I


Una sala, sette ragazzi e una ballerina con troppi sogni e un futuro amore proibito, questo si provava e tutt'ora si prova entrando nella sala prove della big hit.
Un giorno qualsiasi durante le medie
Ma una storia d'amore come si deve ha origine negli abissi di una adolescenza piena di sogni dove una ragazzina sognava di fare la ballerina e un ragazzino sognava di fare il rapper.
Min Yoongi: ciao a tutti io sono Min Yoongi sono nato a Taegu, e da grande vorrei fare il rapper!
Misaki: io sono Misaki Bloom, sono nata a New Orleans in America e vorrei fare la ballerina.-
A min Yoongi si illuminarono gli occhi l'idea che Misaki potesse aver conosciuto i rapper di cui lui tanto sogna.
-conosci Tupac?-
-No.- Misaki fu seccata dalla domanda di Yoongi
Suga cercò in tutti i modi di approcciarsi a Misaki per tutte le medie.

Ultimo giorno di medie

-Misaki, dove andrai alle superiori?-
-mi hanno presa in un'accademia di danza in Giappone, andrò lì con mia mamma.-
-Allora ciò che ti sto per dire è inutile, ma l'idea che non ci vedremo più mi aiuta, Misaki tu mi piaci, ti ho preso questo portachiavi, ha una campanella, ogni volta che suonerà significherà che da qualche parte nel mondo ti sto pensando.-

Oggi
Una mattina qualsiasi, una fila immensa di adolescenti coreane aspettavano all'entrata dell'agenzia Big Hit, stavano aspettando l'arrivo dei BTS, che come ogni giorno dovevano recarsi a provare, scrivere testi e a ridere insieme.
Quella mattina era leggermente diversa, ma nessuno poteva saperlo.
Ad entrare alle prime ore del giorno furono proprio i bts, videro una ragazza seduta a terra con le cuffiette, sembrava eternamente triste. Aveva i capelli rosa e gli occhi neri.
J-hope forse il più sociale del gruppo e più scaltro, si avvicinò.
-hey! Chi sei? Io sono Hoseok, puoi chiamarmi J-hope-
La ragazza pensò che i ragazzi fossero troppo famosi quindi di sicuro non c'era la necessità che si presentassero.
La ragazza rivolse il suo sguardo al gruppo, e con la vocina più sottile e delicata che si potesse  mai immaginare rispose
-ciao! Mi chiamo Misaki Bloom, sono metà giapponese e per metà americana, ho 23 anni, ho studiato danza classica in una famosa Accademia di danza giapponese. Il vostro coreografo ha avuto un altro incarico per un nuovo gruppo emergente, io lo sostituirò-
Tutti sembrarono emozionati ma Suga sembrava paralizzato, come se da un momento all'altro tutti i ricordi eliminati e spazzati via un po' per la vergogna e un po' per l'emozione mai dimenticata riaffiorassero.
Ogni membro si presentò, Suga balbettava, a interagire con gli altri non era mai stato bravo, se la cavava molto di più sul palcoscenico, per questo intraprese la strada da Idol.
-spero di essere abbastanza brava, voglio lavorare tanto con voi! Voglio darvi tutta me stessa.-
Tae diede una gomitata a Suga.
-almeno asciugati la bava, cerca di nascondere il tuo interesse.- sussurrò Tae nell'orecchio dell'innamorato.
Suga si limitò a sbuffare e ad alzare gli occhi al cielo.
Lo sguardo di Misaki si poggiò negli occhi profondi di Min Yoongi. Suga per l'imbarazzo abbassò lo sguardo, scorse appesa alla sua borsa un portachiavi rosso con un campanellino.
-vorrei vedere dei passi, magari un paio di coreografie-
Misaki si sedette in fondo alla stanza lasciando lo spazio ai ballerini.
Suga era distratto, sbagliava i passi, era come se fosse si fosse perso, il che lo metteva in soggezione visto che non seppe mai la risposta di Misaki, non sapeva se lei avesse mai provato interesse verso di lui ma si sentiva strano, leggero come se tutto intorno a lui avesse cambiato forma e colore.
Dopo 10 ore di coreografie i ragazzi erano liberi di andare.
-Suga potresti rimanere ancora 10 minuti?-
-da solo?-
-si, se non ti dispiace- la ragazza arrossì, la verità era che aveva paura a rimanere da sola oppure aveva paura di altro. E poi anche se lei non lo ammetteva, lo sguardo di Suga le aveva fatto il medesimo effetto che potrebbe fare una minestra calda in un gelido inverno.
Dopo che tutti gli altri 6 uscirono Suga rimase solo con Misaki. Ovviamente i BTS non uscirono di certo senza ammiccare o sussurrare parole strane e impercettibili all'amico.
-come stai?- chiese lei senza battere ciglio
-sto bene, come vedi faccio il rapper.-
-come vedi anche io sono una ballerina. Hai una ragazza?-
-no. Dopo le medie non ho più avuto nessuno.-
Misaki sorrise in modo triste come quando vedi il sole in un cielo grigio, sai che pioverà ma in cuor tuo speri che la luce vinca la lotta contro le nubi -e tu invece? Hai un ragazzo?-
-Io vivevo in Giappone, lì avevo la mia vita, avevo un fidanzato-
-come mai è finita?-
- il mio amore per lui era finito...lui si era arrabbiato e mi picchiò talmente tanto che al pronto soccorso non sapevano da quale ferita iniziare a mettere i punti. Da quel giorno lui mi scrive lettere, email o quant'altro.-
Suga rabbrividì
una lacrima le rigò il volto.
-hai avuto paura?- il ragazzo entrò in sintonia con le emozioni di lei, e per poco non lacrimò anche lui.
-così tanta che avrei preferito morire.-
Suga istintivamente afferrò la mano della ragazza.
-ora abiti da sola? Immagino avrai paura, permettimi di accompagnarti a casa.-
Suga fu egli stesso sbalordito dalle sue stesse parole.
-non è necessario, lui non sa che sono in Corea.-
-non hai idea di quanti pazzi ci siano in giro e non mi perdonerei mai di averti lasciata andare senza neanche un po' di protezione, certo non sono grosso quanto magari un qualsiasi altro ragazzo ma sono sicuro che sarà meglio di nulla.-
Sulla strada verso casa Suga si fermò di fronte a un bar/karaoke.
-ti va di prendere qualcosa?-
Propose con grande audacia. La sua coscienza si complimentò per il coraggio.
Misaki ordinò un Margarita e Suga un Long Island.
-È passato tanto tempo da quel giorno, mi manca.- disse Misaki con aria nostalgica
-sei bellissima come allora però-
Oh cazzo cosa sto dicendo, ma perché parlo?! Ma perché esisto, ma sono stupido?
-scusa non so perché l'ho detto...non che non sia vero eh!-
Suga avrebbe fatto meglio a cambiare subito discorso, anche perché se avesse voluto distruggere la sua dignità quella era la strada giusta.
-sei ancora amica del ragazzo della panetteria con cui ti vedevi alle medie?-
-si, lo chiamo ogni sera...sei geloso?-
- perché dovrei?- il ragazzo distolse lo sguardo per evitare gli occhi di lei.
La ragazza ridacchiò sotto voce.
-ti va di accompagnarmi fino a casa?-
Lo guardò sorridente lei.
La strada verso casa fu piena di battutone tra i due, l'intesa era davvero alta e probabilmente il tasso alcolico che si erano appena scolati aiutava la spigliatezza.
-hai mi visto il Giappone?-
-no aspetto che sia tu a mostrarmelo.-
Il flirt del ragazzo era al quanto scadente ma a Misaki divertiva.
Di fronte al condominio però l'alcol abbandonò i due ragazzi rendendoli timidi come il solito.
Erano uno di fronte all'altro, entrambi aspettavano che uno facesse un passo.
Il primo a parlare fu suga.
-Misaki...-
In contemporanea Misaki parlò
-Yoongi...-
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P.S: spero di aver scritto un buon primo capitolo, il secondo è già pronto ed è bellissimo quindi! Continuate a leggere!

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