Capitolo 5

Sono le 8:00 di mattina ed io sono appena tornata a casa dopo una bella corsa. Non amo molto correre, ma lo faccio per aumentare la mia resistenza fisica. Soffro di asma da sforzo ma non mi piace farlo sapere in giro, quindi faccio questo ogni mattina, in modo che anche sotto affaticamento, io non mi senta male. Studio fino alle 11:00, dopo di che aiuto mia madre a mettere a posto la spesa. Mio padre è intento a leggere un giornale, gli costa troppo aiutarci evidentemente. Alle 13:30 pranziamo e in quel momento annuncio che sarei uscita con una compagna di classe per parlare della ricerca di storia nel pomeriggio. (Sparo una cavolata dato che non so cosa faremo) ma nonostante ció mia madre dice solo di non fare tardi. Metto jeans chiari, top nero e vans dello stesso colore. Avvolgo i miei capelli rossi in una treccia a lisca di pesce, che ricade sulla mia spalla sinistra. Metto solo il mascara e del burro cacao alla ciliegia, non amo molto il trucco. Infilo la giacca di pelle, prendo il telefono con le cuffie, afferro i cinque dollari da mia madre ed esco. Arrivo da Starbucks alle 15:00 in punto e all'entrata noto Lucy intenta ad aspettarmi. Indossa degli skinny jeans neri, un maglioncino bianco e delle all star dello stesso colore.
Mi viene in contro e inaspettatamente mi bacia piano una guancia. Cerco di non farci caso ed entriamo. Lei prende un cappuccino con una brioche, mentre io una crema caffè media.
-Allora, come mai mi hai invitata qui?- chiedo mentre aspetto la mia bevanda.
~Mi hai beccata.~ risponde tranquilla. Immaginavo ci fosse sotto qualcosa.
~Come mai hai detto a Rosa che io sono impegnata e che lei non ha speranza l'altro giorno?- chiede ad un tratto curiosa. Tutto qui? Wow.
-Ti ho vista quel giorno, quando sei andata dalla tua "amica". Ti ha baciata e quindi ho supposto fosse la tua ragazza. Riguardo a rosa, ho detto cosi perchè le interessi. Non dirmi che non te ne sei accorta.- dico calma. Fa un sorriso amaro e aspetta un po' prima di parlare. Intanto arrivano le nostre ordinazioni e lei inizia a inzuppare la brioche nel cappuccino.
~No non me ne ero accorta. La ragazza dell'altro giorno invece... Beh si stavamo insieme, l'ho lasciata quando sono andata a casa sua. Mi ha tradita con Tommy il giorno prima che andassi da lei.~ dice un po' tristemente. Sto per dire qualcosa ma lei continua.
-Il tipo manesco di venerdì?- azzardo un ipotesi.
~Si lui. Comunque era solo un mese che stavamo insieme quindi non ci sono stata così male, anche se credevo fosse quella giusta.~
Non capisco cosa prova dato che non sono mai stata con nessuno, quindi riesco a dirle solo che mi di spiace.
-Perchè a parte me non ti parla nessuno?- chiedo senza accorgermene. Sembra riprendersi da prima e risponde con molta naturalezza.
~Perchè con le persone false sono una gran acida e stronza.~ e sorride. Lo ripeto, questa ragazza è strana.
~Perchè non ami il contatto fisico?~ chiede all'improvviso. Bevo un po di crema caffè e poi rispondo.
-Scusa ma non mi va di parlarne ora- dico perdendomi nella mia bevanda. Finisco la crema caffè mentre lei finisce di bere il cappuccino.
~Non ti costringeró a dirlo, ma se provato con le persone giuste, fa sentire davvero bene.~ dice Lucy prima di alzarsi e andare a pagare. Rimango a riflettere un po' sulle sue parole finché non usciamo. Da lontano identifico una libreria e senza pensarci due volte, afferro la bionda per un braccio e la trascino dentro. Inizio a cercare il libro che mi serve e, dopo averlo trovato e averne annusato l'odore, respiro rilassata. Solo ora ricordo di stare tenendo ancora il braccio di Lucy, così lo lascio imbarazzata e mi metto di spalle. "Che cazzo fai Amy? Non è una bambina che si perde se non la tieni" mi rimprovero. La sento ridacchiare e dire "Sei adorabile", e questo mi fa arrossire. Faccio dei respiri per calmarmi e poi mi volto.
-Hai finito?-
~Uhm, si, andiamo?~
Questa ragazza mi fará impazzire. Pago il libro e usciamo dalla libreria, dove ci accoglie un bellissimo tepore da parte dei raggi solari. Andiamo per negozi di CD, film e videogiochi. Devo dire che stare con lei è piacevole e non mi annoio nemmeno. Sono le 18:00 e la avverto di dover andare a casa. Si offre di accompagnarmi e ovviamente i "no" non sono accettati da lei.
-Perchè hai giá la patente?-domando.
-A 17 anni non puoi averla, puoi solo avere il patentino.-
~Ma io ne ho 18, ne faccio 19 a giugno.~ risponde lei divertita. Non dico nulla e salgo sulla moto. Evidentemente è stata bocciata. Il tragitto lo passo tenendo una certa distanza tra i nostri corpi, anche se in una curva, temendo di cadere, ho rafforzato la presa sui suoi fianchi. Chiudo gli occhi godendomi il vento sulla mia pelle e il suo profumo, e li riapro quando si ferma dopo dieci minuti credo. Scendo e metto il casco nel bauletto situato sulla ruota posteriore.
-Allora grazie-
Non risponde subito, prima si avvicina a me per aggiustarmi delle ciocche di capelli che, evidentemente, sono uscite dalla treccia.
~A domani~ dice sorridendo.
-Che giorno di giugno?- chiedo. Io odio quando mi dicono le cose a metà. Risponde "il sei" e poi se ne va.
• • •
Sono le 21:30 e non riesco a non pensare ad oggi. Ho il suo sorriso e i suoi occhi stampati nella mente e il suo profumo che circola, forse, ancora nel mio apparato respiratorio. Sento di nuovo una strana sensazione allo stomaco e quindi decido di pensare ad altro. Mi addormento verso le 22:30 per la stanchezza e con una strana inquietudine.

*Entro in casa e la trovo stranamente ordinata. Sento dei rumori sospetti provenire dal salotto così, molto lentamente, mi dirigo li afferrando il mestolo di legno dalla cucina. Mi affaccio leggermente per paura di essere vista, ma non vedo nessuno. Sto per abbassare la "mia arma" quando sento un urlo provenire dalla stanza di mia sorella, situata sopra la sala. Corro su per le scale, spalanco la porta, e...*

Mi sveglio di soprassalto e piena di sudore. Respiro a fatica e corro a prendere l'inalatore. Inizio a fare respiri regolari per calmarmi e dopo qualche minuto ritorno calma. Odio questi incubi. Io non li sopporto più. Riesco ad addormentarmi solo verso le 3:30, inquieta.

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