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Cerco di mantenere la calma. In fondo quella ragazza potrebbe essere davvero chiunque, Taylor sta ingigantendo la situazione perché probabilmente è stato lo stesso Nash a confidargli qualcosa, no? 

« Taylor, no, ovvio che non sono io » cerco di sembrare più confusa possibile.

« Senti Sam » comincia, sistemandosi la bandana azzurra:«  Posso sembrare ingenuo, posso sembrare stupido, posso sembrare un dipendente da popcorn...»

« Cosa che sei...» lo interrompo.

« Non è questo il punto. Nash mi ha confidato che quella sera vi siete visti, mi sembra ovvio che si tratti di te » 

« Anche se fosse? Cosa importa?»

« La piccola Sam sta entrando ufficialmente a far parte del gruppo delle persone più discusse della scuola» ridacchia.

« NO, non succederà perché nessuno saprà mai che quella ragazza sono io. Puoi spargere in giro la voce che si tratta di Betty? Mi faresti solo che un grandissimo favore »

« Tanto prima o poi lo sapranno tutti lo stesso. Sai che Nash non si fa mai problemi a dire le sue cose in giro, qualsiasi cosa che lui faccia la rende pubblica proprio perché non gli frega niente di essere giudicato o criticato » mi spiega Taylor.

Effettivamente Nash è sempre stato un ragazzo che smentiva o chiariva i vari gossip, non stava mai zitto tipo mio fratello che ti queste cose se ne fregava altamente. Non posso permettere a Nash di chiarire anche questo gossip, se mai dovesse venire fuori la verità il tutto sarebbe seguito da un gossip peggiore, me nuda nella docce della scuola.

« Devo trovare Nash » penso ad alta voce. Ma non posso nemmeno avvicinarmi troppo a lui, se mi dovesse vedere Betty sarebbe la fine.

« Devi trovare Nash. E io un distributore perché ho fame » commenta Tay prima di andare via.

Prendo in mano il cellulare e digito il messaggio a Nash.

A Nash

Possiamo trovarci in camera tua tra cinque minuti? E potresti non dirlo a nessuno? 

La sua risposta è immediata.

Da Nash:

Corro 

Mi fa sorridere, senza alcun dubbio, ma metto da parte le farfalle nello stomaco e cerco di concentrarmi sul vero motivo per il quale lo voglio vedere.

A scuola è vietato accedere ai dormitori durante gli orari di lezione a meno che non ci sia una scusa valida, e anche quella firmata dal preside. Sta di fatto che sono state poche le volte che hanno beccato qualcuno tornare in dormitorio, quindi penso di avere la strada spianata se faccio in silenzio. 

Sono sempre passata inosservata, che fosse tra gli alunni o tra i professori, nessuno si potrebbe mai aspettare una trasgressione da parte mia quindi quando chiudo la porta dei dormitori dietro di me tiro un sospiro di sollievo. Essere stata considerata una santa in tutti questi anni mi è almeno tornato utile a qualcosa. 

Un qualcosa che è davvero grave. 

Mi sto salvando da sola, di nuovo.

Quando arrivo davanti alla porta della sua stanza prendo un respiro profondo. Ho le mani che mi stanno tremando dalla paura, se non mi dovesse dare ascolto? Se nonostante tutto volesse comunque rivelare che quella ragazza sono io?

« Nash, sono io » busso alla porta di Nash. 

Ci mette un po' ad aprirmi, il tempo esatto per farmi venire ansia che qualcuno mi beccasse in queste zone della scuola che a quest'ora sono vietate.

« Grazie per averci messo tanto, stavo solo rischiando di essere scoperta, non ti preoccupare» sono innervosita da tutto. 

« Scusami, stavo sistemando la stanza. Non posso accogliere i miei ospiti nel casino più grande che si possa immaginare » dice. 

«Non mi importa del casino della tua stanza, c'è una cosa importante della quale ti devo parlare» spiego.

« Sì, l'ho capito. Non ho capito perché dobbiamo stare chiusi nella mia stanza... Non potevamo parlare semplicemente in corridoio?»

«No, mi piace essere riservata» mento. Non voglio che Nash sappia della foto, non voglio che sappia del ricatto di Betty perché quello potrebbe essere un motivo in più per il quale potrebbe allontanarsi da lei. 

 « Di cosa mi devi parlare? » domanda.

« Hai visto l'articolo sul giornalino scolastico? Quello su di te e una ragazza insieme... »

«La nostra foto? Sì» ho i brividi a sentirgli dire la nostra foto. Stiamo già andando nella direzione sbagliata.

« Ecco, potresti evitare di chiarire in giro che quella ragazza sono io?» chiedo.

« Perché? Cosa'è di sbagliato?» domanda confuso.

Vorrei vivere con la sua stessa tranquillità.

« Un paio di cose. In primis, mio fratello che ovviamente potrebbe non prenderla proprio benissimo, sai cosa ne pensa anche solo del fatto che io e te possiamo essere amici. Immaginati come potrebbe reagire al fatto che addirittura ci siamo baciati... Non voglio nemmeno che l'idea possa sfiorargli la testa, la mia vita potrebbe finire in quell'esatto momento. E poi, per me stessa, non voglio passi il messaggio che i bacio gente a caso » spiego, voglio che capisca la gravità della situazione e so che buttandoci in mezzo mio fratello potrebbe capire. 

« Tuo fratello prima o poi dovrà capire che non può controllare la tua vita»

«Sì, ma per il momento non voglio che sappia niente»

«Ti spaventa così tanto?» mi chiede guardandomi dritta negli occhi.

Mi spaventa mio fratello. Come mi spaventa l'idea che la mia foto possa fare il giro della scuola.

« Sì» cerco di essere più convincente possibile. 

« Allora, per una volta, lascerò le persone con il dubbio » si arrende.

«Grazie, mi stai letteralmente salvando» sorrido e tiro un sospiro di sollievo.

« Per te questo e altro, Sam, lo sai » continua a guardarmi dritta negli occhi e ogni volta che mi dice queste cose con così tanta sicurezza mi vengono i brividi.

Il ragazzo che ho desiderato per anni non era perfetto. Non diceva sempre le cose giuste nel momento giusto, non sempre si comportava come doveva persino nei miei confronti, non sempre faceva scelte razionali. Ma era capace di farmi sentire una voragine di emozioni, emozioni che non si provano con tutte le persone. 

Ecco, lui con quello sguardo era capace di farmi rabbrividire, non sono capace di sostenerlo e per questo mi volto. 

Il suo cellulare vibra e lo sento sbuffare. Con la coda dell'occhio noto che si tratta di Betty, mi auguro con tutta me stessa che non sia la mia foto.

« Ed eccola puntualissima, subito a chiedere conferme » commenta Nash.

« Non ha tutti i torti, quella sera siete pure andati a letto insieme... » spiego.

«Sì, ma sa anche bene che non  è significato nulla. E gliel'ho detto subito. Ora si sta comportando come se l'avessi tradita » racconta.

« Non ti arrabbiare con lei, in fondo ha un po' ragione. Siete stati insieme, baci me e poi vai a  letto con lei... Fossi al suo posto me la sarei presa anche io. Ci tiene a te, tantissimo, non la allontanare e non farle del male » gli confido in parte perché sono cose che penso, in parte perché spero di farlo avvicinare involontariamente a lei. 

Mi guarda di nuovo confuso. Sì, non sono mai stata capace di nascondere cose alle persone, sul mio viso si legge subito quando mento o meno. 

« E tu invece che mi dici?» domanda appoggiando il cellulare sul letto:« Ci tieni a me?»

« Non rispondi a Betty?» cerco di cambiare argomento.

« Non hai risposto alla mia domanda» mi ricorda.

« Certo che ci tengo a te» confido:« Ora rispondi a Betty?»

«Se rispondo a Betty, smetti di ricordarmi che le devo rispondere?» domanda. 

«Sì» 

Prende il cellulare e digita il messaggio alla ragazza. Ora mi auguro che lei sia felice e che si sia dimenticata della rivista, o di me in generale. 

« Fatto» mi mostra il cellulare e poi lo lancia sul letto.

« Ora credo sia giunto il momento di tornare al piano di sotto, magari ti stanno cercando » restare da sola in questa stanza con Nash non mi fa proprio bene. 

« Altri cinque minuti, per una volta che non mi ignori voglio godermi il momento» mi dice. 

« Va bene, allora stiamo qui a fissarci per i prossimi cinque minuti» ridacchio. 

« Ai suoi ordini capo » torna a guardarmi dritto negli occhi.

Faccio la stessa cosa per prenderlo in giro, in modo divertente senza al alcun tipo di secondo fine. Ma poi vedo il suo sguardo lasciare i miei occhi e scivolare lentamente verso il basso. Le mie labbra sembrano essere diventate il suo nuovo punto di osservazione. 

Lo vedo avvicinarsi lentamente verso di me, le distanza si accorciano fino a quando non sento il suo respiro sulla pelle del mio viso. Esita, c'è qualcosa che lo blocca dal fare l'ultimo passo verso le mie labbra... Ed è per questo motivo che torno con la testa sulla terra e ricordo a me stessa che devo uscire da questa situazione, ma è difficile. Il mio corpo non riesce a spostarsi.

« Nash... » sussurro senza mai distogliere lo sguardo dalle sue labbra:« ... Non posso »

« Non ci vede nessuno, non farti alcun tipo di problema » mi risponde, senza però avvicinarsi ancora. Sembra essere molto attento, vuole essere sicuro che io abbia voglia di baciarlo quanto lui. 

Avvicina solo le sue mani sul mio viso e sfiora le mie labbra con le dita, delicatamente. 

« Non posso...» insisto senza essere convincente. 

« Allora resteremo fermi così fino a quando uno dei due non mollerà, sai che succederà prima o poi» propone.

« Non...» ricordo, ma vengo interrotta.

« Tu puoi, e vuoi Samantha. Siamo chiusi in questa stanza, non c'è tuo fratello. E credimi, non voglio nemmeno farti del male o prenderti in giro, sto morendo dalla voglia di baciarti nonostante tu mi abbia fatto incazzare oggi » 

E non ha torto. Non ho fatto altro che rispondergli male dopo averlo baciato ieri sera.

« Oh al diavolo » sussurra prima di accorciare definitivamente le distanze. 

Il bacio è intenso fin da subito, le nostre labbra si sfiorano con urgenza, come se ieri sera non ci fosse stato nessun bacio, come se ci stessimo aspettando in realtà da anni. Mi aggrappo alle sue spalle e sfioro con le dita il suo collo per avvicinarlo ancora di più a me... Sono questi i pochi momenti che ho a mia disposizione per sentirmi vicina a lui, per sentirlo un po' mio nonostante sia sbagliato. 

Indietreggia con la schiena e mi fa stendere su di lui, mentre non lascia mai le mie labbra. Le sue mani sfiorano i miei fianchi, li stringe forte a sé, come se avesse bisogno urgente di quel contatto. Nella stanza si sentono solo i nostri respiri e le nostre labbra che si cercano. Lo so che sto facendo qualcosa si sbagliato, ma quando bacio Nash tutte le mie preoccupazioni sembrano svanire in qualche modo. 

La campanella suona, e lui subito:« Contiamo fino a dieci e poi ce ne andiamo, va bene?» 

Sarà un conto alla rovescia molto sofferto. 

« Dieci» sussurro tra un bacio e un altro mentre ansimo quando mi morde il labbro inferiore.

«Nove» continua lui sfiorandomi la schiena sotto la maglietta, le sue dita la percorrono con delicatezza dall'alto verso di il basso.

« Otto» tocca a me mentre lascio che le sue labbra si spostino lentamente verso il mio collo.

« Sette» sussurra lasciando baci delicati sul mio collo, mentre io lotto con la voglia di afferrare i bordi della sua maglietta e togliergliela. 

« Sei » dico mentre le mie mani sfiorano, da sopra la maglietta, i suoi pettorali e scendono lentamente verso l'addome.

« Cinque» fa fatica a dirlo perché il respiro si sta facendo sempre più pesante.

« Quattro» continuo, sapendo che andando avanti di questo passo le cose non si metteranno bene.

« Tre » si da un spinta per farci girare. Il suo corpo sul mio mi fa provare una strana sensazione di pienezza e di sicurezza.

« Due» concludo riunendo le nostre labbra.

Non fa nemmeno in tempo a dire 'uno' perché una persona bussa con insistenza alla porta.

Mi pietrifico quando sento:« Nash, sono Betty, mi apri? So che sei là dentro »

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