Capitolo 7



Yoongi

Per tutta la durata del viaggio, Hoseok non ti ha rivolto la parola, ti ha semplicemente ignorato e per ripicca lo hai fatto anche tu. Guardi il paesaggio sfrecciare, cambiare velocemente attraverso il finestrino. In sottofondo la voce di Jimin che racconta a Jungkook qualche aneddoto di quando stavate nella villa. Ogni anno passato lì hai sofferto la mancanza del tuo raggio di sole, dell'unica persona che ti faceva vivere. Jimin gli somiglia così tanto, ma allo stesso tempo sono molto diversi. Entrambi sorridono sempre, sono gentili e speranzosi, ma Hoseok ha qualcosa in più, non sai come spiegarlo.

Con lui ti senti al sicuro, in pace...a casa.

Perso tra i pensieri ti addormenti, in automatico appoggi la testa sulla spalla di Hoseok, sprofondando in un sogno caldo e ricco di nostalgia.

Sei seduto sul davanzale della finestra, in camera del tuo migliore amico, guardi il giardino curato nei minimi dettagli della casa Jung: è delimitato da un'alta siepe, due alberi imponenti sono posti uno di fronte all'altro per tenere l'amaca sospesa nell'aria, sulla sinistra c'è il loro piccolo orto dove crescono pomodori e a seconda delle stagioni melanzane oppure zucche.

La famiglia Jung è famosa per le sue ottime zucche, coltivate con tanto amore e passione dalla signora.

Sulla gamba hai il tuo quaderno personale, dove annoti ogni cosa che ti viene in mente, per la maggior parte sono pensieri su Hoseok, il tuo migliore amico. Da qualche giorno hai capito di provare più della semplice amicizia per lui, vorresti dirglielo perché il fatto che si spogli davanti a te non aiuta alla tua salute mentale, come adesso.

I capelli rossi sono scompigliati, la maglietta che prima indossava è stretta tra le sue mani, il tuo sguardo scorre sui suoi pettorali soffermandosi sui capezzoli, ti lecchi le labbra osservando gli addominali non molto pronunciati. Tutto finisce quando si copre con una maglietta pulita, deglutisci a vuoto distogliendo lo sguardo.

"Hyung ti vedo un po' giù ultimamente, facciamo come al solito, tu scrivi i tuoi pensieri negativi e li dai a me" dice con un sorriso mentre si siede per terra con la schiena poggiata al muro sotto il davanzale. La tenda lo copre così che solo tu possa vederlo. Annuisci iniziando a scrivere, questa specie di gioco l'ha inventato lui per quando sei triste e di solito funziona.

Ormai a casa la situazione è orribile, i tuoi voti a scuola stanno inesorabilmente scendendo, come la tua voglia di studiare. Ti rifugi a casa di Hoseok ogni giorno e quelle poche ore che stai a casa tua, desideri scappare.

Scrivi il primo biglietto, lo strappi e glielo passi, curioso di sapere cosa farà questa volta per farti sorridere. Lui legge il biglietto e inizia a piegarlo fino ad avere un aereoplanino di carta, lo fa volare al centro della stanza dove poi attera sul tappeto.

"È volato via adesso" ti dice sorridendo, non puoi fare a meno di ridere alla sua dolcezza.

Andate avanti così fino a che sul tappeto non ci sono quindici aereoplanini, un'idea ti colpisce all'improvviso, forse te ne pentirai ma decidi di assecondarla. Scrivi velocemente sul foglio per passarglielo tremante, sei in ansia, non sai che cosa farà.

Hoseok legge il biglietto restando immobile, sorride porgendo la mano verso di te. "Mi dai la penna Hyung?" in silenzio gliela passi, cercando di sbirciare. Finito di scrivere ti ridà il foglio.

Ti amo

Ti amo anche io Yoon

Alzi lo sguardo trovandotelo di fronte, non riesci a smettere di guardarlo, lui si avvicina lentamente e in automatico chiudi gli occhi aspettando. Non passa molto che senti le sue labbra premere contro le tue, mentre stringi il foglio tra le dita e trattieni il respiro.

Ti svegli di soprassalto, la macchina è ferma. Jungkook e Jimin non ci sono, ti guardi intorno confuso: siete in un autogrill, Hoseok sta ancora dormendo al tuo fianco, con la testa appoggiata al finestrino. Con la coda dell'occhio intravedi uno degli investigatori del padrone, sgrani gli occhi mentre ti abbassi per non farti vedere. Scuoti il corpo di Hoseok per farlo svegliare, incontri un po' di resistenza ma poi finalmente i suoi occhi si fissano nei tuoi.

"Che c'è?" con il capo indichi l'uomo dall'altra parte della strada, lo senti imprecare mentre prende il cellulare. "Yoon sta tranquillo" dice con voce ferma mentre afferra la tua mano e intreccia le vostre dita.

"Jungkook dove siete?...C'è uno degli investigatori...fate attenzione" parla velocemente fissando ogni tanto l'uomo.

"Stanno tornando, sono in bagno" senti il suo calore attraverso la mano, ti riscalda e tranquillizza.

"Hyung scusami per aver alzato la voce l'altro giorno, me la sono presa perché io voglio aiutarti. Non voglio lasciarti solo" sussurra appoggiando la testa sulla tua spalla e guardandoti dal basso. Stringi la sua mano più forte, annuendo mentre un sorriso si fa strada sul tuo volto. Siete ad un centimetro l'uno dall'altro, quasi vicini a baciarvi ma il rumore delle portiere che sbattono vi fanno sussultare e allontanare.

"Forse ha visto Jimin, non so sicuro che l'abbia riconosciuto però" l'ansia sale mentre Jungkook mette in moto e accelera, rimettendosi in strada.

Dopo qualche minuto, il primo a spezzare il silenzio è Hoseok. "Nessuno ci segue, forse non l'ha riconosciuto" tirate tutti un sospiro di sollievo, ma per il resto del viaggio nessuno dice una parola, neanche Jimin.

Arrivate a destinazione in serata, verso ora di cena, prendete le valigie per poi dirigervi verso la porta: Hoseok in testa, poi ci sono Jimin e Jungkook ed infine tu che resti infondo. Osservi la sorella salutare felice il fratello, hanno sempre avuto un rapporto speciale quei due, la ragazza saluta gli altri due e quando tutti sono entrati e resti solo tu, lei si immobilizza. È come se avesse visto un fantasma, è sbiancata in un colpo.

"Yoongi?" cerchi di non abbassare lo sguardo, annuendo lentamente. La ragazza si copre la bocca con le mani mentre delle lacrime le rigano il viso, stai per dirle qualcosa ma la voce di Hoseok vi blocca. "Shiho portiamo le valigie al piano di sopra, fai entrare Yoongi" seguito dal rumore dei loro passi che salgono le scale. Lei si asciuga velocemente le guance facendoti segno di seguirla, arrivate in cucina dove chiude la porta e si siede.

"Vedo che tu non mi hai dimenticato" sussurri amaro mentre ti accomodi accanto a lei.

"Yoongi... io. – sospira in difficoltà – Hoseok non l'ha fatto volontariamente" la guardi confuso invitandola a continuare. "Quando abbiamo saputo della tua morte, lui è caduto in depressione, non usciva più dalla sua stanza, non mangiava e passava le giornate a dormire al buio. Non era più lui" sgrani gli occhi sentendoti in colpa. "Poi cosa è successo?"

"Una mattina si è svegliato ed è sceso a fare colazione tutto sorridente e felice, quando gli abbiamo chiesto se avesse superato la tua morte, lui ci ha chiesto chi fosse Yoongi. Lo psicologo ha detto che è uno stragemma del cervello, per proteggersi da un trauma che non è in grado di affrontare. In sostanza ha chiuso i ricordi che riguardano te da qualche parte, non dimenticandoli veramente, potrebbe sempre ricordare"

Afferra con le sue piccole mani le tue, cercando i tuoi occhi che adesso sono lucidi. "Sono felice che tu sia vivo e devi raccontarmi cosa è successo" sorride rassicurante. Avevi quasi dimenticato la sensazione di tranquillità che ti donava la famiglia Jung.

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