41.
Quando mi presento a scuola, lo sento nell'aria che sarà una giornata in cui succederanno troppe cose per i miei gusti. Capisco più o meno il motivo quando Nash mi si avvicina mentre cerco i libri dentro l'armadietto.
« Ehi » mi spaventa, facendomi cadere a terra la borsa. Lui comincia a ridacchiare, come se fosse la cosa più divertente del mondo.
« La prossima volta, potresti avvisami prima?» chiedo, respirando profondamente.
« Scusami, non pensavo ti spaventassi » raccoglie la mia borsa:« Come stai?»
Mi guardo attorno nella speranza che nessuno ci veda. Diciamo che il pericolo Betty e Susan possono sempre presentarsi. Sono due arpie, potrebbero inventarsi qualsiasi cosa pur di distruggermi la vita.
«Bene, è stata una mattinata molto intensa » Non è una mattinata particolarmente produttiva. Diciamo che dopo ieri sera non avevo molta voglia di alzarmi dal letto questa mattina. Sono tornata a casa alle quattro. Tra baci e ore di chiacchiere, io e Nash abbiamo fatto davvero tardi.
« Bene, perché ho proposta per te » dice:« Non voglio che pensi che ieri sera ti ho voluta con me solo perché son giù di morale per la mia storia con Betty »
Ebbene sì, questa è una delle cose che gli ho detto ieri sera. É più che altro una mia paura.
« Ci ho pensato su. Questa sera ti passo a prendere per ora di cena e ti porto in un posto speciale» sembra così entusiasta:« Non accetto un no »
« E un bel no da parte di mio fratello invece? Perché credimi che quello arriverà di sicuro»
« Non me ne frega niente di tuo fratello, Sam. Cameron è il mio migliore amico, ma non per questo devo assecondarlo in ogni suo capriccio. Non è giusto per me, come non è giusto per te» risponde.
Non sono molto convinta, detto sinceramente. Se Cameron dovesse venire a saperlo, sono sicura che potrebbe dare origine alla fine del mondo.
« Facciamo che al momento ti dico di sì, ma non voglio che Cameron lo sappia »
« Sam... Non può rinchiuderti in casa »
« No, ma potrebbe rendere la mia vita un inferno » peggio di come ha fatto Susan, mi ha detto.
« Per quanto possa essere stronzo, è pur sempre tuo fratello. Ti dice queste cose per spaventarti»
« Non mi posso appoggiare solo all'idea del 'è mio fratello'» dico:« Se prometti che non glielo dirai, mi farò trovare pronta questa sera »
« Va bene » si arrende « Puntuale, mi raccomando»
« Lo sarò » rispondo.
Mi lascia un bacio sulla guancia e se ne va. Mi fa piacere che Nash si impegni a farmi capire che ci tiene. Che non è una cosa passeggera e che sopratutto non mi sta usando per dimenticare la sua ex fidanzata. Ma da un altro lato mi sento di star sbagliando di nuovo. Mi sto mettendo nei guai?
Vado in classe nella speranza di riuscire a schiarirmi le idee, magari restando da sola mi viene in mente anche come farlo sapere a Cameron senza che poi si arrabbi con me. Tra l'altro... Cameron non è ancora arrivato a scuola, nonostante sia uscito di casa esattamente al mio stesso orario. Il motivo lo scopro solo qualche minuto dopo l'inizio della lezione, quando si presenta in classe con Cris. Che cavolo sta succedendo?
« Mi dispiace, c'era traffico » si giustifica Cris.
Qualcosa non mi quadra. Quando il professore finalmente ci dice di alzarci per andare in spogliatoio e cambiarci per l'ora di ginnastica, mi avvicino alla biondina per farle qualche domanda.
« Allora, tu e mio fratello... Per caso, uscite insieme? » chiedo titubante.
« Certo che no » lo dice come se fosse ovvio, come se non si fosse accorta del fatto che Susan è rimasta a bocca aperta quando li ha visti entrare insieme in classe.
« Ti ha accompagnata lui a scuola?»
« Sì, se no avrei fatto ritardo »
« É stato carino con te?» chiedo.
« Sam! É un interrogatorio?» ridacchia:« Puoi stare tranquilla. Non c'è più di una semplice amicizia tra di noi »
« Va bene » rispondo. Non mi convince per niente. E spero che l'interesse di Cameron nei confronti di Cris cambi. Rido tra me e me al pensiero di Cameron che, con il suo piano assurdo, potrebbe innamorarsi di Cris e mandare a quel paese il suo splendido piano. Ma ci credo poco, la sua fissazione per Susan è talmente grande che la vedo dura che qualcuna riesca a superarla. Soprattutto nel caso in cui lei si dimostri innocente nella faccenda di Carly.
Quando arriviamo in spogliatoio, sto attenta a guardarmi attorno soprattutto per la presenza di Susan e Betty. Mi stanno tenendo d'occhio da quando ho messo piede in classe. Secondo me stanno cercando di incastrarmi di nuovo in qualche modo... Infatti la doccia, purtroppo, oggi salterà.
«Sam, potresti aiutarmi a farmi la coda? Non ne sono per niente capace» mi chiede Cris.
É mentre andiamo in direzione del campo da gioco che ho il coraggio di confessare a Cris che:«Nash mi ha chiesto di uscire»
«Ma è grandioso, quando?»
«Questa sera» dico incrociando lo sguardo di Nash.
«È fantastico. Sai già che cosa ti metterai?»
«No. Per favore vieni da me questa sera? Ho bisogno del tuo aiuto» la supplico.
«Certo»
«Magari portami qualche tuo vestito, non si sa mai»
«Dove andrete di bello?» Chiede, contenta per me.
«Ha detto che sarà una sorpresa» arrossisco, mano a mano che realizzo che cosa ha organizzato per me.
« Formate due squadre, Dallas ed Espinosa scegliete voi i componenti » ci interrompe il professore di ginnastica.
« Cris » esce dalla bocca di mio fratello. La maggior parte di noi resta a bocca aperta. Non so cosa stia succedendo tra quei due, non so perché Cameron si ostini a continuare a provocare sia lei sia Susan, ma di una cosa sono certa: sta esagerando. Susan è rossa in faccia, sento che potrebbe esplodere dalla rabbia a momenti.
« Susan » ribatte Matt. Altro atteggiamento strano. Matthew, per quanto possa aver chiuso bene con Susan, non l'apprezza più come tanto tempo fa. Da quando ha aperto gli occhi e ha capito che tipo di persona è, non la guarda più allo stesso modo e anzi, cerca di tenerla il più lontano possibile. Ma a quanto pare, quando si tratta far ingelosire qualcuno, queste regole non valgono.
Mi stupisce ancora di più mio fratello quando mi prende nella sua squadra. Nash mi lancia qualche occhiata compiaciuta.
Questa giornata mi sta facendo venire il mal di testa.
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