CAPITOLO 20
Non ci credo che sono sfuggita a quello che peggio temevo. Il bello è stato proprio che io non ho dovuto far altro che ascoltare la lezione e distruggermi la mano prendendo appunti: cosa molto migliore che incontrare Cameron, comunque.
A lezione mancavano solo Sally e Cameron. La tensione non è mai passata dato che sono stata agitata per tutto il tempo temendo che sarebbe potuto entrare dalla porta da un momento all'altro. Per l'assenza della mia amica non ho spiegazione, tanto meno per l'altro. E' una cosa strana che Sally manchi a lezione, anche Cameron a dire il vero, ma è andata meglio così.
In giro per i corridoi ancora non noto nessuno di sospetto. Sono stata l'ultima ad uscire dall'aula proprio per evitare a tutti costi una possibile comparsa del Mr so tutto io.
Mi infilo il cappuccio della mia calda felpa grigia per evitare che, se quest'ultimo si sta aggirando qua attorno, non mi riconosca.
Esco anche dall'ultima aula prima del pranzo. Le mie amiche mi staranno aspettando al nostro solito tavolo, meglio che mi sbrighi. Prima arrivo, prima pranzo e prima mi reco alla prossima lezione.
"Ma che problemi hai Kay!?" domanda schifata Stacee.
"Perché ti stai affogando con la zuppa!? E' disgustosa!" esclama stupita Madhison con un espressione di repulsione.
Cerco di mandare giù il viscido pasto il più in fretta possibile evitando di assaggiarne il sapore.
"Devo andare a lezione..." mi giustifico prima di continuare a fiondarmi sulla disgustosa zuppa. Se non mangio svengo, perciò sarà meglio accontentarsi.
"Ancora non ci hai spiegato la missione evitare Cameron!" dice a voce un po' troppo alta la mia amica seduta di fronte a me. La prossima volta che il nome Cameron viene nominato facendomi quasi strozzare, giuro che lo soprannomino l'INNOMINATO.
"Shh!" la ammonisco dandole un calcio da sotto il tavolo, per farla smettere di urlare.
"Allora?" ribadisce. Non molla a nessun costo.
"Allora..." inizio titubante. Appoggio il cucchiaio sul piatto traendo un profondo respiro pronta a sputare il rospo. Devo raccontargli cosa è successo alla festa, ma soprattutto di quello che ho capito.
Quando sto per aprire bocca noto le mie due amiche distrarsi, voltandosi nella direzione opposta alla mia. Seguo i loro sguardi incuriositi ma allo stesso tempo divertiti.
Senza vagare troppo lo noto subito. Un ragazzo alto, muscoloso, affascinante e con una pettinatura perfettamente scompigliata. Capelli acconciati sempre allo stesso modo, le sue solite magliette che gli delineano il suo fisico perfetto e i soliti pantaloni che lo slanciano maledettamente bene. Cameron. Non appena l'ho scrutato mi accorgo che vicino a lui c'è Cindy e non troppo lontano una Sherill sorridente.
Sento qualcosa risalirmi su. Deve essere la zuppa che ho appena mandato giù. La rabbia mi sale dentro come un fuoco che incendia un pezzo di carta. Mi infilo il cappuccio grigio della felpa voltandomi nella direzione delle mie amiche. Ora anche loro mi stanno guardando, stavolta con un'aria leggermente più preoccupata.
Mi alzo di scatto facendo scivolare la sedia rumorosamente sul pavimento e incomincio a vagare per i tavoli con l'intenzione di uscire dalla mensa e dirigermi verso la classe di canto senza farmi notare da lui. Durante il tragitto mi scontro con Sally. Alla buon ora si ritrova. Le lancio un'occhiata di sfuggita come saluto prima di ricominciare a correre via raggirando la zona pericolo in vista.
Non capisco quale possa essere il motivo così importante per cui entrare in mensa mentre la sottoscritta si stava urgentemente nascondendo. Pensavo di aver scampato il pericolo almeno per tutto il giorno.
Mi dirigo all'aula di canto nell'intento di non farmi riconoscere e rimanere immune alla sua bellezza. Figuriamoci, anche da lontano non ne sono rimasta illesa.
Se andare a lezione deve servire per evitarlo, allora lo farò.
Anche l'ultim'ora è passata troppo velocemente per essere a scuola. Quando vorrei che il tempo passi rapidamente i secondi diventano minuti, invece quando non ho fretta che la lezione finisca, come oggi, i secondi diventano due, tre minuti.
Cappuccio in testa ed esco dall'aula peggio di A in pretty little liars. Mi manca la felpa nera e potrei interpretarlo alla perfezione; in questo momento vorrei proprio essere lui. Con grandi falcate percorro i corridoi alla svolta di casa. Andrò a casa a piedi. Sicuramente non mi voglio mettere nei guai andando al campetto di football per chiedere un passaggio a mio fratello col pericolo di incontrare il temuto Innominato.
Brian passa a pochi passi di distanza da me con a fianco Cindy e Sherill. Vedendoli così tutti e tre, in riga, con Brian in mezzo alle due dive mi viene quasi da ridere. Sembra una scena da film. Potrebbero allearsi e fare una specie di patto dei 'cattivi'. Rido fra me per la mia spontanea simpatia.
Purtroppo non c'è niente da ridere. Tutto il giorno che lo evito e proprio ora deve ricomparire?! Stavo giusto per mettere piede fuori dalla scuola...
Fortunatamente non si è nemmeno accorto di me. Mi passa a pochi metri di distanza dirigendosi verso...seguo con lo sguardo la scena. Verso Sally!?
Si salutano a mala pena per poi dirigersi sospettosamente verso il retro della scuola. Lì di solito ci sono le coppiette felici a baciarsi. Oh no. Li spio seguendoli, cercando di non farmi vedere. Quando si fermano rimango in distanza di sicurezza per origliare ma non farmi scoprire. Cameron si guarda attorno insospettito e quando vede che non c'è nessuno nei paraggi l'abbraccia!
"Mi sei mancata." Riesco a sentire.
Si guardano dolcemente, felici come due innamorati. Lei gli sorride e lui ricambia. Cameron abbraccia Sally calorosamente e le da un bacio sulla guancia!
Non ci credo. Dopo il bacio dell'altra sera pensavo che fra noi fosse cambiato qualcosa.
Scappo prima che mi vedano. Le lacrime mi scendono copiose sul viso bagnandolo violentemente. Ogni lacrima è un piccolo pugno al cuore. La nostra relazione non era nemmeno iniziata, figuriamoci se ci fossimo messi insieme e avesse fatto il doppio gioco con me e Sally. La mia amica non sapeva niente di noi due, ma lui sì. Lui sa del bacio. Sa quello che mi ha detto. Ed io come una povera stupida ci ho creduto.
Pensavo non avrebbe fatto lo stesso errore di Brian, invece sì. Lui mi aveva aiutato a smaltire le lacrime, gli avevo raccontato tutta la nostra storia. Una delle poche persone con cui lo avevo fatto. E mi ha ringraziata così.
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