X. Eris

-Ravka-

Quando arrivammo a Ravka, vidi Kaz abbastanza pensieroso ma appositamente non mi avvicinai. Mi domandavo per quale motivo lo avessi baciato. Mi promisi di aver chiuso con qualsiasi uomo dopo Kirigan, ma la mia mente mi riportava sempre a quel giorno. Una cosa era certa, mi stavo affezionando e avevo paura. Qualsiasi sarebbe stato il nostro rapporto, mi avrebbe ferita perché lui non aveva sentimenti. Mi aveva baciata solo perché voleva soddisfare qualche desiderio nascosto, per scaricare lo stress di quei giorni. Mi guardai attorno e ricordo solo che svenni. Mi svegliai in una camera discreta e mi scoppiava la testa

Nina:"Per tutti i Santi! Sei sveglia!"

"Cosa è successo?"

Nina:"Appena hai messo piede qui, sei svenuta. Probabilmente i traumi del tuo passato hanno così inciso nella tua mente che non lo hai controllato"

"Dov'è Kaz?" <<oh, ma che brava>> dissi tra me e me 

Nina:"Kaz è con gli altri, stanno ripassando il piano"

"Bene"

Nina:"Se lo vuoi sapere, si è preoccupato per te. E' stato lui a portarti qui, ti ha preso tra le sue braccia evitandoti una brusca caduta"

"E' ovvio, gli servo per la missione e sono l'unica della squadra ad avere il potere di leggere e sentire le menti altrui"

Nina:"Ma che dici! Non l'ho mai visto così preoccupato"

"Quell'uomo è un mostro." dissi fredda come il ghiaccio

Nina abbassò lo sguardo, non contenta di quello che avevo appena detto. Mi resi conto di essere forse più stronza di Kaz. Sbuffai e mi gettai nuovamente sul letto

Nina:"Senti Eris, so che sei stressata, arrabbiata e vorresti solo capirci qualcosa della tua vita ma non scappare da ciò che provi. Se reprimi, è peggio"

"Cosa starei reprimendo, scusami?!" dissi seccata, massaggiandomi la testa

Nina:"E' ovvio che ti piaccia Kaz! Non puoi negarlo!"

"Finiscila con queste stronzate!"

Nina:"E allora perchè eviti l'argomento?"

"Cosa?!" risi nervosamente "Non sto evitando proprio nulla"

Nina:"Quella risata isterica dice tutto"

"Basta, cazzo!" urlai alzandomi dal letto. Abbassai il capo e tornai me stessa

"Scusa, non so cosa mi sia preso.. non volevo alzare la voce, mi dispiace.."

Nina:"Lo so. Sei tesa, sicura di volertene stare ancora nel tuo?"

Alzai il capo e la guardai, poi mi sedetti sul letto nuovamente e ricominciai a parlare

"Ci siamo baciati"

Nina:"Cosa?! E me lo dici così!?"

"Shhh! E' successo ieri sera e.. ti mentirei se dicessi che non mi è piaciuto. Mentirei se ti dicessi che non lo rifarei. Non sono stupida, io so che c'è qualcosa ma.. cosa.."

Nina:"Non è difficile da capire. Ti stai innamorando"

"Ma non voglio. Indipendentemente da tutto, ho promesso a Kaz di aiutarlo, dopodichè mi pagherà e andrò via"

Nina:"Tu vuoi andartene definitivamente? Ma Eris.."

"Non fraintendermi. Oramai vi conosco da qualche mese e.. siete diventati la mia famiglia. Però.. Kaz mi distrae da ciò che voglio davvero, ossia la libertà"

Nina:"Sappi solo che ci mancherai. Pensaci bene.. anche su ciò che stai provando con Kaz"

"Io.. non ti ho detto tutto su Kirigan.."

Mi guardò perplessa, poi mi incitò a parlare

"Vedi, io ero innamorata di Kirigan e mi prestavo a fare sesso con lui ogni volta, ma non significa che fossi costantemente in eccitazione per lui. Lo facevo nella speranza che volesse altro da me, nell'illusione che si innamorasse anche lui. Che non ci fosse solo attrazione fisica, capisci? Così.. un giorno mi chiamò nel suo studio per soddisfare l'ennesimo desiderio carnale, ma io feci l'errore fatale di pronunciare una sola parola: no." mi fermai un secondo, poi ripresi

"No. Lui mi guardò con gli occhi rossi dalla rabbia, assetato del mio corpo ma non di Eris. Io gli spiegai piangendo che volevo amarlo, volevo stare al suo fianco, ma lui senza pietà mi fece sua senza il mio consenso. Dopo quel giorno, non fui più niente per lui. Non uscii dalla mia camera per tre o forse quattro giorni. Scoprii che il suo braccio destro, Zoya, scopava con lui. Insomma, all'apparenza Kirigan sembra una bravissima persona: calmo, tranquillo e generoso. Ma nella realtà è solo un manipolatore bugiardo, un porco. E' per questo che rifiuto ciò che sta accadendo tra me e Kaz"

Nina mi abbracciò forte, non immaginava che avessi avuto un passato così irrequieto, ma ciò le fece capire perchè fossi così stronza con tutti, quasi ai livelli di Kaz

Nina:"Sono addolorata, Eris. Non credevo ti avesse fatto ciò. Ognuno ha la sua croce, ma la tua è troppo pesante da sopportare. E' per questo che non voglio che tu te ne vada, vorrei aiutarti a guarire le tue cicatrici. E sappi che Kaz non è Kirigan. E' stronzo, ma se avesse voluto farti del male, lo avrebbe già fatto"

"E tu cosa ne sai?"

Nina:"E' un anno che lo conosco e poi lui ha rispetto per le donne. Apri gli occhi" 

Nina se ne andò lasciandomi un pò di spazio. Piansi al ricordo di ciò che avevo vissuto, poi mi ripresi velocemente. Dovevo essere concentrata sulla missione. Mi diressi verso la porta della mia camera d'albergo, l'aprii e con mia sorpresa, trovai Kaz

"Oh.." dissi alzando lo sguardo

Kaz:"Stai bene, vedo.. Scusa, volevo sapere come stessi"

"Ora meglio, ti ringrazio" 

Ci guardammo per qualche secondo e lui fece una cosa che non mi sarei mai aspettata. Mi prese delicatamente il mento con due dita e posò dolcemente le labbra sulle mie. Mi guardò e andò via. Rimasi immobile fuori la porta per qualche secondo, toccandomi le labbra. Arrossii violentemente in viso e pensai che forse Nina aveva ragione, ma non lasciai che i miei sentimenti, qualsiasi essi fossero, intralciassero la missione. 

Col cuore in gola, mi diressi con i Corvi al locale dov'era situato Pekka Rollins. Avevamo tutti il cappuccio tirato sulla testa, tranne Kaz che entrò a piede libero e distrusse la quiete che regnava in quel momento. Urlò il nome di Rollins e tutti gli uomini si voltarono nella sua direzione

Jesper:"merda" sussurrò. Io stetti a guardare

Pekka Rollins:"Kaz Brekker! Che sorpresa!" 

Prontamente, cinque uomini circondarono Rollins per proteggerlo e puntarono dei fucili nella direzione di Kaz. Io mi mossi velocemente al suo fianco per proteggerlo, mentre Jesper cercò di fermarmi senza successo. Mi abbassai il cappuccio e guardai il nemico dritto negli occhi

Pekka Rollins:"Che fai, Brekker? Ora ti porti le puttanelle dietro? Non sai più difenderti da solo?" 

Kaz:"Non era nel piano" mi disse a bassa voce

"Fanculo il piano. Io ti proteggo, fa quel che devi"

Kaz minacciò Rollins di ucciderlo e puntò sul vecchio ricordo del suo passato: suo fratello Jordie. Dopodichè fece ricorso alla libertà della schiavitù di Inej, della quale non ne ero per nulla a conoscenza, ma Rollins se ne fregò altamente. Si sprigionò da me un'energia che non riuscii a controllare, ma uno dei suoi uomini mi sparò alla spalla e caddi a terra. Mi fece impressione vedere il lago di sangue che si propagò a macchia d'olio attorno a me. Kaz mi guardò con gli occhi pieni di dolore, poi tornò da Rollins. Si picchiarono e minacciarono a vicenda, quando alla fine trovarono un accordo. Non so come ci riuscì Kaz, difatti pensai fosse strano. Il tranello arrivò quando due uomini di Rollins mi sollevarono da terra e mi portarono dal loro capo

Pekka Rollins:"Hai in mano un gioiello prezioso, un potere sovrannaturale tra le mani. Sapevo fosse fuggita dal palazzo, ma non che fosse la tua puttanella, Brekker!" tutti risero

Kaz:"Lasciala andare!"

Pekka Rollins:"Ucciderò tutti quelli che ami, Brekker!"

Vidi nello sguardo di Kaz qualcosa di diverso, si vedeva lontano un miglio che aveva paura. Per la prima vera volta, l'ho visto spaventato a morte

Pekka Rollins:"Hai due alternative: o mi dai la ragazza, oppure ti uccido! Sei con le spalle al muro!"

Kaz:"Ammazzami, figlio di puttana!"

"No!" urlai "Prendi me!"

Tutti risero e Pekka mi accarezzò la guancia destra

Pekka Rollins:"Che gesto romantico.." disse sarcastico

Kaz:"Non la toccare." disse serrando gli occhi e la mascella 

Pekka Rollins:"Che scena patetica. Ti sei ridotto a questo, Brekker? Sai, credo che farò saldare ogni mio debito proprio da lei!"

Kaz:"Toccala ancora e sei morto."

"Kaz, vattene!"

Pekka Rollins:"Che tesoro. Protegge colui che ama"

Gli diedi una testata, colpendogli il naso. Lo feci appositamente, in modo tale che la sua attenzione ricadesse su di me e non più su Kaz. Si asciugò il sangue con la manica, dopodichè diede l'ordine di portarmi via. In quell'attimo effimero vidi Kaz sconcertato. Allungo una mano e corse da me, dietro di lui Jesper che lo fermava perchè oramai era troppo tardi.

Quello fu il mio sacrificio d'amore.

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