II
-posso usare il tuo bagno?-
La faccia delusa di Misaki potrebbe riassumere la situazione.
Misaki scortò Suga nel suo appartamento.
Subito Yoongi notò i manga e una intera popolazione di pupazzi. Qualcosa però attirò la sua attenzione.
-ma quel pupazzo...-
Misaki corse verso il pupazzo in questione e lo nascose.
-NIENTE! NON È NULLA-
Suga scoppiò a ridere -ma quello sono io! Hai il mio pupazzo! vuoi un autografo anche?!-
-è di mia sorella piccola eh! Mica mio-
Misaki era rossa come un peperone.
-non è che in bagno hai anche la carta igienica con la mia faccia vero?-
Misaki in tono di sfida disse -vorrei tanto, dopo oggi le avrei potuto dare un grande utilizzo, ci pulirei il culo del gatto!-
Suga una volta fuori dal bagno, guardò l'orologio e notò che era marchiato BTS
-questo è inquietante però, spero tu abbia anche le mutande con la mia faccia a sto punto-
-MI VOLEVI PROTEGGERE DAI MANIACI MA IL VERO MANIACO SEI TU!-
-comunque Misaki sono le 8 di sera, ti va di andare a mangiare qualcosa?-
-sono stanca, ti va di ordinare la pizza?-
-un po' scadente come primo appuntamento-
-chi lo vuole un appuntamento con te?-
-a giudicare dai pupazzi e da tutte quelle cose a tema direi proprio che lo vuoi.-
-il mio Bias è Taehyung, chi ti si incula.-
Suga si avvicinò pericolosamente a lei.
-allora direi che possiamo passare al secondo step del primo appuntamento, quello più divertente...-
Misaki gli tirò un libro in faccia
-NON TI DONERÒ IL MIO CORPO AL PRIMo APPUNTAMENTO-
Suga indietreggiò ridendo
-vuoi essere corteggiata?-
-eh beh certo- Misaki aveva uno sguardo serio
Mangiarono la pizza seduti sul divano ridendo e scherzando.
Era giunta la mezzanotte
-come Cenerentola mi dileguo anche io prima che i ragazzi mi diano per disperso. Ti ho scritto il mio numero sul tuo quaderno a tema BTS, ora vantati con le Army su Instagram-
Mentre usciva dall'ingresso Misaki gli afferrò il braccio.
-per quanto possa valere mi sono divertita, e volevo dirti che anche se me lo hai detto 10 anni fa, anche tu mi piacevi, ma non potevo frequentarti, io ero in Giappone.-
Suga sorrise e le baciò la fronte e se ne andò lasciandola sola nel ricordo delle risate fatte.
Una volta arrivato nel appartamento condiviso con i suoi 6 amici.
RM non esitò a stuzzicare l'amico
-quante tempo! Spero tu l'abbia almeno baciata!-
Suga sorrise -e perché avrei dovuto? Le cose belle bisogna ottenerle piano con calma-
Tae -le hai dato il tuo numero?-
J-hope - scriviamo una canzone d'amore per lei?-
Jimin -dobbiamo farle una serenata?-
Jungkook -quanto la ami?-
Suga -quante domande! Le spedirò le lenzuola con la mia faccia sopra-
Jin -che regalo! A vedere la tua faccia sul letto le verranno gli incubi!-
Suga gli tirò un pugno in testa
-comunque la conosco dalle medie, l'ho vista anche troppo per i miei gusti, e poi da bambina era brutta, e ora lo è anche di più.-
La mattina Misaki si stava preparando quando suonò la porta. Era il postino.
-un certo ragazzo con i capelli scuri le lascia questo pacco-
Il biglietto diceva
Visto che ieri non mi hai donato il tuo corpo permettimi almeno di avvolgerlo mentre dormi.
-con affetto dal tuo idolo.
Il pacco conteneva le lenzuola con Suga sopra.
Sorrise le abbracciò e le portò in camera sua.
In sala prove stavano progettando insieme una coreografia.
Misaki la stava mostrando al gruppo. Era una coreografia dinamica e spensierata, Misaki si portò la mano sul petto e la strisciò fino alla zona inguinale mentre era sdraiata a terra.
-vorrei che faceste questo gesto, alle vostre fan piacerà di sicuro-
Suga non perse tempo e prese la parola.
-me lo faresti vedere di nuovo? Non penso di aver capito-
Misaki gli tirò un asciugamano in faccia
-io penso tu abbia capito benissimo invece. Su lavora se non vuoi rimanere delle ore qui a provare da solo!-
-se ci sei anche tu posso rimanere qui anche per anni- suga sorrise
Jungkook da dietro fece una smorfia e si infilò le dita in gola per vomitare i tentativi miseri di suga per flirtare.
Dopo la loro stancante giornata ognuno tornò a casa sua e Suga guardò il suo cellulare
-hey.- era un messaggio di Misaki
Suga sorrise
-come stai?- chiese il ragazzo
-sto bene, stavo pensando a una cosa.-
-spara-
-vuoi davvero provarci con me?-
-perché no, non lo so sinceramente il mio cuore ti vorrebbe però perderei tutto. Il mio sogno andrebbe in fumo, ci devo pensare.-
-devi fare tutto per i tuoi sogni, anche se questo significa dover rinunciare a una stupida come me-
Misaki non voleva ammetterlo a se stessa ma in quel momento avrebbe voluto da morire che suga scegliesse lei
-beh posso accantonare il cuore se è questo che vuoi, posso almeno inzuppare il biscotto?-
-...io ti blocco. Addio.-
-SCHERZO! Sinceramente tu mi piaci ma non ci conosciamo, non siamo più i bambini di 10 anni fa.-
-lo capisco.-
-però permettimi di desiderarti in segreto almeno.-
-ti lascio del tempo per pensarci, una relazione segreta è un peso, metti me e le tue priorità su una bilancia e poi dimmi chi pesa di più. Io vado, notte.-
Suga lanciò il cellulare e si buttò sul letto con la testa fra le mani.
Le sei teste dei BTS fecero capolino dalla porta
RM -oh no suga, sei innamorato?-
Suga -non immagini quanto...-
Jungkook- potrebbero licenziarti...-
Jimin -se vuoi stare con lei noi ti sosterremo-
V -e poi i bts sono in 7, se licenziano te dovranno licenziare tutti.-
Suga era sommerso da amici fidati, e se ne rese conto in quel momento.
J'hope appoggiò una mano sulla spalla di Suga, -sono 3 settimane che la accompagni a casa, non pensi sia ora di agire? ti copriamo noi-
Suga prese la palla al balzo e corse verso casa di Misaki.
Nel frattempo lei era in casa sua a piangere, e se suga aveva 6 meravigliosi amici Misaki poteva contare solo sul suo amico nella panetteria.-
E infatti era in videochiamata con lui, ormai lui abitava in Inghilterra, era un famoso architetto.
-Misaki non piangere! Ma tu lo ami-
-no.-
-perché piangi allora? Non si piange per chi non si ama-
-hai ragione. Ho paura ad ammetterlo, ho paura mi faccia del male...-
-non te ne farà, ne sono certo-
Il campanello suonò
L'amico subito riattaccò immaginando chi potesse essere.
Misaki aprì la porta. Era un Suga affannato.
Suga chiuse la porta di casa
-che hai intenzione di fare?- chiese lei in tono di sfida con le lacrime agli occhi
-qualcosa che probabilmente mi costerà la carriera...-
Suga non esitò ad avvicinarsi alle labbra di Misaki. Per la prima volta in vita sua era stato audace, questo lo faceva sentire bene. Sentì un brivido lungo la schiena.
-aspetta...- pronunciò affannata Misaki
-cosa?- suga si separò dalle sue labbra per pochi millimetri, non poteva staccarsi di più era come se fosse incollato a lei, e la separazione anche se di pochi millimetri gli causava dolore.
-se ci scoprissero ti licenzierebbero...-
-lo so.-
-perderai la fama.-
-lo so.-
-sarà colpa mia-
-no, nessuno lo saprà-
-non potrai fare Rap-
-lo so, e indovina? Non mi importa, al momento il mio unico desiderio sei tu-
Misaki arrossì e indietreggiò leggermente
-sono vergine.- la ragazza lo disse tutto d'un fiato, e abbassò lo sguardo di scatto.
-vorrà dire che oltre a perdere la carriera, perderemo altro stasera-
Suga si avventò su Misaki, buttandola sul letto, in quel momento le parole non servivano, le consapevolezze e le colpe erano accantonate perché in quel momento tra loro avveniva qualcosa di mai visto prima.
Suga ci mise due secondi a spogliarsi di ogni abito, insicurezza e timidezza.
Misaki scoprì il suo corpo allenato e vergine, come una tela bianca in attesa del suo pittore.
Si avvolsero nelle coperte. Misaki in un secondo scoprì il dolore lancinante e tagliente, accompagnato da un piacere acre e disarmante.
I loro cuori battevano all'unisono, a volte il ritmo veniva spezzat0 quando uno dei due cuori accelerava, questo significava solo che uno dei due era quasi al culmine del proprio piacere.
Suga doveva essere premuroso, ma in un scatto di incontrollato desiderio, la girò e le afferrò i capelli, strattonandoli.
Yoongi appoggiò le unghie sulle spalle di Misaki, le passo sulla schiena di lei, lacerando la pelle bianca e pallida.
-posso farti male?- fu una domanda che proveniva dal cuore di Yoongi
Misaki si limitò ad annuire.
Il desiderio l'uno per l'altra era incontrollato, ardente e spaventoso.
Il desiderio lo portò a consumare la sua voglia, e stanchi si sdraiarono abbracciati
-ho visto il portachiavi-
-non potevo buttarlo era il regalo più bello che qualcuno mi avesse mai fatto-
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