11

«Ah finalmente è l'ultimo giorno di scuola!»
Sospirò sollevato Dylan mentre camminavamo nel cortile diretti verso la palestra.
«Guarda che non è l'ultimo giorno di scuola, è solo l'ultimo giorno prima delle vacanze di natale. Tra un paio di settimane siamo di nuovo qui»
Gli rammentai.
Lui si mise le mani sulle orecchie.
«Shh, non me lo ricordare. Restiamo nella positive zone. È l'ultimo giorno di scuola»
«D'accordo come vuoi tu»
Gli risposi con una risata, poi nel silenzio continuavamo la nostra pasteggiata insieme agli altri studenti.

La palestra era grande e per questo capitava che potevi trovarti insieme ad altre classi di altri corsi, anche se avevamo professori diversi, in totale c'erano quattro professori di educazione fisica.
Io con molto dispiacere scoprii che per questo semestre avrei condiviso l'ora in palestra del venerdì con una delle persone che più odio sulla faccia della terra. Andrew.
Io per carità non odio nessuno, non mi piace nemmeno litigare ma lui, lui preferirei che partisse e non tornasse più.
Aveva sempre avuto quell' atteggiamento da pavone, alle medie era sopportabile, quasi passabile, inoltre si vedeva lontano un miglio che era geloso e infastidito che io avessi l'attenzione delle ragazze.
Se solo sapesse che a me le ragazze non mi interessano come interessano a lui forse si calmerebbe.
Ma poi il culmine l'aveva toccato alla festa di fine anno, e da lì in poi avevo iniziato ad odiarlo.
Le cose che disse a Lukas quella sera, la sfacciataggine con cui parlò e il tono crudele che usò. Non potrò mai perdonarlo, anche perché era da quella sera che Lukas si comportava in modo strano e sospetto che sia per colpa sua.

Se dovessi scoprire che Lukas non mi parla più perché Andrew gli ha detto qualcos'altro che io non so, giuro che per Andrew finisce male.

Arrivati difronte all'edificio raggiungemmo subito il professor Hallan, che con il suo classico completo composto da tuta azzurra, scarpe da ginnastica e fischietto, ci aspettava nell' ingresso della palestra.
Nella nostra palestra c'era appena entrati sulla sinistra una stanzetta con degli armadietti che fungeva da sala docenti, in corrispondenza  dall' altro lato c'era un'altra stanza con il ghiaccio secco e tutte le varie creme e fasciatura in caso di infortuni durante la lezione, a seguire c'erano i bagni con gli spoiatori, da un lato quelli per le ragazze e dall' altro per i ragazzi. Mentre difronte all'ingresso  come una specie di tridente c'erano le tre "aule", l'aula sulla sinistra conteneva un campo da pallavolo, quella sulla destra un campo da basket e quella al centro una stanzetta con dei tavoli da ping pong, o dove potevi giocare con gli scacchi o con la dama su dei tavoli. Mentre fuori c'era un campo da calcio e tanto spazio verde dove potevi giocare con il volano, gare di corsa o fare dei passaggi a pallavolo.

Il professore ci fece entrare nella sala sulla destra, dove c'era il campo da pallavolo e poggiò il registro e un pallone sulla cattedra.
«Buongiorno ragazzi, io e il professore Brenton ci siamo organizzati per svolgere insieme la lezione di oggi,  giocherete contro la sua classe. Io sarò l'albitro per la partita di pallavolo e il professore Brenton per quella di calcio, detto ciò le ragazze giocheranno a pallavolo, i ragazzi a calcio»
Ci disse, poi camminò verso la porta che dava direttamente sull'esterno e l'aprì mostrando il campo da calcio, dove su quello spaziale di erba sintetica si vedeva la classe del professore Brenton. E si ovviamente Andrew era un suo allievo.
Ora come ora vorrei che la scuola avesse un campo da football, almeno potrei avere un motivo giustificato per picchiare Andrew.

Una mano si alzò tra la folla degli studenti. Era Keyla, una ragazzina minuta ma con un grosso carattere, era tra le più sportive della classe, quando c'era l'ora in palestra teneva sempre i capelli raccolti in una coda e veniva già in tuta a differenza di tutti noi altri che invece ci portavamo il cambio nello zaino.
Una volte le chiesi il perché e lei rispose che così non perdeva tempo a cambiarsi e poteva allenarsi subito.
«Ehm professore posso farle una domanda?»
Disse Keyla alzando con sicurezza la mano. Appena ricevette un segno di approvazione dal professore continuò.
«Possiamo scegliere noi se giocare a calcio o a pallavolo?»
Chiese.
Giustamente  lei è più portata per il calcio, è iscritta come Dylan nella squadra della scuola ed era veramente una scheggia quando si trattava di correre non riuscivi a stare dietro.

Il professore la guardò, poi si risistemò gli occhiali sul naso e sospiró.
«Si fate come volete, basta che non litigate tra di voi. Andare a mettervi le tute e quando avete finito raggiungete me o il professore Brenton sul campo»
Ci spostiamo così verso gli spoiatori per cambiarci.
Un paio dei ragazzi scelsero di andare a giocare a pallavolo mentre tra le ragazze solo Keyla voleva giocare a calcio, perciò visto che aveva già la tuta lei ci stava aspettando fuori dagli spogliatoi maschili e insieme raggiungemmo il campo da calcio.
«Keyla mi raccomando, tu sei la nostra arma segreta. Io ti passo la palla e tu come un fulmine vai in rete. Ricordi come all' allenamento ieri?»
Disse Dylan mentre camminavamo, Keyla gli sorrise con un ghigno e annuì.
Simon si avvicinò.
«Madam se uno di quei troglodita ti sfiora gli faccio mangiare un po' di fango e scarponcini» Disse col suo accento francese e il suo solito tono galante.
«Grazie ma non ce ne sarà bisogno»
Gli rispose Keyla, dopodiché arrivammo al campetto, dove il professore Brenton e la sua classe ci stavano aspettando.
«Bene ho bisogno dei due capitani per decidere i campi e chi inizierà»
Ci disse il professore attendendo a centro campo con un fischietto e un pallone in mano.
Uno dei ragazzi dell' altra classe camminò proponendosi come capitano, noi mandammo avanti Keyla.
Uno degli studenti rise.
«Aha una ragazza. Sarà una passeggiata battervi»
Ovviamente di chi poteva trattarsi se non di Andrew? Infatti era lui.
«Guarda che perfino il mio criceto a casa è più bravo di te, mezza cartuccia»
Gli rispose Keyla, fulminandolo con lo sguardo. Andrew stava per replicare ma fu fermato dal professore.
«Okay ragazzi basta litigare! Siete qui per una semplice e divertente partita. Vediamo di non finire con in rapporto disciplinare per qualcuno. Ora, capitani scegliere la moneta»
«Testa» Disse Keyla.
«Croce» Scelse quindi l'altro ragazzo.

Il professore lanciò la moneta e iniziammo la partita.
Andrew si fiondò subito su Keyla ma lei riuscì più volte a scartarlo e fare perfino qualche goal, infastidendo Andrew. Lei e Dylan avevano formato un ottimo schema e ci spiegarono come muoverci per riuscire a passare le difese avversarie.
Eravamo arrivati ad una situazione di vantaggio per noi di due punti, e vedevo che Andrew diventava più irruente ogni volta che Keyla lo scartava e gli faceva fare brutta figura. Soprattutto perché c'erano delle ragazze di un'altra classe ancora che con la scusa di giocare a volano o fare dei passaggi di pallavolo uscivano in cortile a guardare noi ragazzi giocare, mettendosi nello spazio a sinistra del campetto.

Ad un certo punto l'azione era tutta concentrata sul lato destro del campo e io mi ritrovai completamente dalla parte opposta, mi fermai per riprendere fiato e seguii con lo sguardo il gioco.
Andrew mi venne incontro e fece un paio di occhiolini a delle ragazze dietro di noi e ne salutò un paio con la mano.
Classico da rimorchiatore fallito
«Il lupo perde il pelo ma non il vizio, eh George?»
Mi disse Andrew poggiando un braccio sulla mia spalla.
Come disgustato e infastidito glielo spostai. Lo guardai inarcando un sopracciglio
«Che intendi dire?»
Lui mi fece quel suo sorriso da scemo caduto dal cielo.
«Dico che dietro di noi ci sono una decina di ragazze una più bella dell' altra ma tu continui ad avere occhi solo per quelle che si comportano da maschiacci. Non togli lo sguardo da quella tua compagna di classe, sei davvero molto preso da lei eh?!»
Che stronzata va blaterarndo, non sto guardando Keyla per quel motivo sto guardando i mei amici giocare e vedere se riescono a fare goal.
Mi voltai completamente verso Andrew
«E tu continui a sparare cazzate. Non mi piace Keyla. Ora vedi di filare lontano da me»
Gli risposi iniziando a spostarmi verso gli altri, volevo riprendere la partita ma ciò che Andrew continuò a dire mi fece fermare e tornare da lui.
«Oh perciò ti sei messo con quello strambo di Lukas alla fine. Te la sei già scopata? Sai ripensandoci aveva proprio un bel corpo, con i capelli lunghi e qualcosa di più femminile addosso forse anche io mi sarei fatto una passata da lei»
La rabbia mi ribollì nelle vene non ci pensai su due volte, il mio corpo si mosse da solo e in una frazione di secondi il mio pugno si ritrovò contro il viso di Andrew.
Gli colpii forte sulla mascella e nel impatto dal suo labbrò uscì del sangue.
Il fischio del professore fu come una secchiata fredda, le ragazze dietro di noi sussultarono, la partita era stata interrotta, il professore correva verso di noi e io realizzai che avevo appena dato un punto a Andrew, a scuola, sotto gli occhi di tutti.
«Voi due! Subito con me nell' ufficio della preside!»
Ci urlò il professore Brenton e dopo aver informato anche il mio professore ci portò in presidenza.
Perfetto, finire in presidenza prima delle vacanze non rientrava tra i miei piani.

Andrew teneva un sacchetto del ghiaccio sul labbro, non disse nemmeno una parola, probabilmente se il professore non fosse intervenuto subito Andrew avrebbe risposto con un altro pugno.
Ci ritroviamo così seduti nell' ufficio in presidenza, il professore spiegò cosa era successo e dopo fu congedato e visto che l'ora non era terminata tornò ad albitrare la partita.
La preside, una donna elegante e raffinata era anche una delle persone più temibile che potessi mai incontrare, dall' aspetto mostra una donna calma e gentile, e lo era ma quando si arrabbiava preferivi di gran lunga essere al cospetto di dieci demoni che nel suo ufficio.
«Bene, e così stavate per iniziare una rissa sul campo di calcio. È possibile saperne il motivo?» Disse con un tono autoritario, poi dopo un breve silenzio riprese
«Come è ben facile da intuire non tollero certi comportamenti. Lei Andrew Hill in particolare dovrebbe saperlo, visto che questa è già la quinta volta che viene a farmi visita nel mio ufficio, e le ricordo che la scuola è iniziata solo da quattro mesi scarsi, e tutte le volte è qui sempre per gli stessi motivi. Per farvi capire la lezione passerete il termine di quest'ora e la successiva in punizione, e aiuterete la signora Patterson in biblioteca. Provvederò a chiamare entrambi i vostri genitori e li convocherò per un colloquio oggi al termine delle lezioni. Ora potete andare»
La preside ci scortò fuori e cheise ad uno dei collaboratori della segreteria di portarci in biblioteca per scontare la nostra punizione.

Perfetto, passare un intera ora e mezza bloccato con Andrew senza contare la futura punizione che mi daranno i miei genitori non era per niente il piano perfetto per iniziare le vacanze.

Appena mettemmo piede in biblioteca la signora Patterson fu più che felice di darci subito dei compiti da fare.
Inzió passandoci un carretto e ci disse di risistemare i libri nei loro scaffali.
E così ora dovrò anche collaborare con quello lì.
«Stai zitto non dire una parola»
Dissi con rabbia a  Andrew appena vidi che stava per parlarmi, nel mentre inziammo a girare tra le librerie per sistemarle.
«Mi spieghi che cazzo ti prende? Stavo solo scherzando amico»
Replicò e io cercai di mantenere la calma e ignorarlo, lui mi passò uno dei libri da riporre sullo scaffale.
«Hai visto Lukas in giro di recente?»
Gli domandai, per quanto io voglia fingere di non essere bloccato qui con lui mi sorgeva spontanea la preoccupazione che Andrew potrebbe avergli dato ancora fastidio, so che abitava vicino alle nostre parti e visto che avevo praticamente perso i rapporti con Lukas non sapevo se si fossero incontrati per caso.
«Lo chiedi a me? Non sei tu il suo migliore amico? Dovresti sapere tu dove si va a cacciare la tua ragazza» Mi rispose, poi si voltò. «Hey George qui stiamo solo io e te, nessun altro che puo sentirci, quindi puoi dirmi come si chiama veramente Lukas? So che conosci il suo vero nome. Sai è un po' difficile e strano parlare di lei usando un nome maschile, se mi dici quello vero sarà più facile»

Okay basta non riesco ad ignorarlo ancora.

Aspettai che fossimo in un corridoio dove la signora Patterson non poteva vederci.
Presi Andrew per il colletto della maglietta e li spinsi contro una libreria.
«Ti avevo detto di stare zitto. Punto primo, non sto insieme a Lukas e come si chiamasse prima non sono cazzi tuoi. Il suo nome è LUKAS mettitelo in testa. Secondo, lui è un ragazzo, non una ragazza perciò smettila di parlare di lui usando pronomi sbagliati»
Gli dissi mantenendo lo stesso un tono di voce basso visto che in biblioteca non si può urlare, poi lo misi giù.
«Wo calmati cowboy, hai visto troppi film sui gangster!. Sai tu e lo strambo siete proprio perfetti» Continuò.
Lo ingorai e recuperato il carrello cambiai corsia.
Non ne vale la pena finire in altri guai ora.

Quando finalmente la mia tortura in punizione finì raggiunsi i miei amici in mensa per il pranzo.
A quanto pare la notizia della nostra "rissa" era girata in fretta e mi sentivo osservato per tutto il tempo.
«Hai fatto bene a dargliele. Non so il motivo ma quel Andrew se le meritava»
Mi disse Alex una volta che prendemmo posto ad un tavolo.
«Sai George hai conquistato il rispetto di tutte le ragazze a cui Andrew ha spezzato il cuore in questi due anni»
Disse invece Miiria addentando la sua mela.
Si Andrew aveva la ”fama“ di stronzo spezza cuori. Era attraente si, ma alla fine usava le ragazze solo per i suoi fini per poi lasciare sole e umiliate.
Una volta aveva finto di stare con una ragazza solo perché lei gli faceva i compiti di algebra e nel frattempo ci provava anche con altre ragazze.

Ad un certo punto un' altra persona oltre al nostro gruppetto si sedette accanto a noi.
Non alzai la testa dal mio piatto, ma la riconobbi per il tono della voce.
«Ho sentito che ti sei menato di nuovo con Andrew. Visto che ora so che il motivo non è per una ragazza che potrebbe piacere a entrambi, posso immaginare che la  vera ragione sia un certo qualcuno che entrambi conosciamo, come è già successo alla festa, ti va di parlarne?»
Non mi voltai neppure a guardarla, continuai a mangiare i miei spaghetti sconditi.
«No, e di sicuro non ne parlerei con te Alice. Ti ho già detto che io e te non siamo più amici. Vai dai tuoi amici, non mi va di discutere anche con te ora»
«Okay, scusa, volevo solo assicurarmi che tu stavi bene. Sai che tenevo sia a te che a...»
La stoppai.
«No non ci tenevi davvero a lui. Ora vattene»
Le dissi, e dopo avermi salutato Alice si alzò prendendo il suo vassoio e  cambiò tavolo.
Jacob mi fissò sorpeso. «Tu la conosci?»
«Chi? Alice?» Gli domandai.
«Si! Geo è tipo, la ragazza più popolare del secondo anno! Come fai a conoscerla!»
Jacob era decisamente emozionato e sudigiri.
«Andavamo alle medie insieme, ed era ”amica“ del mio migliore amico»
Gli risposi continuando il mio pranzo.
«Cavolo, se mai un giorno capirai che ti piacciono anche le ragazze avrai veramente la fila. Mezza scuola ti sta dietro»
Continuò ironico Jacob bevendo la sua coca-cola.
Dylan di colpo fece cadere a terra la sua forchetta, Alex la racolse e gli disse che gliene andava a prendere un'altra.
«Sinceramente preferirei che la smettessero, alcune sanno che sono gay ma si ostinano lo stesso, o credono che sia solo una scusa»
Gli risposi con un pizzico di sarcasmo.
Si in effetti dire che sei gay sembrerebbe una scusa gentile per non rifiutare una ragazza ma andiamo, chi mai la userebbe mai.
«Allora devi solo fidanzarti con qualcuno. Trovati un ragazzo così ti crederanno»
Ironizzò Miiria e io scoppiai a ridere, anche Jacob lo trovò divertente e Dylan per poco non si strizzò con l'aranciata, anche se lui più che divertito sembrava agitato.
Ultimamente Dylan è quasi sempre agitato ma non so perché

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