33.
Penso che nessuno trovi piacevole vedere la propria vita andare piano piano a pezzi, o no? Bene, non piace nemmeno a me eppure mi tocca vedere tutti i giorni come una stupida foto abbia avuto la meglio sulla vita che mi stavo lentamente costruendo. Nash si sta riavvicinando a Betty, i due passano ore e ore chiusi in camera di lui o la ricreazione a raccontarsi chissà cosa. Susan non perde occasione per rintracciarmi giorno per giorno il fatto che sono solo una sfigata. Cameron continua a portare avanti allegramente il suo piano con Cloe che gli dà le varie indicazioni, mentre Cris ha mille problemi con Matthew e sembra essersi dimenticata della mia esistenza.
Stare fermi e immobili mentre il mondo va avanti non è bello. La mia vita è arrivata a uno stop, non so più in che direzione andare. Non so cosa fare. Sono tornata al punto di partenza.
« Sai, a volte devi saper prendere in mano le situazioni Sam » Lindsay è forse l'unica persona in questa scuola a darmi ascolto quando ne ho bisogno.
« Lo so, ma ogni volta che lo faccio non succede nulla di buono. Per di più, con Susan che ha ancora la mia foto sul suo cellulare... Non riesco a stare tranquilla, non ci dormo nemmeno più la notte. Ogni volta che mi vede, mi minaccia » spiego.
Lindsay è l'unica a sapere di ciò che è successo con Nash, Betty e Susan. Non mi sono confidata con nessun altro, ho paura che non possano capire.
« Allora troviamo un modo per cancellare quella stra maledetta foto » risponde Lindsay.
« E come?»
« Non lo so, ma se mi ci fai pensare su possiamo trovare una soluzione. Tu intanto non perderla mai di vista, se la vedi in atteggiamenti strani seguila e scatta foto, ripagala con la stessa moneta»
Peccato che Susan sia la persona più prudente di questo mondo, sa benissimo che ogni sua azione può essere monitorata e mandata al giornalino di Lexy. Non rischierebbe mai di mettersi in situazioni poco convenienti per lei. Lindsay, però, aveva ragione: visto che con le buone quella foto non era sparita dal cellulare di Susan, allora dovrò farla cancellare con le cattive.
« Esiste un modo per distrarre Susan e portarle via il cellulare per qualche minuto?»
« Potrebbe, ma dubito sia facile accederci »
« Diventaci amica »
« Io? Amica di Susan?»
« Certo, prova a diventarci amica. E anche di Betty. Magari riesci ad avere qualche informazione in più e cancellare la foto » mi spiega Lindsay.
L'idea di diventare amica di Susan non mi convince, per niente. Ma esiste davvero una soluzione alternativa che non preveda la diffusione di quella foto nel caso in cui io ne parli con Cameron o con Nash? No. Non esiste. Forse diventare sua amica mi salverà la vita. Non dovrò più sottostare a lei o a Betty, e forse potrò finalmente chiarire tutto con Nash.
Ma come si può diventare amica di Susan? Come si può anche solo essere in sintonia con una persona di quel tipo? Queste due domande mi hanno tormentata per tutta la giornata. Quando sono tornata a casa mi sono messa ad appuntare su un quaderno tutti gli aspetti del carattere di Susan... Tutti negativi naturalmente, forse l'unica cosa positiva che ha sono i capelli. Diamine, come fanno ad essere sempre così perfetti? A parte questo, se voglio essere sua amica, devo essere come lei. Appunto sul mio quaderno i passaggi che domani dovrei mettere in atto.
Penso di non essermi mai svegliata così presto per prepararmi. Sveglia alle cinque, solo per poter preparare il look alla Susan. Tra trucco e vestiti, sono riuscita a uscire dalla stanza e andare a fare colazione un'ora e mezza dopo essermi svegliata.
Trucco molto naturale, ma parecchio abbondante per farmi sembrare perfetta. Camicetta bianca e gonnellina corta bordeaux, l'unica che ho in armadio. Stivaletti con un po' di tacco. Capelli lisciati, raccolti in uno chignon e con due ciuffetti arricciati sul davanti. Penso di non essermi mai vista conciata in questo modo.
Non ho mai avuto una grandissima autostima, anzi, mi vedo sempre inferiore a chiunque. Ma vestita in questo modo mi sento... Carina. Ma vale davvero la pena di alzarsi due ore prima la mattina per sembrare carina? Non per me. Nel mio piccolino, ho sempre sperato di continuare ad essere apprezzata come la Sam acqua e sapone che amo essere. Senza necessità di trucchi per mascherare me stessa.
Capisco di essere stata brava solo quando vedo la faccia di Cameron. Gli cade per terra la tazza del caffè e sputa quello che aveva in bocca.
« Cosa ti è successo?» mi chiede.
« Voglio cambiare un po' » rispondo.
« Un cambiamento un po' drastico, non trovi?»
« Almeno ora, quando camminerai per il corridoio scolastico, non ti vergognerai di salutarmi » dico.
É la pura verità. E lo capisco anche dal fatto che Cameron non ha il coraggio di rispondere. Per di più, mi viene da pensare a come potrebbe reagire Nash nel vedermi in questo modo. Se Cameron è rimasto a bocca aperta, chissà lui... O forse, avendo recuperato i sentimenti per Betty, non gliene frega meno di zero. Magari mi passerà accanto senza nemmeno notarmi. Ma non è questo l'obiettivo della mia giornata: devo diventare amica di Susan.
Prendo il motorino e indosso il casco con la massima cautela, nella speranza che non rovini la pettinatura che ho fatto in mezz'ora. Corro anche piano, per evitare che tutto si mantenga intatto. Quando arrivo a scuola ed entro nel corridoio, la gente sembra quasi sotto shock.
Si voltano tutti nella mia direzione mentre vado decisa verso l'armadietto di Susan, a quest'ora sicuramente si trova là con le sue amiche per aggiornarsi sugli ultimi gossip della mattinata. O della sera prima. O inesistenti e inventati solo per mettere in cattiva luce persone scomode.
Quando le vedo in lontananza, predo un respiro profondo. Deve andare bene. Non posso fallire questa volta.
« L'avete sentita l'ultima sulla professoressa Agatha? Dicano abbia tradito il marito con il professor Timothy nello sgabuzzino della palestra » dissi, avvicinandomi al gruppetto.
« Samantha, sei veramente tu?» mi domanda Susan.
« Sì »
« Ma cosa ti è successo?»
« Mi sono data una sistemata, sai ero stufa di essere una sfigata » capisco subito dallo sguardo di Susan che sono parecchio convincente.
Dio mio, cosa mi tocca fare per cancellare una maledetta foto! penso tra me e me.
« Finalmente te ne sei accorta Dallas, stai bene così, anche se potresti fare di meglio »
« Davvero? Beh allora che ne dici di trovarci uno di questi pomeriggi così mi insegni?» chiedo a Susan. E così mi dai l'occasione d'oro per cancellare la foto, mi corressi mentalmente.
« Diventerai una vera donna, grazie a me. Cameron ne sarà fiero »
Non so perché mai Cameron dovrebbe importarsi del mio cambiamento visto che a malapena ha il coraggio di rivolgermi parola, ma se Cameron può essere una scusa per farmi invitare a casa di Susan, per me non è un problema.
« Potresti finalmente levarti di torno Cris così, perché Cameron stravederebbe solo per te » ipotizzo.
« Hai ragione » dice Susan.
« Ci vediamo dopo a ricreazione?» chiedo, visto che il primo corso della giornata comincia tra pochi minuti.
« Sì, a dopo » risponde Susan con il sorriso più falso della Terra.
So bene che sospetta qualcosa, è stato anche fin troppo semplice avvicinarla. Ma non mi importa. Voglio raggiungere il mio obiettivo a tutti i costi.
Mentre mi avvio verso la classe del corso, mi imbatto in qualcuno che non vedevo l'ora di vedere. E che non mi degna nemmeno di uno sguardo da una settimana. Nash. Quando mi vede, il suo sguardo continua a spostarsi dall'alto verso il basso. Non sembra crederci. Ma per non dare nell'occhio, non devo parlargli. Se lo venisse a sapere Betty... No, non deve.
« Sam?» chiede lui.
Cosa faccio? Vado dritta per la mia strada o mi fermo a rispondergli, per educazione naturalmente?
« Ehi » dico, mantenendo le distanze.
« M-ma... Cosa ti è successo? Cioè, voglio dire, stai bene così. Cioè, aspetta... » ridacchia per il nervoso mentre si passa la mano tra i capelli:« Cioè, come mai questo cambio di look?»
« Mi andava, senza alcun motivo » rispondo, riuscendo quasi a respirare come a persona normale.
Nonostante tutto, Nash mi ha sempre un effetto strano quando lo vedo... Strano in senso positivo.
« Beh, stai b-bene » non riesce a smettere di guardami e non posso nemmeno fare a meno di notare le sue guance arrossate.
« Grazie »
« Stai sempre bene eh, non fraintendere » mi dice, con il respiro sempre più pesante.
« Ehm no, non stavo fraintendendo. Grazie, mi fa piacere saperlo » rispondo.
« Però vestita così sei... Stai bene, sì »
« Meglio prima o adesso? Perché sono ancora confusa » gli chiedo.
« Prima » risponde subito:« Cioè, stai benissimo ora. Però ti preferisco al naturale, anche se vestita così stai lo stesso bene e... Sembro un imbecille »
Ho messo in difficoltà Nash Grier. Non ci credo.
« No, non lo sei » sorrido, per tranquillizzarlo
« Stavo cercando una persona, non mi ricordo più chi »
«Forse Betty?» chiedo.
« B-Betty? Chi... Ah sì, Betty » sembra completamente un'altra persona. Ha perso l'autocontrollo.
« Era all'armadietto di Susan con le altre » gli dico.
« Grazie... Beh, ci vediamo »
«Sì certo »
Quasi tremo per come Nash si è comportato con me. Sembrava un ragazzino alle prese con la prima cotta. É positivo, no? Ah Sam, non importa, devi pensare ad altro dico a me stessa.
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