CAPITOLO 21


Questa notte non riesco proprio a chiudere occhio. Mi torna in mente lo sguardo penetrante di Cameron e le sue morbide labbra sulle mie. Poi l'immagine di Sally, dell'abbraccio e tutto nella mia mente si fa scuro mentre la tristezza si trasforma in pianto. Posso aver frainteso qualcosa fra loro? Non credo.

Dopo Brian ogni cosa per me ha un significato importante. Ammetto di essere stata sempre sfortunata in queste cose, ma da quando ho conosciuto Cameron avevo sperato in una possibilità concessa dal destino, ma si vede che resterò sempre nel "solo amici" o "non sei abbastanza per me".

Mi sento un po' stupida ad averci anche solo creduto, forse ho pensato di vedere in Cam un ragazzo sincero e spontaneo, evidentemente mi sbagliavo. O forse il problema sono io, perché mi faccio troppe paranoie e non posso piangere sopra ad ogni ragazzo che si prende gioco di me. Nemmeno se non sono abituata ad essere presa in giro dalle persone a cui tengo.

E' vero, l'esperienza di quest'estate mi aveva fatto capire che ci sarei dovuta andare con i piedi di piombo, in una probabile futura relazione, ma la mia ingenuità mi ha portato a credere che Cameron fosse diverso, che siccome mi aveva ascoltato quando gli parlavo di Brian e mi sfogavo, sarebbe stato migliore, sincero perfino.

Alla fine non mi è permesso di essere gelosa perché dopotutto non stavamo nemmeno insieme. Magari quel bacio per lui non ha significato niente, aveva solo voglia di baciarsi con la prima persona che gli capitava davanti. Per quanto riguarda l'abbraccio con Sally... in fondo anche a me è capitato di abbracciare un amico ,forse in seconda elementare, però quel "mi sei mancata" giuro, non riesco a sopportarlo, mi rimbomba nella mente, come se mi sarebbe piaciuto sentirmelo dire nello stesso modo, proprio da lui.

Chiamala invidia, chiamala come ti pare, ma non posso far finta che non mi dia maledettamente fastidio. Ho avuto quella sensazione di sentire che la persona per cui provo dei sentimenti li ricambiasse. Mi sono pentita di averla provata, mi sono pentita di essermi illusa. E mentre penso tutto questo, qualcosa, come cinque tonnellate di gocce amare, scendono dal mio viso fragile, senza far rumore, come se i rimorsi si accendessero in silenzio, non si volessero far sentire. Guardo la mia stanza, immersa nel buio. Mi alzo di scatto, in preda alla collera, la voglia di spaccare tutto stampata sul viso.

Accendo la luce, poi corro spedita verso la parete davanti al letto ed inizio a strappare la foto con Cameron appesa alla mia piccola bacheca, l'unica che avevo con lui. Afferro il telefono e cancello tutti i pochi ricordi che ho di lui. Ora che ci penso non ci siamo mai scambiati i numeri di telefono, però ricordo che il suo ce l'aveva Sally. Ora capisco tutto.

Non so che mi è preso. Non so perché l'ho fatto. So solo che domani a scuola Cameron farò finta di non conoscerlo, che se la tenga la sua Sally.

La sveglia è suonata da cinque minuti; penso di aver dormito poco più di un'ora, visto le occhiaie che mi ritrovo a guardare osservando lo specchio. Mi vesto in modo trasandato, come per rispecchiare il mio pessimo umore, pieno di rabbia. Non mi va di mangiare, così fuggo il più in fretta possibile all'interrogatorio di mia madre e prendo una mela per la scuola prima di fiondarmi fuori casa. Austin mi accompagna in macchina, con quell'auto scura come i miei sentimenti, come se nel mio quartier generale interno siano rimaste solo rabbia, tristezza, paura e disgusto, e la gioia fosse andata perduta.

La scorsa noiosa lezione di matematica si è trasformata in un'ora per rimuginare vendette contro quelle due persone che ora intravedo alla fine del corridoio, stranamente insieme, pronte per entrare alla lezione di storia canadese.

Cameron si siede accanto a me, come se nulla fosse. Evito il suo sguardo e mi giro dalla parte opposta.

"Hey che fai, non saluti?" domanda ironico.

Continuo a dargli le spalle, impassiva.

Poi mi giro verso di lui e per un attimo il suo sguardo ammaliatore mi fa dimenticare tutti i pensieri strani fatti sul suo conto. Poi la mia voce interiore mi richiama e mi ricorda tutta la sofferenza di stanotte. Lo fulmino con uno sguardo simile ad una saetta che porta via la felicità ad un cielo sereno, voltandomi verso la direzione del professore intento a spiegare.

"Cos'è ti sei svegliata con la luna storta stamattina?" continua a fare lo spiritoso.

Il semplice motivo per cui non ascolto una sola parola dei miei insegnanti è che sono troppo immersa nei miei problemi per riuscire a seguirli. Per di più Cameron ha deciso di torturarmi sedendosi vicino a me durante l'ora di storia, come tutti gli altri giorni, anche dopo aver fatto quello che ha fatto.

Finalmente all'ora di pranzo mi sento un po' risollevata. Mi turba molto nascondere alle mie amiche ciò che è successo con Cameron alla mia festa, forse dovrei parlargliene.

Fortunatamente per lei, Sally ha avuto la saggia decisione di non sedersi al tavolo con noi.

Non saprei cosa dirle, se Cameron stesse con lei e avesse baciato me e non lo sapesse, come la prenderebbe?

Le mie amiche si rivolgono occhiate indagatorie senza però rivolgermi una domanda. Meglio così, dato che oggi non ho voglia di parlare.

D'un tratto vedo il moro venire nella mia direzione.

"Allora Kay, hai deciso di non rivolgermi la parola oggi...?" esala sedendosi al tavolo, vicino a me. Madhison e Stacee sono confuse ma altrettanto curiose della situazione.

Faccio un segno di approvazione col capo, continuando a mangiare.

"Posso almeno sapere cosa ti ho fatto?" non capisce o mi porta in giro?

"Come se non lo sapessi..." rispondo facendo finta che non mi faccia effetto la sua vicinanza in questo momento.

"In realtà... " ci pensa su e dice: "Credo di no."

"Invece dovresti proprio saperlo." Rispondo guardandolo negli occhi, con un tono assente e distrutto. Sul suo viso appare un espressione confusa, per un momento.

"Kay, se ti ho fatto qualcosa, ti prego di dirmi cosa perché forse non me ne sono reso conto..."

Questo è troppo.

"Non fare tanto il santarello, sei davvero uno stronzo! Credi che io sia una deficiente, che non mi rendo conto delle cose! Ma tanto prima o poi viene tutto a galla..." sbotto frustrata dalla sua vicinanza, dalle sue domande, dalla sua bellezza.

Non so se ho solo preso un abbaglio e in realtà non c'è niente tra lui e Sally, o se le mie rabbie siano fondate.

Solo che ho talmente tanta paura di perderlo, o forse di soffrire di nuovo. Non sopporterei l'idea di essere ferita un'altra volta, non voglio più stare male per colpa di un ragazzo, piuttosto preferirei rimanere single a vita.

"Va bene Kay, mi sembra chiaro che ora non vuoi parlare."

Si alza e fa per andarsene. Distolgo lo sguardo da lui, interessandomi nuovamente al mio piatto, quando lo sento dire: "Comunque ti chiedo scusa, qualunque cosa io abbia fatto... quando vuoi parlare, sono disponibile, solo per te". Non l'ho guardato neppure e mi sembrava sincero.

Solo per te quelle tre parole mi continuano a rimbombare nella mente come una poesia. Dopo che le ha pronunciate ha come interrotto la mia arrabbiatura. Sembra che il mio amore e la mia fiducia per Cameron siano risbocciati come una margherita in primavera. E cullata da quelle parole mi addormento.

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