FINE 28. "... e vissero tutti felici e contenti".

[corretto]

ringraziamenti:
Dedico questo ultimo capitolo al mio migliore amico, Paco ( aka I_Follow_The_Sun andate a leggere la sua larry presa dal mio libro di idee *fa swish con i capelli*).
Lui come nessun altro mi ha sempre aiutato con questa storia, non abbandonandomi durante i miei blocchi dello scrittore e ricordandomi che: "Devi aggiornare, bitch!".
É anche "colpa" sua se molte scene di questa storia sono così divertenti o certi capitoli hanno finali così bastardi 😂
Ti voglio bene 💖

Vorrei anche fare un ringraziamento speciale alla mia amica Lux (aka morgensternseyes LEGGETE LA SUA STORIA GNA), senza di lei questa storia non sarebbe andata oltre il primo capitolo.

E ora, vi auguro buona lettura. Ci vediamo nelle note finali.
- dol

Qualche secondo dopo la testa del moro era di nuovo dentro e guardava Harry con un enorme sorriso in volto.
"Credo che questa tu debba vederla".

Quando Liam si era avvicinato a lui, continuando a ridere, e lo aveva trascinato alla finestra, Harry si aspettava davvero di tutto.
Cosa aveva architettato Louis?
Il riccio si ritrovò a guardare a bocca spalancata il ragazzo castano che sostava nel suo giardino.
Louis indossava un attillatissimo jeans azzurro e una camicia bianca abbastanza lunga da coprirgli quasi le ginocchia.
Un enorme mantello blu avvolgeva le sue spalle e parte del sedere dell'animale da lui cavalcato: un'enorme, bianca mucca.
Harry ingoió a vuoto mentre fissava Louis.
Ma cosa diavolo ha nel cervello, fiori di campo?
"Harold, calati leggiadro dalla torre e cavalca con me verso il tramonto", urlò Louis guardando verso di lui.
"Oh, mio Dio", rideva Liam alle sue spalle.
Harry sospirò, trattenendo anche lui le risa e uscendo da camera sua lasciando il suo migliore amico piegato di due dal ridere davanti alla finestra, pronto a godersi il teatrino che di lì a poco ci sarebbe stato.
Harry aprì la porta di casa sua e uscì in giardino.
Louis lo attendeva ancora sulla sua mucca, sorridendo a trentadue denti quando lo vide.
Il liscio non ci sperava davvero più nella collaborazione di Harry.
Il ragazzo gli si avvicinò e accarezzò la testa dell'animale, poi portò lo sguardo su di lui.
"Perchè sei su una mucca?", chiese secco senza la minima espressione in volto.
"Beh, l'idea era di venire qui con un cavallo bianco, ma non li avevano", spiegò Louis.
"E quindi hai preso una mucca?". Harry alzò un sopracciglio divertito. "Mi pare sensato".
Il castano alla reazione del riccio non si perse d'animo ma continuò la sua "scenata".
"Harry, cavalca verso il tramonto con me", affermò indicando un punto indefinito della strada.
Harry lo guardò confuso qualche secondo, poi scoppiò a ridere.
"Tu vuoi che io cavalchi una mucca con te, verso il tramonto, a mezzogiorno?", domandò Harry cercando di trattenere la ridarella.
Louis divenne rosso come un peperone e si voltò per non guardare il riccio in volto.
"Beh, sì. Io-".
Il liscio si interruppe quando sentì le braccia di Harry stringersi al suo busto, segno che fosse salito anche lui sulla mucca.
Si voltò verso il riccio leggermente sconvolto.
Quand'era che Harry era diventato così collaborativo?
"Allora?", disse il brunetto quando notò che Louis lo stesse fissando senza far muovere la mucca.
"Emh, immagina che sia il tramonto", propose Louis facendo poi camminare la mucca. "E che questa non sia una stupida mucca, ma un cavallo", sospirò sconfitto.
Harry ridacchiò con la testa appoggiata sulla schiena di Louis facendolo rabbrividire.
"Allora, questo è il tuo nuovo tentativo di abbordaggio?".
"Più o meno. Più che di abbordaggio è un modo per chiederti di essere il mio ragazzo", spiegò Louis continuando a guardare davanti a sè. "Ma non rispondermi adesso, piuttosto aspetta la fine del nostro appuntamento".
"Appuntamento? Intendi la "cavalcata" al "tramonto"?". Harry mimò le virgolette, anche se consapevole l'altro non potesse vederlo.
"Certo che no". Louis fermò la mucca e scese porgendo una mano ad Harry per fare lo stesso. "Per chi mi hai preso?".
Harry si voltò e vide Niall e Zayn appoggiati alla macchina di Louis, parcheggiata al lato della strada.
Il riccio si scambiò uno sguardo d'intesa con Niall, poi gli si avvicinò, volendo capire quanto il biondo ci entrasse in quella situazione.
Niall però lo bloccò prima che iniziasse a parlare.
"Ti ho dato solo una spintarella, e lui non sa nulla. Fagli credere che sia tutto merito suo, non dirglielo", ridacchiò a bassa voce.
Harry allora gli sorrise, poi si voltò vedendo Louis che lo fissava aspettandolo davanti alla sua auto.
Il castano si era in qualche modo cambiato. Adesso aveva in dosso un jeans nero attillato e una camicia bianca, questa volta della sua misura.
"Ho lasciato la mucca a Zayn, possiamo andare", disse.
Harry salutò i due ragazzi e salì in macchina con Louis preparandosi a partire.
Il liscio mise in moto l'auto e poi si voltò a guardarlo varie volte con un enorme sorriso in volto.
Harry si ritrovò ad arrossire e fissò la strada per evitare lo sguardo del ragazzo.
"Tanto per la cronaca: non è detto che accetti di essere il tuo ragazzo. Sono solo curioso di sapere cosa hai architettato", cercò di nascondere l'imbarazzo Harry.
"Certo", ridacchiò Louis, il suo sorriso ancora più luminoso se possibile.

"Un ristorante italiano?".
"Si mangia benissimo, ti piacerà", sogghignò Louis.
Harry invece aveva già un brutto presentimento a riguardo.
Erano fermi davanti all'entrata del 'Magie Italiane' ed Harry era leggermente confuso dalla scelta dell'altro.
Non sembrava affatto il suo stile. Per di più, Louis con quell'espressione in volto non voleva dire nulla di buono.
Quando entrarono nel ristorante un odore di cibo li avvolse completamente e Harry si ritrovò ad annusare l'aria deliziato.
Se il cibo era buono tanto quanto lo era l'odore, Louis aveva fatto la scelta giusta.
I due ragazzi si avviarono verso un cameriere fermo in mezzo alla sala e Louis gli domandò dove fosse il tavolo prenotato a suo nome.
Il cameriere annuì e li condusse verso un angolo appartato, perfetto per un appuntamento.
Harry stentava ancora a pensare che stesse uscendo con Louis.
Lo stesso Louis che solo grazie a Niall, aveva accettato gli piacesse.
Il biondo gli aveva aperto gli occhi con il suo strampalato discorso e gli era grato.
I due si sedettero al tavolo, stranamente, l'uno vicino all'altro.
Che fine aveva fatto il tavolo per guardarsi negli occhi?
Harry fissó Louis abbastanza confuso, ma il ragazzo gli sorrise, facendogli capire che lo aveva fatto di proposito.
"Allora, ti piace l'odorino?", domandò il castano.
Harry annuì, voltandosi verso Louis.
Erano seduti vicinissimi su questo divanetto con il tavolo messo davanti.
Le loro braccia si toccavano e se Harry avesse provato a voltarsi verso il ragazzo al suo fianco, avrebbe sentito il suo respiro addosso.
Il riccio alzò un sopracciglio stizzito.
Il nano da giardino lo aveva fatto di proposito, infatti alla sua espressione aveva ridacchiato e: " Problemi?", aveva domandato ironico.
"Nessuno", aveva risposto Harry secco, non volendo dargli soddisfazione.
"Bene", aveva affermato Louis. "Tra poco arriva anche la nostra portata".
"Hai già ordinato?", chiese sorpreso Harry.
"Fa parte del mio piano", gli sorrise furbo Louis, avvicinandosi poi alla guancia di Harry e baciandola senza un reale motivo.
Harry odiava che Louis avesse il potere di fargli aumentare il battito cardiaco con un semplice bacio sulla guancia davvero tanto.
Si voltò al lato opposto del ragazzo e lo sentì ridacchiare alla sua reazione.
Harry gli diede una gomitata.
"E non ridere!", gli ordinò, guadagnandosi però un ulteriore sorriso di Louis.
Dopo circa dieci minuti durante i quali i due avevano battibeccato scherzosamente, la portata a sorpresa ordinata da Louis arrivò.
Lo stesso camerire che li aveva condotti ai loro posti, aveva appena poggiato un enorme piatto di sbaghetti con salsa e polpette tra Louis e Harry, per poi tornare in quella che il riccio presumeva essere la cucina.
Harry guardò l'enorme portata di pasta davanti a lui con fare interrogativo.
Perchè un solo piatto?
Harry spostò il suo sguardo su Louis che, mettendo in moto il suo neurone, capì di dover dare spiegazioni all'altro.
"Allora Harry, assaggiamo la pasta?", gli propose il castano.
Il riccio alzò gli occhi al cielo.
"Louis, perchè c'è un solo piatto?".
"Ma come, questa scena non ti ricorda nulla?", si allarmò l'altro.
Scena? Di quale scena parla?
Harry si guardò intorno cercando di mettere insieme i tasselli.
Un ristorante italiano.
Tavolo appartato.
Una seduta a due.
Un solo piatto di pasta.
Oh.
Harry spalancò gli occhi sorpreso e, beh, felice.
Louis aveva avuta una bella idea, imbarazzante, ma in qualche modo dolce.
Il riccio alzò lo sguardo su Louis che aveva sul volto un sorrisetto fiero.
"Noi useremo le posate però. Mi rifiuto di infilare la faccia qui dentro", lo avvertì Harry indicando il piatto.
"Ma è ovvio. Per chi mi hai preso, un cane?", gli domandò il castano fintamente oltraggiato.
Harry si passò una mano sul volto, nascondendo una piccola risata.
"Se doveva essere una battuta, era pessima, sappilo".
"Era meravigliosa! Tu non hai gusto per le battute". Louis prese una forchetta infilandola tra la pasta e subito dopo accostando il boccone alla bocca di Harry.
"Dì: 'Ahhh'", disse.
Il riccio lo guardò imbronciato.
"So mangiare da solo, non c'è bisogno di imboccar-". Il ragazzo venne interrotto dalla forchettata di pasta che gli venne infilata in bocca.
Harry si ritrovò a masticare il boccone e cazzo se quella pasta era buona.
Il riccio sorrise e incontrò lo sguardo soddisfatto di Louis.
"Com'era?", gli domandò.
"Fottutamente buona", esclamò il riccio, strappando poi la posata dalla mano di Louis. "Da ora però mangio da solo mamma", disse ironico.
Louis mise il broncio.
Ci aveva messo una vita per fare la pensata di 'Lilly e il Vagabondo' e Harry doveva rovinare tutto.
Quando erano a più di metà portata, Harry dovette accorgersi della leggera smorfia sul volto di Louis perchè, andando contro ogni suo principio, prese la forchetta dalla mano del liscio e, dopo aver preso una manciata di spaghetti, accostò il boccone alle labbra del castano.
"Apri la bocca e mangia, prima che io cambi idea", lo avvertì imbarazzato.
Louis invece, dopo quel gesto, mantenne il sorriso fino alla fine del pranzo, quando rimanevano pochi spaghetti nel piatto.
A quella vista, il castano blocco l'altro ragazzo e: "Fermo!", gli intimò.
Harry si voltò verso di lui stranito.
"Perchè?".
"È arrivato il momento", lo avvertì Louis.
Il riccio alzò un sopracciglio non capendo cosa intendesse l'altro, poi guardò il piatto e fece due più due.
"Oh", mormorò. "Mi rifiuto. Questo non lo faccio".
"E invece sì", ribattè Louis catturando uno spaghetto con la forchetta.
Harry lo fissò stizzito.
"È imbarazzante, ho detto di no".
Louis non lo calcolò minimamente e prese tra le labbra un capo dello spaghetto.
Avvicinanò poi l'altra estremità alla bocca di Harry che cercò di allontanarsi ma venne bloccato in tempo dalla presa di Louis.
Il castanò lo fisso, leggermente imbarazzato perchè erano in pubblico cazzo, ma dovevano replicare quella cavolo di scena, altrimenti il suo piano sarebbe fallito.
"Mettiti questo cavolo di spaghetto in bocca e mangialo", gli ordinò.
Harry si avvicinò al suo volto impassibile.
"Col. Cazzo.", pronunciò.
Vuoi la guerra?
Louis gli afferrò le guance e nel giro di qualche secondo gli aveva infilato lo spaghetto in bocca.
"Prova a mollarlo e giuro che ti faccio ingoiare il mantello che ho in macchina", lo avvertì.
Harry lo fissò stizzito, ma non mollò la presa, anzi.
Dopo qualche secondo iniziò a mangiare lo spaghetto con l'intento di spezzarlo a metà prima che Louis potesse...beh, quello.
Louis, dal canto suo, sperava proprio di concludere il tutto con la scena da cartone animato.
I due ragazzi si guardarono negli occhi con aria di sfida, nessuno di loro aveva intenzione di darla vinta all'altro.
Dopo ben due minuti di sguardi intensi, durante i quali persino il camerire si era fermato in un angolo a fissarli, Harry iniziò a mangiare velocemente lo spaghetto arrivando ad un millimetro dalle labbra di Louis. Il riccio gli fece un sorriso furbo, poi spezzo lo spaghetto e si pulì le labbra con un tovagliolo.
"Uno dei pranzi migliori che io abbia mai fatto", affermò Harry, contento di aver scampato il bacio con Louis.
Non che non volesse baciarlo, ormai poteva anche ammetterlo, ma vedere la sua espressione irritata all'idea che il suo piano non fosse andato come previsto lo faceva impazzire.
"Guastafeste", lo accusò il castano incrociando le braccia e facendo ridacchiare Harry.

"Un parco divertimenti?".
Harry aveva gli occhi fuori dalle orbite dalla gioia. "Mi hai portato in un parco divertimenti!?", richiese sconvolto.
"Non ti piace?", ridacchio Louis.
"Stai scherzando? Lo adoro!", esultò il riccio. "Non avrei mai guidato due intere ore come te solo per venirci...", borbottò. Poi Harry lanciò uno sguardo a Louis sorridendo.
"Ti ringrazio. Stai guadagnando punti", affermò.
"Onorato vostra altezza", esordì l'altro. "Ora andiamo a fare qualche fila".
Harry annuì e corse verso la prima attrazione che si trovò davanti.
Louis lo raggiunse lentamente, controllando contemporaneamente l'ora sul suo smartphone: le 16:24, avevano circa tre ore e mezza, forse quattro, poi sarebbero dovuti rientrare. Per le nove al massimo dovevano arrivare al parco di Holmes Chapel. Louis aveva il suo gran finale da mostrare al riccio.

Alle 18:45, alla "coppietta felice" restava un'ultima attrazione da provare, che Louis aveva prontamente lasciato alla fine. Era la parte due del suo piano malefico. Era stato tutta la notte precedente a pensarci, Niall gli aveva detto una mano, ma la maggior parte del lavoro la aveva svolta lui verso le quattro di mattina.

"Credo di averle provate già tutte Zay".
Zayn abbassò lo sguardo dispiaciuto.
"Davvero tutte Lou?", chiese Niall.
Louis annuì.
"Ah beh, allora scommetto che sei anche andato sotto casa sua con un cavallo bianco, degno di un principe azzurro. Ti immagini la faccia di Harry? Una giornata da favola con il ragazzo dei suoi sogni", ridacchiò il biondo.

E andiamo, era stato un colpo di genio quello di Horan, soprattutto contandoil fatto che non era a conoscenza della strana fissa di Harry.
Louis era corso fuori da casa Malik pensando a tutti i film della Disney che aveva visto e cercando di creare qualcosa di fattibile da usare il giorno dopo con Harry. Intanto che faceva mente locale, si era anche fiondato nell'unica fattoria che conosceva nei pressi di Holmes Chapel. Gli serviva un cavallo. Ahimè, sapete come è andata a finire dopo.
Producevano formaggio lì, non se ne sarebbero fatti nulla di un cavallo.
Il liscio dopo era tornato a casa e aveva studiato il resto della giornata seguente, sperando che Harry collaborasse ovviamente. Un rifiuto da parte del moretto non lo avrebbe stupito più di tanto, sinceramente.
Alla fine aveva architettato il suo piano in tre fasi:
1. Lilly e il vagabondo
2. La sirenetta.
3. Beh, non era ancora il momento del numero tre.
Davanti a loro c'era un piccolo laghetto artificiale circondato da salici piangenti con al suo interno delle barchette a forma di cigni che si muovevano grazie a dei remi.
Louis ci aveva pensato delle ore a come replicare le scene dei film, ma era stata la parte della sirenetta la più complicata. Poi aveva avuto il colpo di genio e si era ricordato di questo parco divertimenti dove qualche anno prima era stato con i suoi compagni di liceo. Detto, fatto. Lo aveva messo nella lista di luoghi nei quali portare la sua principessa.
"Io non remo", lo avvertì il riccio.
"Tranquillo principessa, lo faccio io", gli fece l'occhiolino Louis mentre salivano sul cigno.
Harry mise il broncio per il nomignolo usato dal liscio.
"Ti ho detti di non chiamarmi così", sbuffò.
"Certo, certo", disse il castano continuando a remare.
Nel giro di qualche minuto erano al centro del laghetto e Louis fermò la barchetta.
"Perchè ti sei fermato?", chiese Harry.
"Beh, ho pensato che ti sarebbe piaciuto vedere le lucciole, qui ce ne sono tante", spiegò il ragazzo.
Harry spalancò gli occhi e capì perchè Louis lo aveva portato in quel posto alla fine: le lucciole non uscivano fuori prima del tramonto e a lui servivano per replicare la scena del film.
"La sirenetta, Louis?", chiese Harry. "Romantico", ridacchiò guardandosi intorno e scorgendo alcune lucciole che gironzolavano tra gli alberi.
"Che ne dici? Ci ho pensato bene io, sai? A come farti felice", confessò Louis.
Harry si voltò verso di lui, guardando la sua espressione speranzosa.
Era davvero terrorizzato all'idea che tutto quello che aveva fatto non gli piacesse.
"É tutto bellissimo Louis", lo rassicurò il riccio dolcemente.
A quella risposta l'altro si rilassò istantaneamente.
E non ha ancora visto il gran finale.

Mancavano cinque minuti alle nove quando Harry e Louis arrivarono fuori alla villa comunale di Holmes Chapel.
Harry si chiese cosa ci facessero lì, o meglio. Il riccio si chiedeva che film Disney Louis volesse imitare lì. Biancaneve? Forse aveva trovato qualcuno che facesse cantare gli uccellini a comando. O forse la Bella Addormentata? Voleva farlo svenire con una botta in testa e poi trovare il modo di svegliarlo con un bacio? Sarebbe stato da Louis, decisamente.
Quando poi si ritrovarono nel centro del parco, Harry vide il piccolo gazebo montato al centro e non riuscì davvero a farsi venire nemmeno un'idea.
Era tutto buio, non c'era illuminazione in quel punto del parco e Harry iniziò a valutare seriamente l'idea della botta sulla testa.
Probabilmente vedendolo immobile, Louis gli prese una mano e lo trascinò verso il piccolo gazebo.
"Che ci facciamo qui?", si decise a chiedere Harry sospettoso.
"Tra poco lo scoprirai", gli sorrise Louis.
Il riccio rabbrividì quando lo vide dirigersi verso un cespuglio lì vicino.
Ora prende una mazza da baseball e mi uccide, lo so.
Poi Louis tiró fuori uno stereo vecchio stile, di quelli che funzionano con le pile.
Vuole uccidermi con uno stereo. Cazzo.
Harry cercò di allontanarsi dal gazebo lentamente, in modo che Louis mentre armeggiava con lo stereo non se ne accorgesse.
"Harry, dove vai?".
Cazzo!
"Emh, devo andare in bagno", balbettò Harry.
"Ma se ci sei andato giusto poco fa mentre eravamo in quel bar".
"Devo andarci di nuovo. Sai, problemi tecnici", ridacchiò fintamente il riccio.
Louis alzó un sopracciglio poco convinto.
"Facciamo che ci vai dopo il gran finale", gli sorrise.
Nell'esatto momento in cui Louis finì la sua frase, delle lucine a neon come quelle di Natale illuminarono l'intero gazebo. Erano state messe ovunque e producevano una luce bluastra molto piacevole che incantò Harry.
"Oh", sospirò.
Louis poi accese lo stereo e una musica molto familiare, che Harry presumeva fosse un valzer, si diffuse nell'aria.
"Ma questa...", iniziò Harry.
"Sì, è lei", confermò Louis facendo poi un inchino al riccio e porgendogli una mano. "Balli con me principessa?", chiese.
"Ti ho detto di non chiamarmi così, sei irritante", asserì Harry, poi porse la mano al ragazzo.
Il liscio poggiò l'altra mano sul fianco del brunetto, facendo poi segno ad Harry di mettergli una mano sulla spalla.
Per qualche secondo rimasero immobili, semplicemente guardandosi negli occhi. Harry era imbambolato, come in un incantesimo. Si sentiva in una bolla dove c'erano solo lui, Louis e il dolce valzer di Cenerentola a fargli compagnia.
"Dovremmo iniziare a ballare", suggerì Louis a bassa voce.
Harry tornò in sè, continuando però a fissarlo.
"Mh, sì... hai ragione", balbettò.
E così iniziarono a muoversi lentamente sulle note della musica, Louis sorrideva e continuava a guardare Harry negli occhi mettendolo in soggezione.
Non sembrava quasi il Louis di tutti i giorni.
Il nano da giardino che pensava di conoscere lo avrebbe punzecchiato tutto il tempo, non che Louis non lo avesse fatto, solo che proprio adesso, in quell'esatto momento, il liscio lo guardava come se fosse l'unica cosa presente intorno a lui e a Harry piaceva davvero tanto.
"Perchè mi guardi in questo modo, sei inquietante", cercò di far scemare il suo imbarazzo il riccio.
"Così come?", ridacchiò Louis.
"Così... come se ci fossi solo io qui", provò a spiegare Harry.
Il castano lo fissò con fare interrogativo.
"Sai, ci sei solo tu qui".
"Non in questo senso, idiota!", ridacchiò l'altro. "Mi guardi da... persona innamorata, non sembri neanche tu", spiegò Harry, senza però smettere di guardare Louis negli occhi.
"Te l'ho detto che sono innamorato di te. O lo hai realizzato solo adesso?", disse dolcemente e a voce bassa accostandosi all'orecchio di Harry.
Il riccio arrossì a dismisura e si ritrovò a nascondere il viso nell'incavo del collo di Louis. Così lo avrebbe portato alla pazzia, ne era certo.
"Harry", parlò dopo poco Louis.
"Mh", mugugnò l'altro senza alzare il volto.
"Senti, lo so che sono lontanissimo dall'idea di principe azzurro. Sono infantile, narcisista, egocentrico e particolarmente vendicativo. Però qualche pregio lo ho anche io, sai? Cucino abbastanza bene da non uccidere i miei ospiti, sono abbastanza divertente, voglio bene ai miei amici e anche se mi lamento sono sempre pronto ad aiutarli ma, soprattutto, penso di riuscire a far star bene la persona che amo. Continuo a non avere un cavallo bianco, ma a fare questo posso provarci. Se me ne dai la possibilità posso farti sentire un principe", concluse.
Il valzer si era interrotto qualche secondo prima e la cover di una canzone che Harry adorava era partita.

And I was crying on the staircase.
Begging you please don't go, and I said:

"Romeo take me somewhere we can be alone", iniziò a canticchiare Harry nella spalla di Louis, alzando poi lo sguardo verso di lui.
"I'll be waiting, all there's left to do is run. You'll be the prince and I'll be the prince too", cambiò le parole il riccio facendo ridacchiare Louis, il quale poi concluse il ritornello:
"It's a love story baby just say: yes", sussurrò facendo poi andare avanti solo il suono del piano.
"Louis", sussurrò Harry a pochi centimetri dalle labbra del castano. "Hai notevolmente accorciato la lista dei tuoi difetti", lo avvertì. "Hai dimenticato di dire che sei svogliato, un so tutto io, e hai una macchina orrenda", aggiunse.
"La mia macchina è meravigliosa, sei tu che non hai gusto", si offese fintamente l'altro.
"Hai però anche tolto dei punti alla lista dei tuoi pregi. Non hai detto che sei bravo a consolare le persone, sei in grado di organizzare appuntamenti da favola, hai gli occhi azzurri più belli del mondo e se mi stai a meno di venti centimentri di distanza mi fai venire una voglia incredibile di baciarti", concluse chiudendo poi la distanza fra le loro a labbra.
Harry sentì Louis sorridere nel bacio e stringerlo a sé più forte e si sentiva una di quelle ragazzine nei film che tanto gli piacevano. Mancavano però i fuochi d'artificio ma almeno c'era una canzone di Taylor Swift in sottofondo, questo migliorava la situazione.
Quando Harry si staccò da Louis per prendere aria, si accorse di star sorridendo come un perfetto ebete. Non che al momento gli importasse, chiariamoci. Anche perchè Louis era ridotto più o meno come lui, aggiungendo che i suoi capelli erano scompigliati perchè durante la loro pomiciata non aveva resistito a mettere le mani tra di essi.
Louis lo teneva ancora stretto a sè e lo guardava, se possibile, quattro volte più incantato di prima e Harry si chiese se anche lui avesse quello sguardo.
"Allora", ruppe il silenzio Louis. "Questo vuol dire che stiamo insieme?", chiese speranzoso.
Harry sorrise a trentadue denti e annuì, poi fece per riavvicinarsi alle labbra di Louis ma un urlò di dolore lo fece saltare sul posto.
"Cazzo, ma sei impazzitto?", urlò qualcuno.
"Zayn?", disse Harry riconoscendo la voce e guardando il pakistano alzarsi da dietro un cespuglio.
"Scusami", si unì poi la voce di Niall.
"Scusami un cazzo! Non ci credo che mi hai morso", si lamentò il bruno.
Harry si voltò stranito a guardare Louis.
"Tu lo sapevi?".
"Chi credi abbia acceso le luci? Solo che sarebbero dovuti andare via subito", spiegò il liscio lanciando poi un'occhiata omicida ai suoi amici.
"Esattamente", concordò Zayn. "Ma Niall è voluto rimanere per forza e quando prima vi siete baciati gli ho dovuto tappare la bocca per non farlo urlare e lui dopo un po' mi ha morso!".
"Non mi pareva che ieri notte i miei morsi ti dessero fastidio".
"Non provarci neanche, ti uccido", lo avvisò Zayn completamente rosso.
"Oh, Dio", sospirò Harry ridacchiando.
"Hey", lo richiamò Louis. Harry si voltò a guardarlo, aveva un sorrisetto furbo a solcargli le labbra. "Che diceva prima la canzone sul portarti in un posto dove rimanere da soli?", lo punzecchiò.
Harry copiò la sua espressione e insieme si allontanarono furtivamente dai loro due amici che ancora litigavano.
Arrivarono sotto l'abero incredibilmente alto dove una volta Harry aveva portato Louis.
Si trovavano più o meno nella stessa posizione di quella volta, solo che Harry era letteralmente appiccicato alle labbra del castano.
"Buona idea quella di scappare via", si complimentò il riccio poco dopo poggiando la schiene sulla corteccia.
"Sono una botte di idee io", si vantò l'altro.
Harry sbuffò divertito.
"E sono anche divertente", aggiunse il liscio.
"E modesto".
"Anche quello".
Passò qualche minuto di silenzio dove semplicemente si guardarono, le loro spalle si toccavano e Louis ogni tanto punzecchiava il riccio.
"Lou?".
"Mh?", mormorò il castano.
"Grazie".
"Per cosa?".
"Per non aver rinunciato ad essere il mio principe", disse Harry.
"Ma Harry, io non sono un principe", ridacchiò Louis.
"Lo sei invece, per me".

note autrice:
ed eccoci alla fine della nostra lunga avventura trash (questo capitolo è lungo più di 4000 parole, porco Yato).
faccio schifo con i discordi im sorry 😭.
sono felice di aver portato a termine questa storia, mi sembra di averla iniziata a scrivere ieri, invece era agosto 2015, che tristezza.
spero sinceramente vi sia piaciuto leggerla come a me è piaciuto scriverla. mi mancheranno i ragazzi in questa storia, sopratutto harry (è la mia caricatura, rido). detto questo, spero continuiate a seguirmi, e che non vi dimentichiate della vecchia haru/dol :)
ed eccoci alle ultime:
DOMANDINE VELOCI:
vi è piaciuto il finale o ne avreste preferito un altro?
chi è il vostro personaggio preferito?

ps. ringrazio una di voi che mi ha ricordato di scriverlo lol non farò un sequel di questa storia perchè non saprei che diavolo scrivere sinceramente lol ma più in là farò uno speciale, promesso :)

grazie per aver seguito You'll Be The Prince and I'll Be The Prince Too.

alla prossima
- dol

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top