Capitolo 18- Jordan
Le anime affini passano attraverso tutte le tempeste.
Rainer Maria Rilke
Dopo quel ballo, le poso un bacio sulla guancia e la lascio tornare dalle sue amiche che la stanno richiamando.
Non voglio lasciarla andare assolutamente, ma siamo troppo distanti, e questa nostra "piccola avventura" anche se sappiamo benissimo che la nostra attrazione non è solo desiderio e passione.
La forma del suo corpo fa aderire perfettamente quel dannato vestito rosso che indossa, i tacchi la slanciano e quel suo sguardo penetrante continua a farmi ripensare alla sua bocca sul mio collo, devo mantenere il mio equilibrio mentale, senza perdere le staffe e ritornare da lei.
Vado verso Ethan che sta sorseggiando un drink e quando mi vede alza il bicchiere verso di me.
«Allora, le hai mostrato il tuo angolo segreto?»
«L'ha visto per bene» rispondo con un occhiolino.
Ho in mente un'idea, mi reco velocemente dal barista ora che è libero e gli chiedo un pezzo di carta e una penna.
Troviamoci domani mattina dalla barca, sarà il nostro saluto.
J.
Piego il foglietto in quattro e quando passo davanti ad Aurora, glielo do in mano, non guardandola neppure.
Spedito verso l'uscita non mi guardo indietro per vedere se mi sta guardando, salgo immediatamente in macchina, premendo l'acceleratore il più forte possibile. Voglio sfrecciare lungo le strade di Ibiza illuminate di negozi e piene di persone, tornare a Londra, alla mia solita quotidianità, non dovevo conoscere quella ragazza, né farla avvicinare così tanto da sentirmi una spina nel fianco quando penso che domani partirà.
Lei se ne tonerà a Verona con le sue amiche, dal suo stronzo fidanzato e da tutto ciò a cui è abituata, vivendo di questo ricordo finché non si dissolverà come ogni piccola cosa insignificante.
Non capisco come mai io sia così incazzato con me stesso, io l'ho stuzzicata e io ho cercato di non farla fuggire, e ora io devo totalmente concentrarmi su altro, trovare qualche ragazza con cui spassarmela e dimenticare.
Appena rientro in albergo, mi accorgo che Ethan è già davanti alla porta della nostra stanza.
«Spiegami come cazzo hai fatto ad arrivare prima di me» sbraito.
«Facile, sei stato più lento del solito, pensieri che ti frullano per la testa?» domanda.
«Troppi, sto pensando anche che al nostro ritorno avremmo una quantità enorme di lavoro da sbrigare»
«Domani sera partiamo ricordi?»
«Si certamente, il ritorno alla vita quotidiana» sbuffo.
Mentre Ethan mi racconta com'è stata la sua serata al ballo, inizio a mettere le prime cose in valigia, domani raggiungerò Aurora alla barca, sperando che verrà per un ultimo saluto.
***
Appena mi alzo dal letto vado verso la terrazza, oggi il sole splende come non mai, appena apro le finestre, il caldo s'impossessa della stanza ed entra prepotente. Mi metto una camicia bianca arrotolata fino a sotto il gomito, prendo un paio di pantaloni dal ginocchio color beige, indosso un paio di Nike grigie e vado in bagno, pettino i capelli leggermente all'indietro per non farli ricadere davanti ed esco, cercando di non svegliare il mio amico.
Sono solo le nove di sabato mattina ma il via vai di gente mi fa capire che la mattina non deve essere sprecata per dormire, non ho mai avuto questo genere di problemi ad alzarmi, proprio perché solitamente mi sveglio sempre presto per poter fare tutto ciò che desidero prima di andare a lavoro. Il molo è poco distante da dove alloggio e questo mi permette di prendermela più comoda camminando vicino alla riva, le conchiglie portate dal mare durante la notte s'incastrano sotto le suole delle scarpe, ma non ci do peso, aumento il passo per poter arrivare prima di lei.
Invece, è lì che mi aspetta.
Ha un vestito corto floreale, impossibile da non scorgere in mezzo ai primi turisti, mi vede e sorride.
«Sei venuta»
«Non potevo andare via senza salutarti» risponde.
Mi avvicino a lei per darle un tenero bacio ma si ritrae.
«Mi dispiace, ma come ti ho detto non ha senso andare avanti così, ciò che è successo ieri è stato fantastico, non ho mai provato certe sensazioni eccetto che con te. Ma devo partire e questa è stata solo un'avventura» ribadisce.
La trascino all'interno della barca per non essere al centro dell'attenzione e ricevere occhiate dai passanti.
«Aurora, so che è stata una cosa da una serata. Voglio solo salutarti visto che non ci vedremo più»
Mi abbraccia appoggiando la testa nella mia spalla, mi sciolgo da questo e la guardo intensamente, quei suoi occhi azzurri come il cielo di questa mattina mi implorano di lasciarla andare.
Nonostante ciò la bacio, inizialmente cerca di staccarsi da me, ma poi con foga inizia a rendere il bacio travolgente.
L'adagio sul letto e inizio ad accarezzarle i capelli, passando alla guancia e scendendo fino al seno, lo stringo finché non emette un leggero lamento, sollevo il vestito scoprendo che indossa un perizoma nero di raso, lo sposto di poco a sinistra facendo entrare un dito dentro la sua intimità, continuando a gemere sempre di più facendomi eccitare.
«È sbagliato» sussurra.
La zittisco con un bacio, e lei coglie quel momento per afferrarmi il colletto della camicia e farmi stendere in fianco a lei.
«Jordan, non doveva andare così» dice in tono secco.
«Il nostro saluto ricordi?»
«Avevo in mente qualcosa di diverso rispetto a questo» gesticola.
«Non ci vedremo più, è il minimo» rispondo.
«Mi dispiace lasciare Ibiza, è una città così caotica e piena di festa, ho riscoperto una parte di me stessa di cui ero ignara ma l'Italia e la mia vita passata mi richiamano all'ordine»
«E il tipo stronzo?» domando sospirando.
«Se parli del mio fidanzato in pausa non ne ho idea, sinceramente non so cosa succederà»
Rido quando sento "fidanzato in pausa" e lei se ne accorge.
«Io ti auguro solo di capire una volta tornata a casa, ciò che vuoi veramente, concentrati nei tuoi obiettivi perché sono questi che mi hanno reso ciò che sono, con tutti gli sforzi e la pressione di mio padre»
Mi accarezza i capelli per qualche minuto facendo da sfondo al silenzio e poi si alza controvoglia.
«È arrivato il momento dei saluti» dice dirigendosi verso le scale che portano all'esterno della barca.
«Scrivimi se un giorno dovessi venire in vacanza a Londra» le dico.
«Sarà fatto, tu porta avanti l'azienda e abbi cura di Ethan» annuisce sorridendo.
L'accompagno fuori e le do un ultimo bacio sincero.
Un mix di sentimenti s'impossessano di me.
Offuscano ogni mio pensiero.
Un ultimo sguardo e poi si gira dandomi le spalle.
La vacanza è terminata.
Ora resta solo a noi, scegliere cosa succederà.
Sarà la fine o l'inizio di qualcosa di proibito?
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Ciao a tutti 🥰🥰
La vacanza ad Ibiza è finalmente giunta al termine e solo ora le cose prenderanno una piega a dir poco bizzarra e con una serie di eventi del tutto poco scontati, che metteranno Aurora in una posizione difficile.
Per Jordan invece, la vita riprenderà come sempre se non con un velo di spensieratezza che attraversa i suoi occhi quando nominano l'Italia.
Come vi è sembrato questo capitolo?
Fatemi sapere⤵⤵⤵⤵
Giada
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