papà
L'uomo che ho davanti a me non somiglia molto a mio padre, a dire la verità. Ha la barba piuttosto lunga rispetto al normale, e gli occhi sono di un azzurro spento. Ha messo il suo abito migliore, il che è una cosa rara quasi come farsi lo shampoo per Piton. Di solito papà si mette solo una tuta, anche nelle occasioni natalizie. Mamma ha smesso di lottare con lui per questo fatto da una decina d'anni a questa parte.
Papà mi guarda stupito. Non credo si aspettasse che io mi alzassi a posta a posta per andare ad aprire la porta. Effettivamente, ora che ci penso, sarei potuta rimanere tranquillamente seduta a tavola, a mangiare e a litigare con Victorie. Ma come sempre io devo fare la stupida codarda. Papà è imbarazzato, si vede lontano un miglio. Con una mano si gratta la nuca, mentre con l'altra cerca una cosa probabilmente inesistente nella tasca.
-Rose.. ecco, ti trovo bene. Hai una bella pancia adesso.. come stai?-
Io alzo le sopracciglia indispettita ed incrocio le braccia. Lui si zittisce imbarazzato e strofina i piedi per terra. Il sole fa dei bellissimi riflessi sui suoi capelli rossi e la barba. Comincio a sentire caldo, troppo caldo. Dentro ci sono tutti i ventilatori accesi e l'aria è molto più fredda di quella che sta qui all'ingresso. Che faccio, gli chiudo la porta in faccia e me ne vado, oppure lo faccio entrare e parliamo con calma? Sbuffo tra me e dico
-Fa caldo qui fuori, papà. Vieni dentro e parliamo.-
Lui mi guarda sorpreso, poi sorride leggermente ed entra in casa. Si passa una mano tra i capelli e guarda ovunque tranne che me. Per perdere tempo, mi sbottono la felpa della tuta e me la tolgo completamente. Lui si decide finalmente a guardarmi e poi scoppia a piangere. Rimango immobile lì per lì, poi corro ad abbracciarlo e lui mi stringe forte a sé, pancia permettendo naturalmente. Accidenti, ma perché piangono tutti? Poi scoppio a piangere anche io, e l'atmosfera diventa sempre molto felice. Come da copione, anche io comincio a piangere e lui comincia ad accarezzarmi i capelli.
-Mi dispiace Rose. Mi dispiace veramente tanto figlia mia. So che sia tua madre sia tu siete state arrabbiate con me per tutto questo tempo per il mio comportamento di merda, ma ti giuro Rose che non volevo che accadesse questo. Ma ero così sconvolto dalla notizia.. insomma tesoro, hai solo sedici anni.. un bambino, anzi, due bambini! Sei diventata grande, non sei più la bambina che io credevo che fossi.
Poi ti hai scelto quel Malfoy... Merlino Rose, tra tutti i ragazzi di questo mondo tu hai scelto Scorpius Malfoy! Miseriaccia, tu volevi proprio farmi morire in quel momento. Non è stata tanto la notizia della tua gravidanza, ma piuttosto la notizia di avere un Malfoy in famiglia. Prevedere di passare ogni Natale con lui, ogni compleanno dei bambini, ogni Pasqua, ogni matrimonio... insomma Rose, io ho la mia età, non sono così giovane come tu e tuo fratello pensate! Ho raggiunto i miei 40 anni, il mio cuore certi pesi non li può sopportare!-
Scoppiamo entrambi a ridere mentre abbraccio mio padre. Sto abbracciando mio padre. Ancora non ci credo che lo sto facendo. È stato lontano per così tanto tempo, questi lunghi cinque mesi senza sapere niente di lui, se mi volesse ancora bene, se mi odiasse, se sarebbe venuto a vedere i bambini, se volesse vedermi ancora. Quanti problemi mentali che mi sono fatta, quanti pianti e quante lettere ho scritto a mia madre. È così complicata la mente di un adolescente come me, che quasi mi sorprendo di vedere i miei genitori ancora sani di mente.
- Ti voglio bene anche io papà. Però voglio che tu mi prometta una cosa prima di concederti completamente il mio perdono-
Lui ride e mi stringe forte.
-Spara, carotina.-
-promettimi che ti taglierai questa maledetta barba papà, perché ti assicuro che stai assolutamente male. Sappi che se non lo farai, verrò di notte a tagliartela prima del matrimonio di Vic.-
E così, camminando e ridendo, torniamo in cucina, con il cuore più leggero e con la prospettiva di una pancia piena.
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