Uno sguardo al passato
Non avevo considerato la possibilità che sarebbe successo davvero.
Anche se sono passati due anni, non ho dimenticato il giorno in cui abbiamo lasciato questa casa. È sempre rimasta la stessa. Non è cambiata nemmeno di una virgola. Il ché mi mette un po' a disagio, facendomi pensare che io, invece, sono cambiato dall'ultima volta che sono stato qui.
Non dimenticherò mai quanto sono rimasto giù di morale dopo che quella pazza mi aveva "friendzonato". Infatti, quella sera, volevo controllare che Angelica non avesse rivelato a nessuno come mi ha trattato. Invece, fu peggio di quanto pensassi. In meno di quattro ore, aveva pubblicato un post su Facebook in cui insinuò che io l'avevo trattata solo come una marionetta, per poi lasciarla da sola come un cane abbandonato. Inutile dire che ero odiato da tutti, perfino dai miei amici. O almeno, credevo che lo fossero. Solo Valentino mi credeva, ma non era stato in grado di convincere gli altri che in realtà era stata solo una messinscena, architettata da Angelica. Poco prima che io e la mia famiglia ci trasferissimo, ricordo perfettamente che Valentino era venuto per salutarmi un'ultima volta.
Devo ammettere che il viaggio era stato molto... difficile, per me. Non potevo accettare il fatto che non solo ero stato umiliato da una pazza, ma che non avrei mai più rivisto i miei amici per un bel po'.
All'inizio, non era stato facile adattarsi in una nuova città.
Mio padre, Giacomo, aveva apprezzato la sua promozione da Gucci, ma non si era reso conto di quanto sarebbe stato più difficile. Mi ricordo ancora quando lo vedevo sveglio alle 2 di notte in soggiorno a riguardare dei documenti di lavoro, mentre mia madre e mio fratello stavano già dormendo.
Mia madre, Lucia, era riuscita a trovarsi un posto di lavoro come segretaria in uno studio medico. Non era il massimo ma non osava mai lamentarsi.
Mio fratello, Francesco, non era riuscito ad adattarsi nella nuova scuola media. Il ché non mi aveva sorpreso, visto il suo comportamento da ribelle. Quando siamo arrivati a Milano, doveva cominciare il secondo anno ed è stata una vera fatica doverlo aiutare a passare per il prossimo anno.
Invece io, dovevo studiare per il primo anno del linguistico. Fortunatamente, sono riuscito subito a farmi dei nuovi amici. Inutile dire che avevano trovarto il post di Angelica su Facebook. Ma rispetto agli altri miei "amici", loro hanno avuto la pazienza di farmi spiegare le cose come sono andate. Per fortuna, mi hanno creduto. Grazie al rapporto di amicizia che avevamo creato, non facevamo altro che uscire ogni weekend. Purtroppo, però, non ero comunque felice. Anche se mi ero fatto dei veri amici, di cui mi potevo fidare ciecamente, non ero comunque soddisfatto. Avevo cominciato ad allenarmi a tennis due volte alla settimana, ma mio padre mi aveva consigliato di andare in bici. Anzi, bisogna ammettere che è stata più utile la bici per poter ridurre lo stress. Durante il primo anno scolastico ero stato il primo della classe. Infatti, ero odiato da quasi tutti i miei compagni, visto che non riuscivano a credere che potevo essere bravo in tutte le materie. Alla fine, ero passato con la media di 7.8 con 10 per il comportamento.
Il secondo anno, invece, era stato molto più duro.
Mio fratello era frustato e ansioso per gli esami del terzo anno. Per colpa sua, ha dovuto preparare la tesina soltanto a Maggio. Inutile dire che i nostri genitori lo avevano messo in punizione venandogli di uscire finché non avrebbe presentato la sua tesina all'esame orale. Il brutto è che, poi, se la rifaceva con me, rimproverandomi di non averlo aiutato.
Invece io, per preparare la tesina per gli esami, non mi sono fatto aiutare da nessuno. Il fatto è che sono sempre stato troppo orgoglioso da chiedere aiuto a qualcuno. Infatti, il fatto che dovrei chiedere aiuto a qualcuno, che mi possa risolvere un mio problema, la considero come una forma di debolezza. Alla fine, era passato con 8, il ché mi ha lasciato senza parole.
Io ero sempre indaffarato con i compiti. Anzi, ho quasi rischiato di essere rimandato a Latino, nonché la materia più inutile al mondo. Non avevo mai il tempo per uscire con gli altri il fine settimana. Ormai ero considerato da tutti come il secchione della classe. Ma rispetto ad alcuni, sono riuscito a passare senza problemi. Anche se la mia media era di 7.6, posso ritenermi comunque fortunato.
Mio padre, invece, stava camminando sul filo del rasoio, a causa di alcune scelte prese dalla ditta. Infatti, aveva due opzioni: o il licenziamento o il trasferimento. Anche se aveva scelto il trasferimento, si potrebbe dire che l'hanno rimesso dove lavorava prima, ovvero a Scandicci.
Quando ce l'aveva detto, giuro che stavo per svenire. Mi ero fatto dei veri amici e mi trovavo bene. Mentre adesso devo ricominciare tutto da capo. Nostra madre ha preferito rimanere a Milano. Perciò siamo solo io, Francesco e nostro padre. Ah, già. Anche il mio passato cercherà di torturarmi per una sciocchezza pianificata da una vera e propria... stronza.
Ho fatto richiesta a entrare al liceo linguistico dell'Istituto Gobetti Volta e, fortunatamente, mi hanno accettato.
Ma, l'unico problema è che nella classe in cui mi hanno messo... c'è Angelica. Mancano ancora una decina di giorni all'inizio della scuola ma sapere di già che sarò nella stessa classe di quella pazza...mi fa venire i brividi.
Note dell'autore:
Non so voi ma, per me, le cose si fanno interessanti. Dovrei pubblicare il prossimo capitolo entro la prossima settimana, visto che sarò molto impegnato. Vi prego di lasciare la vostra opinione e ci vediamo nel prossimo capitolo.
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