56.

Nash non me la racconta giusta. Ha avuto comportamenti strani negli ultimi due giorni, come se cercasse di proteggermi a tutti i costi e allo stesso tempo fosse preoccupato per me. Ho provato a chiedergli più volte che cosa gli sia preso, ma continua a dirmi che va tutto bene, sei tu che ti fai strane idee. Eppure so che il mio sesto senso non mente mai, quando sento dentro di me che c'è qualcosa che non va è perché effettivamente c'è qualcosa che non va. Non sono una persona testarda, ma lo divento quando si tratta di ciò che sento io. 

« Non c'è bisogno che mi accompagni a casa, hai il dormitorio a due minuti di camminata da scuola » dico a Nash quando esco dalla biblioteca scolastica. 

Se c'è una cosa che non sopporto è quando una persona si preoccupa troppo per me. Sono fragile, sono debole, sono timida... Ma per quanto possa non essere capace di affrontare la vita con il piede giusto, l'unico modo per aggiustarmi è stare da sola e non far preoccupare le persone attorno a me. Sembra un discorso strano, lo so, ma so che ci sono là fuori persone che mi capiranno. 

« Voglio solo essere sicuro che arriverai a casa sana e salva, senza pensieri che ti possa succedere qualcosa » confessa.

« Ma cosa mai mi potrà succedere?» ridacchio, cercando di alleggerire la situazione, anche se è difficile:« Arriverò a casa sana e salva, come sempre » gli lascio un bacio sulle labbra. Un bacio che non aiuta però a far sparire le sue preoccupazioni. 

Mi guarda con lo sguardo perso, lo stesso che ha avuto negli ultimi due giorni, dopo che sono rimasta a dormire da lui. Non è successo nulla quella notte, se non che ci siamo addormentati abbracciati l'uno all'altra e che la mattina me ne sono andata via prima che si svegliasse. Non potevo restare ancora, i miei genitori si sarebbero preoccupati e Cameron avrebbe sfruttato la situazione a suo vantaggio, come sempre. 

« Cosa ti sta succedendo? Cosa mi nascondi?» gli chiedo, per l'ennesima volta.

« Va tutto bene »

« Non va tutto bene. Ultimamente sembra che hai paura che mi succeda sempre qualcosa di brutto. Hai pensato a qualcosa? O hai visto qualche film strano?»

« No, ti voglio solo al sicuro, con me. Videochiamata questa sera?» domanda.

« Non penso, devo studiare »

« Studi con me, ti ascolto volentieri » 

« No, mi distrai e basta » ridacchio.

« É vero, ma fidati di me » 

« Come con la festa?» ironizzo.

« Quella della festa è stata solo una falla nel sistema » ride:« Però ti prometto che posso trattenermi dal fare lo scemo per ascoltarti ripetere ad alta voce »

« Vedremo » in realtà non vedo già l'ora. Ma c'è qualcosa nel suo sguardo che non mi convince per niente.

Lo saluto e salgo sul mio motorino. Non vedo già l'ora di arrivare a casa e di farmi una doccia calda, prima di cominciare a stare per una bella e lunga notte. Mentre guido, non posso fare a meno di pensare a cosa possa essere successo di così importante da far spaventare Nash... É stata solo una dormita insieme, continuo a dirmi. Appoggio il motorino in garage, quando finalmente arrivo a casa, e mi avvicino alla porta di casa per entrare. La macchina di mio fratello è già in giardino, quindi non devo nemmeno tirare fuori le chiavi di casa. 

Quando spalanco la porta, riesco solo a vedere Cris che scatta in piedi dal divano e Cameron che si gira nella mia direzione sorpreso. Entrambi sembrano parecchio in imbarazzo, quasi come se... Le loro labbra sono rosse, come quelle di due persone che si sono baciate con parecchia intensità. Oh no...

« Beh... Credo sia ora di andare » accenna Cris, sistemandosi i capelli spettinati. 

« Cris, come mai sei qui?» domando sorpresa.

« Dovevo darle gli appunti per domani » si mette in mezzo mio fratello.

« Va bene... » dico:« Io vado di sopra » non voglio assolutamente assistere ad altro. 

Immagino solo quello che è potuto succedere tra quei due, la gioia di Cameron nell'andare a dire tutto subito a Cloe come se avesse appena vinto un trofeo, non la fiducia di una ragazza che probabilmente si sta innamorando di lui. 

Mi chiudo in camera mia, pronta a preparami per il mio lungo pomeriggio, ma Cameron piomba nella mia stanza senza nemmeno darmi il tempo di dire una parola.

« Ci hai interrotti » mi rimprovera.

« Non sapevo che fosse a casa nostra »

« Potevi scrivermi »

« Ti ripeto: non pensavo che lei fosse qui. Non è mai venuta qua di sua spontanea volontà, senza dirmi niente e soprattutto per vedere te » dichiaro. 

Può prendersela con me quanto vuole, ma non ho alcuna intenzione di prendermi delle colpe che nemmeno ho. Potevo bussare, ma non busso per entrare in casa mia. Non esiste.

« Comunque ci siamo baciati »

« Penso fosse più che evidente » non ho idea del perché sia entrato nella mia stanza per dirmelo.

Cameron non è mai stato molto aperto nel raccontarmi le cose che succedono nella sua vita, non so praticamente nulla di lui e abbiamo vissuto in questa casa insieme da sempre. 

« Puoi anche reagire diversamente... »

« Diversamente? Okay fratellino. Bravo, sono fiera di te! Perché mentre tu la stai prendendo in giro, lei sta cominciando a essere interessata a te. Certo, mi sembra una cosa molto felice, sono orgogliosa di te » dico:« Strano che tu non sia ancora tra le coperte con Susan, stai facendo progressi »

No, non fa parte di me questo atteggiamento antipatico. No, non è la Sam di sempre a parlare. 

« Con Susan penso di aver chiuso definitivamente » confessa.

« Per farla preoccupare e odiare Cris ancora di più?»

« La mia vita non ruota attorno al piano di Cloe... Okay, forse sì, ma non troppo» 

« Non che mi importi » sbotto:« Devo studiare »

Mi fa male comportarmi in questo modo con lui, sono sempre stata la prima a cercare di recuperare il rapporto con lui. Ora sto facendo l'opposto e non mi fa stare bene. Ma ho altre scelte? O mi faccio mettere i piedi in testa o rispondo. In entrambi i casi non recupererei nulla del nostro rapporto inesistente.

Lo guardo mentre aspetto che esca dalla mia stanza. Prende anche l'iniziativa, ma si blocca non appena legge qualcosa sullo schermo del cellulare. Deve essere qualcosa di non positivo, visto che stringe quel telefono come se stesse cercando di schiacciarlo. 

« Maledetto Espinosa » sussurra, prima di uscire dalla stanza e chiudere la porta dietro.

Eh no, non ho intenzione di stare chiusa qua dentro con la curiosità a mille. Esco dalla mia stanza, si sente benissimo Cameron parlare al telefono con qualcuno. Non si scomoda nemmeno di tenere la voce bassa, grida arrabbiato come se fosse la cosa peggiore della sua intera vita.

« Quel cretino sta facendo il possibile per rovinare il nostro piano. Lexy mi ha appena scritto che sono tornati insieme, ti rendi conto di cosa sta facendo? » dice al telefono.

« Non me ne frega niente Cloe, ero riuscito a far avvicinare Cris a me»

« Comportarmi come se non me ne importasse? Mi spieghi come faccio?!»

« Certo che non me ne frega niente di lei. Non me ne importa un bel niente »

Queste sono le sue parole. Sono felice, mi tira su di morale sapere che Matthew ha deciso di prendere la decisione che lo può rendere la persona più felice della terra, senza dare ascolto a mio fratello e quella ragazza. Non voglio nemmeno pronunciare il suo nome.

Sento, però, nelle parole di Cameron un po' di gelosia. É come se la questione di Matthew e Cris l'avesse turbato per il piano, ma anche sul lato personale... La mia ipotesi, ovvero che il karma faccia sempre la sua parte, sta prendendo piede nella mia vita. Cameron sta cominciando a provare qualcosa per Cris... E spero sia così. Potrebbe essere l'unica ancora di salvezza per la totale rinuncia al piano diabolico di Cloe. 

Torno nella mia stanza, se dovesse scoprirmi qua fuori potrebbe impazzire. Prendo in mano il cellulare e controllo i messaggi.

Cinque sono solo da parte di Nash che mi chiede se va tutto bene.

Forse sa di Cameron e Matt, per questo si sta preoccupando. Lo chiamo, avviando una videochiamata, e quando l'accetta prende un respiro profondo.

« Cameron mi ha mandato un messaggio in cui sembrava incavolato. Per fortuna stai bene» dice.

« Sì, non se l'è presa con me questa volta »

« Se fosse successo, sarei corso là senza nemmeno pensarci due volte » dice:« Stai bene? Voglio dire... Sì, stai bene?»

« Sì, sto bene »

« Menomale »

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