CAPITOLO 24

Mi confonde le idee in un modo da far impazzire. Proprio come mi sta facendo ammattire in questo momento. In realtà è tutto il weekend che mi sto scervellando e ripensando al pomeriggio passato con Cameron.

"Kaycee, scendi o farai tardi!" Austin mi richiama dal piano terra incitandomi a sbrigarmi per non fare tardi a scuola. Certo, per lui è facile a dire, le sue ore di lezione non sono come le mie.

Finisco di sistemarmi i capelli velocemente e mi sbrigo ad allontanarmi dallo specchio, prendere lo zaino e recarmi in salotto dove mio fratello mi sta aspettando comodo sulla poltrona.

"Mi dovrai imparare a portare la macchina, ora posso guidarla anch'io!" salutiamo mamma e papà, ancora intenti a fare colazione, e lo seguo fuori casa verso la vettura.

"Senza patente puoi scordartelo!" mi grida dietro. Gli sferro una pacca sulla spalla come se mi avesse offesa. Entriamo nell'auto, che ancora odora di nuovo, e subito un profondo rombo scuote tutto l'abitacolo.

"Mi potrai aiutare con lo studio." Affermo sperando che mi aiuti in modo da velocizzare il tutto.

"Quando vuoi." Sorride come al suo solito mostrando una prominente mandibola e due adorabili zigomi pronunciati. Ha un bel sorriso, ma io e lui non ci somigliamo molto. Io mora e occhi chiari e un fisico abbastanza minuto, mentre lui è un bel ragazzo biondo, alto e muscoloso con due occhi verde acqua. Almeno questa è una caratteristica che abbiamo in comune.

Dopo aver salutato mio fratello, che si dirige verso il suo gruppo di amici del College, io mi avvio a passo lento verso il mio. Ho deciso di parlare con Sally e capire cosa sta succedendo fra lei e Cameron. Se lui non me lo vorrà dire, significherà che lo chiederò a lei. E' da una settimana e più che evito anche le mie amiche o non rispondo alle loro domande. Mi sento un po' in colpa perché mentre loro si preoccupavano per me io gli stavo nascondendo tutto. Ma oggi voglio dirgli la verità.

"Ciao." Le saluto cordialmente.

"Ehm...volevo scusarmi con voi." inizio a dire, un po' titubante della loro reazione.

"Per cosa di preciso?" domanda Madh un po' acida. Stamattina i suoi capelli arancio-rossiccio sono acconciati in un'alta coda di cavallo.

"Per non averci detto quello che ti sta succedendo, o del perché eviti Sally da una settimana? In quel caso devi chiarire con lei." Finisce rinfacciandomi tutto il mio brutto comportamento dell'ultimo periodo. Mi offende un po' anche se devo dire che io non mi sono comportata meglio.

"Per tutto. Vi va dopo scuola di venire da me?" domando speranzosa. Si guardano interrogative cercando di trovare la risposta l'una nell'altra.

"Certo, Kay." Stacee si fa avanti accettando per tutte.

"Allora a dopo!" non riesco a trattenere un lieve sorriso. Mi dirigo dentro la scuola appena quel fastidioso e acuto suono avverte tutti gli studenti l'inizio delle lezioni. Cercando di deviare la massa di ragazzi dei primi anni che corrono verso le aule come se fosse una questione di vita o di morte, arrivo sana e salva al mio armadietto.

Lo apro riempiendolo di libri inutili per le prime ore. Sono così fiera del lavoro fatto per decorarlo in questi lunghi cinque anni. Ciò che preferisco sono le foto con le mie amiche e la mia famiglia attaccate sulle pareti interne di metallo rosse.

Appena chiudo l'anta e faccio scattare la serratura mi ritrovo Cameron appoggiato tranquillamente con la spalla agli armadietti. Sussulto per lo spavento. Non mi sarei aspettata di trovarlo qui. Il solito ciuffo gli copre la fronte facendo perdere la funzione di qualsiasi neurone presente nel cervello e i muscoli tesi sotto la maglietta gli danno un aria da duro. Si deve allenare molto con la squadra.

"Buongiorno." Mi rivolge un sorriso con tanto di fossette.

"Buon-giorno." Balbetto presa in contro piede. Mi stringo nel mio maglioncino blu e i libri al petto. Sta proprio cominciando a fare freddo, l'inverno è in arrivo. Appena ricordo come ci siamo lasciati l'ultima volta sento di arrossire e il batticuore arrivare.

"Andiamo in classe?" annuisco seguendolo al fianco. Ci posizioniamo ai nostri soliti banchi in attesa che la lezione inizi.

"E' da un po' che non studiamo insieme." Mi fa notare distogliendomi dal foglio su cui ho fatto una mappa concettuale per ripassare.

"Ehm...è vero." In effetti è passato del tempo dall'ultima volta che gli ho fatto ripetizioni.

"Sei libera oggi, dopo le lezioni?" non ricordo di aver già detto che è figo!

"Kay..." Mi richiama leggermente.

"Ehm...sì..." arrossisco violentemente. Mi ero fermata a fissarlo, chissà cosa avrà pensato.

"Quindi?" sfoggia un piccolo sorrisino, uno di quelli furbi.

"Non posso." Incrocio le braccia al petto alzando un sopracciglio.

"Ah sì? E perché?" ricopia la mia mossa. E' così buffo che scoppio a ridere.

"Io non sono così!" mi lamento tra una risata e l'altra cercando di spostare le sue braccia dalla posizione incrociata. Non riesco a distogliere lo sguardo su un altro punto che non sia il suo ampio sorriso e le due piccole fossette a lato.

"Domani." Si avvicina pericolosamente al mio viso con ancora le braccia al petto.

"Forse." Rimango nel mio ruolo di misteriosa, voltandomi di nuovo verso la cattedra del professore. Deglutisco rumorosamente trattenendo il fiato. E' come se ogni volta che si avvicinasse perdessi l'uso della ragione.

"Alle quattro da te." Mi informa dando per scontato che abbia accettato. Sorrido tra me e me rivolgendo di nuovo lo sguardo al foglio degli appunti, sapendo che avrei comunque detto di sì.

Ansia. Nervosismo. Paura. In questo momento sto aspettando le mie amiche che mi hanno detto mi avrebbero raggiunta a casa il pomeriggio tardi.

"Si fermano anche a cena?" mi chiede mia mamma sulla soglia della cucina. I lunghi capelli biondi sono raccolti in un codino disordinato degno di una casalinga.

Mio padre, essendo una specie di agente segreto, un poliziotto speciale diciamo, torna sempre tardi perché il suo turno finisce spesso verso le dieci di sera. A volte svolge anche turni di notte. In questo periodo specialmente ha da fare con un caso PARTICOLARE, come ce lo ha descritto lui.

"Non lo so. Glielo chiederò dopo." Annuisce e ritorna in cucina alle sue mansioni.

La porta d'ingresso si spalanca ed entra Austin stanco che butta il borsone della palestra all'ingresso. Deve essere appena tornato dagli allenamenti.

"Mi hai fatto prendere un colpo!" mi porto una mano al cuore per lo spavento pensando che fossero le mie amiche.

Poco dopo di lui fa la sua comparsa Cameron. Cosa?! Cameron? Spero proprio che scherza!

"Noi andiamo di sopra a preparare una schema per la prossima partita." Informa a mia madre gridando, già al primo scalino. Anche Cameron poggia il borsone all'ingresso e dopo avermi salutato e ammaliato segue di sopra Austin.

Il campanello di casa trilla rumorosamente annunciando l'arrivo delle mie amiche.

Le faccio entrare in casa e in silenzio ci dirigiamo in camera mia, come al nostro solito. Almeno quest'abitudine è rimasta invariata, nonostante il piccolo litigio.

Si siedono sul letto e dall'agitazione rimango in piedi di fronte a loro.

"Parla." Inveisce Madh.

"Innanzitutto, scusatemi se vi ho evitate e trascurate." Inizio a raccontare di come Cameron mi ha trascinato via dalla festa, mi ha portato fuori e poi il suo "regalo".

"Cosa!? Ti ha baciata!?" Madhison urla così tanto che credo anche Austin e Cameron abbiano sentito.

"SHH. Mio fratello e lui stanno nella camera accanto!" cerco di zittirla. Appena finisce di esultare ricomincio il mio discorso. Arrivo al punto in cui io vedo Sally e Cameron dietro la scuola, in un atteggiamento ambiguo.

"Sally, voglio la verità, c'è qualcosa tra di voi?" spero vivamente di no.

"Cosa ti ha detto lui?" la sua voce non fa trapelare nessun tipo di emozione. Non capisco quale sia la risposta.

"Non mi ha voluto raccontare niente." ammetto in un sussurro.

"Per favore, voglio la verità." La sua espressione è indecifrabile. Non capisco se stia cercando di nascondere la loro relazione o se invece lei mentre stava con lui non sapeva che mi aveva baciato alla festa.

"Voi stavate insieme e non sapevi...?" inizio a dire ma mi blocco a pensare. Da una parte sono delusa se fossero stati insieme mentre quella sera mi ha baciata, ma dall'altra mi dispiace per la mia amica.

"Scusa, devo andare in bagno." Esce dalla stanza frettolosa. Io e le altre ci guardiamo allibite. Perché nei momenti meno opportuni si lava sempre le mani da tutte le responsabilità?

"Almeno voi sapete dirmi se perdonarmi o no? Mi dispiace."

"Certo Kay. Non sapevamo che ti eri data da fare con Cameron!" Ridacchiamo insieme e incomincio a spiegare tutta la storia. Del fatto che mi piace, dei giorni passati ad evitarlo e dell'altro pomeriggio, quando mi ha ribaciata e confusa ulteriormente.

Espongo loro le mie paure ed entrambe le appoggiano completamente, dato che ancora non abbiamo capito cosa ci sia tra l'attraente ragazzo e Sally. Ovviamente le teorie assurde di Madhison mi fanno ridere a crepapelle e superare il timore che tra loro ci possa essere veramente qualcosa, per dieci buoni minuti.

D'un tratto la porta si spalanca producendo un tonfo sordo, e la scena che ci si para davanti non potrebbe essere stata più sconvolgente.


NOTA AUTRICE

Cosa starà combinando stavolta Sally??  

vi aspettiamo nei commenti...

Spero che il capitolo vi piaccia e se è così mettete tante stelline se presto volete il seguito!

A presto, 

Fede&Silvy.

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