Capitolo 2
Vorrei dedicare questo capitolo a lighthell per la bellissima cover realizzata!
Grazie mille!!
CAPITOLO 2
Rimasi letteralmente a bocca aperta quando raggiungemmo la cittadella che conduceva al castello dei Pendragon. Gli abitanti s'inchinavano ed omaggiavano il Principe ed i cavalieri al loro passaggio per poi sussultare in esclamazioni di sorpresa e paura quando si accorsero del lupo che trotterellava al fianco dello stallone nero di Harry.
<< Benvenuta a Camelot >> mi sussurrò il riccio.
Fermò il cavallo dinanzi una scalinata che conduceva all'ingresso del palazzo, smontando con abilità e grazia ed allungando le braccia per permettermi di appoggiarmi a lui.
Alzai la gamba destra e la portai sul lato sinistro della sella, abbassando il busto per posare le mani sulle spalle di Harry e lasciarmi scivolare verso di lui, sostenuta dalla sua presa forte e rassicurante sui miei fianchi.
<< Grazie >> mormorai quando poggiai i piedi nudi a terra.
Incrociai il suo sguardo ritrovandomi a trattenere il respiro per l'intensità di quel verde ora più scuro e torbido fisso su di me. Le sue mani erano ancora serrate sulla mia vita ma ne percepii la lenta avanzata finché non mi chiuse i lembi della giacca, coprendo il mio corpo.
<< Meglio indossare qualcosa di più consono prima d'incontrare Artù >> affermò flebilmente.
Il suo tono roco mi fece tremare per il nuovo calore che pervase la mia figura da capo a piedi, facendomi sentire impaziente e desiderosa di percepire nuovamente le sue grandi mani su di me. Mai prima d'allora avevo provato un simile impulso nei confronti di uno sconosciuto.
<< Concordo >> soffiai.
Harry lasciò delle direttive ai cavalieri prima di avvolgermi la vita con un braccio e condurmi all'interno del castello seguiti da Gray e Louis.
Il Principe fermò una donna della servitù e chiese di far preparare una stanza per me, ordinando che nel contempo preparassero anche un bagno caldo.
<< Luce risiederà nella stanza accanto alla mia >> decretò il riccio.
<< Come ordinate altezza >>.
La donna s'inchinò prima di affrettarsi ad eseguire le richieste del suo signore.
<< Non era necessario tutto ciò, potevo arrangiarmi >> scrollai le spalle.
<< Non avete dei servi che si occupano delle cose più futili? >> s'incuriosì.
<< No, ora facciamo tutto da soli. Siamo autonomi anche nel compiere le mansioni più semplici >> sorrisi.
<< Dovrai abituarti ai nostri usi allora >> s'intromise Louis.
<< Sono così tante le differenze tra le nostre epoche >> confessai guardandomi attorno ed ammirando ciò che mi circondava.
<< Harry >>.
Mi voltai per osservare la donna che ci stava venendo incontro avvolta in un ricco e regale abito rosso e oro. I capelli lunghi e scuri erano acconciati in una treccia sul capo, lasciandoli poi ricadere lunghi e mossi sulla schiena, gli occhi scuri erano profondi e puntati sul riccio al mio fianco.
<< Gwen >> l'accolse Harry.
<< Vostra altezza >> s'inchinò Louis.
<< Ho incontrato una serva e mi ha riferito della nostra inattesa ospite >>.
Il suo sguardo si fissò finalmente sulla mia figura facendomi arrossire per la rapidità in cui si era sparsa la notizia della mia presenza.
<< A quanto dice Lou il suo arrivo non era propriamente inatteso, ma forse è meglio fare le presentazioni: Luce permettimi di presentarti Ginevra, moglie di Artù e Regina di Camelot. Ginevra lei è Luce Horan >> disse Harry.
<< E' un onore fare la vostra conoscenza maestà >>.
Chinai il capo e mi esibii in quello che sperai essere un inchino accettabile, tenendomi ben stretta la giacca di Louis per evitare una figuraccia.
Un guaito attirò l'attenzione di tutti mentre Gray sinsigava il polpaccio di Harry con una zampa.
<< Ops scusa. Lui invece è Gray >> aggiunse il riccio.
La Regina sgranò gli occhi ed arretrò di un passo nel vedere il lupo, ma Gray sembrava più che soddisfatto di essere stato presentato e quindi si limitò a strusciare il collo contro la gamba del riccio.
<< Non vi farà alcun male maestà. Vuole solo starmi accanto >> spiegai.
<< Non si era mai visto un lupo comportarsi in questo modo >> ammise la Regina.
<< Visto che ci hai raggiunti posso lasciare Luce alle tue cure? Vorrei incontrare Artù prima della riunione a cena >> chiese Harry.
Ginevra annuì rivolgendomi un sorriso cordiale.
<< Ci vediamo tra poco >> disse Harry, congedandosi con un perfetto baciamano.
Osservai il riccio ed il castano allontanarsi e svoltare l'angolo, prima di avvicinarmi lentamente e titubante alla Regina.
<< Hai paura di me? >> domandò divertita.
<< Credo sia più che altro soggezione maestà >> confessai.
<< Non devi averne Luce. Posso darti del 'tu'? >>.
<< Naturalmente altez- >>.
<< Gwen >> m'interruppe prontamente.
Sorrisi ed annuii, seguendo Ginevra attraverso i mille corridoi che componevano quel castello prima di giungere ad una porta in legno scuro.
<< Questa sarà la tua stanza, esattamente accanto a quella di Harry così potrai avere un punto di riferimento >> disse Gwen.
Entrai in una camera ampia ed ordinata con un grande letto a baldacchino dalle tende e dalle lenzuola bianche e profumate. Vi erano alcuni cassettoni in cui dovevano venir riposti gli indumenti e dei piccoli armadi lungo uno dei muri, c'era anche un tavolino e due sedie situate dinanzi un piccolo camino spento.
<< Vado a prenderti un vestito per stasera ed una vestaglia per la notte >> decretò Ginevra << Il bagno è già pronto dietro quelle tende che ti daranno un po' d'intimità. Io arrivo subito >>.
<< Grazie >>.
La Regina si chiuse la porta alle spalle, lasciandomi sola in quella camera che conteneva tutto ciò di cui avevano bisogno a quell'epoca.
Gray gironzolava annusando ogni centimetro della stanza e lo lasciai 'marcare' il territorio, dirigendomi verso le tende dietro cui scoprii esserci un grande e lungo catino.
Mi sfilai la giacca poggiandola sul letto e poi m'immersi in quella che era la vasca del tempo, rilasciando un beato sospiro di sollievo. L'acqua era calda al punto giusto e nonostante fuori la temperatura fosse mite, era bello potersi riscaldare le membra dopo aver saggiato le gelide acque del lago.
<< E' abbastanza calda? >> domandò Ginevra.
Non mi ero nemmeno accorta del suo arrivo per quanti pensieri stessero affollando la mia mente, ma annuii con un sorriso e ringrazia la Regina per l'ospitalità.
<< Sono davvero curiosa di conoscere la tua storia >> disse, accomodandosi su una sedia.
<< Immagino che sia la domanda che si stanno ponendo tutti >> ridacchiai.
Presi la spugna ed il sapone che si trovavano su uno sgabello e cominciai a lavarmi e sciacquarmi, imbarazzandomi un po' nel percepire lo sguardo di Ginevra su di me.
<< Cos'hai sulla schiena? >> domandò.
Effettivamente doveva essere una cosa strana ed assurda per quell'epoca, dato che erano abituati ad avere il corpo cosparso di cicatrici per le guerre affrontate piuttosto che da disegni creati con l'inchiostro.
<< E' un tatuaggio. Nella mia epoca molte persone se ne fanno uno, o anche di più >> risposi.
<< E come te lo sei fatto? >>.
<< Ci sono delle persone che hanno il permesso di... come posso spiegare... dipingere il corpo di un'altra persona con attrezzature particolari che inseriscono sottopelle l'inchiostro per formare il disegno desiderato >>.
<< Ti ha fatto male? >>.
<< Fortunatamente no >>.
<< E perché hai scelto questo soggetto? >>.
Mi mordicchiai il labbro inferiore, prima di togliermi gli ultimi residui di schiuma ed alzarmi per uscire dall'acqua.
<< Perché è stato il primo tatuaggio che ho disegnato >> confessai.
Ginevra mi aprì un grosso telo che successivamente mi avvolsi attorno al corpo, iniziando ad asciugarmi.
<< Tu dipingi? >>.
<< Sì, è un mio passatempo. Amo disegnare sin da quando ero piccola >> sorrisi.
<< Ma come hai fatto a farti il tatuaggio? >>.
<< Io ho disegnato il lupo avvolto dalle fiamme, ma è stato un caro amico ad imprimermelo sulla pelle >> spiegai pazientemente.
<< Sono davvero senza parole >> ammise Gwen.
<< E' una cosa normale nel mio tempo, ma posso immaginare quanto strano ed assurdo possa sembrare ai vostri occhi >> ridacchiai.
<< Hai ragione, qui nessuno ha nulla del genere. La gente è abituata a vedere sul proprio corpo ferite o cicatrici e non un disegno creato dall'inchiostro >> concordò.
<< Siamo davvero molto diversi, ma da una parte sono contenta di essere piombata in quest'epoca. Ho la possibilità d'imparare tanto da voi >> confessai.
<< E noi saremo lieti d'insegnarti tutto ciò che desideri >> annuì la Regina.
Scostammo le tende che separavano il 'bagno' dalla camera e rimasi letteralmente sorpresa del magnifico vestito che era posato sul letto.
<< Ginevra è troppo- >>.
<< Non accetto un rifiuto >>.
Gwen mi osservò severa e divertita nello stesso tempo, facendomi capire che provare a replicare sarebbe stato inutile.
<< Ti aiuto ad indossarlo. Immagino che anche i vestiti siano molto diversi >> disse.
<< Puoi scommetterci >> sospirai.
Fortunatamente non c'erano lacci o cerniere da dover chiudere e quando aggiustai le braccia nelle lunghe maniche mi sentii davvero una principessa medievale. Il vestito rosso bordeaux era lungo fino ai piedi con dei ricami argentei sull'orlo del collo e dei polsi, concludendo con una cintura metallica attorno alla vita.
<< Sei bellissima >> si complimentò Gwen.
Arrossii alzando però lo sguardo verso lo specchio che rifletteva interamente la mia figura: i capelli biondi erano ancora umidi ma ricadevano in morbide onde sulle spalle e la schiena e quel vestito meraviglioso seguiva perfettamente la mia figura risaltandone ogni curva.
Mi sentivo vulnerabile dato che sotto quella pregiata stoffa non indossavo nulla, molto probabilmente l'intimo non era ancora in voga in quell'epoca quindi dovevo farci l'abitudine, ed anche alla svelta.
<< Ti ho portato anche degli stivali, così non dovrai camminare a piedi scalzi >>.
Mi riscossi dalla mia figura riflessa, voltandomi verso la Regina ed indossando subito i neri ed alti stivali che mi aveva gentilmente prestato.
<< Domani ti farò avere altri vestiti >> mi comunicò.
<< Come potrò mai sdebitarmi per la vostra ospitalità e la vostra immensa generosità? >> domandai.
<< Non pensarci e vivi il tempo che ti è concesso con noi giorno per giorno >> sorrise Gwen.
<< Dire grazie non è più sufficiente >> sospirai.
<< Se detto col cuore è più che sufficiente >> mi assicurò Ginevra, prendendomi le mani tra le sue.
<< Allora: grazie. Grazie di cuore >> sorrisi.
<< Di nulla cara. Ma ora andiamo, ci staranno tutti aspettando >>.
Prendendomi a braccetto uscimmo dalla stanza, sempre seguite fedelmente da Gray, e percorremmo a ritroso i corridoi fino a raggiungere una porta da cui proveniva un chiassoso vociare.
Due cavalieri erano di guardia alla soglia e s'inchinarono dinanzi la Regina prima di aprire le porte e mostrarmi la sala in cui avremmo cenato. Il silenzio calò sui presenti mentre Ginevra percorreva a testa alta il corridoio centrale che divideva due tavole lunghe ed imbandite attorno a cui erano seduti i cavalieri. In fondo alla stanza invece c'era un altro tavolo altrettanto colmo di cibarie e dietro cui erano accomodati Harry, Louis ed altre tre persone.
L'uomo biondo che sedeva al centro si alzò proprio quando Gwen ed io ci fermammo di fronte a lui. La Regina mi sorrise ed aggirò la tavola per raggiungere colui che compresi fosse suo marito, Re Artù.
<< Luce vorrei presentarti Artù Pendragon, Re di Camelot e mio marito >> annunciò Ginevra.
M'inchinai lievemente, riportando poi l'attenzione sul biondo.
<< E' un onore conoscervi maestà, il mio nome è Luce Horan >> mi presentai.
<< Il piacere è mio Luce. Mio fratello e Louis mi hanno già accennato alcune cose sul tuo conto, ma spero vorrai sanare la nostra curiosità rispondendo ad alcune domande >> disse il Re.
<< Sarò lieta di accontentarvi mio signore. Prima però vorrei presentarvi Gray, il lupo che ha deciso di seguirmi di sua spontanea volontà >>.
Artù abbassò lo sguardo sulla creatura accanto a me mentre Gray uggiolò e scodinzolò tranquillo.
<< I servi hanno già iniziato a parlare della fanciulla in grado di controllare un lupo. Sono certo che domani sarete sulla bocca dell'intera cittadella >> ridacchiò il Re.
<< Ecco questa non posso dire che sia una lieta novella >> sdrammatizzai.
I presenti si lasciarono scappare una risata divertita ed il mio sguardo incrociò quello luminoso e sereno di Harry, seduto alla destra di Artù. Il riccio mi fece l'occhiolino mentre notavo due fossette formarsi sulle sue guance mentre sorrideva.
Nel frattempo un uomo anziano ed un ragazzo moro ed alto mi si avvicinarono.
<< Io sono Gaius, il medico di corte >> si presentò il vecchio.
<< Io invece sono Merlino >>.
<< Il fratello di Louis, nonché grande mago al servizio di Re Artù >> proferii.
<< Grande mago? Quest'appellativo non mi dispiace affatto >> ridacchiò il moro.
<< Ops, scusa. Conosco alcuni fatti che vi riguardano anche se sul tuo conto ti descrivono come un anziano mago dalla lunga barba bianca, ma con straordinari poteri magici >> ammisi.
<< Luce perché non ti siedi con noi e ci racconti qualcosa sul tuo conto mentre ceniamo? >> s'intromise la Regina.
<< Sarà un onore mia signora >> annuii.
Merlino si accomodò vicino a Louis mentre Gaius accanto a Gwen, io invece mi sedetti tra Harry ed Artù proprio alla destra del Re.
Il riccio avvicinò il volto al mio, facendomi trattenere il respiro.
<< Sei bellissima >> sussurrò al mio orecchio.
<< Siete troppo gentile mio signore >> sospirai con voce tremolante.
<< Puoi darmi del 'tu' anche quando siamo in pubblico >> affermò rimettendosi composto.
<< Sicuro? >> chiesi titubante.
<< Sicuro >> annuì.
<< Allora Luce >> intervenne Artù << Parlaci un po' di te >>.
<< Non saprei da dove iniziare Sire >> ammisi.
<< Da dove vieni? >> domandò allora Ginevra.
Il mio sguardo passò rapidamente sui volti dei presenti che mi stavano fissando, prima di soffermarmi alcuni istanti di più su Harry. La sua espressione era seria ma serena mentre il suo sguardo cercava di trasmettermi tutta la tranquillità e la sicurezza di cui avevo bisogno.
<< Le differenze tra le nostre epoche sono molte ma in quanto a territorio posso dire che siamo più o meno uguali. Sono irlandese di nascita ma con la mia famiglia ci siamo trasferiti in Inghilterra, nella capitale che chiamiamo Londra >> iniziai << Ho ventitré anni e sto studiando per diventare un'insegnante. Nel mio tempo l'istruzione è fondamentale per poter proseguire il proprio percorso e così iniziare a lavorare nel campo che più ci aggrada. Amo i bambini e spero di laurearmi presto per poter lavorare con loro ed insegnargli tutto ciò che so >>.
<< Quindi nella tua epoca la gente è colta e studiosa? >> domandò Gaius.
<< La maggior parte della popolazione globale e vi assicuro che siamo miliardi di persone >> annuii.
<< E chi vi governa? >> domandò Artù.
<< Ogni nazione ha la propria politica. In Inghilterra esiste ancora la monarchia e siamo governati da una Regina >> risposi.
<< Una donna al potere? >> si sorprese un cavaliere.
<< Nel mio tempo esiste la parità dei sessi: uomini e donne hanno gli stessi diritti sia nel campo lavorativo, che in quello politico o istruttivo. Una donna ha un'indipendenza maggiore rispetto alla vostra epoca. Siamo libere di fare ciò che vogliamo e siamo trattate alla pari di un uomo >> spiegai.
<< E' incredibile >> mormorò Gwen.
<< Immagino che sia un pensiero impossibile da concepire adesso >> scrollai le spalle.
<< Strano, ma non impossibile >> dissentì Harry.
<< Nel mio sogno eri circondata da tre ragazzi: uno moro, uno castano e muscoloso, ed uno dai capelli biondi. Ridevate come se foste fratelli ed eravate circondati da case enormi ed altissime >> s'intromise Louis.
<< I tre ragazzi che hai visto sono rispettivamente Zayn e Liam, i miei migliori amici, mentre il biondo è mio fratello Niall. Nel mio tempo le case sono molto diverse dalle vostre, sono costruite con mattoni, cemento, pietre, e sono molto più resistenti e confortevoli. Disponiamo di una quantità enorme di agi e confort che variano dal cibo agli oggetti più semplici. Sotto quel punto di vista siamo completamente diversi >>.
<< E riguardo gli spostamenti? Hai detto che non usate più i cavalli >> chiese Harry.
<< Sono stati ideati dei mezzi molto più veloci e comodi che chiamiamo macchine, motociclette, o biciclette. Gli spostamenti da un luogo ad un altro ora posso avvenire in poche ore e non in giorni o settimane. Inoltre la nostra tecnologia ci permette di volare o solcare gli oceani in sicurezza >> dichiarai.
Esclamazioni di pura sorpresa dilagarono per la sala.
<< Quanti anni ci separano? >> domandò Gaius.
Feci mente locale, ipotizzando di trovarmi all'incirca nel VI secolo.
<< Azzarderei una quindicina di secoli, quindi circa 1500 anni >> proferii.
<< Così tanti! >> si stupì Ginevra.
<< Già è stato un bel salto temporale >> accennai un sorriso.
<< Devi essere molto disorientata >> capì il Re.
<< Abbastanza, ma devo ammettere che questa magia che mi ha trasportato qui mi sta dando la possibilità di imparare molto sui vostri usi e costumi. Per voi la vita è molto più dura rispetto al mio periodo >> dissi sincera.
La serata proseguì con altre domande a cui tentai di rispondere in modo esaustivo e comprensibile. La cena era stata davvero una delizia, le pietanze era ottime ed il loro sapore mi aveva estasiata per la sua bontà e per la sua naturalezza.
Artù si era mostrato un uomo comprensivo, gentile, e molto altruista oltre che essere un sovrano rispettato ed acclamato da tutti.
<< Domani ti porterò in giro per il castello e magari faremo un salto al villaggio >> disse Ginevra.
Ci stavamo congedando per la notte ed i sovrani mi avevano accompagnata fino alla mia stanza insieme ad Harry e Gray.
<< Grazie mia Regina >> sorrisi.
Artù e Ginevra proseguirono per raggiungere la loro camera mentre Harry mi osservava ancora silenzioso e pensieroso.
<< Ti ho sconvolto vero? Intendo, i miei racconti ti hanno turbato >> mormorai.
<< Più che sconvolto direi che sono molto sorpreso di quanto siano cambiati i tempi, anche se la domanda che continuo a pormi è: perché il Fato ti ha mandata proprio nella mia epoca? >> si chiese.
<< Me lo sono chiesta anch'io >> ammisi.
Il riccio alzò una mano e riportò una ciocca bionda dietro il mio orecchio, seguendo il profilo del mio viso mentre i miei occhi incrociavano i suoi.
<< Sarai esausta dopo una giornata tanto strana e movimentata >> proferì.
<< Un po' >> sussurrai.
I suoi tocchi lasciavano scie infuocate al loro passaggio mentre il mio corpo reagiva in maniera inconcepibile alla sua vicinanza. I suoi occhi verdi sembravano leggermi l'anima e trasmettermi la battaglia emotiva che entrambi stavamo vivendo.
Nemmeno Zayn era mai riuscito a scatenarmi simili sensazioni.
<< Buonanotte Harry >>.
Con un'enorme forza di volontà mi scostai ed aprii la porta della mia stanza.
<< Buonanotte Luce >> ricambiò.
Lo osservai un'ultima volta, perdendomi di nuovo nell'intensità dei suoi occhi luminosi e misteriosi che ancora mi fissavano.
Entrai nella stanza e richiusi la soglia alle mie spalle, prendendo un profondo respiro per calmare i battiti accelerati del mio cuore.
<< Sai Gray >> mormorai.
Il lupo alzò il muso per guardarmi, inclinando la testa da un lato.
<< Forse inizio a capire le persone che tanto parlano del famoso 'colpo di fulmine' >> confessai.
Gray uggiolò e poi si accucciò ai piedi del letto a baldacchino mentre mi apprestavo a togliermi il bellissimo abito per indossare la camicia da notte di quell'epoca e successivamente distendermi sotto le lenzuola.
<< 'notte Gray >>.
Ottenni un guaito in risposta e sorridendo miabbandonai ad un sonno ristoratore.
Angolo autrice
Ecco che iniziano ad entrare in scena i famosi personaggi dell'epoca arturiana :)
Spero che la storia vi piaccia anche se siamo solo all'inizio ;)
darkryry
Prossimo aggiornamento: giovedì!
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