VII. Kaz

-Ketterdam-

Mi sono sempre chiesto se si potesse amare qualcos'altro oltre il denaro, o forse qualcuno.. ma anche solo l'idea di mostrarmi vulnerabile, di essere toccato e toccare un'altra persona, rivelare le mie paure, insicurezze, i miei segreti, mettersi a nudo in ogni aspetto, mi creava terrore. 

L'amore era una delle cose che mi spaventava di più, ma il trucco era non amare niente e nessuno, in modo tale che chiunque avesse provato a minacciarmi, non mi avrebbe fatto avere mai più sensi di colpa per aver perso qualcuno di importante.

Ma la mia vita, in quel momento, stava assumendo un grosso cambiamento. Una persona, Lei, mi sapeva tener testa. Non era dolce come Inej o pettegola come Nina: mi somigliava.  Anche solo pronunciare il suo nome, il mio cervello mi mandava in crisi. Dalla prima volta che l'ho vista, ho capito quanto fosse forte e quanto avesse sofferto in passato.

Quando si confidò con me, ebbi la prova schiacciante di quello che avevo capito da un solo sguardo, ma m'infastidiva sapere che Lei era a conoscenza di ciò che avevo passato io. Dovevo essere stronzo, avido, freddo e invece con Lei mi sentivo capito.

La odiavo a morte, però mi serviva in squadra. Avevo paura del suo sguardo micidiale, ti catturava come una calamita. Quando parlava, tutti l'ascoltavano e si evinceva quanto fosse una donna con la D maiuscola. Mi stupì quando mi disse che avrebbe voluto aiutarmi e collegarsi con la mia mente, sacrificando la propria pelle con un simbolo che per me ha sempre avuto vitale importanza. Lei aveva sulla sua schiena una piccola parte di me ed io ero collegato a Lei.

Jesper diceva che mi vedeva piuttosto pensieroso, ma lo sono sempre stato. Dopotutto mi occupavo io di tutte le faccende, a partire dal Club, fino alla mia missione. Pekka Rollins aveva mosso le sue pedine per tutta Ravka e mi chiesi se avesse mai fatto un patto con l'Oscuro, ma questo avrei potuto saperlo solo da Lei. Aveva il potere di connettersi con le menti di tutto il mondo, però non le avrei mai chiesto una cosa così dura, siccome aveva avuto un trascorso di merda con Kirigan.

Camminai per Ketterdam e mi guardai attorno. Erano già tutti ubriachi e le puttane erano pronte a tirar fuori gli artigli. Mi disgustava vedere una donna così, anzi, in generale mi disgustava essere circondato da persone che non mantenevano una certa distanza con me e maledetta Eris, lei questo con me non lo faceva. Era tutta colpa mia, glielo concessi io. Sentivo ancora la sensazione delle sue dita sulla mia tempia, oppure ricordai mentre la guardavo semplicemente tracciare con l'indice i segni del quadro rubato. La sua pelle sembrava porcellana, ma al tempo stesso morbida. Le labbra erano forse la parte migliore di lei. D'istinto pensai "Chissà che sapore hanno", ma scacciai via quel pensiero effimero.

Una donna, vestita solo con un corsetto e il sottoveste, si avvicinò ma la scacciai via con un solo sguardo. Eris non era come loro. Eris era coperta e spesso indossava abiti il doppio più grandi della sua taglia, per nascondere il suo corpo. Era una provocazione, perchè immaginavo sotto quelle lunghe vesti blu, nere o verde scuro, quali forme si nascondessero e.. 

"Al diavolo!" sussurrai tra me e me, scuotendo la testa

La odiavo, eccome se la odiavo. Odiavo il fatto che lei mi capisse, che provasse compassione per me, o forse pietà. Odiavo che mi parlasse e guardasse in quel modo, ma odiavo il fatto che lo facesse con tutti. Ero confuso? Forse..

Tornai al Club e la vidi, ma ci ignorammo a vicenda. Andai nel mio ufficio e mi raggiunse Jesper

Jesper:"Toc toc! Tutto bene, capo?" annuii

Jesper:"Mhhh, conosco quello sguardo spaventato"

"Non sono spaventato. Sto pensando alla mia missione. Temo di non riuscire ad ucciderlo"

Jesper:"Capisco, ma ce la faremo. Ci inventeremo qualcosa"

"Con la Spaccacuore abbiamo lavorato a lungo sul piano. Dovrebbe funzionare"

Jesper:"Eris?" annuii guardando altrove

Jesper:"Non è mica un crimine se la chiami per nome. Sei pazzo di lei" disse sorridendo

"Io vado pazzo solo per una cosa: il denaro" risposi freddo

Jesper:"Sarà, sarà.. o sei troppo impaurito ad ammettere i tuoi sentimenti per lei"

"Io vado a dormire e dovresti andare anche tu"

Jesper:"Va bene, stronzetto ma questo discorso non finisce qui" e se ne andò lasciandomi da solo 

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