CAPITOLO 16
Ancora devo realizzare che sono stata a casa di Cameron. Ero così euforica per questo evento e non riesco ancora a comprenderne il motivo.
Cerco di autoconvincermi che il diretto interessato non abbia a che fare con la mia felicità, che Cameron è solo un ragazzo, un ragazzo per amico, un bellissimo ragazzo per amico. Sicuramente sarò stata euforica perché la sua casa era una bella villa, ed inoltre ero nervosa a rivedere i suoi genitori. Mi ricordo la prima volta che li ho incontrati: erano molto simpatici, infatti ieri ne ho avuto la riconferma.
Gesticolare avanti lo specchio non credo mi possa aiutare, al massimo può aumentare i miei soliti ritardi a scuola. Scendo di sotto e ad un tratto mi ricordo che Austin mi accompagnerà a scuola con la sua nuova macchina stamattina: questo potrebbe migliorare la piovosa giornata prospettata per oggi.
"Kay, racconta ora che ci sono tutte!" esclama euforica Madhison. Le altre annuiscono curiose avvicinandosi col capo a me per ascoltare meglio quello che sto per dire.
"Veramente non so cosa dirvi!" annuncio alle curiosone.
Come non detto. Le mie amiche incominciano ad elencare una serie di cose che dovrei fargli sapere su Cameron, sulla sua casa, su di lui, sui genitori e tutto il resto che abbiamo fatto ieri.
Sally sembra ascoltare quello che le altre mi chiedono ma non è contenta ed euforica come loro, sembra quasi che a lei non interessi questo argomento.
"Abbiamo studiato!" sono esausta di questo interrogatorio inutile.
"Ma che ho fatto di male io!?" domando più a me che a loro ormai stanca delle infinite domande.
" Ti informo di una piccola cosa" inizia a dire Stacee "sei amica di un ragazzo che definirlo figo è un eufemismo, ci vuoi far credere che non provi niente per lui?!" è davvero stupita nel chiedermelo così palesemente.
Le altre si zittiscono perché sanno che quando Stacee prende parola è sempre qualcosa di giusto e che fa riflettere molto. Sposto il mio sguardo fra le mie amiche sedute al tavolo con me. Tutte aspettano una risposta e con questa affermazione anche Sally sembra aver drizzato le orecchie, incuriosita più di tutte. Negli ultimi giorni la trovo strana, si comporta diversamente dal suo solito.
Gli occhi ancora tutti puntati su di me mi fanno ricordare che stanno aspettando una risposta; il problema più grande è che nemmeno io so come rispondere.
"Non lo so." Sono sincera con loro e anche se può sembrare una risposta banale è proprio così.
"Cosa!?" Madhison rimane malissimo, a quanto pare dalla faccia sconvolta.
"E' la verità... non so se mi possa piacere. Se poi succedesse come con Brian?!" voglio levarmi i dubbi, forse le mie amiche mi potranno consigliare bene. Lasciarmi andare e ammettere i miei sentimenti o reprimerli per paura?
" Se lui non dovesse ricambiare?"
"Non lasciare che uno stupido ragazzo, per giunta il primo, rovini tutte le relazioni future che avresti con altri. Lasciati andare e fa' che tu possa capire se Cameron ti interessa." Stacee sa sempre cosa dirmi.
"Secondo me per Cameron non sei proprio indifferente... " fa notare a tutte Sally.
"Come posso capirlo?"
"Credi a me che..." si blocca prima che possa continuare la frase e il suono della campanella ci informa che è ora di andare alle nostre lezioni pomeridiane.
Prima che si possano alzare dal tavolo dico con sguardo minaccioso a tutte:
" Con questo non significa che mi piace." Ridono alla mia frase alla quale però penso che non credano molto. Quasi quasi anche io non crederei alla mia affermazione, però, per lo meno per ora, voglio credere che non mi piace, almeno finché non capirò bene i miei, e soprattutto i suoi, sentimenti.
Finite tutte le lezioni della giornata esco sperando che il brutto tempo sia passato. Sfortunatamente Austin non mi potrà riaccompagnare a casa in macchina visto che ha degli impegni con la squadra, di conseguenza nemmeno Cameron.
Chiedo alle mie amiche di stare un po' insieme per studiare e tempo permettendo cenare insieme fuori. Acconsentono tutte e come prima meta abbiamo la biblioteca, per finire il prima possibile tutti i compiti e non pensarci più.
"Kaycee, il tuo compleanno è tra sole due settimane!" fa notare a tutte Stacee.
"Evvero!" non mi ero ricordata per niente che tra due settimane anche i miei diciott'anni busseranno alla porta. Da una parte non vedo l'ora ma dall'altra ho un po' di paura, non saprei cosa aspettarmi.
Le vedo lanciarsi occhiate furbe d'intesa, faccio finta di niente sperando solo che non stiano pensando ad una sorpresa o qualcosa in grande, sarebbe imbarazzante. In ogni caso non avrei in programma l'organizzazione di una festa bensì stare con le mie amiche in qualche pub o bar fino a tardi per poi dormire tutte insieme a casa mia come al nostro solito.
Dopo aver passeggiato un po' torno a casa, saluto i miei genitori e mio fratello e finalmente mi infilo sotto le coperte, cadendo in un sonno confortante.
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