Capitolo 7
È venerdì pomeriggio ed io sono al lago dentro il bosco a cantare. Ho scoperto che in questo posto non ci va mai nessuno, quindi lo uso per sfogarmi. Torno a casa verso le 17:30, apro la porta e resto per qualche secondo immobile.
~Ehi, tua madre ha detto che potevo aspettarti qui~
Lucy è seduta sul divano e mi guarda imbarazzata. Continuo a tenere le cuffie nelle orecchie, tiro dritto, saluto mia madre e mi avvio in camera.
-Vieni con me- le dico stanca.
La faccio accomodare sul letto e le chiedo di aspettare dieci minuti. Sono ancora con la tuta da corsa e mi faccio una doccia per ripulirmi dal sudore. Dopo aver indossato l'intimo e la maglia di superman lunga fino a metá coscia, esco dal bagno e mi dirigo in camera. La trovo dove l'avevo lasciata intenta ad esplorare la stanza. Si riscuote sentendo i miei passi e si sofferma a guardarmi. Si bagna le labbra con la lingua e poi sposta il suo sguardo dalle mie gambe ai miei occhi. Noto lo sguardo identico a quello di due giorni fa, quindi sposto il mio verso il cassetto dei pantaloncini. Io ho molto caldo per natura quindi anche d'inverno indosso pantaloncini e t-shirt. Mi siedo sul letto difronte a lei, mentre con l'asciugamano per i capelli strofino questi ultimi.
-Come mai sei venuta fin qui? E come fai a sapere dove abito?-
Nessuno sa dove si trova casa mia quindi mi stupisce vederla qui.
~L'ho chiesto in segreteria~ dice.'
-Perchè sei qui Lucy?- sospiro.
Si avvicina leggermente a me e non so perchè il cuore inizia a battere velocemente. Davanti a me dondola un foglio comparso da non so dove, lo prendo e inizio a leggerlo.
-Quando l'hai avuto?- domando.
~All'intervallo~ ribatte lei.
Sto leggendo il commento del prof di storia riguardo la nostra ricerca e il voto. Non ci posso credere. Un bel otto cerchiato occupa lo spazio in alto a destra del foglio, ma la risposta della bionda mi porta a guardarla storta.
-Perchè me l'hai data solo ora?-
~Veramente io non te l'ho data.~ ribatte lei sorridendo maliziosa. Roteo gli occhi e lei ride. Sento lo stomaco contorcersi e uno strano fastidio al viso. Mi tocco le guance che sento leggermente calde. Lucy mi guarda confusa per un po', e dopo un po' guarda le mie labbra.
~L'ho messa nel libro di inglese e quindi quando volevo fartela vedere non l'ho trovata.~ spiega lei. Stavolta la prendo in giro io.
-Quindi volevi farmela vedere, uhm, come sai che avrei gradito?-
Non so perchè ma sento uno strano spirito di sfida crescere. Stavolta lascio che il sorriso provocatorio si faccia strada sul mio volto.
~Beh allora dimmi, gradiresti?~ l'atmosfera inizia a scaldarsi e il mio stomaco continua a darmi strane sensazioni. Il cuore poi accelera man mano che lei si avvicina.
-Chissá, può darsi di si e può darsi di no.-
Faccio per alzarmi dal letto, non credo di poter ancora reggere questa specie di tensione che c'è tra noi. Lucy mi afferra un polso e mi tira verso il basso, ritorno seduta e lei, in modo rapido, si mette a cavalcioni su di me. Distribuisce il peso un po' sulle mie gambe e sulle sue ginocchia.
-E ora cosa vuoi fare?- chiedo confusa. Mi sento nervosa, e non va bene. O almeno credo. Perchè deve fare cose come questa? Perchè deve guardarmi come se fossi acqua e lei fosse assetata come non mai? Perchè deve farmi sentire così vulnerabile? Alzo le mani per spingerla via, ma lei me le blocca e le porta sulla mia testa mentre mi sdraia sul letto. Si avvicina pericolosamente alle mie labbra. Il cuore sembra fermarsi ed io sono paralizzata. Mi perdo in quegli occhi neri come la pece, e se prima cercavo di liberarmi ora sono immobile. Qualcuno bussa alla porta facendoci saltare e interrompendo quel momento intenso, se possiamo definirlo così. Lucy si alza come se nulla fosse successo e si incammina verso la porta. Io dal mio canto mi limito a sedermi.
Sulla porta compare mia madre che mi annuncia di dover andare ad una riunione di lavoro. Invita Lucy a cena così da farmi compagnia ma lei rifuta, dicendo che non vuole disturbare più di quanto abbia già fatto e che ormai si è fatto tardi. Guardo l'ora sul telefono. Sono le 18:45, che cavolo dice?
-Lei resta, tranquilla puoi andare- dico fredda. Lucy mi squadra confusa mentre mia madre ci saluta e si dirige verso l'uscita di casa. Rimaniamo in silenzio per un po' fino a quando non prendo la parola. Le ho detto di restare senza pensarci, ma ora non so cosa fare.
-Che vuoi mangiare?-
Ci pensa su indecisa, poi decisa mi guarda con aria sognante.
~Sai cucinare la pasta al ragù~
Fa una faccia da bambina e li mi ritorna in mente il viso di mia sorella. Rimango un attimo immobile ma poi annuisco. Mi sorride dolcemente e poi si dirige al piano di sotto. La seguo esitante, sentendo ancora il cuore battere irregolare e lo stomaco sottosopra. Dato l'orario decidiamo di vedere un film che dura fino alle 20:15. Non ricordo il titolo perchè non c'ho badato più di tanto, ma ricordo bene l'espressione che lei ha assunto quando si è addormentata. Respirava calma, il suo corpo era rilassato e sentivo il suo respiro sulle gambe. Si è addormentata con la testa appoggiata sul mio grembo, e per quanto mi faccia strano ammetterlo la cosa non mi ha infastidita. Si sveglia verso le 20:30 e non penso di aver visto mai un espressione più idiota. Nonostante tutto, peró, la trovo bellissima. Mi mordo il labbro inferiore per il pensiero appena fatto, ma per fortuna lei è di spalle e quindi non mi vede. Le cucino la pasta al ragù mentre lei apparecchia. Parla di cosa le piacerebbe fare in estate, dei suoi sogni e ammetto che ascoltarla è un piacere. Mi chiedo peró perchè ignori ció che è successo prima. Dopo mangiato, infilo i piatti nella lavastoviglie e sparecchio. Lucy osserva ogni mio movimento, quasi fosse ipnotizzata. La sento mormorare un "Quanto sei bella", ma quando le chiedo di ripetere ciò che ha detto lei risponde con un "Eh?" facendo finta di nulla. Pochi secondi dopo inizia un discorso abbastanza strano.
~Chi é il fortunato?~ chiede.
-Di cosa?- rispondo senza capire.
~Oh andiamo, non hai il ragazzo?~ sbuffa lei. Ma che le prende ora?
-No, non mi interessano.- inarco un sopracciglio. Lei sorride.
~Quindi non ti interessa nessuno?~
Cos'è questa insistenza?
-No, credo.- sono confusa. Non dice nulla, nemmeno una parola. Si alza piano, dopo di che si avvicina baciandomi una guancia e si dirige all'uscita. Si volta per ringraziarmi della giornata e della cena e poi esce. Fisso la porta di entrata per non so quanto tempo. "Che cosa ho detto ora di sbagliato?" mi domando. Sbuffo frustrata e vado in camera mia. Vedo il display del telefono illuminarsi e curiosa sblocco il cellulare.
"Da Lucy: mi sono presa il tuo numero, domani devi riportare la ricerca a scuola che il prof la rivuole. Grazie di tutto a domani."
Guardo il messaggio più e più volte, senza sapere cosa rispondere, se rispondere e come rispondere. Alla fine non le scrivo nulla, preparo solo le cose per il giorno dopo e poi mi metto a letto. Mi addormento con mille pensieri nella testa e con lo stomaco in subbuglio, quando poi, vengo svegliata dalla porta di casa che si apre e mia madre che urla il mio nome. Mi volto dando le spalle alla porta e chiudendo di nuovo gli occhi, che pesanti non riescono a stare aperti.
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