Prologo
Sono stato fortunato, avevo sempre creduto che la buona stella del destino mi avesse contrassegnato come uno dei suoi preferiti e per ciò mi aveva dato tutto ciò che potevo mai desiderare.
O almeno così pensavo, fino a quando a tredici anni mi ha voltato le spalle, e in una sola notte ho perso tutto ciò che avevo di più caro al mondo. La ragione dei miei sorrisi, della mia gioia.
La sera in cui persi Lukas persi anche l'altra metà del mio cuore.
Era una festa, solo una stupida festa, ci stavamo divertendo, e allora perché si era trasformata in un incubo?
Ero al settimo cielo, dico davvero!
Non credo sia mai esistito un ragazzino più euforico di me in quel momento.
Eravamo nella taverna di un nostro compagno per la festa di fine anno delle medie e non potrò ringraziare mai abbastanza Andrew per aver proposto di giocare al gioco della bottiglia.
Era arrivato il mio turno, dovevo girare la bottiglia, le mani mi tremavano leggermente dall'emozione, d'altronde che sia un gioco o meno stavo comunque per dare il mio primo bacio.
Guardai leggermente alla mia sinistra incrociando lo sguardo felice e spensierato del mio migliore amico, afferrai la bottiglia e la girai sperando e pregando mentalmente che si fermi su di lui.
Il mio primo bacio voglio sia lui.
Il destino sembra aver accolto la mia richiesta, dovrò baciare Lukas!
Sentii che alcuni nostri compagni esclamarono sorpresi, d'altronde io e lui eravamo sempre insieme, Sky, una nostra compagna di classe, esultó entusiasta.
È dalla prima media che diceva che io e Lukas saremo stati una gran bella coppia.
Mi voltai avvicinandomi al mio migliore amico, lo vidi agitato e leggermente imbarazzato, dopotutto anche per lui era il suo primo bacio, gli sorrisi.
«Non devi farlo se non vuoi»
Gli dissi, anche se realmente volevo baciarlo.
Avevo scoperto di provare per lui un qualcosa di più della semplice amicizia in un' estate di qualche anno fa, come sempre le nostre famiglie facevano le vacanze insieme, avevamo affittato il nostro usuale chalet al lago ed eravamo abbastanza grandi per andare insieme in canoa, con mio padre che ci seguiva su un'altra, ricordo lui si voltò verso di me, il sole gli illuminava perfettamente il viso e mi sorrise porgendomi una mano per aiutarmi a salire sulla canoa.
Non fece nulla di strano o insolito ma quando afferrai la sua mano e vidi il suo sorriso sentii come un' esplosione scoppiare nel mio petto. E accettai la realtà.
Ero innamorato di Lukas.
«Si ma non voglio neanche pagare pegno»
Mi rispose, e notai che le sue guance stavano iniziando a diventare più rosse.
«Posso farlo io, dico che mi rifiuto così la penitenza la faccio io e non tu»
Continuai, sì certo voglio che io sia il suo primo bacio e lui il mio, ma non voglio che sia un bacio forzato.
«La smetti di fare così?»
Mi prese in giro sorridendomi.
Intanto qualcuno dei nostri compagni stava iniziando ad annoiarsi aspettando una nostra risposta e un altro attirò la nostra attenzione urlandoci di sbrigarci e che era solo un gioco.
Entrambi ci girammo a guardarlo, poi appena i nostri sguardi si rincontrarono vidi Lukas sorridermi "si è solo un gioco" pensai e probabilmente anche Lukas e così ci baciammo.
Sentii delle urla di esultanza dei nostri compagni ma onestamente non mi importava, stavo baciando Lukas! Tutto il resto poteva anche smettere di esistere.
Improvvisamente iniziai a sentire caldo, maledizione a me che avevo scelto d'indossare una camicia invece di una maglietta più leggera.
Mia madre mi aveva anche sconsigliato d'indossarla, perché a una festa divertendomi e ballando potevo avere caldo, ma a Lukas quella camicia piaceva ed era anche del suo colore preferito, la scelta su cosa indossare mi risultò abbastanza facile.
Non so quanto tempo sia passato ma sento l'aria intorno a me farsi elettrica, quel bacio era semplicemente perfetto, Lukas era semplicemente perfetto.
Ci staccammo quando entrambi ci accorgemmo di essere rimasti a corto di ossigeno, eravamo ancora con i visi vicini l'uno all'altro.
Lukas era arrossito e dentro di me sentii una lieve e dolce sensazione di euforia.
Poi realizzai.
Avevo baciato il mio migliore amico!
L'aria elettrica intorno a noi sembrò fulminarci e scattammo tornando ai nostri posti, mentre i nostri compagni di classe continuavano il gioco.
Mi rilassai ancora incredulo di ciò che è appena accaduto, poi un dettaglio mi colpì.
Lukas non aveva ancora girato la bottiglia! Significa che qualcun altro bacerà il mio migliore amico!
No, non volevo.
Quando Lukas afferrò la bottiglia rivolsi di nuovo una preghiera silenziosa, mi agitai quando vidi che la bottiglia non indicava me ma Emily.
Fantastico, ora Lukas dovrà baciare lei.
Cercai di ripetermi che era solo un gioco dopotutto, ma allora perché mi dà così fastidio?
Quando Emily rifiutò mi sentii ancora meglio di quando la professoressa di matematica mi aveva detto che ero stato l'unico a prendere 10 al compito.
Sorrisi e visto che ora lei doveva pagare pegno mi proposi per scegliere quale. Credo che quello che ordinai sia stata la penitenza più semplice e facile nelle storie delle penitenze, ma non mi importava, Emily dopotutto aveva rifiutato il bacio come potevo essere cattivo e "andarci pesante".
Poco dopo cambiammo gioco, e per fortuna nessuno bacio né me né Lukas. Prima che iniziasse il secondo gioco vidi il mio migliore amico parlare con Alice, una sua amica, io non la sopportavo, non sentii cosa si stessero dicendo, lui poi tornò accanto a me e iniziammo a giocare ad "obbligo o verità"
Io scelsi verità e non mi stupì per niente che si sarebbe proposta Sky, e non mi stupì nemmeno la domanda che mi fece.
Mi chiese come era stato il bacio dato al mio migliore amico.
Era tutto prevedibile eppure appena toccò a me rispondere mi feci rosso e iniziai a balbettare, non potevo dirle che il bacio che avevo appena dato a Lukas era stato fantastico, quindi mi limitai a dire una piccola bugia.
Mentre io cercavo di tornare normale e smettere di assomigliare sempre di più a un peperoncino, fu il turno di Lukas scegliere, anche lui scelse verità.
Avevo visto che era ancora agitato per la domanda di Sky e in imbarazzo per la situazione creata, volevo aiutarlo, stavo per propormi per fare la domanda ma Alice mi precedette.
Per fortuna è solo Alice, per alcuni suoi atteggiamenti non mi stava molto simpatica ma è amica di Lukas perciò non mi preoccupai sul tipo di domanda lei avrebbe scelto, sicuramente non sarà nulla di troppo personale.
Lei sapeva del "segreto" di Lukas, era l'unica della classe oltre a me a cui lui l'avesse detto, sono sicuro che chiederà una verità semplice.
«Lukas! È vero che sei trans e stai solo fingendo di essere un ragazzo perché in realtà sei nato ragazza?»
Disse alzando e scandendo bene la voce, affinché tutti potessero sentirla chiaramente.
Mi venne un colpo al cuore.
Sentii alcuni dei compagni sospirare sorpresi, altri guardarsi intorno confusi, e Lukas… Lukas era sbiancato come il latte.
Volevo scattare da lui e confortarlo ma qualcosa me lo impediva, mi sentivo paralizzato, troppo scosso per reagire.
Con la coda dell'occhio percepii che Lukas si era alzato in piedi, non sembrava stare molto bene, sembrava quasi come se avesse i tremori febbrili.
«Su rispondi, basta un si o un no. Non è difficile»
Alice parlò di nuovo, schernendolo.
Non capisco, perché l'ha fatto?
Ha idea di che cosa ha fatto!
Questo era letteralmente il motivo per cui Lukas aveva così paura delle medie. Alle elementari i compagni di classe sapevano che lui era un bambino in un corpo di una bambina, e per questo alcuni, come Marcus, gli davano il tormento.
Ricordo non so quante volte mi ero scontrato con Marcus o io suoi amici idioti.
Avevo dovuto rassicurare Lukas molte volte prima di andare alle medie, gli dicevo che in questa nuova scuola nessuno lo conosceva, i nostri compagni delle elementari non sarebbero andati qui e che poteva iniziare come in una nuova vita. Lì nessuno sapeva di Hannan.
E ora Alice l'ha tradito così. Devo fare qualcosa, devo reagire ma sento come se degli spuntoni appuntiti mi tenessero bloccato, devo pensare a come tirare Lukas fuori da qui.
Un modo per salvarlo da questa situazione.
Pensa George pensa. Veloce.
Il silenzio si fa sempre più soffocante fino a quando non fu rotto da una voce.
«Aww Lukas, perché non c'è l'hai detto? E dicci com'è che ti chiami in realtà? Sai da ragazza forse saresti carina, che ne dici di metterti un bel vestito? Guardati non potrai mai essere un ragazzo! Resti sempre una bambina. Sono sicuro che nessuno vorrà essere amico di un mostro come te, è per questo che non ce l'hai mai detto? Sei sbagliato Lukas, un qualcosa di difettoso, come pensi mai di poter essere un ragazzo come noi»
Andrew parlò alzandosi in piedi e allargando le braccia come facevano gli oratori nelle piazze della polis per avere l'approvazione della gente.
Mi ci vollero diversi secondi per capire cosa Andrew avesse detto e fatto.
All'improvviso sentii il sangue scorrermi gelido nelle vene, sentivo un gruppetto delle amiche di Alice ridere, ovviamente loro avrebbero fatto tutto ciò che diceva o faceva Alice.
Sarebbero sempre state d'accordo con lei.
Alzai la testa e vidi Lukas, gli occhi rossi, la bocca che si apriva e chiudeva tremando, voleva dire qualcosa ma non ci riusciva.
Capisco cosa prova, mi sento quasi come lui, è lo shock, ma io devo reagire, devo intervenire.
Poi lo vidi scattare verso le scale che portano all'uscita, non si guardò indietro, pensò solo a scappare.
Riuscii a muovermi scattando in piedi e allungare una mano per prenderlo ma mi sfuggì tra le dita, lui neanche se ne accorse e in una frazione di secondi lui era corso via.
Rimasi per un momento spiazzato, poi grazie ad Andrew riuscii a ricompormi.
«Non ha risposto alla tua domanda, Alice»
Disse rivolto alla ragazza, poi rise.
«Quindi immagino sia vero, ahaha chi avrebbe mai immaginato che il nostro Lukas sia una femmina. Vi immaginate che strano deve essere per credere di essere un ragazzo?» continuò rivolgendo la sua attenzione ai nostri compagni, ma nessuno di loro si degnò di guardarlo in faccia, tranne ovviamente il gruppetto di Alice and friends che ridevano come delle oche.
Strinsi i pugni, ho promesso a Lukas, e a mia madre, di risolvere le cose con le parole e non con la violenza, ma ora non ho tempo devo andare da Lukas.
Camminai verso le scale Andrew mi bloccò e parlò col suo tono da sbruffone.
«Hey, ha mentito anche a te? Su George lascia perdere, meglio così che sia scappato, chissà forse finisce tra i ragazzi scomparsi, ah no ragazze scomparse, giusto?»
Mi disse tenendomi una mano sul braccio.
Con la coda dell'occhio cercava ancora l'approvazione del resto della classe, ma eravamo tutti preoccupati per Lukas, fuori era buio, la strada poco illuminata e abbastanza isolata dalle altre case.
Lo guardai furioso.
Con il braccio libero gli afferrai il polso e glielo girai in una posizione non proprio naturale. Appena mi lasciò, gli tirai un pugno dritto in faccia.
Il suo naso fece una specie di crack, forse gliel'ho rotto. Non mi importa, se lo merita. Ormai non vedevo altro che nero e rabbia.
I nostri compagni di classe sospirarono, la tensione era alle stelle.
«Stai zitto pezzo di merda! E tu saresti un uomo? Sei soltanto un deficiente senza palle e senza cervello. E voi che vi definite le "migliori amiche di Alice" siete soltanto un gruppo di galline che starnazzano per avere le attenzioni del gallo. E Alice, tradire così la fiducia di un amico?! Non avvicinarti mai più a Lukas e a me, per me non vali nemmeno di essere chiamata amica.»
Guardai furioso Alice e poi camminai verso le scale, lanciando un ultimo sguardo ad Andrew che stava a terra tenendosi il naso sanguinante tra le mani mentre qualcuno gli passava dei fazzoletti.
«Sappi che se non trovo Lukas, tu sei un coglione morto» gli dissi prima di correre verso la porta.
Alle spalle sentii i miei compagni di classe, alcuni aiutavano Andrew, per quanto sia uno stronzo stava pur sempre sanguinando, altri sentii che mi seguirono nel tentativo di trovare Lukas, altri ancora avevano preso i telefoni e chiamavano i genitori per aiutare a risolvere la situazione.
Devo trovare il mio migliore amico.
«George sú svegliati o farai tardi il primo giorno di scuola»
Era la voce di mia madre.
Mi svegliai di soprassalto. Di nuovo quell'incubo, fantastico.
«Hey cervello sai potresti anche cambiare un po' il tuo repertorio, ho visto molti horror prendi spunto da quelli invece di questo...ah fantastico ora parlo anche da solo»
Sentii dei passi avvicinarsi alla porta.
«Cosa hai detto tesoro?»
Chiese mia madre entrando nella mia stanza.
«Niente mamma pensavo ad alta voce»
Risposi sedendomi sul letto e mi stropicciai gli occhi, mia madre camminando per la stanza raccolse qualche vestito che avevo sparso sul pavimento.
«Sai raggio di sole abbiamo dei posti per questi, si chiamano armadio e cesta dei panni sporchi, te li presento se vuoi»
Disse sarcastica mostrandomi i vestiti tra le mani, poi notò il mio sguardo vuoto.
«Hey che c'è?»
Mi domandò mentre dolcemente si siede accanto a me e mi passò una mano tra i capelli.
«Posso non andare a scuola oggi?»
Le chiesi supplicante.
«Ma oggi è il primo giorno! Dai sai che bello, inizi il secondo anno, rivedi i tuoi amici, i tuoi compagni di classe. Sai ultimamente ti vedo un po' giù, quest'estate non hai fatto altro che stare qui in questa camera a suonare la chitarra o leggere, prima dovevo fare le lotte per convincerti a stare a casa, tu e Lukas stavate sempre in quel bosco. Lo sai, capisco, giornate no capitano a tutti ma devi anche affrontarle.»
Cercò di confortarmi.
«Si ma..»
Iniziai a dire per poi fermarmi, cosa devo dirle? Non so neanche io perché mi sento così.
Ah ma chi vogliamo prendere in giro, lo so perché non voglio andare a scuola.
Lei mi abbracciò
«È successo qualcosa a scuola? Con qualche tuo compagno di classe?»
Mi domandò, io non risposi.
«Raggio di sole lo sai devi dirmelo se qualcosa ti dà fastidio, posso cambiarti i corsi, o liceo se preferisci. Se vuoi posso chiedere a Sandra, come sai anche Lukas è andato in un liceo fuori da Redwhol, sì, il suo è un po' lontano ma se vuoi posso trasf-...»
Scattai in piedi lasciando l'abbraccio di mia madre e la interruppi.
«No, ora mi preparo, tranquilla non è successo niente»
Cercai di rassicurarla con uno dei miei migliori sorrisi.
«Okay, allora appena sei pronto giù ti aspetta la colazione, non fare troppo tardi o perdi il pullman!»
Concluse mia madre uscendo portandosi dietro i vestiti da lavare. Sospirai e camminai verso l'armadio per scegliere qualcosa da mettermi, mentre mi vestivo lo sguardo cade su una foto sulla mensola.
Il primo giorno di medie di me e Lukas. La guardai.
«Mi manca iniziare la scuola con te, spero tu te la stia cavando bene lí in città»
Il mio migliore amico dopo le medie aveva deciso di non andare al liceo della nostra piccola cittadina, ma di andare nella metropoli poco distante da qui.
A passo lento e stanco mi trascinai verso la cucina.
Si mi manca Lukas, ma lui ormai mi odia.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top