16.
Non sono io a guidare il motorino, è lui a portare me a scuola ondeggiando come se fossi tra le nuvole. Da quando Nash ha messo piede fuori da casa mia, non faccio a meno di pensare a quello che è successo ieri pomeriggio, il modo in cui mi teneva stretta la mano e il modo cui mi trovavo a pochi centimetri dalle sue labbra... Oh Samantha, in che guaio ti sei cacciata? Qui è veramente un attimo che ti ci innamori e che ci rimani pure male, penso tra me e me.
Sono così tanto tra le nuvole che passo persino con il rosso al semaforo e rischio di andare addosso a una macchina... Questo ragazzo mi sta letteralmente dando alla testa.
Quando arrivo a scuola e lo vedo in lontananza chiacchierare con mio fratello, sento un tuffo al cuore e il mio corpo rabbrividisce al solo pensiero dei nostri corpi vicini. Come mi devo comportare con lui? Samantha vedi di non rovinare tutto anche questa volta, se no concluderai la tua esistenza a sognare e basta quel ragazzo, penso di nuovo tra me e me.
Parcheggio il motorino e mi avvicino all'ingresso della scuola. Nash mi nota e mi fa segno di avvicinarmi nella sua direzione... Cameron cambia subito espressione sul volto, diventa pallido come se davanti a lui stesse vedendo non sua sorella ma un fantasma.
« Ehi Sam » mi saluta.
« Ehi» ricambio davvero poco imbarazzata, proprio non si nota che mi tremano quasi le mani, no no.
« Stavo giusto raccontando a tuo fratello di come ci siamo divertiti ieri pomeriggio a ballare e di come glielo mostreremo alla festa che darò nella mia stanza questa sera» spiega il ragazzo con gli occhi azzurri.
Già, la festa di sta sera... Nash ogni tot lunedì da una festa nella sua stanza nonostante non sia proprio permesso dalle regole del dormitorio, ma a lui importa nulla. Le sue feste sono riservate a davvero poche persone e da quello che so ci si diverse un sacco perché gira un sacco di alcol. Non avevo mai avuto occasione di partecipare soprattutto perché non ero mai stata invitata dal diretto interessato... Già, ieri pomeriggio mi ha chiesto di venire alla sua festa e ovviamente non gli ho detto di no. Avrei dovuto farmi desiderare, avete presente quelle ragazze che mettono tutto in dubbio, quelle che fanno davvero perdere la testa ai ragazzi? Ecco, io non appartengo a quella categoria di ragazze... La mia risposta è stato un secco e diretto Sì.
« Questa sera? Ci sarà anche lei? » chiede Cameron sconvolto.
« Sì, Sam è ormai diventata mia amica, non ci vedo assolutamente nulla di male» commenta Nash.
Friendzoneeeee, canticchio nella mia testa.
« Ci vedo io qualcosa di male e te ne parlerò questo pomeriggio in spogliatoio, ora ho delle faccende importanti da sbrigare con Susan» e se ne va via.
« Mi sa che non gli va molto a genio la mia presenza... Forse è meglio che non vengo» mi tiro indietro.
« No no, non devi» Nash mi appoggia la mano sul mio braccio e me lo stringe delicatamente:« Non devi farti influenzare così tanto da ciò che pensa Cameron, io voglio che tu sta sera ci sia. Dai, ti divertirai di sicuro, ci sarà anche la tua amica Cris»
« Sì?» domando.
Sono contenta, almeno per avrò una persona che mi starà vicina e non rischierò di stare in un angolino.
« Non mi ha risposto al messaggio, però penso proprio che ci sarà. E se non ci sarà, avrai me» risponde sorridente. Non avendo una mia risposta immediata domanda:« Che c'è? Non ti basto?» fa il musino.
« Ma certo che sì, mi butta giù a reazione di mio fratello»
« Cam è un coglione, non fare ciò che lui vuole che tu faccia. Stupiscilo e fagli vedere che sei indipendente e che se hai voglia di andare a una festa, ci vai e basta» suggerisce.
« Sì, hai ragione» sorrido.
Nash ha ragione. Cameron ha bisogno di capire che non sono più quella bambina di dieci anni che può mettere in disparte quando gli pare. Sono cresciuta, sono maturata e cambiata e alla mia età le ragazze escono e si divertono, cosa che farò anche io questa sera.
Vedo che l'attenzione di Nash si sposta su qualcuno alle mie spalle e, quando mi volto, vedo Betty.
« Vado a chiarire le cose con quella signorina, augurami buona fortuna» e se ne va via.
Decido di passare per il mio armadietto e poi andare in classe, la lezione comincerà a breve ed è meglio che io non faccia ritardo in alcun modo.
Tutti si mettono al proprio posto e dopo una decina di minuti dall'inizio della lezione qualcuno bussa alla porta.
« Avanti » risponde scocciato il professore.
In classe entra Cris con il fiatone, poverina, quella ragazza non ce la farà mai ad arrivare in orario a scuola...
« Ah signorina Evans, come è in ritardo?» dal tono della voce capisco che non è proprio vista bene questa ragazza da lui.
« Motivi familiari» usa come scusa, poi la lezione riprende il suo corso.
La vedo abbastanza preoccupata e allo stesso tempo felice, decido di andarle a parlare non appena suona la campanella della ricreazione, è un po' che io e lei non chiacchieriamo.
« Ehi Cris» la saluto.
« Ehi Sam» sorride lei.
« è successo qualcosa di grave? Intendo sta mattina» le chiedo.
« Non mi è suonata la sveglia » ridacchia lei e non posso fare a meno di seguirla visto che è una cosa che le capita davvero spesso, non è nemmeno più una novità.
«Motivi familiari, eh? O forse non avevi semplicemente voglia di alzarti dal letto? » Nash si aggiunge alla conversazione.
Da come guarda Cris e da come cerca sempre di mettersi in mezzo alle conversazione che la riguardano, sembra che sia interessato a lei...
« Ahi, mi hai scoperta » sorride lei. Già, non sarebbe una novità se Nash si prendesse una cotta per lei. Cris è la ragazza perfetta, io l'amica stupida.
Neanche cinque secondi che arriva anche Matt, questa ragazza è completamente circondata di ragazzi, capisco perché Susan la teme così tanto, le sta praticamente rubando il posto. Strano non se la voglia tenere stretta come ha fatto con Carly, è suo solito diventare amica delle persone più popolari.
« Buongiorno » sussurra Matthew decisamente troppo vicino alle labbra di Cris.
Si salutano e dopo essersi scambiati due parole, si baciano. Cris e Matt si sono appena baciati e io mi resto a bocca aperta. Non me lo aspettavo ed è successo tutto in davvero poco tempo.
« Ma... Tu... Quando... » balbetto indicando lei e Matt... Sono decisamente sconvolta.
« COSA DIAVOLO è STATO QUELLO? » domanda qualcuno con la voce più fastidiosa al mondo.
Come sempre, Susan sta per far scoppiare la terza guerra mondiale. Diciamo che lei difficilmente riesce a gestire i suoi attacchi di rabbia, quando si tratta di qualcuno che non le piace che ci prova con Matthew diventa davvero ingestibile.
«Menomale che tu e lui non stavate insieme » grida la bionda.
«Qual è il problema? » le chiedo.
Il viso pallido di Susan si tinge di un rosso acceso a causa delle nostre reazioni, rendendosi ancora più ridicola.
«Ecco... per la miseria, sei arrivata da poco e ti sei già fidanzata con Matt, quando io... oh io ti ammazzo » dice e si avvicina ancora di più a me.
Per fortuna, Matt di mette in mezzo:«Che cosa ti prende? »
Nash blocca Susan a pochi centimetri dalla guancia di Cris:« Matt, portala via, ci penso io a Susan »
E io decido di aiutarlo. Susan continua a gridare e a muoversi come se fosse posseduta. Gestire Susan è una cosa da professionisti, in questi ultimi anni che ho dovuto sopportarla ho capito che quando è giù di morale bisogna sempre puntare su una singola cosa: elogiarla.
« Lasciatemi stare voi due. Cos'è questo? Un complotto contro di me?» si lamenta lei.
« No Susan, ti stiamo aiutando per evitare di aggredire una povera persona innocente » le spiego.
« Innocente? Quella poco di buono ha baciato Matthew»
« E cosa ti importa se tanto tu stai con Cameron? » domanda più sbagliata non poteva farla Nash.
Il rapporto che c'è tra Susan e Matthew non si può spiegare. Sono stati insieme per un po', è vero, ma da quando si sono lasciati lei gli è rimasta appiccicata e l'ha protetto come se fosse suo fratello. Basta che una persona gli faccia del male e Susan è pronta a fare qualsiasi cosa per sistemare la situazione.
« PORTATEMI SUBITO DA ESPINOZA, DEVO PARLARGLI » cerca di dimenarsi di nuovo e Nash scuote la testa confuso.
« Stai ferma, non devi assolutamente muoverti, vuoi davvero andare in punizione per colpa della Evans? » domando.
« Quello è anche poco, se è il prezzo da pagare per vederla lontana da Matthew sono disposta a pagarlo » risponde seria.
Io e Nash ci guardiamo come per dire questa è pazza.
« Come fai anche solo ad esserle amica, quella ci sta portando via qualsiasi persona, non lo vedi? » chiede Susan.
« Ma in realtà... » comincio a rispondere, ma lei mi ferma.
« Non sto parlando con te stupida, quella non ti sta portando via nessuno, parlo con Nash » la simpatia di quella ragazza non si può calcolare.
« Non parlare in questo modo a Sam » la rimprovera Nash:« Ora mi hai stufato » l'afferra per il braccio e la trascina via in direzione dei ragazzi in giardino.
« Vieni con me? » chiede prima di andare.
« No, resto dentro, ripasso per la lezione dopo » forzo un sorriso mentre ripenso alle parole di Susan. Le sono uscite dalla bocca come se fossero spontanee, una cosa a tutti i giorni... Non le passa minimamente per la testa che possono ferire. Mi chiudo in bagno per il resto della ricreazione.
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