Capitolo 14-Jordan

Ogni attrazione è reciproca

Goethe

Quando ero corso sotto il suo albergo, di preciso non avevo in mente cosa volevo dirle.

Dovevo vederla, un'attrazione mi spingeva a rincontrarla e non riuscivo a placarla.

Nonostante Ethan mi avesse detto di lasciar perdere perché quello che stavo per fare non aveva letteralmente senso, ero uscito dalla porta della nostra suite e mi ero diretto da lei. Ci era voluto veramente poco per scoprire il suo numero di telefono, il mio amico in qualche modo ci era riuscito cercando in un database e il suo indirizzo semplicemente era sfuggito a Stefania, se non sbaglio, quando ci aveva detto dove risiedevano.

Quando scende, la vedo arrivare verso di me con un'aria piuttosto imbronciata.

«Cosa c'è?» mi domanda ancora a due metri di distanza.

«Intanto, prendi fiato»

«Non ho tempo da perdere, stavo per addormentarmi. Dimmi quello per cui mi hai fatto scendere»

«Si, beh» inizio a farfugliare qualcosa e lei inizia a guardarmi storto.

«Splendido direi, non sai neppure tu cosa devi dirmi» dice, girandosi per tornare dentro.

L'afferro per la mano, come per implorarle di non andare, ho così tante cose da dirle.

Il suo sguardo nonostante la presa, s'illumina, e lei riporta la sua figura davanti a me.

«Volevo chiederti di fare una passeggiata» mi lancio per provare a temporeggiare, e temporeggio su qualcosa che non so nemmeno io.

Mi sembra una cosa senza senso.

«Non credi sia troppo tardi?»

«Effettivamente sì, ma sei ad Ibiza, qui la notte non finisce mai»

«Va bene, ma non tanto. Le mie amiche non sanno di questa cosa» gesticola nel mentre.

Percorriamo qualche minuto in silenzio, vorrei chiederle come mai ha deciso di iscriversi ad una facoltà così importante, come ha conosciuto le sue amiche e cosa fa nel tempo libero, ma la parte orgogliosa di me stessa aspetta un suo intervento per iniziare una conversazione.

«Per essere notte fonda, c'è ancora un bel via vai di gente» dice.

Bingo.

«E' la caratteristica di questo luogo, la gente non va mai a dormire»

«In parte hai ragione» ride.

«Posso chiederti una curiosità?»

«Dipende cosa vuoi sapere Jordan» marca il mio nome.

«Penso sia una domanda abbastanza scomoda. Perché quel tuo Federico ce l'aveva su con te?»

Il suo sguardo si abbassa e capisco di aver toccato un tasto dolente.

«Abbiamo litigato prima di partire e non ho capito se stiamo ancora insieme o meno, il fatto è che mi fa stare veramente male vedere anche le sue storie. Soprattutto quella sua telefonata, dove un attimo prima mi ha detto che gli mancavo e dopo poco mi ha detto su» risponde, sorprendendomi.

«Scusa, non volevo fartelo ricordare»

«Tranquillo, ne avrò da discutere senz'altro al mio ritorno»

«Aurora, non farti mettere i piedi in testa da questo ragazzo che gioca con i tuoi sentimenti»

Ma non ero io quello?

«Hai ragione, ma io sono innamorata»

Innamorata, come se fosse una scusa per lasciar perdere e perdonare.

Dopo quella mia curiosità, percorriamo il lungo mare silenziosi.

Il rumore delle onde ches'infrangono ci fanno da sfondo, notiamo alcuni giovani seduti sulla sabbia incerchio, e mi ricorda i vecchi tempi con i miei amici, in cui raggiungevamo lacittà balneare di Brighton per passare un week-end.

«A cosa pensi?» mi domanda.

«Ricordi del passato»

«Risposta veramente dettagliata» sbuffa.

Mi avvicino all'acqua e cerco di raccoglierne un po' tra le mani per spruzzarla su Aurora.

«Ti prego, non fare quello che sto pensando» dice iniziando a correre.

«Tanto ti prendo, inutile scappare»

In pochissimi metri la raggiungo e quel poco di acqua rimasto nelle mie mani, le finisce sul viso.

«Me la paghi»

Mi trascina per la maglietta costringendomi ad entrare, finché non iniziamo a lanciarci acqua addosso a vicenda.

«Basta, per favore! Come faccio a tornare così?» continua a ridere.

«Dai non piangere, seguimi» facendole l'occhiolino.

Dopo aver camminato fino a raggiungere il molo, Aurora rimane senza parole alla vista di tutti i costosissimi yacht.

«Altro che il nostro!» esclama.

«Vieni, qui a sinistra c'è il mio. Dovresti ricordartelo»

«Jordan, non posso. Le mie amiche dormono e non sanno neppure che sono uscita»

«Tranquilla, tornerai in orario» la rassicuro.

Le porgo la mano e lei prendendola sale sulla barca.

«Posso farti dormire nella mia camera, perché il divano anche se comodo, non è fatto per dormire» le dico.

«Mh, e te?» domanda dubbiosa.

«In fianco»

«In fianco a chi?»

«A te Aurora» ridacchio.

Si mette a ridere, e parte spedita verso la porta per arrivare all'esterno.

La blocco nuovamente per il braccio come avevo fatto poco tempo prima fuori da dove alloggiava.

«Dove stai andando?»

«Torno nel mio letto»

«Con tutto il rispetto, ma non penso sia una buona idea. Vuoi veramente camminare da sola, con tutta la gente poco sana di mente che sta aspettando una ragazza come te?»

Ma cosa mi è saltato in mente di dire, una ragazza come lei?

«Cos'ho che non va?»

«Intendo dire molto appetibile, guardandoti»

Un'altra cazzata sparata.

Devo far dormire questa ragazza nel mio letto e la incito così?

«Scusami, mi sto solo preoccupando»

«Guarda, non vorrei disturbarti però allo stesso tempo ho paura ad uscire da sola, perciò se non allunghi le mani, rimango pure»

«Perfetto!» esclamo, e una parte di me è veramente felice.

***

Dopo averle fatto vedere dov'era il bagno e la cucina in caso avesse sete, ci siamo recati in camera.

Volevo dirle che ero stato bene però non era stato niente infine, quel contatto in acqua, era stata solo una sciocchezza e non avrei dovuto darci molto peso. Ci conoscevamo da poco, ma volevo sapere ancora tanto di lei che non volevo che si addormentasse.

«Buonanotte Jordan» irrompe nel silenzio.

«Notte Aurora» le auguro.

Quando si gira verso di me, è veramente bella, nonostante sia struccata.

Mi avvicino leggermente a lei, il mio istinto maschile è tentato nel posare le mie labbra sulle sue, ma decido di non farlo.

«Guarda che sento che ti muovi» dice ad un tratto.

«Ops»

«Sei un bel ragazzo e i tipi come te non cercano ragazze come me. Perché farmi dormire qui?»

«Voglio passare del tempo con te»

«Ti ricordo che io sono nel tuo letto, potremmo trovarci piuttosto, magari in un chiosco a bere un Margarita. Non credi?»

«Hai ragione, inoltre la prossima volta troviamoci alla luce del sole» sorrido.

Mi avvicino a lei, sento il desiderio di darle un bacio, per farle capire che voglio continuare a conoscerla, non m'importa se si sta lasciando o se sta ancora insieme a quel ragazzo o se non saprà che dire dopo, lo faccio perché potrei non avere più l'occasione.

Il bacio è veramente leggero, come una carezza.

Lei mi guarda un po' smarrita, avevo promesso che non avrei fatto niente, ma non sono riuscito a tenermi.

Improvvisamente si avvicina nuovamente e questa volta è lei che mi bacia.

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Spazio autrice💕

E finalmente la storia si fa interessante...chissà cosa ne verrà fuori da questo bacio 😉

Voi cosa ne pensate?

Inoltre, volevo ringraziarvi tantissimo per le 2500 visualizzazioni e le 600 stelline e per il tempo che avete dedicato e che state dedicando alla lettura della mia storia❤💋

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