CAPITOLO 23

In attesa che lui parli mi tormento le pellicine del mio pollice. Ogni volta che sono nervosa ripeto questo gesto, finché l'ansia e il nervosismo non scivolino via da me.

"Puoi dirmi il perché sei arrabbiata con me da una settimana, a tal punto da non rivolgermi più la parola?!" mi chiede passandosi una mano fra i capelli del suo adorabile ciuffo moro.

Sbuffo sonoramente. Voglio che si renda conto che questo punto per me è dolente e al solo pensiero mi sale l'istinto di strozzarlo, immediatamente.

"Te lo devo veramente ricordare?" domando stizzita. Abbassa il capo e capisco che vuole lo dica veramente. Metto le mani in tasca e mi stringo nel giubbetto timidamente, alla ricerca di un riparo, prima di fare un profondo sospiro. "Ti ho visto, anzi, VI ho visti." I sopraccigli scuri dell suo volto si avvicinano e la sua espressione diventa confusa. " Te e Sally, insomma..." cerco di spiegarmi; possibile che non capisca?

"Quando? Dove?" sembra allarmato all'improvviso e alza di poco il tono della voce.

"Dietro la scuola, finite le lezioni." Ora sono io a riabbassare lo sguardo, non riuscendo più a sostenere il suo scuro e penetrante fino nell'anima. Guardo dondolare i miei piedi dal muretto in attesa che proferisca parola, mi basterebbe anche un singolo monosillabo.

"Allora?" lo sprono a dire qualcosa, a parlare, a giustificarsi per quel gesto.

I secondi passano scanditi dal suo silenzio e dalla città che scorre e va avanti, senza aspettarci. Senza aspettare che lui parli, trovando una scusa per quello che ha fatto, lasciandomi sola.

Nessuna parola, nessun monosillabo, nessuna giustificazione ed una possibilità che gli avevo concesso, sprecata in un duro silenzio che svela tutta la verità. Allora fra loro due c'è qualcosa come pensavo, forse fra Sally e Cameron c'è più di una semplice amicizia.

"E' come pensavo allora. Te e Sally..." le mie parole vengono smorzate da una singola lacrima che scende lenta sulla guancia, e cade a terra lasciandoci il segno.

"Non è come credi Kaycee...." Dalla mia bocca esce un'automatica risatina amara.

"Ah, davvero? Allora spiegamelo te!" altre lacrime susseguono la prima lentamente, cerco invano di cacciarle indietro. Avvicina la sua mano al mio viso ma mi scosto violentemente, evitando che il suo tocco possa contraddirmi.

"Non posso spiegarti, Kay, accidenti!" si strattona leggermente i capelli frustrato, mentre sbatte una scarpa contro il muretto.

"Riportami a casa." Dico in tono freddo e ignoro la sua frase insensata, priva di spiegazioni.

Mi asciugo le lacrime col palmo della mano, evitando di farmi vedere da Cameron. Non mi è mai piaciuto piangere davanti ad altre persone che non siano i miei genitori e mio fratello. Spesso lo trovo un atto di debolezza mentre altre volte può essere proprio utile lasciarsi andare un po', ma questo non mi sembra il momento adatto per farlo.

Mentre camminiamo assolti nel nostro silenzio di tomba, io nei miei pensieri che non potevano far altro che essere rivolti al moro di fianco a me, intravedo Brian fra la gente che passeggia sul largo marciapiede, a pochi metri da noi.

Continuo a camminare fissando a terra e con le mani in tasca, sperando che non si accorga di noi.

"Ciao!" mi saluta cordiale Brian con un sorriso sulle labbra. Certo, mancavi te oggi!

"Ciao Brian." Rispondo cercando di nascondere il mio pessimo umore e la non-voglia di chiacchierare con lui, nei pressi di Cameron per di più.

OH cavolo! Io e Cameron, secondo ciò che abbiamo detto a Brian, stiamo insieme. Non potevo inventarmi scusa migliore! Devo rimediare al danno e farcelo credere, pur non avendone la minima voglia adesso. Dovrò fare la civettuola con il ragazzo moro al mio fianco.

Lo guardo per capire se lui si ricorda quel piccolo particolare e noto che mi sta fissando. Gli afferro la mano al volo e gliela stringo forte, facendogli capire di stare al gioco.

"Fai un giretto in centro?" domando facendo la finta felice a Brian. Sposta lo sguardo sulle nostre mani unite. E pensare che potremmo essere veramente fidanzati , se solo Cameron fosse più chiaro su cosa vorrebbe e CHI.

"Sì, e voi?"

"Io e Cam stavamo per andare a casa." Sorrido al mio pseudo-ragazzo sbattendo le ciglia dolcemente. Proprio una perfetta attrice.

"Oh, quindi state ancora insieme?" domanda un po' scettico, squadrandoci insieme.

"Sì, certo." Si fa avanti Cameron a posto mio. Bel colpo.

"Buon per voi. "il suo tono è infastidito e un po' acido. Punto per me.

"Ci vediamo a scuola." Lo salutiamo e ce ne andiamo mano nella mano, per rendere ancora più reale tutta la farsa.

"Per quanto ancora dovrai tenermi la mano?" dice Cameron una volta allontanatici dal pericoloso Brian. Noto con un po' di stupore le nostre mani ancora intrecciate.

Arrossisco e decido così di terminare quel contatto stranamente appagante. Mi sento un po' stordita appena quel tocco tanto confortante cessa di scatto.

"Crede che stiamo insieme?" ride beffeggiandosi del mio fastidioso ex. Riderei con lui se non fosse che sono arrabbiata e delusa. A me lui piace, ma io per lui cosa sono? Kaycee o una ragazza qualunque?

Vorrebbe essere il mio ragazzo o solo al pensiero si mette a ridere come ha fatto ora?

"Sì, non ricordi che glielo avevo fatto credere?" domando sperando che dica di sì.

"Certo che sì, Kay." Si ferma e si gira verso di me con un sorriso sulle labbra da far invidia al modello più bello del mondo. Sorrido a mia volta lievemente e mi blocco a fissarlo un po' troppo. Mi era mancato ammirare da vicino i suoi capelli, i suoi occhi color marrone infinito e le sue labbra così invitanti. Non posso far a meno di pensare che soffrirò parecchio se non si decide a dirmi una volta per tutte quello che vuole da me, e soprattutto il perché di quel bacio.

"Perché?" voglio sapere perché, perché?!

"Cosa?" la sua faccia accigliata mi fa capire che devo specificare cosa intendo.

"Perché mi hai baciata, alla festa?" avevo bisogno di dirlo. E' da una settimana che non vedo l'ora di chiederglielo e togliermi questo dubbio una volta per tutte.

Scruto la sua espressione sul viso finché non mi sento prendere per una mano e trascinarmi via. Cameron cammina a passo svelto facendosi spazio fra le persone che passeggiano tranquille. Di nuovo le nostre mani unite mi danno un senso di pericoloso conforto.

Un isolato dopo, cercando di stargli al passo, giungiamo ad una piccola area verde. Noto che è poco frequentato nonostante sia abbastanza carino e accogliente.

Sento due mani che si poggiano sui miei fianchi e mi spingono contro un tronco di un albero. Appena il tempo di capire il tutto che mi ritrovo Cameron a due centimetri dalla mia bocca.

"Per lo stesso motivo di ora." Non faccio in tempo a capire il vero senso della frase che le nostre labbra si sfiorano leggermente, per poi prendere a muoversi a ritmo, l'une delle altre con più voracità.

Le mie mani si poggiano automaticamente sul suo petto e le sue, sui miei fianchi, continuano a muoversi dolcemente.

Non riesco a ragionare del tutto su quello che sto facendo. STO BACIANDO Cameron per la SECONDA volta! Una marea di emozioni mi trapassano e trafiggono lasciandomi interdetta e traballante, come quando lui si stacca da me. Non pensavo potesse essere così brava una persona in un bacio. Nonostante sia stato delicato e non approfondito mi ha trasmesso un sacco di emozioni, proprio quelle che volevo sentire.

"Kaycee." Sussurra il mio nome con le sue mani calde che abbracciano le mie guance.

Il mio cuore ancora non si è stabilizzato e salta dei battiti quando lui mi guarda negli occhi. I suoi scuri e rassicuranti, nei miei, delicati e chiari.

" E perché credo che tu mi piaccia."

|NOTA AUTRICE|

Scusateci l'assenza ma è stata dovuta al periodo di vacanze. Però ora abbiamo pubblicato un nuovo capitolo e ne è già pronto un prossimo!!! Speriamo vi piaccia la storia.

SCRIVETECI NEI COMMENTI SUGGERIMENTI E CRITICHE, si accettano consigli!

A presto,

Fede&Silvy.

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