vedo solo lui in primo piano e come sfondo il resto.
"Ti devo parlare, adesso." Mi prende per un braccio dirigendomi con lui in un posto più appartato. Questa situazione non fa altro che ricordarmi il nostro primo bacio, alla mia festa di compleanno.
"Perché non mi hai chiamato?" chiede sfacciatamente con la sua voce altamente sensuale.
"Dopo quello che mi hai fatto avrei anche dovuto chiamarti? Spero che scherzi Cameron!" è la prima volta che mi rivolgo a lui così tanto schiettamente. Lo guardo negli occhi profondamente delusa. Non mi può far passare per una stupida stronza che ignora le persone senza alcun evidente motivo.
"Lo so, ma ti ho lasciato il mio numero perché era importante!" ribatte risoluto lui. Anche il cipiglio sulla fronte è così bello di lui.
"Non ce lo siamo mai scambiati." Gli faccio notare abbassando il mio tono di voce.
"Lo so. Ma noi eravamo così. Niente telefono, o le cose in faccia o niente." È proprio vero. Non mi ha detto niente di Sally, altro che cose in faccia!
"Non mi hai mai parlato di Sally infatti." inveisco io.
"Senti, ad ogni festa succede qualcosa quindi a questa potresti darmi te il tuo numero." Conclude molto frettolosamente.
"Perché lo chiedi proprio a me? Ce l'hanno tante persone il mio numero." Acida e perfida.
"Te non mi scrivevi e io ti devo parlare." Finisce il discorso lasciandomi un bacio a stampo sulle labbra e porgendomi un pennarello.
Mi porge un braccio sul quale trascrivo il mio numero di telefono. Appena finisco lo ricopre con la giacca. A quel punto mi viene da chiedergli una cosa.
"Cosa dirà la tua fidanzata quando lo vede?" mi esce di bocca prima che pensi bene se dirglielo o no.
"E' questo di cui ti devo parlare. Mi faccio sentire io." altro bacio a fior di labbra e scappa via, lasciandomi sul posto interdetta. Forse sono una stupida a credere che possa dirmi qualcosa di positivo. Ma quei baci allora non sarebbero stati necessari se non provasse niente per me. Non vedo l'ora di scoprire cosa mi vuole riferire. Non voglio illudermi troppo; potrebbe essere tutto uno scherzo della mia mente, ma non lo è. Le mie labbra fremono ancora per il contatto con il suo.
NOTA AUTRICE
Un capitolo di più di 2000 parole per la festa della nostra AMATISSIMA Cindy!
AUGURII
alla prossima,
Fede&Silvy.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top