Capitolo 19
"... Don't make me sad, don't make me cry.
Sometimes love in not enough and the road gets tough, I don't know why. Keep making me laugh.
Let's go get high.
The road is long, we carry on.
Try to have fun in the meantime.
Come take a walk on the wild side.
Let me kiss you hard in the pouring rain.
You like your girls insane.
Choose your last words, this is the last time.
'Cause you and I, we were born to die..."
Le strofe di 'born to die' riempiono la stanza, so confondono con le parole di tua madre. Parole che non avresti mai voluto sentire, che speravi di non dover mai sentire. Il sangue scorre veloce nel tuo corpo, la testa gira e l'aria entra a singhiozzi nei polmoni.
"Yoongi è morto" vorresti che un buco ti inghiottisse, vorresti sparire ma nessuno ascolta il tuo volere. Il cuore continua a battere, il sangue circola nelle vene e i rumori del mondo esterno continuano a rimbombare sul timpano. We were born to die. Siamo nati per morire, ma è successo troppo presto. Questo ti sei ripetuto ogni secondo di ogni giorno, hai passato il tempo a stare nel letto per riflettere. Fino a che un giorno il buio è stato sostituito dalla luce, anche se fioca, hai sempre saputo di avere un pezzo mancante.
Yoongi.
Fissi il soffitto, la luce soffusa dell'alba illumina appena la stanza, le tue dita compiono movimenti circolari tra i capelli di Yoongi. Ormai ricordi ogni cosa di quando credevi che lui fosse morto, sei felice di aver recuperato anche i momenti prima di quella brutta notizia. "Oggi partiamo" la sua voce interrompe il silenzio. Gli lasci un bacio sul naso, che arriccia per il solletico. "Dobbiamo prendere solo i documenti che ci servono, poi possiamo partire" scendi ad accarezzare la sua schiena liscia, guardandolo negli occhi in silenzio.
Adesso non senti più quell'inspiegabile vuoto nel petto, adesso va tutto bene e niente potrà andare storto.
"Hobi hyung, dobbiamo andare, ha chiamato Nam hyung" la voce di Jungkook dietro la porta ti fa buffare non contento di staccarti dal corpo caldo di Yoongi. "Non fare quella faccia, dopo avremmo tutto il tempo per stare insieme" gli lasci un bacio veloce sulle labbra, correndo in bagno. L'acqua scorre sulla tua pelle portandosi via il sudore, senti ancora le unghie di Yoongi affondare nella tua schiena. Riesci ancora a sentire la sua voce consumata dai gemiti. Blocchi il flusso di pensieri che ti sta assalendo, non hai tempo per fare nulla se non lavarti. Velocemente ti prepari raggiungendo Jungkook in macchina.
"Ci siamo quasi hyung" annuisci alle parole di Jungkook, mentre esci dal garage. Jimin, Yoongi e tua sorella vi salutano dalla finestra, fino a che non sparite dalla loro vista. Il posto dove avete deciso di incontrarvi con Namjoon non è molto lontano, ma neanche troppo vicino al vostro nascondiglio. Entrambi siete agitati, non vedete l'ora di partire verso il posto sicuro di cui parla Namjoon. "Hyung io non voglio perdere Jimin" il tono di Jungkook è indecifrabile, così come il suo sguardo. Non sai perché ma non riesci a rispondergli, come se qualcosa ti bloccasse.
"Finalmente siete arrivati!" la voce di Nam è attutita dal finestrino chiuso. Scendete entrambi dalla macchina, sorridendo al vostro collega. "Facciamo in fretta. Qui c'è tutto quello che vi serve sapere, in più troverete anche una mappa con le indicazione per trovare la città. Se non si conosce il posto, è molto difficile arrivarci" non perde tempo e subito vi consegna una busta gialla con i documenti e la mappa che ha menzionato. "Grazie Namjoon" tu e Jungkook accennate un inchino di ringraziamento. "Adesso andate, prima che qualcuno vi veda. Il Sindaco della città vi sta aspettando"
L'adrenalina scorre veloce, cerchi di non fare incidenti inutili mentre raggiungi casa tua. Tu e Jungkook non smettete di sorridere come due ebeti. La strada non ti è mai sembrata così lunga.
Velocemente parcheggi l'auto nel vialetto di fronte la casa, ma qualcosa non quadra. "Perché la porta è aperta?" il tuo corpo è paralizzato dalla paura di sapere. Sei in quello stato in cui non sai la verità e puoi crogiolarti nelle false speranze.
Jungkook è il primo a entrare in casa, puoi sentire i suoi passi calpestare violentemente il pavimento. Dopo qualche minuto non senti più nulla, poi un urlo: Jungkook. Hai paura di sapere cosa troverai lì dentro, all'improvviso ti senti più al sicuro fuori che dentro casa.
Quando senti rumori di mobili che sono rotti, decidi di entrare. Con passo lento e incerto, varchi la soglia. L'ingresso è nel caos più totale, è tutto rotto. Segui una scia di sangue fino alla cucina, dove il tavolo è ribaltato e tutti i cassetti sono aperti. Vicino alla portafinestra che affaccia in giardino, c'è un corpo immobile. Riconosci i lunghi capelli scuri bagnati dalla pozza di sangue che si estende sul pavimento, è lei l'unico membro della famiglia che ti era rimasto.
Adesso non hai più nessuno, hanno preso Yoongi. Hanno preso Jimin, è stato tutto inutile. Completamente inutile. Le lacrime ti offuscano la vista, bloccano il respiro mentre le tue mani tremano. Come un automa cammini fino al salotto, ti siedi a peso morto sul divano. Jungkook è steso a terra davanti a te, un braccio a coprirsi gli occhi e le mani macchiate di sangue.
"Me l'hanno portato via" sussurrate all'unisono nel silenzio di una casa ormai vuota.
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