Diciassettesimo capitolo
Vi ricordo che questa storia non è mia, ma di Seele su Efp!
*****
"Fa freddo, stasera" sorrise Harry, seduto sul davanzale della cucina, avvolto in una coperta di lana. Aveva in mano una tazza di cioccolata calda, e ne porse una anche a Louis non appena il ragazzo si sedette accanto a lui.
"Grazie" gli sorrise, prendendo la tazza mentre Harry beveva un sorso dalla propria, "comunque...a me non sembra che faccia freddo. Si sta bene."
Harry mugolò qualcosa che non sembrava né un assenso né una protesta, e Louis lo osservò senza fretta mentre cominciava a bere la sua cioccolata calda. Era bello, Harry; a dirla sembrava cosa così semplice, così scontata, ma non lo era. Harry era bello non solo per i ricci disordinati, castani e morbidi, per gli occhi verdi che gli sorridevano sempre, per le labbra soffici e rosa e nemmeno per il suo corpo, che andava crescendo con la sua età facendosi ogni giorno un po' migliore. Era anche la sua anima, ad essere bella. Harry perdonava, Harry accettava, Harry amava. Amava lui. E lo faceva con tutto sé stesso.
"Non mi fissare in quel modo" ridacchiò il ragazzo, le guance già arrossate e lo sguardo basso. "Mi imbarazza."
"Davvero?" rise Louis, prendendolo in giro con ironia. "Ma io adoro imbarazzarti!"
Gli si avvicinò ancora un po', mentre Harry rideva pieno di timidezza ed era così carino che Louis voleva baciarlo, ma si trattenne perché ultimamente aveva notato qualcosa.
"Harry" esordì, e il ragazzo alzò subito gli occhi verdi su di lui, "perché sembri fare tanta fatica a starmi vicino?"
"Non faccio fatica a starti vicino" smentì Harry, anche se un po' insicuro. Allora Louis si avvicinò ancora di più, e lui per istinto si morse il labbro inferiore.
"Hai visto?" fece Louis, annuendo a sé stesso. "Non sei tranquillo."
"È che non ci sono abituato" mormorò l'altro, una nota di dispiacere nella voce. Improvvisamente, Louis si irrigidì.
"Harry" chiamò, sorpreso, "non dirmi che è perché-"
"Sono passati mesi da quando facevi il bullo, Lou" scosse la testa l'altro, sorridendo leggermente nel chiamarlo con un diminuitivo, "ed io..." alzò di nuovo gli occhi nei suoi, timidamente, "io adesso mi fido di te."
"Fai bene" sorrise Louis, immergendo una mano nei suoi capelli. La ritirò quasi subito. "Questo non ti imbarazza" osservò.
"No" accertò Harry. "Non so, forse perché..."
"Perché non è un gesto di grande importanza?" suggerì il ragazzo, con una lieve risata.
"Affatto" negò l'altro, di getto. "È...è una cosa bella. Mi piace quando lo fai."
"Allora perché appena faccio questo" cominciò, circondandogli il fianco e facendolo trasalire, "o questo" continuò, prendendogli la mano che non reggeva la tazza, "o quest'altro" concluse avvicinandosi pericolosamente al suo viso, "ti metti subito sulla difensiva? Mica ti violento!"
Harry alzò un sopracciglio, scettico, e Louis volse gli occhi al cielo. "Okay, forse ne avresti motivo" ammise, trattenendo una risata, "ma invece a me piace starti vicino, e voglio che piaccia anche a te."
Harry sorrise leggermente, con le guance imporporate e gli occhi timidi puntati verso il basso, alle loro mani ancora intrecciate. Distolse lo sguardo, mentre un sorriso felice ma imbarazzato dipingeva le sue labbra.
"Okay, vedrò di farti abituare finché non ti sentirai a tuo agio" decise Louis, seguendo i suoi occhi e le sue espressioni. "Ma non ti devi opporre, va bene?"
Harry lo guardò sorpreso. "Intendi adesso?"
"Sì, lasciami fare" e non gliede nemmeno il tempo di rispondere che si era già messo seduto davanti a lui e gli baciava uno zigomo.
"Lou" pigolò il ragazzo. "Siamo sul davanzale e c'è quella vecchia pettegola di fronte che..."
"Hai detto che non avresti protestato" lo interruppe Louis, scendendo sulla sua guancia.
"Non l'ho mai detto" sibilò l'altro, ma il ragazzo non gli permise di continuare perché lo baciò sulle labbra.
"Non stai nemmeno ricambiando" sbottò, allontanandosi un secondo dopo.
"No, posso vedere quella dietro di te che ha già preso il binocolo" borbottò Harry.
"Prima di tutto" chiarì Louis, lanciando un veloce sguardo oltre la propria spalla al davanzale di fronte, "lì non c'è nessuno. Secondo" proseguì, tornando a puntare gli occhi sul ragazzo di fronte a sé, "se il problema è che pensi che qualcuno possa vederci, lo risolviamo subito."
Gli ci volle un secondo per tirare Harry giù sul pavimento, con la coperta adesso aperta a terra a proteggerlo dal freddo del cemento.
"Ecco, questa è una cosa che decisamente mi imbarazza da morire" sibilò il più giovane, rifiutandosi di guardare il ragazzo che lo sovrastava divertito.
"Quando ti arrabbi diventi tutto rosso e inizi a parlare velocemente" osservò, ridendo. "Fai parte di qualche club di castità?"
"Louis!" lo richiamò Harry, al limite dell'imbarazzo.
"Vaaa bene, ho capito" ridacchiò al ragazzo. "Facciamo piccoli passi, okay? Come prima."
Gli lanciò un'occhiata truce. "E stavolta prova ad opporti e te la vedrai con me."
Harry lo guardò, insicuro e poco convinto, e Louis gli scostò i capelli dalla fronte per potergliela baciare. Continuò a posare piccoli baci sulle sue tempie, sulle palpebre serrate per l'imbarazzo, sulla punta del naso e poi all'angolo delle labbra. "Fammi vedere come baci, Harry" soffiò il ragazzo sulla sua bocca, prima di impadronirsene.
Ormai poteva vantarsi di conoscere bene Harry, le sue reazioni e le sue emozioni, e aveva imparato che per spronarlo a fare qualcosa bisognava sfidarlo. Infatti Harry si caricò di coraggio e di voglia di stupirlo, e prese l'iniziativa bussando alla porta delle sue labbra con la lingua.
Louis gli lasciò il libero accesso, e non lo aiutò minimamente se non con una lieve risatina contro le sue labbra. Harry s'irritò all'idea che fosse di scherno, e approfondì il bacio con tutta la sicurezza che riusciva a raccogliere in sé stesso.
Louis inclinò appena il viso, piacevolmente sorpreso di tutto quell'improvviso coraggio, lasciandogli maggiore possibilità di azione. Harry cercò la sua lingua, l'avvolse con la propria e in quel momento Louis non poté trattenersi dal rispondere con la stessa intensità, trasformando quei baci audaci ma timidi in più passionali, a tal punto che Harry si arpionò inconsapevolmente alla maglietta che il ragazzo indossava per paura di starsi spingendo troppo in là.
Sentì la sua mano scivolare sotto al proprio maglione e si scostò dai loro baci, rosso in viso per quello che sembrò un lunghissimo secondo prima che Louis si riappropiasse della sua bocca. "Ti sto solo scaldando" disse con aria maliziosa, contro le sue labbra, "hai la pelle d'oca."
Improvvisamente mise il proprio bacino a contatto col suo e Harry trasalì, spingendolo immediatamente indietro, con tanta forza e irruenza da fargli perdere l'equilibrio.
"Tu..." mormorò, scioccato e rosso in viso come mai in vita sua, "tu sei eccitato!"
Louis pensò che sembrava una suora, lo diceva come avesse appena compiuto un peccato carnale imperdonabile. "Beh, lo sei anche tu" gli fece notare, e quando Harry si rese conto dell'accenno di erezione anche sotto ai suoi pantaloni non osò dire una parola di più.
"Colpa tua e della tua mente perversa" sbottò poi, a bassa voce e imbarazzatissimo.
"Me ne posso occupare, se vuoi" ghignò Louis, "del tuo amichetto lì sotto, intendo."
Harry arrossì ancora di più, se possibile, si alzò da terra e si tirò la coperta sulla testa rifiutandosi di guardarlo. "Tu mi farai morire di vergogna" mormorò, prima che si aprisse uno spiraglio di luce e che anche Louis si nascondesse sotto alla coperta, posandogli sulle labbra un bacio tenero e divertito.
Avvolti dal buio e nascosti dalla coperta, entrambi sorrisero di nascosto.
*****
Era strano camminare mano nella mano con Louis di fronte a tutta la scuola, come se fosse la cosa più normale del mondo. Beh, per lui non lo era di certo; si sentiva imbarazzatissimo, e aveva paura che da un momento all'altro spuntasse fuori qualcuno per insultarli. Ma del resto si vedevano spesso persone dello stesso sesso scambiarsi effusioni in pubblico, all'interno della scuola, e la maggior parte delle altre non facevano una piega nel vederli.
Harry, nel pensare a chi stava tenendo la mano, si sentì uno stupido. Certo, erano le dita di Louis a essere intrecciate alle proprie; chi avrebbe avuto il coraggio di fare anche solo un piccolo commento in sua presenza? I bulli erano dalla sua parte, molti anche del suo stesso orientamento sessuale, e all'infuori di loro nessuno si sarebbe sognato di insultarli. In fin dei conti, era una cosa piuttosto piacevole sentirsi intoccabili.
"Harry, sei vivo?" chiamò Louis improvvisamente, rapendolo ai suoi pensieri. "È la quarta volta che ti chiamo!"
"Scusa" fece, sorridendogli mentre arrossiva. "Cos'hai detto?"
"Ti sto portando a conoscere degli amici" il tono di Louis si fece appena più insicuro, "ma non credo che ti piaceranno. Se non ti senti a tuo agio dimmelo e ce ne andiamo subito."
Harry annuì, e un secondo dopo si ritrovò davanti un gruppetto di ragazzi seduti sui loro motorini.
"Oh, Louis ci ha portato qualcuno" commentò un ragazzo dai capelli neri, senza nemmeno salutarli. Abbassò lo sguardo sulle loro mani ancora unite, e rivolse loro un sorrisetto. "Qualcuno d'importante" aggiunse, facendo arrossire Harry.
"Michael, lui è Harry" fece Louis, e Michael annuì malizioso. "So chi è" rise, "non sai quante seghe mi sono fatto pensando a lui!"
Harry avvampò, Louis lo guardò con astio. "Mike, un altro commento di questo genere e ti spacco la faccia."
"Mh, tu fai quella cosa con i capelli" commentò un altro ragazzo, Luke, con aria intrigata. "Tipo, prenderti un riccio dalla fronte e tirartelo indietro."
"Questo te l'ho detto io" lo ammonì Louis, per poi presentarlo ad Harry.
C'era anche una femmina lì con loro, e lui la guardò sorpreso. "Meno male, mi ero stancata di essere l'unica ragazza qui" lo prese in giro, ma sorridendo sincera. "Io sono Eleanor."
"Quando dice cattiverie vuol dire che le piaci" sospirò Louis. Harry pensò che era uno strano modo di dimostrare affetto, ma fece un mezzo sorriso interdetto a sua volta.
Poi notò un viso conosciuto, e un altro identico al precedente. "I gemelli Devine" presentò Louis, "anche se credo tu li abbia già visti. Ben e Josh."
"Ehi, non guardarmi in quel modo" rise Ben, osservando la sua espressione contrariata. Ben era suo amico, e non gli era mai sembrato un cattivo ragazzo. "Io non sono passato al lato oscuro! Sono venuto qui solo per chiacchierare un po' con Josh."
"Ben mi ha parlato di te, qualche volta" fece il gemello, "mi ha detto che sei un bravo giocatore di basket."
Harry annuì, mentre Louis lo guardava incuriosito dall'affermazione. "Dovremmo fare una partita insieme, qualche volta" continuò il ragazzo, ed Eleanor rise.
"Non fidarti di Josh, tesoro" gli sorrise ironica, "sembra normale ma in realtà è quello messo peggio."
"Da che pulpito viene la predica!" alzò un sopracciglio Josh, per poi rivolgersi ancora ad Harry. "Ehi, se vuoi un consiglio, non stare mai da solo con lei. È una mangiatrice di uomini."
"Se l'è già vista con la Swift, e sappiamo tutti com'è andata a finire" commentò Luke facendo un gesto osceno, ed Harry arrossì imbarazzato. Eleanor si alzò dal suo motorino per toccargli le guance.
"Sta andando a fuoco!" rise. "Mi piace un sacco. Devo metterlo nella mia lista di cose da fare."
Harry si irrigidì per lo spaventoso doppiosenso, e Louis spinse delicatamente indietro la ragazza. "Le mani a posto, El" la guardò truce. Harry si chiese se lei, in mezzo a tutti quei ragazzi maneschi, avesse mai recuperato qualche livido; ma la sua pelle bianca non era macchiata da nessun segno di violenza, e lei sembrava sapersi fare rispettare. Anche il modo in cui la guardava tradiva la maniera in cui Louis si comportava con lei; c'era una sorta di dolcezza nel suo sguardo, anche quando la sgridava.
"Lo sai che Louis non ha mai tenuto in quel modo nessuno?" fece la ragazza, indicando le loro mani. In effetti Harry lo sospettava, ma adesso ne era sicuro. "Sei il primo" continuò Michael, guardando Louis come se lo deridesse, ma senza reale cattiveria. "Che gli hai fatto, mh? C'è da aspettarsi che tu lo metta sulla retta via, a questo punto!"
Tutti risero, tranne Josh. "O magari il contrario" osservò, e ad Harry parve sentirsi vagamente in colpa. Notò Ben abbassare lo sguardo accanto a lui, e sollevò sorpreso le palpebre iniziando a intuire la situazione. Ma fu l'arrivo di Zayn a distoglierlo dai suoi ragionamenti, mentre il ragazzo salutava Louis arruffandogli i capelli per poi battere il pugno contro quello di Josh e guardare nella scollatura a Eleanor, dalla quale si beccò un'occhiataccia.
"Oh, Styles, hai fatto la conoscenza di questi montati?" sorrise, mentre Louis si risistemava i capelli con aria stizzita. Poi quest'ultimo guardò Harry al proprio fianco, notando il suo disagio nel trovarsi lì, e attirò l'attenzione del suo migliore amico. "Zayn, dovrei fare un discorso in privato con Eleanor" fece, e Zayn annuì, "tu e Harry potete fare una passeggiata finché non finiamo?"
Zayn scrollò le spalle, fece segno a Harry con la testa di andare e Louis lasciò la sua mano dopo un secondo di esitazione. Harry e Zayn si allontanarono un istante dopo, poi anche Eleanor si diresse altrove con Louis.
"Allora, LouLou, raccontami" lo incitò, curiosa. "Sembra una cosa seria."
"Lo è" accertò Louis, ignorando il vezzeggiativo, "ed è proprio per questo che non so bene come comportarmi."
"Lui è timido" osservò Eleanor, sorridendo dolcemente, "è davvero tenero. E poi...è bellissimo."
"Sì" affermò l'amico, con un sorriso orgoglioso. Eleanor rise della sua espressione contenta.
"E voi due vivete assieme" continuò, con aria pettegola. "Immagino cosa fate..."
Louis scosse la testa, contrariato. "Veramente no. Io e Harry stiamo andando piano."
Eleanor si fermò in mezzo alla strada, fissandolo incredula. Louis si voltò verso di lei, interdetto. "El?"
"Porca puttana!" esclamò, delicata come al solito. "Tu sei innamorato, Lou!"
Louis alzò gli occhi al cielo e annuì.
"Questo è uno shock" proseguì lei, sbalordita. Si portò una mano sul cuore. "Non...non me lo aspettavo."
"Nemmeno io" rise Louis, improvvisamente allegro. "Ma ne sono felice."
Eleanor era l'unica persona a cui non nascondeva nulla; con lei aveva pianto, aveva riso, aveva urlato e confidato segreti sottovoce. Eleanor lo conosceva da quando era nato e, anche se Zayn era il suo migliore amico, per lui lei era come una sorella. Le aveva insegnato a mentire e a dire parolacce quando era piccola, poi a combattere per difendersi dopo un tentativo di violenza nei suoi confronti. Louis aveva pianto con il viso affondato nel suo petto mentre le parlava di suo padre e della sua eterna indifferenza, di quanto lo odiasse, e Eleanor aveva singhiozzato fra le sue braccia dopo l'incidente automobilistico di suo fratello e dopo essere stata quasi violentata da alcuni ragazzi. Ognuno conosceva le debolezze dell'altro, e per quanto litigassero si volevano un gran bene sin da quando erano bambini.
"Anche io" sorrise la ragazza, riprendendo a camminare e osservando il sorriso sul volto di Louis, dopo essersi ripresa dalla notizia. "Per te, intendo" e abbassò lo sguardo.
Louis analizzò subito la sua espressione. "Ehi, non provarci nemmeno" la ammonì, circondandole la schiena stretta con un braccio e lasciando che lei poggiasse la guancia sulla sua spalla.
"A fare cosa?" domandò lei piano, anche se conosceva già la risposta.
"A pensare che non arrivi anche per te" spiegò il ragazzo. "Quello che è successo a me, intendo. Troverai anche tu il tuo Harry."
"Io non credo" protestò la ragazza, sentendo già gli occhi farsi lucidi. "Fumo, dico parolacce e faccio pugilato. Nessuno mi vorrà mai."
"Sì, invece!" s'impuntò Louis, corrugando le sopracciglia e aumentando la presa sulle sue spalle. "Te lo prometto" aggiunse, baciandole la tempia.
"Okay" sospirò lei, asciugandosi gli occhi. Poi alzò il viso dalla sua spalla e sorrise. "Adesso staccati però, non mi stare appiccicato come se fossimo fidanzati!" lo prese in giro, e Louis rise con lei.
Prima o poi, anche il suo lieto fine sarebbe arrivato.
*****
"Quindi..." ricapitolò Zayn, prendendo una boccata di fumo dalla sua sigaretta, "mi stai dicendo che Liam è preoccupato per me?"
"Molto" annuì Harry, mordendosi il labbro inferiore.
"Okay" disse solo il ragazzo, facendo poi una lunga pausa durante la quale espirò fuori il fumo. Harry rimase in silenzio, mentre passeggiavano nel cortile dell'istituto.
"Non dovrebbe preoccuparsi della sua ragazza, invece?" sbottò l'altro. Harry lo guardò sorpreso.
"Danielle?" domandò.
"Perché, ne ha altre?" storse il naso Zayn. "Sì, dico quella."
"Non si chiama 'quella', Danielle è simpatica e gentile" protestò il più giovane. "Comunque, tu sei suo amico. È giusto, è normale che si preoccupi anche per te." Lo guardò corrugando la fronte. "Se sapesse che fumi..."
"Non sono affari suoi" mormorò Zayn, "e nemmeno tuoi, Harry."
"Io penso che anche noi siamo amici, Zayn" ostentò il ragazzo, incerto. Zayn lo fissò per qualche secondo, poi rise.
"Okay, Harry, allora siamo amici" annuì, tornando improvvisamente di buonumore. Pensare a Liam l'aveva intristito, e di conseguenza si era comportato male.
"Se siamo amici" proseguì Harry, cauto, "mi risponderai sinceramente alle domande che sto per farti?"
Zayn ci rifletté un secondo su, poi annuì.
"Va bene" sospirò Harry, prendendo coraggio. "Credi che io sia...giusto, per Louis?"
"No" rise Zayn, onesto. "Sei ingenuo, pudico e dolce. L'esatto contrario di lui."
Harry abbassò lo sguardo, dispiaciuto. "Ma, lo conosci quel proverbio? 'Gli opposti si attraggono'? Ecco, quindi credo che siate lo stesso una bella coppia" continuò Zayn, facendogli risollevare gli occhi. "Devi avere pazienza, se vuoi stare con lui. Ogni tanto si comporta in modo strano e ci sono cose che non ti dirà mai" fece, aspirando poi lentamente il fumo dalla sigaretta. "Non sarà facile, ti avverto" concluse.
"Lo so" annuì Harry. Zayn lo guardò ammirato.
"Vorrei avere il coraggio che hai tu" rise tristemente.
"Beh, sei il suo migliore amico" gli fece notare Harry, interdetto.
"Non mi riferivo a lui" scosse la testa l'amico, "mi riferivo a...qualcun'altro."
Harry esitò un secondo prima di parlare. "Liam?"
Zayn rimase in silenzio; buttò fuori il fumo dai polmoni, prese una grande boccata e lasciò che, prima di liberarla, l'aria bollente gli bruciasse nella gola.
"Mi ricordo di quando eravamo in palestra" mormorò Harry, preoccupato dal suo silenzio. "Louis ha detto che tu hai una cotta per lui."
"Sì" ammise Zayn infine dopo aver preso un respiro profondo, con l'aria di avere sullo stomaco un gran peso. "Ma tanto lui è etero."
Quindi è vero, pensò Harry sorpreso. "E lui lo sa?"
"No, e non deve saperlo" negò Zayn. Poi gli lanciò un'occhiataccia. "Diglielo e sei finito, intesi?"
Harry annuì, fece per aprir bocca, ma il ragazzo lo anticipò. "Ehi, adesso tocca a me con le domande! Come si comporta Louis con te? È da un po' che me lo chiedo, e sono curioso."
"Beh, uhm...in modo abbastanza dolce, credo" rispose Harry, imbarazzato. "Non litighiamo mai, però ogni tanto cerca di...ehm...per scherzare intendo, spero" e Zayn scoppiò a ridere.
"Ho capito" fece divertito, spronandolo a continuare.
"Cerca ancora di insegnarmi a difendermi, ma a me non piace la violenza e non credo che mi piacerà mai" proseguì il più giovane. "Dormiamo insieme. All'inizio era imbarazzante, ora...anche ora" rise, facendo ridere anche Zayn, "solo...un po' di meno rispetto all'inizio. Ha detto che vuole andare piano e farmi abituare a lui, a starci insieme" arrossì con un sorriso timido, "e io spero che funzioni."
Zayn lo guardò un secondo, poi sorrise tristemente e prese parola. "Sei stato sincero" osservò, "forse dovrei essere onesto anche io."
Prese un respiro profondo, come poco prima, ma adesso sembrava più serio. "Credo di essere innamorato di Liam" mormorò. "Non ne sono sicuro, perché non sono mai stato innamorato davvero prima e adesso mi sento strano quando sono con lui o quando penso a lui, non so...diciamo che vederlo mi rende allegro, o telefonargli mi migliora la giornata" aveva un'aria dolce nel raccontare, e Harry si intenerì a sua volta. "Però è sempre un po'...distaccato" proseguì, diventando pensieroso. "È premuroso, penso, ma non mi tratta come più di un amico e sembra mantenere sempre un approccio, come dire, diplomatico."
Harry non capì cosa volesse dire con quell'ultima frase, ma annuì lo stesso. "Liam è fatto così. Sente come proprio dovere personale quello di aiutare, ascoltare o consolare gli altri" spiegò, "ma in fatto di amicizia è sempre un po' rigido. Si affeziona facilmente, ma non crede molto nei rapporti con le persone. Dovresti conquistare la sua fiducia se vuoi che non prenda più lo starti vicino come un dovere, e invece lo viva come un piacere" gli consigliò. Zayn ci pensò su un secondo, poi annuì.
"Voglio ricambiare" sorrise. "Posso darti un consiglio su Louis e sulla vostra relazione, se vuoi."
Harry annuì, incuriosito.
"Credo che dovresti osare un po' di più" fece Zayn buttando la sigaretta a terra, distrattamente. "Potresti stupire Louis, e stai certo che ne sarebbe entusiasta."
"Tipo?" domandò Harry con un filo di voce, ad occhi improvvisamente bassi.
"Che ne so, indossa un tanga o fatti trovare nudo nel letto" e Zayn avrebbe potuto giurare di non aver mai visto nessuno arrossire così tanto.
"Siete due maniaci, tu e Louis!" sbottò il ragazzo, imbronciandosi pieno di imbarazzo. Zayn rise forte.
"Si dice disinibiti" lo corresse con un ghigno. "Lui di certo non si aspetta che tu faccia qualcosa di anche solo lontanamente imbarazzante, per cui potresti sorprenderlo. Fa' qualcosa di semplice che altrimenti non faresti, gli piacerà lo stesso."
Harry annuì timidamente. "Grazie" mormorò poi. Dopo un secondo lo guardò negli occhi, e sorrise.
"Se andrà bene..." fece, con un'espressione stranamente furba sul viso, "ho intenzione di sdebitarmi."
Zayn lo guardò incuriosito.
******
La sua ragazza era assolutamente bellissima. Adorava i suoi capelli ricci, il suo sorriso, i suoi occhi luminosi.
Davvero, Danielle l'avrebbe sposata immediatamente; si sentiva il ragazzo più fortunato del mondo.
Pensava a questo, mentre si dirigeva sotto casa sua per accompagnarla al centro commerciale e fare shopping insieme a lei. E pensava anche al fatto che era piaciuta pure ad Harry, che era stato entusiasta di conoscerla qualche tempo fa; invece, lui Louis non l'aveva mai conosciuto sul serio.
Ma aveva visto il sorriso di Harry nel parlarne, e il suo migliore amico gli aveva raccontato tutto; anche della festa, del suo imbarazzo, davvero tutto. E, anche se non riusciva ancora a fidarsi seriamente, iniziava a pensare che forse Louis era davvero meglio di quello che sembrava.
Beh...anche Zayn lo era...
Si affrettò a scacciare quei pensieri e baciò Danielle sulle labbra.
*****
Davvero, esisteva qualcosa di più divertente? Louis ne dubitava.
Continuava a pizzicare il fianco di Harry e questi, ogni volta, sobbalzava scatenando le sue risate; poi arrossiva a dismisura, cercava di scacciare la sua mano, e lui gli faceva il solletico finché quelle meravigliose fossette gli illuminavano il viso.
Posò un bacio proprio lì, sui buchini della sua guancia destra, senza smettere di ridere. Buffy, raggomitolata sul divano e accanto al suo padrone, si stiracchiò; poi, infastidita dal rumore e dal movimento sul sofà, sgattaiolò sul pavimento e si diresse alla sua ciotola d'acqua. I due non se ne accorsero nemmeno.
"Guarda che non la smetto finché non mi dici di cos'avete parlato tu e Zayn" rise il maggiore, continuando ad infastidire Harry. Questi riuscì finalmente a riprendere fiato, e lo fermò divertito.
"Okay, va bene! Abbiamo parlato di me e te!" confessò, mentre Louis gli scostava i ricci dalla fronte.
Il ragazzo si fece incuriosito. "Di te e di me?" ripeté, chiedendo maggiori dettagli.
"Sì, esatto" annuì il più giovane. "E anche di Liam."
"Oh, Payne" fece l'altro. Si rabbuiò. "Quindi tu adesso sai che...?"
Harry fece un piccolo sorriso triste, comprensivo. "Mi dispiace. Solo che lui è così innamorato di Danielle..."
"Lo so" sospirò Louis. "Harry, sei sicuro che Liam non possa...cambiare idea?"
"Impossibile" rise lui. Sembrò aggiungere qualcosa, poi però si zittì e l'altro non si lasciò scappare la sua espressione sospetta.
"Harry" chiamò assottigliando gli occhi con fare indagatore, "perché ho l'impressione che tu mi stia nascondendo qualcosa?"
"Appunto, un'impressione" ridacchiò nervosamente il ragazzo, allontanandosi impercettibilmente mentre al contrario Louis si faceva più vicino.
"Harry, ti conviene dirmi la verità adesso prima che io la scopra da solo" lo minacciò.
Harry incrociò le braccia al petto, sospirò, arrossì, abbassò gli occhi e infine parlò.
"Liam mi piaceva, qualche anno fa" sospirò. "Ovviamente non è andata bene."
Louis quasi sobbalzò. "E ora?"
"E ora mi piaci tu, è da anni che mi piaci tu!" sbottò Harry, arrossendo ancor di più. "Lou, quante volte te lo devo dire? Prima con Niall, poi con-"
Ma non riuscì a finire la frase perché Louis gli aveva ancora pizzicato il fianco, e un secondo dopo lo stava baciando divertito.
Senza nemmeno accorgersene, in un attimo stava sorridendo anche lui.
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