Capitolo 3


CAPITOLO 3


Harry's POV


<< Harry potremmo percorrere il sentiero che porta al lago? >>.

Aggrottai la fronte per l'insolita domanda di Louis perché proseguendo in direzione del lago avremmo allungato la strada ed avremmo raggiunto Camelot poco prima di sera.

<< C'è una ragione precisa per una simile richiesta? >>.

Lou era il mio migliore amico, oltre ad essere un mago che stava dimostrando le stesse capacità e la stessa bravura del fratello maggiore, ed insieme riuscivamo a compiere grandi imprese proprio come accadeva a mio fratello Artù ed al suo mago, nonché consigliere ed amico, Merlino.

<< Sento che stia per accadere qualcosa. Ho la sensazione che Luce stia per arrivare nel nostro mondo >> ammise.

<< Luce? Chi è Luce? >>.

<< Una ragazza che viene dal futuro >>.

Fui sinceramente sorpreso di tali parole ed anche se lievemente diffidente non gli avrei negato di accertarsi se il suo dubbio fosse reale o meno.

<< Uomini allungheremo il percorso passando per il lago >> dichiarai.

<< Ma Sire in questo caso raggiungeremo Camelot verso sera >> proferì confuso Galvano.

<< Louis ha un presentimento e voglio capire se ciò che mi ha comunicato è vero o no. Raggiungeremo il lago e poi ci dirigeremo al castello >> spiegai.

E quando giungemmo a destinazione fui letteralmente sopraffatto dalla veridicità delle parole di Louis, e non solo.


<< Buongiorno Principe Harry >>.

Una serva aprì le tende della mia stanza e lasciò che la luce entrasse dalla finestra e mi colpisse in volto, facendomi mugugnare infastidito.

Aprii gli occhi e sbattei le palpebre un paio di volte per abituarmi alla luminosità della stanza, notando la giovane che stava sistemando la mia colazione sul tavolo della camera.

Scostai le lenzuola e sbadigliai, portando una mano tra i capelli e scompigliandoli maggiormente. I calzoni che indossavo per dormire erano l'unico indumento a coprire il mio corpo, lasciando che lo sguardo lussurioso della serva analizzasse il mio torace nudo.

<< La nostra ospite si è già svegliata? Le è stata portata la colazione? >> domandai.

Afferrai un tozzo di pane e lo addentai mentre osservavo la ragazza scuotere la testa.

<< No Sire, nessuno aveva dato indicazioni riguardo la fanciulla. Però so per certo che sta ancora riposando >> disse prontamente.

<< D'ora in poi voglio che anche a Luce venga servita la colazione, senza dimenticarvi di portare qualcosa anche per il suo lupo. Stamane ci penserò personalmente, ma da domani non accetto scuse a riguardo >> proferii con tono grave.

<< Come ordinate vostra altezza >> s'inchinò lei.

<< Va' pure. Ora ci penso io >> la congedai.

M'infilai una camicia bianca e mi cambiai i pantaloni indossandone un paio marrone scuro, poi legai alla vita la cintura in cui era congiunto il fodero della mia fedele spada ed infine calzai i miei soliti stivali.

Una volta pronto afferrai il vassoio ed uscii dalla mia stanza per bussare alla porta accanto alla mia. Sentii chiaramente Gray uggiolare e le sue unghie sfregare sul legno della soglia, ma ancora nessun segno da parte di Luce.

Entrai con cautela notando che le tende bianche che chiudevano le finestre permettevano alla luce di filtrare molto di più rispetto a quelle col tessuto scuro della mia stanza. L'atmosfera sembrava molto più calda ed intima con quella fievole luminosità.

Poggiai il vassoio sul tavolo e mi voltai verso il letto, sentendo il respiro bloccarsi nei polmoni.

Luce dormiva serenamente tra le lenzuola candide, i capelli sparpagliati sul cuscino sembravano fili dorati ed alcune ciocche che le ricadevano sul viso aumentavano la bellezza e la tenerezza della sua espressione rilassata. Le labbra erano socchiuse liberando flebili e regolari respiri e la vestaglia che indossava si alzava ed abbassava al ritmo del suo riposo.

Durante la notte il tessuto doveva essere scivolato per i suoi movimenti perché in quel momento i miei occhi non riuscivano a staccarsi dalla pelle liscia e sicuramente morbida delle sue spalle scoperte, mostrandomi le linee disegnate dalle clavicole. La scollatura della veste inoltre si era ulteriormente allentata ed ora potevo perfettamente ammirare i seni pieni e dai capezzoli rosei di quella splendida creatura.

Una scarica d'eccitazione mi pervase da capo a piedi facendomi desiderare di poter toccare ed assaporare quella pelle meravigliosa, di poter percorrere con reverenza quelle curve femminili e perfette, di poter ascoltare quella voce melodiosa gemere ed invocare il mio nome, ma soprattutto volevo perdermi in lei. Volevo scoprire quanto in profondità potesse accogliermi, volevo sapere con quanto calore potesse avvolgermi, volevo sentire con quanta intensità potesse farmi perdere la ragione mentre mi spingevo in lei con forza e passione.

L'immagine di noi due avvinti mi eccitò più di quanto avesse mai fatto in precedenza un rapido accoppiamento con le serve del palazzo e questo mi lasciò senza fiato perché non mi era mai capitato di sentirmi tanto pronto e legato ad una donna.

Che Luce mi avesse fatto un qualche incantesimo per farmi bramare il suo corpo con una simile potenza?

Il guaito di Gray mi riportò al presente e mi fece sibilare nell'accorgermi della dura e dolente presenza nei miei calzoni.

Luce aprì lentamente le palpebre prima di sbatterle e sussultare nel vedermi ai piedi del letto, scattando a sedere e permettendo alla vestaglia di scivolare ulteriormente e scoprire il suo petto.

<< Cazzo! >>.

Inarcai un sopracciglio sentendo quella strana parola. Sicuramente era un vocabolo comune nel suo tempo ed ero sinceramente curioso di scoprirne il significato.

Nel frattempo la giovane si affrettò a rialzarsi il tessuto ed a chiudere la scollatura, arrossendo vistosamente.

<< Buongiorno Luce >>.

Mi maledii per quanto la mia voce risultasse bassa e roca a causa dell'eccitazione che ancora non si era minimamente placata.

<< Buongiorno Harry. Mi dispiace per- >>.

<< Non devi scusarti. Non è successo nulla >>.

Le sorrisi per allentare la tensione e per rassicurarla, ottenendo un sorriso luminoso di rimando.

Mi diressi alle finestre per scostare le tende bianche e permettere alla luce di filtrare dalle vetrate, illuminando maggiormente la stanza.

<< Sul tavolo ho portato la colazione. Spero non ti dispiaccia unirti a me >>.

<< Sei stato gentilissimo Harry. Grazie >> sorrise ancora.

Scese dal letto e si avvicinò al tavolo per sedersi non prima di aver abbracciato il lupo ed averlo salutato.

Mi accomodai di fronte a lei, osservandola assaggiare l'uva fresca e passare alcuni pezzi di carne essiccata a Gray.

<< Cosa significa la parola che hai pronunciato prima? >> domandai curioso.

Luce s'ingozzò col succo dell'acino che stava ingoiando prima di calmare il suo respiro affannato ed osservarmi con le guance arrossate.

<< Scusa, non avrei dovuto. Devo ricordarmi che la maggior parte dei termini della mia epoca non sono comuni qui >>.

Riuscii a percepire una chiara nota d'imbarazzo e nervosismo nella sua voce.

<< Cosa significa 'cazzo'? >> ripetei.

Luce si mordicchiò il labbro inferiore evitando accuratamente di guardarmi negli occhi.

<< Luce >> la chiamai.

Il suo sguardo verde-marrone finalmente incontrò il mio.

<< Per favore >> sussurrai.

Prese un profondo respiro, distogliendo nuovamente l'attenzione.

<< E' una specie d'imprecazione del mio tempo, nonostante venga anche utilizzata per indicare... ciò che avete voi uomini >> spiegò flebilmente.

<< Ciò che abbiamo? >> mi confusi.

<< In parole povere è anche un sinonimo di pene. Ovviamente in termini grezzi e volgari >> specificò arrossendo ancor di più.

Non riuscii a trattenere una piccola risata per il suo imbarazzo, facendo nascere un sorrisetto anche a Luce.

<< Lo terrò presente >> sogghignai.

<< Mi dispiace, non voglio sembrare volgare o altro >> sospirò.

<< Non preoccuparti, non rivelerò la mia nuova scoperta a nessuno >> la rassicurai, nonostante non riuscii a non rivolgerle uno sguardo malizioso.

<< Ti sarei grata Harry se questa parola non uscisse dalla tua splendida bocca >> mormorò con voce sensuale.

Mi sporsi poggiando le braccia sul tavolo e fermandomi quando i nostri nasi stavano per sfiorarsi.

<< Sarà il nostro piccolo segreto >> mormorai.

I suoi occhi divennero liquidi e riuscii perfettamente a scorgere il brivido che l'attraversò, ma un bussare alla porta mi fece tornare composto mentre Luce si riscuoteva dalla trance.

<< Buongiorno Luce ho pensato di portarti- oh Harry! >>.

Ginevra entrò nella stanza con in mano un vestito e mi sentii arrossire per essere stato colto in flagrante nella camera di Luce.

<< Buongiorno Gwen >> la salutai.

<< Buongiorno Ginevra, non dovevate disturbarvi tanto. Avrei messo il vestito di ieri sera >> le andò incontro Luce.

<< Sciocchezze non te l'avrei mai permesso >> affermò la Regina.

Le due donne spostarono l'attenzione su di me cercando di trasmettermi un silenzioso messaggio.

<< Oh certo. Vi lascio sole >> mi alzai.

Luce non era abituata ai vestiti del nostro tempo quindi aveva bisogno di un aiutino per indossarli, e Gwen si era sicuramente auto-incaricata per svolgere quel compito, gentile ed altruista com'era.

Rimembrai il lungo e rosso abito della sera precedente: Luce sembrava una vera principessa, e ricordai i battiti accelerati del mio cuore quando aveva varcato la soglia al fianco di Gwen. Mi era parsa una visione, una divina e stupenda visione.

Mi avvicinai a Luce, baciandole la guancia.

<< Ci vediamo più tardi >> sussurrai al suo orecchio.

<< Ok >> annuì.

Salutai la Regina e Gray ed uscii dalla stanza dirigendomi verso la sala della tavola rotonda dove sapevo avrei trovato mio fratello.


***


Luce's POV


<< Mi dispiace crearti tanto disturbo, sicuramente hai molte cose da fare ed a cui pensare senza che io mi debba aggiungere alla lista >> la ringraziai.

<< Lo faccio con piacere Luce e poi è Artù colui che si occupa della maggior parte dei doveri regali. Solitamente aiuto le serve con il castello o vado al villaggio per sapere dal popolo se hanno bisogno di qualcosa >> rispose Gwen.

Mi aveva mostrato l'intero palazzo e le sue innumerevoli stanze, passando solamente davanti a quella dove il Re ed i cavalieri erano radunati così da non disturbarli. Ora stavamo passeggiando per i giardini in cui gli uomini si allenavano con le spade, nel corpo a corpo, a cavallo, oppure con le lance, le frecce, e molte altre armi di cui non conoscevo il nome.

Gray scorrazzava a destra e manca energico e curioso, allontanandosi solo di alcuni metri per non lasciarmi sola o priva di protezione.

<< E' tutto così nuovo per me. E' sorprendente e nel contempo terrificante >> ammisi.

<< Ti manca il tuo tempo? >> chiese Ginevra.

<< Mi manca la mia famiglia, sento la mancanza dei miei amici, ed ammetto che un po' mi mancano gli agi e ciò di cui posso disporre nel futuro. Però il Destino ha voluto farmi tornare indietro, ha deciso che dovevo venire nel passato per fare qualcosa e devo confessarti che sono curiosa di scoprire la ragione per cui sono qui >> proferii.

<< Louis non è stato molto preciso riguardo al suo sogno però sono sicura che dietro al tuo arrivo si nasconda qualcosa d'importante. Dobbiamo avere pazienza e fiducia nonostante sia l'ignoto ciò a cui andiamo incontro. Il Fato è davvero imprevedibile >> disse con sicurezza la Regina.

Concordai e seguii Gwen nuovamente dentro il castello ma solo perché dovevamo raggiungere l'ingresso del palazzo per proseguire verso la cittadella.

<< Andate sempre sola al villaggio? Il Re non vi fa' scortare da nessuno? >> m'incuriosii.

<< Devi sapere che prima di sposare Artù io ero parte del popolo, ero una serva e vivevo alla cittadella. Ero al servizio di Morgana, la sorellastra dei Principi ed ora nostra nemica, ma in quegli anni ho vissuto moltissime avventure con loro, Louis, e Merlino. Dopo il tradimento di Morgana e la morte di Uther, Artù è salito al trono e mi ha chiesto di diventare sua moglie. Nonostante ora sia la Regina di Camelot non ho dimenticato le mie origini, non ho scordato il luogo in cui sono nata e da cui provengo, per questo mio marito mi permette di andare al villaggio e restare tutto il tempo che desidero senza scorta o altro >> raccontò Ginevra.

<< Perché Morgana vi ha traditi? >> domandai.

Dato che avevo scoperto che alcuni fatti erano ben diversi da quelli che conoscevo preferivo chiedere direttamente spiegazioni piuttosto che basarmi su ciò che sapevo o che avevo letto.

<< Da quando aveva ritrovato sua sorella Morgause era cambiata e la sua sete di potere non aveva limiti. Pretendeva di essere incoronata Regina al posto di Artù ed ha cercato di ucciderlo più volte, ma fortunatamente io, Harry, Merlino e Louis siamo sempre riusciti a far fallire i suoi piani >>.

<< Immagino che non si sia arresa >> mormorai.

<< No infatti, lei e la sorella continuano a pianificare la caduta del Re >> concordò Gwen.

Avevamo raggiunto la cittadella e molte persone s'inchinavano ed omaggiavano la Regina con sorrisi e parole gentili pregne di emozioni, poi i loro sguardi si posavano su me e Gray lasciandomi vedere lo stupore ed anche la paura deturpare le loro espressioni.

<< Forse dovrei tornare al castello in modo da lasciarti parlare e girare con tranquillità >> convenni.

<< Il popolo deve ancora abituarsi alla tua presenza ed a quella del lupo, siete arrivati solo ieri ed anche se le voci girano in fretta è comprensibile la loro diffidenza >> mi fece notare.

<< Hai ragione ma- >>.

M'interruppi quando mi sentii tirare la manica dell'abito ed abbassando lo sguardo incontrai gli occhi scuri e brillanti di un bambino. Doveva avere all'incirca cinque o sei anni.

<< Ciao >> sorrisi.

<< Sei una maga anche tu? >> chiese senza giri di parole.

<< No, non lo sono. Cosa te l'ha fatto pensare? >> m'incuriosii.

<< Le voci dicono che puoi controllare un lupo >> rispose scrollando le spalle.

Gray apparve alle mie spalle ed il bambino sussultò sgranando gli occhi ed arretrando di un passo.

<< Non ti farà alcun male >> lo rassicurai.

Mi abbassai sulle ginocchia per essere alla stessa altezza del piccolo, notando che dietro di lui c'erano altri sette o otto bambini che ci fissavano a metà tra l'impaurito e l'incuriosito.

<< Gray è un lupo speciale e non ha cattive intenzioni. Posso sapere il tuo nome? >> sorrisi.

<< Brandon >>.

<< Ciao Brandon, io sono Luce >>.

<< Hai un nome molto strano >>.

<< Concordo con te ma non posso cambiarlo solo perché è... particolare. Dimmi Brandon vorresti carezzare Gray? >>.

Il bambino trattenne il respiro e mi fissò come se fossi pazza mentre il lupo si era seduto accanto a me e fissava il piccolo con curiosità.

Con cautela e gentilezza presi la manina di Brandon e, sempre tenendola con la mia, la avvicinai al muso di Gray. All'inizio il lupo si limitò ad annusarla ma pochi secondi dopo ne leccò il palmo scatenando le risatine di Brandon.

<< Fa il solletico >> ridacchiò.

<< Ha imparato il tuo odore e le tue emozioni, puoi toccarlo tranquillamente ora >> gli dissi.

Ed infatti il bambino fece un passo verso il lupo carezzandogli la testa e poi il collo, facendo uggiolare di piacere Gray.

<< Hai visto? >> sorrisi amorevole.

<< E' morbidissimo >> si stupì Brandon.

Spostai l'attenzione sul gruppetto di bambini, facendo segno di avvicinarsi.

<< Volete carezzarlo anche voi? >>.

Inutile dire che in pochi minuti Gray si ritrovòcoccolato ed omaggiato dai bambini del villaggio, e non riuscii a trattenereuna risata divertita nel vedere quanto quelle attenzioni fossero di suogradimento.





Angolo autrice

Buongiorno, scusate se ieri non ho aggiornato ma ho avuto un contrattempo e quindi non sono proprio riuscita a postare il capitolo. Perdono!!

In compenso oltre oggi, arriverà un capitolo sia domani che domenica. Mi perdonate? *faccina da cucciola*

Spero che la storia vi stia piacendo :)


darkryry


Prossimo aggiornamento: domani!

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