VI. Eris

-club dei Corvi-

Uscii dalla stanza di Kaz dopo un momento abbastanza intenso. Ero sconvolta e provata. Quando uscii, mia sfortuna volle che incontrassi Nina, la quale non si faceva mai gli affari suoi.

Nina:"Oh, ciao Eris. Dove stai andando così di fretta dopo essere uscita dalla camera di Kaz?" disse incrociando le braccia al petto e sorridendo maliziosamente

"Niente che tu stia immaginando adesso, Nina"

Nina:"Mh? Ne sei sicura? Hai fatto sesso con Kaz?!" disse urlando ed io arrossii per l'assurdità detta

"Per tutti i Santi! Abbassa la voce! No comunque, stavamo lavorando"

Nina:"Mhmh, lavorando eh? Su come funziona il corpo umano?"

"Finiscila di dire stronzate, Nina"

Nina:"Lo vedo come vi guardate e tentate di uccidervi a vicenda. Ti ricordo che sono stata io a fare la pratica di connessione delle vostre menti"

"E allora?"

Nina:"E allora sei pazza di lui!"

"Ma per favore, non dire stronzate"

Nina:"Kaz non lascia entrare nessuno in camera sua, né tantomeno lasciarsi toccare. Eris andiamo, apri gli occhi"

"Senti, sono qui da un mese e credo di aver capito abbastanza. È avido, stronzo,freddo ed egoista. L'opposto del mio tipo ideale "

Nina:"Anche tu sei così. Una perfetta stronza" disse provocandomi

"Vaffanculo"

Nina:"Ecco, vedi?"

Roteai gli occhi al cielo e andai in camera mia, ignorandola

Nina:"Tanto lo so che prima o poi ti accorgerai di ciò, Eris!" urlò in lontananza ma feci finta di non sentirla. Chiusi la porta di camera mia e mi sedetti sul letto.

 Iniziai a pensare: era vero che Kaz non si faceva toccare da nessuno e non capii perché lo avesse fatto proprio con me. Io non provavo niente per nessuno, mi ero imposta di non volere più nulla con nessun altro uomo. Kirigan mi aveva traumatizzata troppo. Però.. con Kaz era diverso. Anche se ci odiavamo, ci capivamo e questo era pericoloso per noi e per la squadra. Avevo deciso di tenerlo a debita distanza e ci saremmo visti solo per lavorare sul quadro.

I giorni a seguire furono tranquilli: io, Inej e Nina diventammo vere amiche, Jesper conobbe un ragazzo di nome Wylan e si vedeva lontano un miglio che si piacessero e Kaz si allontanò un po' da tutti, pensando solo ai suoi maledetti affari. Sembrava che gli importasse solo dei soldi e della sua vendetta contro Rollins. Non mi aveva neanche ringraziata per avergli trovato il posto in cui si trovasse e capii che forse era meglio così.

Ci vedevamo solo a notte fonda nella sua stanza e cercavamo di attuare un piano ben preciso contro Rollins. L'espressione che aveva quando lo nominava era spaventosa. Si vedeva che fosse traumatizzato da quell'uomo e probabilmente era una vendetta che stava architettando da anni ed anni. Una notte ci vedemmo e stranamente restammo in silenzio. Kaz guardava fuori dalla finestra e la luce notturna della luna illuminava i suoi occhi azzurri, rendendoli ancora di più freddi e glaciali. Non era uno di quei silenzi imbarazzanti, ma anzi, quasi piacevoli. Kaz sbuffò e mi guardò, sembrava volesse dire qualcosa. Schiuse le labbra, ma le ritirò restando di nuovo in silenzio

"Mi dici perché mi hai fatto venire in camera tua stanotte? Il piano è perfetto, ci abbiamo lavorato per settimane e abbiamo decifrato anche il quadro per filo e per segno. Cos'è che-"

Kaz:"Voglio sapere tutto." mi ordinò freddo

"Tutto.. cosa?"

Si girò di nuovo nella mia direzione. Aveva i capelli spettinati, messi davanti alla fronte. Indossava solo la camicia e non il suo gilet elegante, ma i guanti non lasciarono le sue mani. I raggi della luna resero più visibili i dettagli del suo viso: gli zigomi sporgenti, le labbra sottili e rosee, il naso incastrato perfettamente alla forma del suo viso, la mascella serrata e il pomo d'Adamo che si muoveva su e giù mentre deglutiva

Kaz:"Non sarebbero fatti miei, ma voglio sapere il tuo passato"

La richiesta mi lasciò impietrita in due sensi: positivo e negativo

"D'accordo, ma perché mai dovrei confidarmi proprio con te?"

Kaz:"Perchè tu mi hai letto dentro ed io te l'ho concesso." disse quasi severo, ma veritiero 

Tirai un sospiro, poi accettai. Gli raccontai tutto: dall'incidente mortale dei miei genitori, l'orfanotrofio, la mia scoperta di essere una Spaccacuore, i miei poteri successivi, il Piccolo Palazzo, la pubertà e Kirigan. Lui non mi staccò gli occhi di dosso e annuiva mentre raccontavo. Quando conclusi, abbassai il capo. Ci fu qualche secondo di silenzio, poi parlò lui

Kaz:"Mi-mi dispiace" disse. Sembrava si stesse sforzando a dire altro ma non ci riuscì. Sorrisi flebile, apprezzando quel commento che gli sentì dire per la prima volta dalla sua bocca

Kaz:"Quindi Kirigan ti ha solo usata?"

"Esatto.. ha usato il mio corpo come fosse della semplice carne" vidi che serrò i pugni e le nocche strette ben visibili, nonostante fossero coperte dai guanti. 

"Non c'è bisogno di innervosirsi per questa cosa" dissi indicando col mento i suoi pugni, lui abbassò il capo e si rilassò

Kaz:"Anche se fosse successo ad Inej o Nina avrei reagito egualmente"

"Oh.." dissi con un pizzico di delusione "Capisco.." lo guardai negli occhi

Kaz:"Per favore, non guardarmi così"

"E perché mai?" non rispose. Rimase in silenzio come al suo solito 

"Ancora silenzio Kaz? Ancora?"

Kaz:"Dopo aver ucciso Rollins, ti voglio fuori dalla mia vita"

"Eccolo qui il tuo lato stronzo, mi stavo giusto chiedendo dove fosse finito!" iniziai ad alterarmi

Kaz:"Mi servi solo per la missione. Vattene!"

"Vaffanculo, sei odioso!"

Kaz:"Ho detto vattene!"

Ci guardammo negli occhi ed emanavamo fuoco. Il nostro corpo dava un segnale, mentre i nostri occhi davano quello opposto. Lo guardai per l'ultima volta ed uscii dalla sua camera, sbattendo rumorosamente la porta

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