CAPITOLO 28



Tra negozi di vestiti, profumerie, boutique di scarpe e altrettante borse, passa tutta la settimana. I pomeriggi oramai sono riempiti di argomenti di moda all'ultimo grido, proprio come gli abiti che proviamo ininterrottamente. Avremmo girato più di cinquanta negozi diversi per scegliere l'outifit perfetto alla serata di domani sera. Tutto deve essere assolutamente più che fantastico per Madhison e Stacee, mentre per me...andrebbe bene un vestito rimediato nel mio armadio, delle semplici scarpe e un po' di trucco.

"E' solo una preparazione al ballo di fine anno. Dovremo essere pronte al gran finale. Fa tutto parte del piano!" esclama Madhison in pieno controllo della situazione. Guardo Stacee che alza i sopraccigli e fa spallucce come per dire "se lo dice lei...", poi mi cingo a seguirle, per evitare di perderle e rimanere indietro con due enormi buste in mano. Me le ha cedute perché lei è troppo impegnata a correre da una vetrina all'altra e l'avrebbero rallentata, poverina! Io ancora non ho trovato il vestito e di conseguenza né le scarpe né la borsa.

"Ora!" esclama voltandosi verso di me Madhison " l'ultima possibilità, Kay. Per favore, fatti piacere qualcosa." Forza un sorriso e continua la sua camminata da passerella, entrando nel negozio.

Usciamo dall'ultimo ritratto della mia salvezza con lo stesso numero di buste in mano, una Madhison furiosa ed una Stacee con un alto livello di preoccupazione.

"Ne troverò uno io, fa niente." Cerco di rassicurarla per non farla sclerare adesso, tra tutta questa folla di gente. In realtà non so come farò a sistemare il danno ma di sicuro non spreco soldi per un vestito che non ho intenzione di indossare. La sua faccia è così terribilmente spaventosa che decido di andarmene prima che sia troppo tardi e scoppi." Adesso vado, ci sentiamo dopo!" mi congedo diretta alla fermata dell'autobus delle diciannove. Vorrei evitare che la furia di mia madre si scagli contro di me rimproverandomi che torno sempre tardi per l'ora di cena.

Appena suono il campanello mio fratello mi viene ad aprire. Mi appare strano, diverso... ha un espressione un pò allarmata sul viso, sembra che sia preoccupato per qualcosa.

Lo saluto con la mano e accompagno il gesto ad un'occhiata confusa. Metto il primo piede sul gradino per salire al piano superiore ma mi blocca.

"No! Aspetta..." mi volto accigliata, poi però vedo il suo sguardo vagare sulla stanza, dirigersi dietro di me, più in alto. Mi volto e capisco tutto. Lo vedo in cima alla scale come un Dio e il fatto che i suoi occhi siano su di me mi agita parecchio. Il cuore prende a battere molto veloce, e il suo sguardo scrutatore mi imbarazza. Slaccio i nostri sguardi e comincio a salire le scale di corsa. Lui ne scende un paio e quando lo affianco, passandogli accanto salgo gli ultimi gradini in un solo lungo passo, il mio polso sfiora il suo fianco, e da lì sento una scintilla divamparmi dentro. Un suo tocco ha già fatto riprendere vita ad un pezzo di me. Mi rintano in camera, poggio la schiena alla porta e fisso il cielo scuro fuori dalla finestra. Stanno comparendo le prime stelle, delle prime scintille di vita in un cielo scuro, proprio come Cameron nella mia vita. Accarezzo il polso, il punto da cui è scaturito tutto, e lo fisso come se fosse magico, stregato. E pensare che l'ho solo sfiorato per errore.

Delle leggere vibrazioni giungono alla mia schiena. Le percepisco perché sono praticamente appiccicata alla porta; se non mi fossi appoggiata probabilmente sarei caduta a terra.

"Kaycee, aprimi." La voce di mio fratello preoccupata mi fa risvegliare dallo stato di trance in cui ero caduta. Chissà da quanto sta bussando alla porta. Ero troppo presa da quella sensazione così profonda che mi sono estraniata per un po' dalla realtà.

Nel frattempo mi sono alzata e ho spalancato la porta lasciando libero accesso ad Austin di entrare nella mia stanza.

"Pensavo saresti rientrata più tardi, come al solito." Si scusa una volta essersi seduto sul mio letto. Appena lo guardo non resisto più, gli vado incontro e mi lascio accogliere dalle sue potenti braccia consolatorie. Dopo un po' che rimaniamo accoccolati, per fortuna senza aver fatto cadere una lacrima, mi stacco di poco per ringraziarlo. Lui si scusa di nuovo, perché è un ragazzo gentile, dolce e premuroso. Non potrei chiedere fratello migliore o più figo di questo.

"Sei un gran figo Austin."

"Lo so di essere bello." Si pavoneggia gonfiando il petto di orgoglio.

"Intendevo su tutto, sei perfino dolce!" Mi beffeggio di lui ridendo.

"Sei la mia sorellina, Kay!" mi abbraccia di nuovo poi esce dalla stanza per riprendere le energie con una ricca cena. Io salto per questa sera, non ho voglia di sedermi a tavola e mangiare con tranquillità come se niente fosse. Ancora sono turbata dalla magia di prima, quando l'ho sfiorato. Mi sdraio sul letto per mandare un messaggio veloce al gruppo delle mie amiche e aggiornarle su quello che è successo. Non voglio aspettare l'indomani, sarebbe troppo doloroso dirlo a voce. Premo invio e appoggio il telefono sul comodino notando qualcosa di strano. C'è una scatolina piccola ed oro. La prendo in mano scrutandola per bene. Appena l'apro rimango un po' delusa dal suo contenuto, ma non perché mi aspettassi chissà cosa. Un bigliettino bianco è ripiegato su se stesso, nient'altro. Lo afferro curiosa di sapere cosa potrebbe esserci scritto. Appena il foglietto è ben allungato e leggibile noto che c'è annotato un numero. Ma non un semplice numero, è un numero di cellulare. D'un tratto mi si accende la lampadina. Una scrittura con gli zeri sbarrati e a penna blu può solo essere di una persona: Cameron. In effetti, ricordo ora, che non ci mai scambiati i numeri. Ma perché darmelo proprio ora, che mi ha palesemente scaricato? Sono confusa.

Non so se segnarmi il suo numero o far finta di niente, buttarlo nel cestino e strapparlo in mille pezzettini. Tra quello che il cuore mi consiglia e la mente urla divento pazza, quindi decido di conservarlo nel cassetto del comodino di fianco al mio letto.

La mattina seguente sono esausta, più del solito e dei precedenti giorni, infatti mi sono svegliata in tremendo ritardo. Filo subito nella vasca per un lungo bagno caldo. Fortuna che mio fratello ha qualche lezione anche di sabato mattina così me lo levo dai piedi. Per quanto gli voglia bene sono contenta che non sia a casa altrimenti occuperebbe i miei spazi.

Sta sera c'è anche la festa di Cindy e non posso mancare, l'ho promesso alle mie amiche, poi ho voglia di rivedere quello stupido di Cameron. Di rivederlo per avvertirlo che io del suo numero non me ne faccio niente! Appena finito il rilassante bagno mi vesto molto comoda e in cucina faccio un'abbondante colazione-pranzo.

"Che regalo avete fatto a Cindy?" mi domanda incuriosita mia madre mentre cucina il pranzo per lei e papà. Io non mangio e mio fratello non rientra.

"Un costosissimo profumo. Si dovrà accontentare la reginetta." Mia madre mi rassicura che se è abbastanza costoso le andrà bene sicuramente. Le annuncio che le mie amiche si prepareranno da noi per stasera ed arriveranno verso le quattro in modo da avere tutto il tempo del mondo e prendercela con calma. Annuisce, contenta che vada alla festa e mi svaghi un pò. Non sono mai stata: tipo da feste, ma potrei sempre ricredermi; meglio tardi che mai!

"Speriamo almeno che ti dimentichi di quel pezzo di figo dell'amico di tuo fratello! Per una sera almeno!" il vantaggio di avere un fratello maschio è che ti porta a casa tutti i bei ragazzi che ti pare, ma poi quando vorrai evitarne uno te lo farà trovare sempre fra i piedi.

Un secondo! mia madre ha capito che ho una cotta per lui!? Non può essere così evidente!

\\ NOTA AUTRICE\\

Capitolo precedente al pre-festa del grande party del sabato sera!

 in attesa commentate su cosa pensate faccia kaycee col numero di Cameron.

hasta luego!

Fede&Silvy.

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