76.
Austin sta fermo all'ingresso della porta a guardarmi, mentre io ho ancora in mano la foto di Carly. Perché l'ha tirata fuori? Perché ce l'ha con sé? E perché Camila se n'è uscita dalla stanza piangendo, forse per questo? Perché lui le stava parlando di Carly? Lo sanno tutti quanto Austin la amasse, tra lui e mio fratello è difficile stabilire chi la amasse di più, ma di una cosa tutta la scuola è certa: entrambi sono sempre stati innamorati persi di lei.
«Cosa ci fai qua dentro?» chiede lui serio.
«Stavo cercando il bagno e sono finita qua dentro, sai, ho bevuto un po' troppo e non riesco a reggermi in piedi» faccio finta di barcollare. Voglio che pensi che io non sia in me, in modo che non mi veda come una minaccia.
Il suo volto inizialmente teso, si rilassa. Abbassa lo sguardo ed entra in camera. Passo dopo passo si avvicina sempre di più a me... Perché all'improvviso non mi sento per niente al sicuro con lui? Austin è sempre stato un ragazzo generoso nei miei confronti e, quelle volte in cui ha assistito a una delle scenate di Susan nei miei confronti, ha cercato di difendermi. Ma ora... Ora che mi trovo da sola con lui è come se mi sentissi strana.
«E cercando il bagno hai trovato anche la foto?» domanda.
«L'ho... L'ho trovata sul letto. Ho visto il volto di Carly e mi sono incuriosita» confesso.
«Mi manca» risponde lui.
Lo sapevo già.
«Già, penso manchi a tutti tranne che a me» gli confido.
«Tu hai dei motivi per non volerle bene Sam, ti dò ragione... Non si è mai comportata correttamente con le persone» mi dice lui.
Mi lascia abbastanza interdetta. Non avevo idea che Austin la pensasse in questo modo.
Mi siedo sul letto, un po' per l'improvviso giramento di testa che ho avuto, un po' perché vorrei tanto sapere il suo punto di vista. Non ci parliamo da davvero tantissimo tempo, soprattutto da quando Carly non c'è più. Quando è morta, è sparito da scuola per un mese intero. Non si è fatto vedere da nessuno... Chissà, probabilmente aveva bisogno di gestire le sue emozioni e di superare il lutto in qualche modo. Anche Cameron ha fatto fatica a riprendere la sua vita di tutti i giorni. É rimasto chiuso nella sua stanza per settimane senza voler vedere o parlare con nessuno, nemmeno Cloe che è la sua migliore amica. Sono state settimane difficili per quasi tutti.
«Anche con te?» gli chiedo.
Austin si viene a sedere affianco a me e mi domanda con lo sguardo di prendere in mano la foto che sto tenendo io. Gliela passo.
«No, nemmeno con me. Carly ha sempre avuto un atteggiamento falso sia nei miei confronti sia nei confronti di tuo fratello... Ogni cosa che ha fatto, ogni cosa che ha detto... Ci ha solo presi in giro. Così come tutte le persone della scuola, penso non ce ne sia una, se non Susan, che sentano la sua mancanza come persona» confessa.
«E allora perché ti manca?»
«Perché quando eravamo da soli, era diversa. Carly aveva questa particolarità di essere una stronza nella vita di tutti i giorni, ma di essere sé stessa con me. Sono riuscito a cogliere il suo aspetto più bello... Lo sapevi che ha tentato di proteggere Cloe in tutti i modi possibili dai bulli alle medie? Che i suoi genitori hanno una storia così complicato tra divorzi e figli esterni che lei non ha retto tutto ed è andata via di casa con Cloe per settimane?»
«Figli esterni?» chiedo confusa.
«Già, Carly ha scoperto di avere un'altra sorella oltre a Cloe... Ma non ha mai avuto occasione di capire chi fosse » confida.
Carly è riuscita a mostrare solo il suo lato peggiore alle persone, forse è stato questo il suo più grande sbaglio nella vita. Non metto in dubbio che nel privato fosse una bella persona, non ha nemmeno avuto una situazione familiare serena. Ma questo davvero giustifica il suo modo di essere e di comportarsi? E fino a che punto?
«Non ne avevo idea...» sussurro.
«Sai, a volte credo che la persona che le ha fatto del male l'abbia fatto per liberare sia lei dal dolore familiare che doveva sopportare e sia le persone che le stavano attorno dal dolore che lei stessa provocava» pensa Austin.
« Non penso che questo ragionamento giustifichi il suo assassino» rispondo sinceramente.
«Non sei sollevata dal fatto che lei non ci sia più?» mi domanda confuso.
«Lo sono... Ma non mi sembra lo stesso giusto che lei abbia fatto quella fine. Era una persona, dopo tutto. Per quanto la mia vita abbia preso una piega diversa da quando non c'è, per quanto il mio rapporto con Cameron sia migliorato visto che lei era la prima a tentare in tutti i modi di distruggerlo... Non è comunque giusto ciò che è successo » gli spiego:«Chiunque le abbia fatto del male, merita di essere punito dalla giustizia»
Austin continua a guardare la foto confuso e perso nel mio discorso. Ma sembra più triste del fatto che lei non ci sia più.
«Sempre che la giustizia riesca a trovarlo» commenta lui.
«Già, sempre che si riesca a trovare... Cosa che al momento sembra impossibile» rispondo.
«O forse non vogliono ammettere che sia stata Susan» dice lui.
«Lo pensi anche tu?»
É strano trovare qualcuno che condivida con me questo pensiero. Ho sempre avuto il sospetto su di lei e il fatto che una persona, esterna alla cerchia di persone che stanno architettando il piano, lo pensi mi sembra molto strano. Strano in senso positivo, perché vuol dire che non sono fuori di testa.
«Non è ovvio? Quella notte Carly aveva intenzione di portarle via Cameron»
«Mi solleva sapere che la pensi anche tu così»
«Ne ho la certezza» sorride lui.
«Adesso torno al piano di sotto, le mie amiche mi staranno cercando»
«Certo, ti accompagno, devo andare a vedere come stanno andando le cose»
«Devi controllare che non ti stiano sfasciando la casa» rido io.
«Anche questo è vero... Beh conoscendo tuo fratello e l'odio che prova per me, se siamo al secondo piano con i piedi sul pavimento è già un passo in avanti» ridacchia anche lui.
Usciamo dalla stanza e la prima persona che ci troviamo davanti è Lexy. Si mette la mano sulla bocca, quasi sconvolta dal fatto che io Austin siamo usciti dalla stessa stanza, e la prima cosa che fa è far partire il flash della fotocamera per scattarci una foto.
«LEXY FERMARTI» ma lei scappa subito al piano di sotto.
«Lasciala stare, le parlo io dopo» mi rassicura Austin. Cosa potrebbe succedere se Nash vedesse quella foto?
Mi crederebbe no? Non posso vivere nell'incertezza, starò addosso a Austin finché non le dirà di cancellare quella foto.
Scendiamo insieme le scale per tornare al piano di sotto e la prima persona che vediamo è mio fratello. Cameron ci guarda con lo sguardo infuocato, come se potesse esplodere a momenti dalla rabbia. Che cosa sta succedendo? Lexy ha già messo in giro la falsa notizia? Non credo, sarebbero tutti con lo sguardo puntato sul cellulare... Invece si stanno godendo la festa come se tutto stesse andando alla grande.
«Che cazzo ci fai con lui? Hai messo le corna a Nash?» è la prima cosa che mi chiede Cameron, con la sua gentilezza e scelta di parole delicate.
«Sto bene, grazie per avermelo chiesto» gli rispondo.
«Il fatto che tu abbia bevuto è una scelta tua» mi dice lui, e poi si volta verso Austin puntandogli il dito contro:«Se l'hai anche solo sfiorata, io...»
«Non è successo niente Dallas, vedi di calmarti, prenditi una camomilla, ne ho una di là in cucina» non poteva fare una scelta di parole peggiore. Se c'è una cosa che non si deve dire a mio fratello in una situazione di rabbia, è di calmarsi.
«Ma chi diavolo di credi di essere?» ribatte Cameron.
«Austin» continua a provocare Austin:«Ma questo lo sai benissimo, penso che Carly ti abbia parlato di me no?»
Sembra che Austin lo stia facendo apposta a provocare mio fratello. Guardo le mani di Cameron che si serrano in un pugno e mi fiondo subito in mezzo ai due per cercare di fermarlo dal fare la cosa più stupida della serata.
«Togliti di mezzo Sam» alza la voce.
«Poi te ne penti» gli ricordo.
«Mi potrei pentire di aver tirato un bel pugno in faccia a Mahone? Non credo» mi dice continuando a tenere lo sguardo fisso su Austin:«Togliti di mezzo»
«Mi ringrazierai domani» lo spingo via con tutte le mie forze appoggiando le mani sul petto e spingendo in avanti. Lui comincia a indietreggiare.
«Guardatelo, talmente scarso che si fa trascinare via dalla sorellina» sono queste le parole di Austin e le dice ridendo. A questo punto io non ho più intenzione di aiutarlo. Se le sta cercando in tutti i modi possibili, sa che mio fratello ha un carattere per nulla semplice e soprattutto impulsivo. Non si fa problemi ad agire, anche se in modo sbagliato.
«Posso adesso?» mi chiede Cameron guardandomi negli occhi.
«Prova a risolverla a parole, ti prego» lo supplico.
«Certo...» alza di nuovo lo sguardo su Austin:«... A parole»
E la prima cosa che fa è tirargli un pugno.
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