Capitolo 15
CAPITOLO 15
Luce's POV
Un lieve bussare mi fece aggrottare la fronte e rannicchiare maggiormente contro mio marito che ricambiò la stretta grugnendo infastidito quando il misterioso visitatore picchiettò nuovamente alla porta.
<< Harry, Luce, dobbiamo prepararci alla partenza >>.
Riconobbi la voce di Louis ed il guaito di Gray, aprendo lentamente gli occhi prima di stiracchiarmi.
<< Entra Lou >> gli concessi.
Non appena il mago aprì la soglia, il lupo balzò subito sul letto per leccare il mio volto e quello del riccio.
<< Gray basta >> ridacchiai.
Mi sedetti portandomi il lenzuolo a coprire il petto nudo, abbracciando nel contempo il lupo che si accucciò sulle mie gambe.
Scorsi Louis lasciare un vassoio sul tavolo prima di voltarsi e sorriderci.
<< Immagino abbiate fatto tardi e me ne dispiace, ma Artù sta ultimando i preparativi e ci vuole tutti pronti entro un'ora >> ci avvisò il castano.
<< Abbiamo già pronto il necessario per il viaggio, dobbiamo solo vestirci >> lo informai.
Lou annuì, lanciando un sorrisetto malandrino al riccio.
<< A quanto pare me l'hai sfinito per bene Luce >> ghignò.
Risi alle sue parole, spostando la mia attenzione su Harry che sbuffò infastidito prima di sedersi a sua volta.
<< Vuoi davvero che ti risponda? >> lo minacciò Haz.
<< No grazie, il tuo stato parla da sé >> rise il castano, uscendo poi dalla stanza.
Sorrisi per l'espressione fintamente irritata del Principe, poi il suo sguardo si fissò nel mio e le sue labbra sfiorarono le mie in un delicato bacio.
<< Buongiorno moglie >> mormorò.
<< Buongiorno a te marito >> ricambiai.
Poco dopo ci alzammo e ci lavammo rapidamente, facendo colazione e vestendoci in vista del lungo viaggio che ci attendeva.
<< Sei bellissima anche con questi abiti >> ammise Haz, squadrandomi da capo a piedi.
Per l'occasione mi erano stati forniti dei vestiti idonei ad un campo di battaglia: pantaloni aderenti, una maglia attillata con sopra una camicetta rinforzata con la magia di Louis e Merlino per attutire la maggior parte dei colpi, una giacca a maniche lunghe e collo alto per ripararmi dalle intemperie, e per finire degli stivaletti alti fino al ginocchio. Il tutto, sotto mia richiesta, rigorosamente di colore nero.
Se dovevo andare in battaglia non avrei certamente messo gonne larghe che potevano ostacolarmi, ed anche se inizialmente le sarte e Gwen erano incerte riguardo la mia richiesta avevano acconsentito dopo le mie motivazioni. Ed ora potevo affermare che quella divisa era perfettamente riuscita. Era morbida e calda, protettiva e comoda.
<< Grazie >> sussurrai, voltandomi per fronteggiare il riccio.
Lui invece era divino nella sua armatura e non riuscii ad impedire al mio sguardo di analizzare la sua figura alta e possente nei minimi particolari, facendo ghignare il Principe che mi si avvicinò.
<< Sei pronta? >> chiese flebilmente.
<< Resterai al mio fianco vero? >> domandai.
<< Non ti lascerò mai Lux. Te lo giuro >> rispose.
<< Allora andiamo a sistemare quelle streghe da strapazzo >> tentai di alleggerire l'atmosfera.
E ci riuscii perché Haz ridacchiò prima di avvolgermi la vita con un braccio e stringermi a sé.
<< Ti proteggerò anche a costo della vita Lux >> promise.
<< Non voglio che tu mi faccia questa promessa. Voglio invece sentirti dire che farai tutto il possibile per far trionfare Camelot e per permetterci di vivere un futuro di pace e libertà. Basta guerre, basta sangue, basta lotte per la sovranità. Desiderio solo passare il resto della mia vita al tuo fianco e condividere con te tutto ciò che il Destino avrà in serbo per noi >> proferii.
<< Ti giuro che farò in modo di realizzare i tuoi sogni e quelli del nostro popolo >> annuì.
Accennai un sorriso prima di avvolgere le braccia attorno il suo collo e baciarlo dolcemente, lasciando che le nostre mani s'intrecciassero quando ci scostammo per uscire dalla stanza.
I cavalieri di Camelot erano pronti e stavano rivolgendo gli ultimi saluti ai familiari ed agli amici prima della partenza.
<< Fate attenzione vi prego >> mi disse Ginevra.
<< Questa tensione non ti fa bene Gwen, devi provare a calmarti e pensare positivo. Torneremo vittoriosi e finalmente avremo la pace nel regno >> provai a rassicurarla.
La Regina sorrise prima di abbracciarmi.
<< Stai attenta Luce >> raccomandò.
<< Sono in ottime mani Gwen, non devi preoccuparti >> ricambiai << Tu pensa a riguardarti per il mio futuro nipotino >>.
<< O nipotina >> ridacchiò passandosi una mano sul ventre.
<< Siamo pronti a partire >> ci raggiunsero Artù ed Harry.
Lasciai che mio marito salutasse Ginevra prima di allontanarci per lasciare qualche minuto ai due coniugi reali.
<< Cavalcherò con te? >> domandai al riccio.
<< No, tu monterai Spirit mentre io prenderò un altro cavallo >> rispose Haz.
<< Ma- >>.
<< Lux hai molta confidenza con Spirit e per questo lungo viaggio c'è bisogno che tu sia a tuo agio. Con lui sarai al sicuro e poi sarò accanto a te non temere >> m'interruppe.
Annuii, fidandomi del suo giudizio perché in fondo lui era molto più esperto di me in quelle circostanze.
<< Uomini state pronti a partire >> sentii gridare da Artù.
Raggiunsi lo stallone nero e gli carezzai il muso, issandomi subito dopo sul suo dorso ed impugnando le briglie.
<< Sei pronto Gray? >> mi rivolsi al lupo.
Lui guaì osservandomi dal basso mentre Haz mi affiancava col suo cavallo marrone scuro. I suoi occhi cercavano d'infondermi speranza e sicurezza e gli sorrisi grata per tutte quelle premure.
<< In marcia miei prodi cavalieri di Camelot! >> annunciò il Re.
Con un lieve colpo di tacco spronai Spirit ad avviarsi subito dietro Artù, imitata da Haz, Louis, Merlino ed il resto dei nostri compagni.
Attraversammo la cittadella passando tra le due schiere di uomini, donne e bambini che gridavano incoraggiamenti, urlavano la loro fiducia e la loro speranza al loro sovrano ed a quei soldati che avrebbero lottato per la loro libertà ed un futuro pacifico.
<< Principessa >>.
Arrestai l'andatura dello stallone al richiamo di quella voce ormai familiare, facendo scorrere i miei occhi tra la folla.
<< Principessa >>.
Brandon si sbracciò in braccio alla madre, attirando la mia completa attenzione.
<< Noi crediamo in tutti voi! >> gridò il bambino.
Sentii gli occhi inumidirsi per quell'atto di smisurata fiducia ed affetto, rivolgendo un sorriso luminoso a quel bimbo che in quel periodo aveva saputo mostrarmi ed insegnarmi tante cose.
Ripresi la marcia tornando al fianco di Harry che mi aveva aspettata poco più avanti, notando la sua espressione commossa per ciò che era successo.
Varcate le soglie di Camelot iniziammo a cavalcare verso nord, diretti al luogo d'incontro con Re Cedric ed il suo esercito. Altri regni avevano accolto la richiesta d'aiuto di Camelot e ci saremmo incrociati man mano che proseguivamo il viaggio in direzione della nostra vera meta: il Vallo di Adriano.
<< Ci accamperemo qui per stanotte >> ordinò Artù.
Mentalmente ringraziai il cielo per quella notizia perché iniziavo a non sentirmi più la schiena ma soprattutto il sedere a causa del lungo tempo passato in sella.
<< Lux >> mi chiamò Harry.
Lui era già smontato da cavallo e non sembrava nemmeno indolenzito, ma non me ne sorpresi perché doveva essere abituato a quei lunghi tragitti.
<< Vieni piccola >>.
Mi lasciai scivolare tra le braccia tese e pronte del riccio, ma restai aggrappata a lui a causa delle gambe intorpidite e poco stabili.
<< E' normale la prima volta che si affronta un viaggio del genere >> mi rassicurò Haz.
<< Ho quasi timore ad immaginare le conseguenze domani >> ammisi.
Louis accorse da noi e mi aiutò a stendermi sul prato proferendo frasi a me sconosciute e facendo illuminare i suoi occhi. Il dolore e l'indolenzimento si placarono lentamente fino a scomparire, facendomi sospirare di sollievo.
<< Scusa Luce, era meglio farti quest'incantesimo alla partenza. Ora non dovresti avere più problemi a cavalcare per ore senza interruzioni >> mi spiegò il mago.
<< Meglio tardi che mai. Grazie Lou >> sorrisi, sollevandomi a sedere.
Gray mi leccò il viso facendomi ridere e lo osservai interrogativa per il fatto che non sembrasse esausto nonostante la lunga corsa.
<< Merlino ed io abbiamo fatto un incantesimo anche a Gray, così da permettergli di essere più forte e resistente >> riferì il castano.
<< Saggia mossa ragazzi >> mi complimentai.
Aiutai i cavalieri ad allestire l'accampamento e preparai la cena aiutata da alcuni uomini che sapevano destreggiarsi in campo culinario.
<< E' strano vederla in questa tenuta Principessa >> ammise Parsifal.
<< Però le dona >> si affrettò ad aggiungere Galvano.
<< Vi ringrazio, nel mio tempo siamo abituate ad indossare anche pantaloni o magliette di questo genere. Non c'è più questa rigidità che la donna debba solo vestire gonne o abiti, possiamo mettere ciò che vogliamo e che ci piace >> riferii.
<< Perché non ci raccontate una storia della vostra epoca? >> domandò Cedric.
Ormai anche i regni vicini erano venuti a conoscenza del mio salto temporale ed al contrario di ciò che mi ero aspettata avevano accettato che venissi da un'epoca differente la loro. E sicuramente il merito era anche di Artù e di Harry.
<< Non vi credevo uomo da storie mio signore >> ridacchiai, imitata dal gruppo attorno al falò.
<< E' bello ascoltare qualche racconto che parli d'amore, di coraggio, di gesta eroiche compiute da qualche uomo del passato >> intervenne Artù.
Riflettei un istante su ciò che mi era appena stato rivelato, prima di ricordare un eroe della Disney di cui avevo studiato le fatiche a scuola e per diletto.
<< Lasciate allora che vi racconti la storia di un giovane uomo e delle dure prove che ha dovuto affrontare per espiare un peccato gravissimo >> annunciai.
Gli uomini parvero bendisposti all'ascolto e l'attenzione di tutti si puntò su di me, mentre riordinavo le idee prima del racconto.
<< Il nome del nostro protagonista sarà Ercole, figlio del Re degli Dei greci, Zeus, e di una donna mortale, Alcmena. Grazie alla sua condizione di semidio Ercole nacque dotato di una forza sovrumana ed a lui sono dedicate molte vittorie e leggende del passato >> iniziai.
<< Ma se era considerato un eroe per quale ragione è stato punito? >> fui interrotta.
<< Zeus aveva una moglie, Hera, ed in quanto Regina degli Dei era a conoscenza dei molteplici tradimenti del marito. Hera disprezzava talmente tanto il figliastro che un giorno si accordò con Lissa, la Rabbia, affinchè facesse perdere il senno all'eroe che, in preda al furore, uccise la moglie Megara e tutti i loro figli >>.
L'esercito trattenne il fiato alle mie parole e scorsi alcuni sgranare gli occhi allibiti, altri assumere espressioni oltraggiate e sconvolte, altri ancora parevano increduli.
<< Una volta ripresosi Ercole scoprì ciò che aveva fatto e decise di suicidarsi per porre fine alle proprie sofferenze. Un giovane però lo distolse da quel gesto e gli consigliò di recarsi dal famoso Oracolo di Delfi per chiedergli un modo per espiare quel grave peccato. E qui nacquero le famose Dodici Fatiche che Ercole dovette affrontare per 'purificare' il suo animo dall'uccisione della sua famiglia >>.
<< Dodici Fatiche? Così tante? >> si stupirono alcuni.
<< E le superò tutte? >> domandarono altri.
Un ghigno malandrino nacque sulle mie labbra per l'idea che mi passò per la testa.
<< Lo scoprirete solo alla fine del dodicesimo giorno perché a partire da stanotte, se lo vorrete, ogni sera vi racconterò una fatica fino a giungere all'ultima e concludere la storia di Ercole >> proposi.
<< Stai dicendo che oggi ci racconterai la prima fatica e nelle sere a venire le altre? Una per ogni notte? >> mi chiese Harry.
<< Cosa ne pensate? Mi sembra un'idea carina >> scrollai le spalle.
<< Io ci sto! >> alzò la mano Louis.
<< Anch'io >>.
<< Sì anch'io sono d'accordo >>.
Tutti gli uomini annuirono con un sorriso.
<< Dunque Luce, quale fu la Prima Fatica che Ercole dovette affrontare? >> domandò Artù.
<< Come prima prova Ercole dovette vedersela col Leone di Nemea, un terribile mostro mandato da Hera affinchè potesse annientare il figliastro. La creatura si era insidiata in una grotta nei pressi della zona di Nemea, da cui per l'appunto il leone prese il nome. Questo mostro era dotato di una pelle che non poteva essere scalfita in alcun modo, rendendolo quindi invulnerabile, mentre le sue zanne ed i suoi artigli erano duri quanto il metallo. Quando Ercole affrontò la belva scoprì che né la sua spada né le sue frecce erano efficaci a causa di quella resistente e dura pelliccia, ma non si arrese e così stordì l'animale prima di strangolarlo a mani nude. Una volta ucciso il leone ne usò la pelle per crearsi un mantello che sarebbe stato in grado di proteggerlo da qualsiasi arma nemica >> conclusi.
<< Incredibile >> mormorarono Louis e Merlino.
<< Una storia davvero affascinante Principessa >> si complimentò Cedric.
<< Perciò il temibile leone venne trasformato in un mantello? Che fine poco dignitosa >> ammise un uomo.
<< In realtà una leggenda narra che Zeus decise di trasformare l'anima della belva in quella che oggi conosciamo come la Costellazione del Leone >> aggiunsi, alzando lo sguardo sul firmamento.
Esclamazioni di stupore e meraviglia si sparsero per l'accampamento, prima che pian piano i cavalieri si congedassero per la notte.
<< Non vedo l'ora di scoprire quale sarà la Seconda Fatica >> sorrise Louis, baciandomi la guancia prima di seguire Merlino nella loro tenda.
Cercai di nascondere un piccolo sbadiglio ma una risata alla mia destra mi fece capire che mio marito se n'era accorto, facendomi incentrare l'attenzione su di lui.
<< Andiamo a riposarci piccola Lux >> proferì il riccio, alzandosi e porgendomi la mano.
Accettai con piacere il suo aiuto, salutando i pochi uomini ancora attorno al fuoco prima di seguire Harry nella nostra tenda insieme a Gray.
<< Hai raccontato davvero una bella storia >> mormorò Haz.
<< Sono contenta vi sia piaciuta >> sospirai di sollievo.
Mi stesi sotto la coperta pesante, dato l'abbassamento di temperatura, poggiando la testa sul petto del riccio e lasciandomi avvolgere dalle sue braccia calde e protettive.
<< Riposati amore, ci aspetta ancora un lungo viaggio prima di giungere a destinazione >> mormorò.
Alzai il viso facendo scontrare gentilmente le mie labbra con quelle del Principe, chiudendo poi gli occhi a causa della stanchezza della giornata.
<< Ti amo Haz >> sussurrai.
Il suo abbraccio si fece più ferreo permettendo ai nostri corpi di modellarsi perfettamente l'uno sull'altro.
<< Anch'io ti amo Lux >> soffiò al mio orecchio.
E con un sorriso sulle labbra mi lasciai trascinarenell'oblio da Morfeo.
Prossimo aggiornamento: domani!
Se non vi sono imprevisti domani avrete un altro capitolo, altrimenti spero riuscirete a pazientare fino a martedì. Scusate il disagio ma sto concludendo un lavoro e subito ne inizierò un altro, quindi sono un pò impegnata in questi giorni tra correre da un'azienda all'altra >.<
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