VIII. Eris

-Ketterdam- 

Kaz non aveva fatto altro che rinviare la sua missione contro Pekka Rollins ed io mi stavo iniziando a stancare dei suoi atteggiamenti. Anche lui iniziò ad usarmi solo quando gli faceva comodo e ci rimasi male. Mi ero confidata con lui sul mio passato oscuro e invece si comportò come Kirigan. Dopo giorni dove mi ignorava soltanto, mi rivolse la parola ordinandomi di andare nel suo studio per un motivo ignoto. Persi completamente le staffe e, con rabbia, mi diressi da lui

"Ora mi hai stancata, Brekker!" dissi chiudendo violentemente la porta alle mie spalle. Era seduto alla scrivania e sussultò leggermente 

Kaz:"Ti dai una calmata?" rispose freddo

"No! No che non mi calmo! Non fai altro che pensare a te stesso, pensando che le persone stiano alla tua stregua continuamente! Rinvii la tua missione e usi la mia mente per cercare altri indizi, che sai anche tu che non sono necessari! Io sono stanca! Hai detto che dopo Rollins mi avresti mandata via, ma a questo punto fallo adesso!" 

Si alzò dalla sedia e, col bastone, si avvicinò a me

Kaz:"Eris" la sua voce calda e fredda mi fece arrossire

Kaz:"Ecco, è di questo che ti volevo parlare" lo notò

"Non so di cosa tu stia parlando" 

Kaz:"Succede qualcosa di strano quando stiamo insieme ed io non voglio che si propaghi ancora di più" 

"Ripeto, non so di cosa tu stia parlando" mentii

Kaz:"Non fare la finta tonta, non con me, Eris" 

Mi morsi il labbro inferiore nervosamente e lui, a quel gesto, tirò un sospiro. 

Kaz:"Eris, smettila per favore"

"Di fare cosa esattamente?" Rimase in silenzio a fissarmi, poi abbassò il capo

"Certo, dovevo aspettarmelo. Non è la prima volta che metti un muro con me, lo distruggi a metà e poi lo ricostruisci"

Kaz:"Non voglio affezionarmi a te e non voglio che tu mi giri intorno"

"Sei stato tu a volere il mio aiuto, ricordi?!"

Kaz:"Infatti, ma non pensavo che mi avresti capito e accettato per come sono"

"E perché mai?"

Kaz:"Perché non lo ha mai fatto nessuno"

"Ma Jesper, Inej, Nina.."

Kaz:"Con loro sono sempre stato stronzo; solo dopo essermi confidato, mi hanno accettato così come sono, anche se tutt'ora fanno fatica a sopportarmi. Tu mi hai voluto scoprire sin da subito, senza avere timore ed è questo che odio"

"Tu mi odi?"

Kaz:"Si. Detesto che tu mi faccia sentire così vulnerabile, che mi spingi a voler scoprire lati nascosti di te, alteri il mio cervello e mi fai confondere quando ti vedo fare anche una delle più stupide attività che ci sia sulla faccia della Terra. Detesto dover stare qui a guardarti e.." spostò lo sguardo sulle mie labbra 

"E..?" domandai avvicinandomi 

Kaz:"Voler scoprire che sapore hai." disse tutto d'un fiato con gli occhi che brillavano

Kaz:"Odio vederti ridere con altri uomini e sapere che io sono solo la causa della tua disperazione, ma odio anche averti intorno perché mi causi una cosa che non ho mai provato in vita mia e non ho intenzione di provarla. Odio la tua premura nei miei confronti e odio che Kirigan ti abbia usata"

Ero confusa dalle sue parole, ma al tempo stesso volevo solo una cosa. Mi avvicinai ancora di più al suo corpo, con i visi a pochi centimetri di distanza.

"Posso?" chiesi prima di accarezzargli il viso, lui annuii. Chiuse gli occhi e si godette per pochi secondi il contatto

Kaz:"Perché il tuo contatto non mi disgusta? Lo odio"

"Io odio il giorno in cui ti ho conosciuto" risposi continuando ad accarezzarlo

Kaz:"Odio che tu mi faccia bene, Eris"

"Ed io odio quando pronunci in questo modo il mio nome.. Kaz"

Kaz:"Ridillo e.. non sarò più capace di controllarmi. Per favore, vattene"

"D'accordo.." mi trattenni dal pronunciare di nuovo il suo nome. Una sensazione strana nello stomaco mi spingeva a voler andare oltre. Tolsi le mani dal suo viso e lentamente me ne andai verso la porta. Mi girai con la coda nell'occhio e dissi 

"Sta' sereno, tra un po' non mi vedrai più ronzarti attorno"

Kaz:"Sarà meglio per te" 

Mi girai nella sua direzione 

"Ti detesto, Kaz" dissi appoggiandomi di schiena alla porta. Lui mi raggiunse repentino e sentii il suo respiro sul mio viso

"Io detesto te, Eris Holland"

Dopodiché si fiondò sulle mie labbra, lasciandoci andare in un bacio appassionato, pieno di odio e forse.. amore? Misi le mani tra i suoi capelli e glieli accarezzai. Lui si staccò per un momento chiedendomi il permesso di mettermi le mani sui fianchi ed annuii, riprendendo a baciarlo. Ci spostammo verso la scrivania, lui mi prese in braccio facendomici sedere sopra e le sue scartoffie caddero a terra. Avevamo il fiato corto e qualche ansimo uscì dalle nostre labbra, ma l'orgoglio e l'odio prevalsero, così ci staccammo. 

"Non doveva andare così, è stato un errore"

Kaz:"Vattene. Partiremo stesso domani"

"Vaffanculo. Non vedo l'ora di lasciarti di nuovo da solo, Brekker" 

Non rispose ed io uscii dal suo ufficio, ancora rossa in volto. Mi diressi nella mia camera, nella speranza che nessuno mi avesse vista. 

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